Querelle sulle multe. Gandi: «Ora Ribolla ha cambiato idea?»

Sergio Gandi
Sergio Gandi

«Il Consigliere ha cambiato idea? Ha alla fine condiviso l’idea che rispettare il codice della strada è un dovere di ogni cittadino?»: a porsi il quesito è il vicesindaco del Comune di Bergamo Sergio Gandi, rispondendo all’interpellanza presentata dal Consigliere della Lega Nord Alberto Ribolla. Quest’ultimo chiede infatti una stretta da parte della Polizia Locale per contrastare il presunto fenomeno della sosta selvaggia in via Cenisio, nella quale sorge un luogo di preghiera della comunità islamica di Bergamo.

Innanzitutto, Gandi rimarca che i controlli della Polizia Locale vengono effettuati nell’area in accordo con il piano di pattugliamento del territorio, che risultano diverse sanzioni per divieto di sosta comminate anche in via Cenisio. Il vicesindaco va poi oltre il punto di vista tecnico e prosegue la sua risposta su un piano decisamente politico, sottolineando la contraddizione che emerge dalle posizioni di Ribolla sul tema delle multe (che ha recentemente criticato le sanzioni comminate per sosta vietata in più punti della città) e del rispetto delle regole del codice della strada: «L’interrogazione è piuttosto singolare – prosegue Gandi – e si pone in totale controtendenza rispetto alle posizioni politiche assunte dal Consigliere Ribolla e dal Suo Gruppo, la Lega Nord, nell’ambito del Consiglio Comunale e del dibattito politico che attraversa la nostra città. Siamo stati abituati, infatti, negli ultimi mesi a vivaci prese di posizione del Consigliere Ribolla contro quella che Lui stesso e i Suoi colleghi di centrodestra hanno definito “la Giunta delle multe” […]. Ricordiamo l’interrogazione di fine giugno con cui il medesimo Consigliere lamentava, con riguardo alle sanzioni elevate in zona vecchio ospedale, in Città alta ed in via Legrenzi in occasione delle partite dell’Atalanta».

«Il Consigliere ha cambiato idea? […] O forse siamo come al solito alle prese con la vecchia politica dei “due pesi e due misure”? La multa se sei italiano no, se sei straniero sì. Se sei di fede cristiana no, se sei di fede islamica si. Non vorremmo – ma pare essere proprio così – che il fare o non fare multe debba essere condizionato, secondo il Consigliere Ribolla, dalla nazionalità, dalla fede religiosa o dal colore della pelle e non, come invece dovrebbe essere, dal solo fatto che le auto siano o non siano in sosta vietata».

Gandi approfondisce anche la richiesta del consigliere della Lega Nord circa presunti schiamazzi e urla che avrebbero luogo in via Cenisio nelle ore serali, evidenziando che non sono state registrate particolari segnalazioni, «ma che non mancheremo di verificare».

«Non mancheremo di approfondire la questione – conclude Gandi –. Anche sotto questo profilo colpisce, però, l’atteggiamento del Consigliere, che a Borgo S. Caterina, per problemi analoghi se non più gravi, lamenta un’eccessiva rigidità da parte dell’Amministrazione, mentre in via Cenisio richiede il “pugno di ferro».

Ecco il testo integrale della risposta di Gandi

«Con riguardo alla interrogazione di cui all’oggetto, per la quale ringrazio l’estensore Consigliere Ribolla, rilevo quanto segue.

L’interrogazione è piuttosto singolare e si pone in totale controtendenza rispetto alle posizioni politiche assunte dal Consigliere Ribolla e dal Suo Gruppo, la Lega Nord, nell’ambito del Consiglio Comunale e del dibattito politico che attraversa la nostra città.

Siamo stati abituati, infatti, negli ultimi mesi a vivaci prese di posizione del Consigliere Ribolla contro quella che Lui stesso e i Suoi colleghi di centrodestra hanno definito “la Giunta delle multe”, nei confronti della quale hanno promosso una palese protesta anche in aula consiliare, esibendo provocatoriamente, nella seduta del 28 maggio, palette e fischietti.

Ricordiamo l’interrogazione di fine giugno con cui il medesimo Consigliere lamentava, con riguardo alle sanzioni elevate in zona vecchio ospedale, in Città alta ed in via Legrenzi in occasione delle partite dell’Atalanta, che fosse “iniziata la campagna ”raddoppiamo le multe”.

Nel caso di specie, invece, il Consigliere chiede una “stretta” nei riguardi dei frequentatori di via Cenisio che, come è noto, appartengono alla comunità di fede islamica che lì ha eletto il suo luogo di preghiera.

Il Consigliere ha cambiato idea? Ha alla fine condiviso l’idea che rispettare il codice della strada è un dovere di ogni cittadino, come timidamente abbiamo provato a sostenere ogniqualvolta veniva esibita la “tiritera” della Polizia Locale cattiva e dell’Amministrazione che fa cassa con le multe? Si è convinto che rispettare le regole è la prima regola di civile convivenza?

O, invece, siamo come al solito alle prese con la vecchia politica dei “due pesi e due misure”? La multa se sei italiano no, se sei straniero si. Se sei di fede cristiana no, se sei di fede islamica sì.

Non vorremmo – ma pare essere proprio così – che il fare o non fare multe debba essere condizionato, secondo il Consigliere Ribolla, dalla nazionalità, dalla fede religiosa o dal colore della pelle e non, come invece dovrebbe essere, dal solo fatto che le auto siano o non siano in sosta vietata.

Aspettiamo, con scarsa fiducia, di essere smentiti.

Va detto, peraltro, che i controlli nella via vengono regolarmente effettuati, secondo i piani di lavoro che la Polizia Locale, chiamata a presidiare 300 km di vie e strade, periodicamente si dà.

Ad una verifica da parte degli Uffici, è emerso che da gennaio ad oggi sono stati effettuati sei interventi volti alla verifica della sosta, con adozione delle conseguenti sanzioni in caso di irregolarità.

Non mancherà, in ogni caso, lo scrivente Assessore di dedicare specifica attenzione alla via, così da rispondere in maniera efficace alle esigenze che gli abitanti hanno espresso. Abitanti ai quali va la nostra assoluta solidarietà per gli eventuali disagi che il suddetto luogo di culto crea – in misura certamente non superiore a quelli che lo stadio arreca ai quartieri di Valtesse, Redona e Conca Fiorita – a chi legittimamente deve essere libero di accedere alle proprie abitazioni.

Gli interventi della Polizia Locale saranno certamente adeguati alle necessità.

Quanto ai presunti problemi di “schiamazzi ed urla”, non sono state registrate segnalazioni al riguardo, ma non mancheremo di approfondire la questione. Anche sotto questo profilo colpisce, però, l’atteggiamento del Consigliere, che a Borgo S. Caterina, per problemi analoghi se non più gravi, lamenta un’eccessiva rigidità da parte dell’Amministrazione, mentre in via Cenisio richiede il “pugno di ferro”.

Rimanendo a disposizione per eventuali, ulteriori chiarimenti o delucidazioni, colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.”


Bergamo, aumentano le multe ma non gli incassi per il Comune

bergamo polizia localeNon credano di avere vita più facile gli automobilisti che leggendo la classifica pubblicata lunedì dal Sole 24 ore hanno trovato Bergamo tra le città in cui, concordemente con la tendenza nazionale, sono calati gli introiti derivanti dalle multe. I controlli e le contravvenzioni non sono diminuiti nel 2014, tutt’altro. Solo che per vari motivi – tra cui, come spiegato dal comando della Polizia locale, il fatto che il procedimento sanzionatorio può conoscere varie fasi (ricorsi, procedure esecutive di sanzioni non pagate, etc.) e la possibilità dall’agosto 2013 di ottenere uno sconto del 30% pagando entro cinque giorni -, ad un aumento del numero delle sanzioni non corrisponde un’uguale crescita, o per lo meno non così immediata, delle entrate per le casse comunali.

È così che nonostante le circa 1.500 violazioni al codice della strada in più accertate nel 2014 rispetto all’anno precedente (passate da 141.961 a 143.507, definito dato record di multe), gli incassi per Bergamo elaborati dal quotidiano economico su dati del Siope, il sistema operativo sulle operazioni degli enti pubblici, risultano pari a 4,6 milioni, in flessione del 13,5% rispetto al 2013. Il dato colloca comunque la città nella parte alta della classifica (24esimo posto) per la cifra media sborsata da ogni patentato, 60,3 euro.

In testa alla graduatoria Milano con 140,5 milioni di incassi nel 2014 (+6,2%) e una multa media per ogni guidatore di 176,5 euro. Il dato nazionale parla di 1.204,4 milioni di incassi (-12,3%) e una media per patentato di 31,4 euro. Tra le altre cause dei mancati incassi sono indicati anche la rottamazione delle cartelle esattoriali e la rinuncia automatica alle quote fino a 300 euro, finalizzata a ridurre l’arretrato prevista dalla legge di stabilità 2015.

A Bergamo nel 2014 più della metà delle multe hanno riguardato la sosta, una su tre l’accesso ad una Ztl.