Tasse locali raddoppiate su negozi e uffici

E’ la Cgia di Mestre a chiarire il profilo della Local Tax. La possibile sostituzione di una serie di tasse comunali con la Local Tax porterebbe nelle casse dei Comuni – in unica soluzione – 26 miliardi di euro dal 2016. Impressionante la sequela di tasse locali calcolate dalla Cgia: tra Imu e Tasi (21,1 miliardi), l’addizionale comunale Irpef (4,1 miliardi), l’imposta sulla pubblicità (426 milioni), la tassa sull’occupazione degli spazi e aree pubbliche (218 milioni di euro), l’imposta di soggiorno (105 milioni) e l’imposta di scopo (14 milioni), il gettito totale si aggira sui 26 miliardi di euro, che i comuni dovrebbero incassare con la local tax. “L’eventuale semplificazione della tassazione comunale – segnala il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – renderebbe più facile pagare le tasse: una richiesta che i cittadini e le imprese invocano da tempo. Ma oltre a semplificare bisogna anche ridurne il peso, visto che a partire dal 2011, ultimo anno in cui gli italiani hanno pagato l’Ici, la tassazione su botteghe, piccoli negozi e uffici ha subito un’ impennata spaventosa, a causa dell’introduzione dell’Imu e, successivamente, della Tasi”. Su botteghe e negozi, spiega la Cgia, il gettito complessivo è più che raddoppiato: + 108 per cento. Se nel 2011 ammontava a 796 milioni di euro, nel 2014 ha toccato 1,65 miliardi di euro. Anche gli uffici: sempre tra il 2011 e il 2014, il gettito incassato dai Comuni è salito del 105 per cento; se 4 anni fa i Comuni avevano incassato 533 milioni di euro, nel 2014 hanno riscosso poco più di un miliardo di euro. I laboratori hanno visto aumentare il peso fiscale dell’81 per cento, pagando 414 milioni di euro. Sui capannoni, l’incremento del prelievo è stato del 66 per cento: a fronte di 3,3 miliardi di euro riscossi dai Sindaci nel 2011, tre anni dopo il gettito complessivo è salito a 5,5 miliardi di euro.