Pagamenti in contanti, il limite scende a 1.000 euro

Nuove regole per l’uso del denaro contante dal 1 gennaio 2022. Limite per gli stranieri a 15 mila euro

Giro di vite sull’uso dei contanti. Dal 1 gennaio l’Italia ha attivato una stretta per modificare la soglia per i pagamenti cash con la disposizione che riduce da 2.000 a 1.000 euro il valore soglia oltre il quale si applica il divieto di trasferimento del contante fra soggetti diversi (articolo 49, comma 3 bis, del decreto legislativo n. 231 del 2007, introdotto dal decreto legge n. 124 del 2019). Rimane confermata la disposizione che eleva a 15.000 euro il limite per i pagamenti in contanti per l’acquisto di beni e di prestazioni di servizi effettuati dalle persone fisiche di cittadinanza diversa da quella italiana e che abbiano residenza fuori del territorio dello Stato (stranieri UE e extra UE), utilizzando un’apposita procedura.
Nulla cambia, invece, per quanto riguarda invece prelievi e versamenti in banca, poiché non si tratta di trasferimenti di denaro tra due soggetti diversi ma di movimenti che interessano una sola persona. In pratica, sarà perfettamente lecito andare in banca a ritirare 1.500 euro: quello che non sarà più consentito è di utilizzarli tutti insieme per fare un solo pagamento. Potranno essere tenuti in casa per essere spesi un po’ alla volta entro la soglia stabilita.

“Sebbene il provvedimento sia datato e l’entrata in vigore prevista da tempo, avrà un impatto negativo sui consumi, perché c’è ancora un mercato che non ha niente a che vedere con il nero ma nel quale il contate viene ancora utilizzato – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Ricordiamo che già alcuni anni fa la soglia del contate venne abbassata e poi rialzata per necessità operativa legate alle vendite. Infine, è vero che il turismo è esonerato, ma la procedura è troppo farraginosa e finirà per penalizzare gli acquisti da parte dei turisti stranieri”


Addio a Guido Barcella: il mondo imprenditoriale bergamasco piange un grande uomo

Il cordoglio di Ascom per la scomparsa del patron della Barcella Elettroforniture di Azzano San Paolo deceduto la notte di Capodanno

Senza parole. È questa la reazione comune a molti esponenti del mondo imprenditoriale – e non solo – bergamasco in occasione della scomparsa improvvisa di Guido Barcella, amministratore unico del gruppo Barcella Elettroforniture di Azzano San Paolo e presidente della FME, Federazione Nazionale Distributori di Materiale Elettrico. Classe 1960, Barcella si trovava in albergo a Camogli insieme alla propria compagna e pochi minuti dopo la mezzanotte del 31 dicembre ha accusato un malessere che non gli ha lasciato scampo. Un attacco di cuore, tanto fulminante quanto devastante, se l’è portato via, tra l’incredulità di quanti, anche solo fino a qualche giorno prima, lo avevano incontrato e salutato in azienda.
Barcella lascia la sorella Laura e la compagna Simona: i suoi dipendenti e tutti i conoscenti da ieri possono far visita all’imprenditore alla casa del commiato Beppe e Alessandra Vavassori di via San Bernardino. I funerali si svolgeranno invece in forma privata domani mattina nella chiesa parrocchiale di Longuelo, quartiere di origine della famiglia.

Una vita per l’azienda di famiglia

La storia imprenditoriale di Guido Barcella affonda le radici nel 1983 quando entrò a far parte dell’azienda di famiglia fondata dal padre Oreste nel 1949. Nel 1991 diventa direttore e i negozi dell’azienda passano da 5 a 28. Quella di Elettroforniture Barcella è stata una crescita rapida ma solida che l’ha portata a diventare un’azienda leader in Italia nella distribuzione di materiale elettrico per l’industria, il residenziale e il terziario nei settori dell’illuminazione e dell’automazione industriale, con oltre 40 filiali in tutto il Centro e Nord Italia, 350 dipendenti e un fatturato di oltre 170 milioni di euro. Sempre nel 2019 – in occasione dell’anniversario per i 70 anni dell’azienda – Guido Barcella fu elogiato dalla Camera di Commercio di Bergamo per la fedeltà al suo lavoro.

A Barcella va anche il merito del successo di “Elettricittà”, evento fieristico B2b ideato da lui nel 2013 presso la Fiera di Bergamo: una kermesse curata e definita in tutti gli aspetti organizzativi con una puntigliosità maniacale di cui era fautore lo stesso patron di Barcella Elettroforniture che già era in pieno fervore per l’edizione del 2022. Ed è stato proprio nel cantiere degli stand in occasione dell’ultima edizione del maggio 2019 che Guido Barcella aveva voluto la presenza del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, affiancato dagli esponenti di Ascom e Confartigianato, Oscar Fusini e Stefano Maroni, pronti nel sottolineare l’unicità di un evento capace di unire sia gli aspetti commerciali che quelli conviviali della vasta clientela dell’azienda di Azzano San Paolo.
Nel mondo industriale bergamasco, e non solo, avevano imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo per queste doti, oltre che per tratti e slanci di generosità verso gli altri con cui sapeva distinguersi come era successo durante l’emergenza Covid con una importante donazione per l’ospedale cittadino.

Il cordoglio in Ascom

“La nostra Associazione è costernata dall’improvvisa mancanza di Guido Barcella, un grande imprenditore del terziario, unico per visione, innovatività e capacità gestionali – ricorda Oscar Fusini direttore Ascom Confcommercio Bergamo -.  L’avevamo incontrato poche settimane fa per chiedergli di entrare nel vertice dell’Associazione e forse, dopo molti tentativi, avrebbe accettato per nostra soddisfazione. Ascom è vicina alla sua compagna e alla sorella e a tutti i collaboratori in un momento tragico come l’attuale”.

Per Enrico Betti responsabile area lavoro di Ascom, “con la scomparsa del dott. Barcella perdiamo un imprenditore veramente competente e capace. Come cliente dei nostri servizi ha contribuito al miglioramento della nostra organizzazione basando il rapporto in un legame che andava oltre la stima professionale reciproca”.


Dal 5 gennaio saldi al via: c’è fiducia nei negozianti

Secondo Ascom Confcommercio Bergamo la spesa procapite è di circa 134 euro, per una spesa complessiva di oltre 147,5 milioni di euro e un aumento dell’8% rispetto al 2021

Da mercoledì 5 gennaio anche in Lombardia scatta ufficialmente la stagione dei saldi invernali che terminerà sabato 5 marzo. Nonostante le molte preoccupazioni per il Covid-19, i saldi si confermano un’opportunità per i consumatori a caccia di affari e le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio parlano chiaro: anche quest’anno lo shopping dei saldi interesserà oltre 15 milioni di famiglie e ogni persona spenderà circa 119 euro (111 euro pro capite nei saldi 2021 e 140 nel 2020), per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro (3,9 miliardi di euro nei saldi 2021 e 5,1 miliardi di euro nel 2020). In Bergamasca, secondo Ascom Confcommercio Bergamo, la stima è più alta con una spesa procapite di circa 134 euro, e una spesa complessiva di oltre 147,5 milioni di euro, con un aumento dell’8% rispetto al 2021.
Numeri che fanno sorridere considerando il periodo – sottolinea Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo -. Nei mesi scorsi le famiglie bergamasche hanno risparmiato di più rispetto agli anni precedenti e quindi c’è una maggiore propensione e voglia di acquistare così come è già accaduto tra novembre e dicembre. Il vero rischio è nello spauracchio di nuove restrizioni al vaglio del Governo che limiterebbero gli spostamenti e quindi le occasioni di shopping”.

Al di là di ipotetici scenari negativi, le previsioni fanno comunque ben sperare come sottolinea Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi Ascom Confcommercio Bergamo e vicepresidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio: “Confidiamo che in questi 60 giorni i consumatori bergamaschi vogliano concedersi un regalo di moda per poter soddisfare un desiderio dopo tante restrizioni. È anche vero però che i saldi stanno perdendo la loro efficacia: in passato erano un momento molto atteso dalle famiglie ma gli sconti continui promossi durante tutto l’anno hanno fatto perdere l’appeal a questo periodo. Così facendo si sta sempre più perdendo il fascino di una volta che caratterizzava i tanto attesi saldi”.
Ad ogni modo, le vendite di fine stagione rappresentano un’opportunità sia per i consumatori sia per i commercianti che rinunciano a margini di guadagno nell’auspicio di ritrovare una stabilità. Secondo Pedrali, infatti, lo stato d’emergenza che ancora oggi permane può fare da leva al commercio al dettaglio, rilanciando il ruolo e il valore dello shopping sotto casa: “Acquistare nei negozi significa poter contare su relazione umana, servizio in loco e prova e consegna istantanea – conclude Pedrali -. Poter vedere e toccare i capi interessati dal vivo e capire il prodotto che si acquista è infatti un valore aggiunto per ogni consumatore e noi commercianti siamo pronti a riaccendere quella relazione umana con le persone che sta venendo meno a causa dell’uso sempre più esagerato della tecnologia”.

Saldi: “manuale” per un acquisto sicuro 

Come ogni anno, infine, per il corretto acquisto degli articoli in saldo Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base:

  1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless..
  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
  5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
  6. Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.
  7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.
  8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi
  9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
  10. Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.

 


La Omicron rovina il Cenone di Capodanno. Prenotazioni dimezzate in pochi giorni

A lanciare l’allarme è la Fipe-Confcommercio. Fine anno “freddo” anche per i bar che registrano a dicembre un crollo degli affari del 40-50%

 

Prenotazioni dimezzate per Capodanno, con tanto di disdette in aumento: è il pesante quadro in cui si ritrova il settore della ristorazione in provincia e non solo. In settimane e giorni in cui i locali navigano a vista e quotidianamente si ritrovano ad affrontare disdette dell’ultimo minuto causate dai contagi, difficoltà nel reperire personale e nella programmazione dell’attività, quest’anno a rovinare il Capodanno ai ristoratori ci sta pensando la variante Omicron.

Fra contagi in salita e quarantene a pioggia le disdette per la serata di San Silvestro fioccano e nei ristoranti sale la preoccupazione. Anche le associazioni di categoria lanciano l’allarme. L’impennata di contagi degli ultimi giorni e i tempi imposti dalla quarantena stanno avendo l’effetto di moltiplicare le disdette. Il 25-30% circa di media, secondo Fipe Confcommercio, la Federazione dei Pubblici esercizi cui nelle ultime ore arriva il grido d’allarme di centinaia di imprenditori.

Un altro anno senza contare sul periodo più redditizio dell’anno

Per la Fipe siamo di fronte a “un quadro inaspettato fino solo a pochi giorni fa. Ci sono locali che in tre giorni hanno visto disdire la maggior parte delle prenotazioni senza riuscire a rimpiazzarle. Questo significa che il mese di dicembre, il più importante dell’anno e che da solo vale il 10% del fatturato dei ristoranti, è in buona parte compromesso e si aggiunge ad un periodo prolungato di crisi che stava finalmente vedendo una via di uscita. Ecco perché non esitiamo a chiedere al governo di dispensare misure urgenti come ad esempio le proroghe delle moratorie bancarie e della cassa Integrazione. Interventi che dovranno sostenere quei comparti che stanno soffrendo di più. Come la ristorazione nei luoghi turistici, quella legata agli eventi o alle feste private o le discoteche e i locali da ballo, letteralmente mortificati dall’ultimo provvedimento che li ha chiusi senza alcun preavviso fino al 31 gennaio”.

«Il 2021, rispetto al 2019, sulle feste natalizie segna un crollo del 70%, sperando che non seguano ulteriori disdette – commenta Giorgio Beltrami, prresidente del Gruppo Bar Caffè di Ascom Confcommercio Bergamo e vicepresidente regionale del coordinamento di Fipe Lombardia -. Di conseguenza ci sono diversi imprenditori che stanno valutando di richiamare i prenotati e disdire la cena, chiudendo per mettere in ferie il personale. Dal 15 dicembre i bar hanno registrato un crollo degli affari nell’ordine del 40/50 per cento».

Eppure, i dati raccolti dall’Ufficio Studi della Federazione subito prima di Natale erano incoraggianti e parlavano di quattro milioni di italiani pronti a festeggiare l’ultimo dell’anno nei ristoranti aperti. I ristoratori avevano previsto una riduzione dei prezzi rispetto a due anni fa per favorire il trend di ripresa: 78 euro in media per il cenone rispetto agli 80 del 2019, mentre per cena e brindisi di mezzanotte con sottofondo musicale il calo era più evidente, 90 euro contro 105. In virtù di questi numeri la spesa totale prevista si sarebbe attestata intorno ai 325 milioni di euro, a fronte dei 445 milioni spesi due anni fa.


Natale, sotto l’Albero i doni non mancano. La spesa media per bergamasco poco sotto i 300 euro

II 69% dei bergamaschi effettuerà regali (+7% rispetto allo scorso anno). Si scelgono soprattutto prodotti enogastronomici, libri e giocattoli  

   

Se il Natale del 2020 sarà ricordato come il primo dall’avvento del Covid, quello di quest’anno passerà alla storia come quello dell’incertezza. Una situazione che si riflette anche sui consumi del Natale 2021: il 69% dei bergamaschi effettuerà regali (+7% rispetto allo scorso anno), dato leggermente inferiore alla stima nazionale (74%) che è in linea con il 2020 ma nettamente sotto il 2019 (86,9%). E se resta inalterata la quota dei bergamaschi che non fanno i regali per convinzione personale, è in aumento quella di coloro che preferiscono risparmiare oppure sono in difficoltà a causa del peggioramento della propria condizione economica. In recupero, invece, quella fascia che l’anno scorso rinunciò ai regali per mancanza di occasione di scambio.

Secondo l’indagine Confcommercio, inoltre, più di 1 regalo su 3 quest’anno è stato acquistato in anticipo a novembre (in aumento rispetto al 23,3% dell’anno scorso). Il periodo più gettonato resta dall’1 al 15 dicembre per il 53,2% delle persone, in calo però del 7,7%.

Il budget per gli acquisti
Con riferimento al budget stanziato per i regali, aumentano i consumatori che hanno deciso di spendere meno di 300 euro (sono il 97% del campione a fronte del 94,2% dello scorso anno) e diminuisce dal 5,8% al 3% la quota di chi spenderà oltre 300 euro.

 

Tipo di regali prodotti enogastronomici, libri e giocattoli
Tra i regali più gettonati spiccano come sempre i prodotti enogastronomici, scelti dal 75,2% delle persone e in aumento del 7,2% rispetto allo scorso anno. Bene anche libri ed ebook (55%) in aumento del 7,8% rispetto allo scorso Natale, così come i giocattoli che saranno scelti dal 54,4% delle persone, con un aumento del 3,2%.
Guadagnano anche le carte regalo – che interessano il 41% delle persone e sono in aumento del 7,6% – e gli smartphone, che pur riguardando solo il 21% degli intervistati recuperano il 10%. Sempre molto gettonati (42,0%) i capi di abbigliamento che però perdono il 3%. Continua, inoltre, la difficoltà della categoria dei regali di biglietti per concerti e spettacoli che si attesta solo al 7%.

Canali di acquisto
Il primo canale di acquisto resta Internet con il 69% (+1,5%) che registra una crescita contenuta; seguono la distribuzione organizzata per il 56,7% ( +0,7%), i negozi di prossimità al 42,5%, (-1,5%), e gli outlet e gli spacci aziendali, scelti dal 19,6% delle persone e con un aumento del 3,6% rispetto al 2020. Invariati i punti vendita equo-solidali che si attestano al 13%.

Turismo
In vista delle festività natalizie, infine, emerge la brusca frenata del turismo che paga la risalita della pandemia. Secondo l’indagine Confcommercio, avevano programmato di viaggiare durante le festività natalizie solo il 17% degli italiani. A seguito della risalita dei contagi, inoltre, il 52% ha deciso di partire comunque, mentre il 48% rinuncia.

Al netto dell’aggravamento della pandemia che stiamo registrando e della stretta che potrebbe impattare sul commercio, la situazione degli acquisti di quest’anno non è paragonabile a quella drammatica registrata lo scorso anno con il lockdown – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. La possibilità di incontrarsi ha aumentato il numero delle persone che si faranno regali e ha sostenuto le vendite dei negozi, rappresentando una vera e propria boccata d’ossigeno indispensabile per le nostre imprese. Questo trend ci lascia ben sperare per il nuovo anno che speriamo sia di effettivo recupero delle vendite per tornare ai livelli pre pandemia”.

 


Dal Green pass ai fondi del Pnrr: il terziario bergamasco plaude l’azione del Governo Draghi

I risultati del rapporto di ricerca Format Research che sonda lo status quo del settore in merito alla gestione della crisi Covid

Sei imprese su dieci, circa il 64%, sono soddisfatte dell’azione svolta dal Governo nella gestione della crisi (il 25% molto soddisfatto e il 39% abbastanza soddisfatto). Solo il 36%, invece, e cioè poco più di un terzo si ritiene poco o per nulla soddisfatto. È quanto emerge dal Rapporto di ricerca sulle imprese del terziario realizzato da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo finalizzato a sondare lo status quo del settore in merito all’operato del Governo Draghi in termini di gestione della crisi da Covid-19, sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista economico.

Il giudizio sull’operato del Governo è dunque positivo per oltre il 60% degli intervistati, vale a dire due imprenditori su tre. In questo caso il giudizio negativo di qualcuno rispetto al giudizio più lusinghiero espresso dall’opinione pubblica sui meriti del Governo in materia sanitaria ed economica potrebbe essere stato influenzato dalle risorse considerate esigue, rispetto alle perdite, stanziate dagli ultimi due Governi. È importante sottolineare che la ricerca è stata condotta dopo l’introduzione del green pass (15 ottobre) e mentre si discuteva dell’entrata in vigore del green pass rafforzato e prima della recente decisione del Governo sulle restrizioni per i turisti.

Green pass

Il giudizio sul green pass è abbastanza uniforme: il 61,7% degli intervistati sostiene che il certificato verde ha influito positivamente sui ricavi dell’impresa e crede che la clientela sia aumentata perché i clienti si sentono più sicuri. Il 21,0% dichiara, invece, che il Green pass non ha avuto alcun impatto sul proprio giro di affari, mentre il 17,3% dichiara che il certificato verde ha avuto un effetto negativo sui ricavi e, quindi, che la clientela sia diminuita perché i clienti sprovvisti di Green pass non hanno potuto accedere al locale al chiuso.
Pienamente promosso, inoltre, il provvedimento varato dal Governo sull’obbligo del Green pass per accedere sui luoghi di lavoro entrato in vigore il 15 ottobre: l’87,1% è d’accordo, di cui ben l’80,6% è favorevole completamente senza distingui, mentre solo il 12,9% non è d’accordo.

Fondi PNRR

Infine, gli imprenditori hanno un’aspettativa molto alta dei fondi stanziati dal PNRR ritenendo che possano costituire una svolta per diversi settori, a cominciare da ricerca-istruzione e transizione energetica. Nel dettaglio, quasi sette imprenditori su dieci ritengono che i fondi stanziati nel PNRR rappresentino una svolta dal punto di vista dell’istruzione e della ricerca, transizione ecologica, salute, infrastrutture, inclusione sociale e digitalizzazione. In particolare, il 69,1% ritiene che le risorse del Pnrr siano fondamentali per l’istruzione e la ricerca, il 68,0% per la transizione ecologica, 67,8% per la salute, il 67,5% per le infrastrutture, il 66,5% per l’inclusione sociale, e il 65,1% per la digitalizzazione.

“Veniamo da un lungo periodo di crisi, interrotto quest’estate con diversi segnali di ripartenza – commenta Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo . È chiaro che questo risultato è merito di quanto messo in atto dal Governo nei mesi scorsi ma anche della stessa sensibilità delle persone attente e per questo, un vista delle feste, non dobbiamo disperdere tutti i sacrifici fatti con comportamenti meno prudenti che metterebbero a repentaglio la sicurezza e la ripresa economica. I nostri comparti sono stati messi in ginocchio e penso in particolare al turismo che in questi giorni sta vivendo un ulteriore fermo dovuto alle tante prenotazioni annullate, soprattutto dall’estero“.
E sul Pnrr Zambonelli ritiene che “i fondi saranno una grande opportunità per il Sistema Paese. La vera criticità sarà capire e valutare se la macchina statale sarà in grado di gestire i fondi e le incombenze burocratiche”.


Lombardia, 11 nuove insegne bergamasche entrano nel novero delle attività storiche

Premiate dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi. Aperto anche nuovo bando di 4 milioni di euro destinato proprio ai negozi storici

Sono 11 le nuove attività storiche di Bergamo e provincia premiate nei giorni scorsi in Lombardia dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi. Altri undici negozi, quindi, si aggiungono al novero delle insegne che contano più di quarant’anni di storia alle spalle (riconosciute dal 2004). La Regione in totale ha premiato 161 nuove attività storiche: un numero che porta il totale delle attività riconosciute da Regione Lombardia a 2.395. Tra i nuovi inserimenti, figurano in particolare, 89 negozi storici, 46 locali storici e 26 botteghe artigiane storiche, alcune delle quali detengono veri e propri record in termini di longevità.

“Un giorno di festa in cui diciamo grazie a quei lombardi che, con sacrificio e passione, portano avanti, da oltre 40 anni, le loro attività che rappresentano presidi socioeconomici fondamentali per le comunità e i territori. La loro tradizione porta la Lombardia nel futuro – ha sottolineato Guidesi -. “Il valore e l’importanza che Regione assegna a queste attività viene dimostrato con un bando specifico del valore di 4 milioni di euro che apre domani mercoledì 15 dicembre. Per tutte le informazioni sulla misura “Imprese storiche verso il futuro 2022” consultare il sito web imprese.regione.lombardia.it.

LE 11 NUOVE ATTIVITÀ STORICHE PREMIATE IN PROVINCIA DI BERGAMO

– Alzano Lombardo, Enrico parrucchiere (1979), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana
– Bariano, Gianni Marchesi acconciature maschili (1961), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività
– Bergamo, Bonacina Carni (1962), Negozio Storico, Storica Attività
– Bergamo, La Bottega del Buongustaio (1970), Locale Storico, Storica Attività
– Bergamo, La Marianna (1954), Locale Storico, Storica Attività
– Cavernago, Il Saraceno Ristorante (1979), Locale Storico, Storica Attività
– Nembro, Alimentari Gritti dal 1953 (1953), Negozio Storico, Storica Attività
– Nembro, Enoteca Italvini (1965), Locale Storico, Storica Attività
– Songavazzo, Panificio – Alimentari Meller (1940), Locale Storico, Storica Attività
– Treviolo, Macelleria Salumeria Lorenzi (1978), Negozio Storico, Storica Attività
– Villongo, Azienda Vinicola Valcalepio dei Fratelli Falconi (1964), Negozio Storico, Storica Attività.

 

https://www.facebook.com/watch/?v=619452299367039


Lavoro, in Bergamasca oltre 7000 imprese del terziario fanno fatica a reperire personale

I settori più penalizzati sono quelli della ristorazione e dell’accoglienza: tutti i dati della ricerca di Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo

Oltre 9000 aziende del terziario stanno cercando di inserire una figura nel proprio organico e il 77,5% di queste (circa 7.100) sta registrando difficoltà tnel reperirla. Il settore più penalizzato è quello della ristorazione e dell’accoglienza. Dalle risposte raccolte dagli imprenditori risulta che il rifiuto dipende dalla retribuzione ritenuta poco sufficiente dai candidati, dalla concorrenza di altre imprese e dalle mansioni ritenute poco attrattive. Le aziende richiedono in particolare diplomati. La tipologia contrattuale offerta è il contratto a tempo determinato, a cui segue il tempo indeterminato, il contratto di apprendistato. Il 65% dei contratti a tempo determinato prefigurano un’assunzione successiva. Sono questi alcuni dei dati emersi dalla ricerca sulle Risorse umane contenuta nel Rapporto di ricerca sulle imprese del terziario realizzato da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo.

La ricerca di personale

Nonostante le difficoltà del periodo, il 34,7% delle imprese del terziario bergamasco ha avviato azioni per la ricerca di nuovo personale; il profilo maggiormente richiesto è il diplomato (47%), di età tra i 18 e i 24 anni (39%) e senza preferenza per il sesso (57,9% contro il 18% che vuole assolutamente un uomo e il 24% una donna). La tipologia contrattuale offerta è il contratto a tempo determinato (50%), a cui segue il tempo indeterminato (23,8%), il contratto di apprendistato (15,9%). Il 65% dei contratti a tempo determinato prefigurano un’assunzione successiva.

La difficoltà di reclutamento

Tra le imprese che stanno cercando nuovo personale il 39% sta registrando molte o abbastanza difficoltà e il 38,5% poche difficoltà. Solo il 22,5% non registra alcuna difficoltà.

Tra le prime, cioè le imprese che registrano difficoltà, il 60,2% ritiene che l’incapacità di trovare il profilo stia producendo un impatto forte o comunque consistente sull’attività, mentre il 39,8 poco e pur nulla.

Queste difficoltà sono superiori a quelle già riscontrate prima della pandemia: per il 43% molto superiori, il 7,8% superiori e il 25,4 le stesse difficoltà. Solo il 4,1% dichiara minori difficoltà.

Le ragioni

Le imprese che rilevano difficoltà a identificare i profili ricercati imputano le ragioni a retribuzione considerata insufficiente dai candidati per il 38,2%, concorrenza delle altre imprese per il 35,0%, mansioni considerate poco attrattive per il 32,0%, scarsità di personale con competenze adeguate per il 26,9%, orari di lavoro ritenuti pesanti per il 24% e ricollocamento presso settori non colpiti dalla crisi per il 18,0%.

“La pandemia ci ha restituito una crisi occupazionale senza precedenti, un mostro bifronte – commenta Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Se molti faticano a trovare lavoro, moltissime imprese non trovano lavoratori. Più di un’impresa su tre del terziario orobico sta cercando almeno una nuova figura da inserire nell’organico. Rapportate all’universo del settore stiamo riferendoci ad oltre 9.100 aziende del terziario bergamasche. Di queste circa 7.100 sta registrando difficoltà di reperimento. Gli impatti presumibili sono l’incapacità di crescere con i volumi di vendita, turno di lavoro massacranti per i titolari ed anche per gli altri dipendenti, rinuncia di parte degli ordini. In un momento di ripresa del commercio paradossalmente il problema delle imprese non è nei consumi, ma nella mancanza di manodopera. L’incapacità di completare gli organici impedisce di cogliere a pieno la ripresa e a volte crea un circolo vizioso ulteriore, perché coloro che lavorano lo fanno a condizioni di maggiore pesantezza”.


Credito, il terziario fa i conti con la liquidità. Mille imprese a rischio con la fine della moratoria

Dall’indagine Ascom con Format Resarch emerge una situazione in chiaro scuro e anche nell’ultimo semestre 2021 1 imprenditore su tre ha chiesto un nuovo prestito

La liquidità continua ad essere la reale criticità per le imprese del terziario di Bergamo: anche nell’ultimo semestre dell’anno circa un imprenditore su tre si è visto costretto a ricorrere a un nuovo prestito e, da inizio pandemia, l’indebitamento è andato crescendo nonostante sia leggermente calato il numero di imprese che hanno chiesto un finanziamento rispetto al primo semestre 2021. Un trend che graverà sulle spalle delle imprese non appena le moratorie si interromperanno il 31 dicembre, nonostante la quasi totalità delle imprese non ha aderito alla proroga del DL Sostegni bis perché non ne ha ravvisato la necessità. Una situazione che parrebbe in miglioramento, quindi, ma se il fabbisogno finanziario del terziario è leggermente in calo siamo di fatto ancora lontani dai livelli pre covid, soprattutto nel turismo e nelle imprese sotto i 6 addetti.
È quanto emerge dal nuovo Rapporto di ricerca (Osservatorio sulle imprese del terziario) realizzato da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo sulle imprese del terziario. Il rapporto conferma il trend in atto da ormai più di un anno: l’indicatore, rispetto al semestre precedente, è migliorato di 3 punti da 33 a 36 e in prospettiva salirà a 38 a fine anno secondo il giudizio degli imprenditori. Il dato provinciale è inferiore di 5 punti rispetto al dato nazionale dove la situazione, più pesante nello scorso semestre, è migliorata rispetto a Bergamo.
L’indice a 36 è ancora troppo basso ancora rispetto al livello pre Covid del II° semestre 2019 quando era a 59 (-39,0%). Il dato è fortemente condizionato dai numeri drammatici del settore turismo (24), mentre il commercio (42) e i servizi (48) hanno già in parte recuperato e stanno tornando ai livelli pre pandemia. A soffrire sono soprattutto le micro e le piccole imprese fino a 5 addetti, nettamente sotto la media.

Domanda di credito
In leggera diminuzione la percentuale di imprese che ha chiesto un finanziamento negli ultimi 6 mesi. Sono il 32% contro il 35,0% di aprile 2021 (-8,6%). Di queste, il 55% ha vista accolta la sua domanda, il 32% accolta con ammontare inferiore, l’8,3% non accolta e il 4,7% è in attesa.
Rispetto al semestre precedente è aumentato da 52 a 55 la percentuale delle pratiche accolte (+5,8%) e ridotto il numero delle pratiche in sospeso (erano 5 ora al 4,7), segnale che le reazioni tra banca impresa si stanno normalizzando dopo la pandemia. Sono diminuite di 3 punti attestandosi al 32% (-8,6%) quelle accolte con importo inferiore e aumentate dall’8,0% al 8,3%% le pratiche respinte. Al netto di coloro che respinti ritenteranno nel trimestre successivo, l’11,3% delle imprese non ottengono una risposta positiva dal sistema bancario a fronte del bisogno di credito.

Costo del finanziamento e dell’istruttoria
Gli imprenditori del terziario bergamasco fanno segnare un miglioramento del sentiment con riguardo il costo del finanziamento. Da 48 a 52 (+8,3%). Il miglioramento ha portato l’indice al dato del secondo semestre 2019, quindi a prima della pandemia, e l’indice è migliore di 3 punti rispetto al dato nazionale. È il segnale di una maggiore consapevolezza degli imprenditori orobici oppure di un effettivo miglior trattamento economico.
Anche il costo dell’istruttoria viene giudicato in leggero miglioramento rispetto al semestre precedente. L’indice è salito da 37 a 38 (+2,7%) rispetto al I° semestre 2021. L’indice è migliore di quello nazionale che si attesta a 35 e confermato rispetto ad aprile.

Durata dei prestiti e garanzie richieste
Per quanto riguarda la durata temporale del credito la situazione è stabile con un indice che sui conferma a 41. Da inizio pandemia si registra proprio nella minore durata dei finanziamenti il crollo dell’indice, quando era 50, con 9 punti in più (-18%). La situazione bergamasca resta comunque nettamente migliore a quella nazionale il cui indice è a 23, con 18 punti percentuali più bassi rispetto al dato orobico.
In leggero miglioramento anche il giudizio delle imprese bergamasche rispetto alle garanzie richieste con 43 e +1 punto (+2,4%) rispetto al primo semestre 2021. L’indice resta più alto rispetto a prima della pandemia ma è quasi tornato alla normalità dopo che nell’anno 2020 era cresciuto a seguito dell’estensione della garanzia del Fondo Centrale di garanzia con il decreto Legge liquidità (Legge 5/06/2020 n. 40). L’indice è nettamente migliore a quello nazionale che si attesta a 35.

Costo dei servizi bancari
In leggero peggioramento l’indice relativo al costo dei servizi bancari registrato presso le imprese di Bergamo che si porta a 45 con -1 punto (-2,2%) rispetto al semestre precedente. L’indice è nettamente migliore di quello nazionale che si attesta a 33 ed è in peggioramento.

“Il bisogno di liquidità delle imprese bergamasche rappresenta un problema più sentito rispetto al dato nazionale e la pandemia è stato un “bagno di sangue” per la liquidità delle micro e piccole imprese del terziario – sottolinea Cristian Botti, presidente Fogalco, la Cooperativa di Garanzia di Ascom Confcommercio Bergamo -. Dopo il trauma del primo semestre 2020 stanno normalizzandosi i rapporti banca impresa sia nel numero di pratiche accolte sia nella riduzione di quelle in attesa tornate ad un livello normale ma l’indebitamento è andato crescendo e questo graverà sulle spalle delle imprese non appena le moratorie si interromperanno. A questo si aggiunge il fatto che resta preoccupante la difficoltà di una percentuale di imprese significative di attingere al prestito bancario. Circa i costi e le condizioni del credito, il giudizio degli imprenditori bergamaschi del terziario sui servizi bancari è in miglioramento forse anche per una maggiore competizione del sistema bancario sul territorio. E il dato è nettamente migliore a quello nazionale”.

Fine delle moratorie
Le imprese bergamasche del terziario avevano aderito per il 22,8% alle moratore del D.L. “Cura Italia”: circa una su 4, pari a oltre 5.450 imprese orobiche. Di quelle che non avevano aderito, la stragrande maggioranza (90,3%) perché non ne avevano la necessità, il 6,1% perché mancante dei requisiti e il 3,6% per mancanza di informazione o ritardi.
L’84,7% delle imprese non ha aderito alla proroga del Dl Sostegni bis. Anche qui la quasi totalità 88,3% perché non ne avevano la necessità, il 4,8% per mancanza di requisiti e il 6,9% per mancanza di informazione o ritardo.
Il giudizio degli imprenditori circa la scadenza resta interlocutorio. Riguardo all’impatto sul settore il 46,9% resta negativo, il 34,1% moderatamente negativo e il 12,8% molto negativo. Riguardo l’impatto sulla propria impresa, il giudizio non è così negativo con il 20,6 che ritiene che l’impatto sarà moderatamente negativo mentre il 4,2 sarà molto negativo.

“Alle moratorie hanno aderito un quarto circa delle imprese bergamasche del terziario, ovvero 5.000-6.000 imprese – afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Di queste circa 3.600-4.000 hanno richiesto proroga. Sono numeri comunque elevati ed è chiaro che il giudizio negativo è di coloro che la moratoria l’hanno richiesta e, più in generale, anche di chi non l’ha chiesta se inserito in una filiera nella quale la debolezza economica potrebbe portare difficoltà. La preoccupazione è per coloro 4,2% che esprimono un giudizio di impatto molto negativo sulla propria impresa, che corrispondono a poco più 1.000 imprese bergamasche del terziario, circa un quarto di quelle che hanno richiesta la proroga, che con la fine della moratoria, potrebbero incontrare grosse difficoltà a sostenere di nuovo i debiti contratti”.


Bergamo, sabato 18 dicembre in Borgo Palazzo “Note di Luce & La Notte degli Abbracci”

Un progetto di coinvolgimento cittadino e sociale a scopo solidale per accendere luce e speranza con musica, cultura, tradizioni, imprese, commercianti, artigiani e volontari

Sabato 18 dicembre debutta a Bergamo “Note di Luce & La Notte degli Abbracci, un progetto di coinvolgimento cittadino e sociale a scopo solidale tutto da scoprire: accendere luce e speranza con musica, cultura, tradizioni, imprese, commercianti, artigiani e volontari. Ideato dall’Associazione Ars Armonica APS, con la direzione artistica di Damiana Natali, si concretizza grazie alla preziosa collaborazione di Partners e Associazioni di categoria che hanno aderito con impegno ed entusiasmo, ed in particolar modo al merito dei presidenti, dirigenti e collaboratori di Ascom Confcommercio Bergamo, Associazione Botteghe di Borgo Palazzo, Confartigianato Imprese Bergamo, Confindustria Bergamo, Duc (Distretto Urbano del Commercio) di Bergamo, con il Patrocino di Comune di Bergamo- Assessorato Cultura, Provincia di Bergamo – Assessorato Cultura, Festival Borghi Palazzi e Castelli,  Le Giornate Armoniche, Parrocchia Sant’Anna. Dopo 9 mesi esatti dal Memoriale per una Rinascita, svoltosi a Bergamo per la I Giornata nazionale delle vittime della pandemia Coronavirus, trasmesso dalle reti Rai, Ars Armonica APS si prepara per proporre gioia e positività con due eventi collegati Note di Luce & La Notte degli Abbracci

CONCERTO NOTE DI LUCE

Nella chiesa Parrocchiale di Sant’Anna, ore 21.00 con ingresso libero e a scopo benefico per opere solidali – accesso con green pass –  il concerto sarà diretto da Damiana Natali, con l’Orchestra Ars Armonica APS con musica dedicata all’Avvento ed una introduzione a cura del Parroco Don Angelo Domenghini.
In programma una prima esecuzione in Bergamo del Concerto per Organo ed Orchestra n 2 di Rheinberger (di cui ricorrono i 120 anni dalla morte), sull’organo di pregio dei fratelli Serassi, suonato da Alessandro Chiantoni, giovane talento, già organista titolare di Sant’Anna. Si alternano poi brani di Caccini, Mascagni, Saint- Saëns, Händel, interpretati dai soprani solisti Giuseppina Colombi e Katia Di Munno, e brani con la partecipazione dei numerosi piccoli cantori del Coro Gli Harmonici Voci bianche e Voci Giovanili, fondato da Fabio Alberti.
Non mancheranno i brani noti dalla tradizione popolare natalizia. Nel pomeriggio sono previsti momenti per coinvolgere i giovani alle Prove Aperte come laboratorio di ascolto, coralità e condivisione, in collaborazione con il Provveditorato agli Studi di Bergamo. Il Concerto si concluderà con un inno eseguito in prima esecuzione, composto da Damiana Natali e dedicato alla città, che coinvolgerà nel canto tutti gli artisti ed i presenti e darà il via al secondo evento speciale della serata, chiamato proprio come il brano: La Notte degli Abbracci/ The Night of the Light.

LA NOTTE degli ABBRACCI Bergamo e i Borghi Illuminati

Già dal tardo pomeriggio il Borgo di Sant’Anna, cuore della manifestazione, si illuminerà con candele e proiezioni di luce, nella Piazza, che ospiterà creazioni e proiezioni, e nelle vie, creando aspettativa ed attenzione alle attività artigianali del Borgo. Si darà il “La” alla I edizione della Notte degli Abbracci. L’ Associazione delle Botteghe di Borgo Palazzo coordinerà la distribuzione dei lumini della speranza presso le botteghe che potranno essere ritirati dai cittadini, che donando una libera offerta, potranno sostenere opere caritatevoli. Le attività commerciali dove sarà possibile ritirare i lumini sono: Caffè Al Volo – Via Borgo Palazzo, 48a; Panificio Vanotti – Via Ghislandi 1; Panificio Nessi – Via Borgo Palazzo 32a; Tabaccheria Perico Monica – Via Borgo Palazzo, 82/C; Cartoleria Bonfanti – Via Borgo Palazzo 38/40; Ottica Crotti – Via Borgo Palazzo 28; Chiavi E Tabacchi Ciaschini – Via Borgo Palazzo 89; Edicola Sant’anna; Farmacia Sant’anna – Piazza Sant’Anna 2. Ristoratori e bar saranno aperti per accogliere i passanti in serata, con apericene, bevande calde e proposte ad hoc per la serata. A cascata si invitano all’accensione gli altri borghi di Bergamo e i cittadini di ogni età, che potranno accendere un lumino sul davanzale della finestra a partire dalle 21.00, come segno di attesa, speranza e partecipazione. L’iniziativa sarà realizzata grazie all’Ascom Confcommercio Bergamo e Confartigianato Imprese Bergamo.

Che sia virtuale o reale, l’abbraccio è un gesto di condivisione che va oltre le parole. Nell’ottica dell’Avvento, del Natale e del significato profondo del Presepe, l’abbraccio diviene sinonimo di accoglienza e solidarietà. Il Borgo di Sant’Anna, in concomitanza con grandi opere di riqualificazione urbanistica, propone un progetto di luce che prepara un coinvolgimento cittadino che ricorda il modus vivendi del borgo, che spesso genera occasioni di aiuto reciproco e solidale. Il progetto condiviso Note di Luce vuol inoltre comunicare positività nel futuro e far tesoro di valori umani, reti di rapporti, amicizia ed impegno.

Tra le importanti iniziative La Via dei Presepi, creata da Domenico Giordano Presidente delle Botteghe di Borgo Palazzo, dal 1200 una storia lunga di attività commerciali e artigianali. La collaborazione con il Museo di Dalmine ha permesso alle vetrine di Via Borgo Palazzo di esporre ognuna un particolare e storico presepe, da ammirare passeggiando per il Borgo.

Le riprese tv

Sono attesi passaggi televisivi. La serata sarà registrata anche in vista di una differita nazionale. Note di Luce gode anche la collaborazione di riprese video dall’alto e della partecipazioni di molti volontari, tra cui anche gli scalatori di Orobicambiente. Per scoprire i dettagli su tutta la comunicazione cartacea è stato inserito un qr code, in modo da poter aggiornare le informazioni e i partecipanti in tempo reale. Basterà collegarsi e partecipare alle iniziative sia come fruitore, visitare la piazza e il Borgo di Sant’Anna particolarmente illuminati, o come attore, accendendo un lumino alla finestra e donando un abbraccio a chi ci è vicino o inviarlo lontano.
Tra le idee da gustare anche il Biscotto degli Abbracci, un cuore speziato ideato dal pasticcere Christian della Pasticceria Sessantini.  Il logo ed il simbolo dell’evento sono infatti il cuore e la nota con l’abbraccio. La candela è simbolo di ricordo, di speranza e di unione. Una notte che lega il cuore di tutti gli italiani, in Italia e nel Mondo.

Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo

“Questa manifestazione segna per noi un momento di grande importanza e vicinanza alla comunità, pensando soprattutto a quello che il Covid ha rappresentato per il nostro settore. Oltre alla tragedia umana che hanno vissuto moltissime famiglie delle nostre imprese, l’emergenza sanitaria ha causato una gravissima crisi economica che ha colpito la stragrande maggioranza dei settori del terziario. Commercio, ristorazione, servizi e turismo sono infatti stati in ginocchio per oltre un anno e mezzo e anche se la ripresa è in atto il recupero vero richiederà ancora molto tempo”.

Stefano Maroni, direttore di Confartigianato Imprese Bergamo

“Confartigianato Imprese Bergamo, con i suoi oltre 14.000 associati è contenta di partecipare a questa iniziativa che contribuirà a rendere più incantevoli le celebrazioni natalizie del Borgo. Da oltre 75 anni operiamo sul territorio bergamasco e da più di 30 anni abbiamo stabilito la nostra sede nel quartiere di Borgo Palazzo. Siamo molto legati alla comunità e alle istituzioni del quartiere, con le quali, negli anni, abbiamo collaborato a diverse iniziative, inoltre, molte delle botteghe artigiane del territorio sono nostre associate: per questo motivo abbiamo accettato con gioia la richiesta di contribuire alla bellezza di questo evento e abbiamo messo a disposizione una fornitura di candele che verranno accese durante la serata del 18 dicembre per rendere ancora più luminoso il Natale di tutti noi”.

Domenico Giordano, presidente de Le Botteghe di Borgo Palazzo

“L’Associazione Le Botteghe di Borgo Palazzo, presente dal 1994 con circa 200 attività iscritte a dimostrazione della storicità della via bergamasca dedita al commercio dal 1200, ha abbracciato con entusiasmo il progetto a scopo solidale Note di Luce e La Notte degli Abbracci, credendo da sempre nella valorizzazione del Borgo cittadino attraverso il sostegno di iniziative culturali. Via Borgo Palazzo, infatti, si contraddistingue per essere un centro dinamico in cui convivono numerose realtà commerciali, sociali e istituzionali unite dalla visione comune di fare rete e di credere nell’importanza del connubio tra arte e commercio. Per divulgare e sostenere l’iniziativa Note di Luce e La Notte degli Abbracci, alcuni negozi di via Borgo Palazzo, oltre ad illuminare la via cittadina con candele come segno di partecipazione, attesa e speranza, sosterranno la distribuzione dei lumini alla popolazione con offerte che verranno devolute per opere benefiche. Inoltre, nella serata del 18 dicembre, le attività di caffetteria e ristorazione di Borgo Palazzo rimarranno aperte con offerte a tema per Note di Luce e La Notte degli Abbracci”

Damiana Natali, direttrice d’orchestra, compositrice

“Note di Luce è un progetto corale di alleanze e sinergie, condiviso da tanti cosi come avviene in un coro o in un’orchestra. E’ stato un onore lavorare con i Responsabili e i Presidenti di Categorie di Imprese, Artigianato e Botteghe, e ringrazio l’Ascom per aver coordinato e definito ogni minimo dettaglio con tanta cura e premura. Ogni momento che unisce e condivide lavoro e vita rimane nel cuore, rende ogni performance un capolavoro d’insieme. L’idea di realizzare il progetto qui in Sant’Anna è nata colloquiando con Don Angelo Previtali, storica figura di Padre spirituale del Borgo. Mi ha fatto notare che il Borgo è il luogo in cui risiedo ed in cui è nata anche Ars Armonica APS. Hai girato in ogni parte in Italia e all’estero ma non hai mai portato la tua musica qui. Cosi ho capito che aveva ragione. C’è bisogno di luce dopo il buio e da tempo avevo nel cuore di realizzare un momento dedicato alla Luce. Di porre attenzione a quello che non si vede, ma si sente, come la musica. Mentre dirigo le braccia spesso creano un abbraccio ed è cosi che è nato l’inno de La Notte degli Abbracci”

Romina Russo, consigliere provinciale delegata alla Cultura della Provincia di Bergamo

Siamo orgogliosi di questa iniziativa che è un progetto corale che raccoglie diverse associazioni di categoria ma anche le reti territoriali. La capacità di creare sinergie locali e fare rete è infatti fondamentale per costruire una comunità di prossimità. Le reti sul territorio sono risorse che vanno valorizzate ancora di più in questo periodo di emergenza. E avere protagonista una donna, eccellenza di fama internazionale, dà ancora più valore all’iniziativa.

Stefano Lania, delegato per Confindustria Bergamo

Confindustria Bergamo ha aderito con piacere a questa manifestazione: una serata importante in cui sono stati condivisi intenti e principi ispiratori. Da mesi la musica soffre per le restrizioni della pandemia e ha bisogno di far sentire la propria voce e grazie a una logica di inclusione tra mondo imprenditoriale, commerciale e artigianale si è instaurata una relazione forte e coesa nei confronti della società a cui la musica si rivolge.

Nicola Viscardi, presidente Duc Bergamo

Siamo alla prima edizione e questa è una buona prospettiva per il susseguirsi della manifestazione che viene ospitata in parrocchia e non nei luoghi dedicati alla musica classica. La cultura è chiamata a giocare un ruolo fondamentale alla luce di quello che sarà nel 2022 e poi nel 2023 quando Bergamo sarà capitale della cultura insieme a Brescia. Oggi è di fatto impensabile pensare all’attività commerciale solo come punto di erogazione di un bene o un servizio. Per questo fare rete e condividere obiettivi e progetti di ampio respiro fa la differenza. E abbiamo bisogno di cultura diffusa sul territorio, soprattutto nei quartieri.

 

GLI ARTISTI
Da anni Ars Armonica ed il suo Direttore Damiana Natali progettano e realizzano annualmente produzioni e Festival. Con impatto comunicativo e risultati eccellenti. Ars ha in attivo oltre 200 eventi per migliaia di ore di musica e spettacolo, prove aperti, concerti, eventi di ogni genere, richiamando favore di pubblico, media e critica in ambito nazionale ed internazionale. Hanno collaborato con Teatri, Sponsor, Humanitas Gavazzeni, Aeroporto Orio al Serio Sacbo, BG e molte altre associazione internazionali a cui hanno donato le loro note per progetti sociali e di solidarietà. Sono presenti in Tv e riviste di tiratura nazionale e sul portale Rai Cultura.

Associazione Ars Armonica
APS fondata nel 2008 da Damiana Natali ha donato in forma volontaristica centinaia di concerti per migliaia di ore di musica, collaborando in progetti a favore di ONLUS nazionali ed internazionali. Ha suonato per progetti unici e speciali e sempre a scopo sociale e solidale tra cui l’Ouverture in collaborazione con i Ballerini del Teatro alla Scala di Milano; Passio con lo Stabat Mater di Rossini nel 2012 sotto l’alto Patrocinio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il Pontificium Consiglio di Cultura di Roma; Il Concerto Sinfonico al Teatro Donizetti di Bergamo in occasioni delle celebrazioni per Rachmaninov. L’Omaggio a Giuseppe Verdi nel giorno del suo 150° anno di nascita, premiato dalla Regione Lombardia. Il Concerto per Expo 2015. Nel 2021 ha eseguito il Memoriale per la Rinascita dedicato alla I° Giornata Internazionale delle Vittime del Covid, con il Comune e la Curia Vescovile di Bergamo in occasione della venuta del Presidente del Consiglio Draghi. Ha coinvolto i bambini in progetti musicali, educativi, ertici e didattici, ha appassionano il pubblico di ogni età con introduzioni didascaliche e lezioni concerto. Notevoli i progetti realizzati per la formazione dei giovani talenti, finalizzati a borse di studio a sostegno della loro artistica. Tra le ONLUS che hanno beneficiato: ABIO Bambino in Ospedale, Ospedale Papa Giovanni XIII Bergamo, Croce Rossa Italiana nazionale e locale, ARLINO bambini Ipovedenti, Cardio Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, ANFASS Ragazzi disabili, The Heart of Children, Aiuto Donna contro la Violenza femminile, LIDU Lega Internazionale per i Diritti dell’Uomo, ILO International per Onu e Unione Europea, Fondazione Mondo Respiro, ALT Associazione per la lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari. E’ anche casa discografica etichetta ARS sempre a scopo benefico. Ars Armonica è presente sui canali social, con la Fan page di FB, Instagram e sui canali you-tube. www.arsarmonica.eu

Coro Gli Harmionici
La Formazione originaria nasce nel gennaio 2006, dopo una pluriennale e proficua esperienza condotta in ambito scolastico (con il quale continua una solida collaborazione) dal Maestro Fabio Alberti. Il Gruppo Corale è composto da oltre 60 ragazzi in età compresa tra i 7 ed i 29 anni, suddivisi in: Coro di “Voci Bianche” e Coro “Giovanile”. La compagine è stata invitata a tenere concerti in numerose località italiane ed estere, ha partecipato a diversi festival nazionali ed internazionali ed a rassegne concertistiche, proponendo un repertorio che spazia dalla musica sacra a quella profana. Ha collaborato con enti lirici, e inoltre, ha realizzato contributi in importanti incisioni discografiche di compositori e cantautori. Si è prestata come Coro – laboratorio in importanti stages nazionali per docenti e direttori, condotti dai più rinomati maestri del settore. Ha preso parte (Marzo e Aprile 2011), con notevoli consensi, al tour “Ivy” della cantante Elisa, con esibizioni nei principali teatri lombardi. Nel gennaio del 2018 ha collaborato con la compagnia teatrale “Teatro delle Albe” come coro nello spettacolo teatrale “Va Pensiero”, per la regia di Marco Martinelli, a Bergamo e Milano. Su invito diretto di prestigiose istituzioni pubbliche, è stata protagonista di significative trasferte in Russia, Turchia, Spagna, Germania, Ungheria dove ha riscosso notevoli ed entusiastici consensi www.gliharmonici.com

Damiana Natali
Direttrice d’orchestra tra i pochi direttori donna in Italia e nel mondo. Tra i suoi maestri anche Riccardo Muti ed Antonio Pappano, direttore dell’Accademia Santa Cecilia a Roma e della Royal Opera House di Londra. Ha ottenuto premi e riconoscimenti tra cui il Premio di Composizione dell’International Federation of Women e nel 2010 il prestigioso Premio Internazionale Venere d’Argento per la carriera musicale, ricevuto anche dalla cantante Noa e dal premio Nobel Rita Levi Montalcini. Unica donna ospite al Concorso Internazionale Viotti, alle Giornate di Mendelssohn in Germania e alla direzione dei Solisti Veneti dopo 65 anni di fondazione. Le sue composizioni sono state trasmesse da RAI, Mediaset ed in Mondovisione. Il suo brano Soffio di Luce composto nel 2001 per Papa Giovanni Paolo II è scelto a rappresentare la Fondazione Internazionale Adkins Chiti su oltre 120 composizioni provenienti da tutto il mondo. La composizione Dona Pacem per Coro, Solisti ed Orchestra realizzato per la I Giornata nazionale delle vittime del Covid con la venuta del Presidente del Consiglio a Bergamo, in collaborazione con il Comune di Bergamo e la Curia Vescovile è andato in onda il 18 marzo 2021, ora sui portali Rai Cultura. E’ testimonial di stimati marchi internazionali tra cui Ferrari Auto e Berlucchi. www.damiananatali.it

Giuseppina Colombi, soprano, diplomata in canto con il massimo dei voti e la lode presso l’Istituto Musicale “G. Donizetti” di Bergamo, ha studiato poi con Bianca Maria Casoni e Mary Lindsey . Ha partecipando a Master Classes tenute da grandi artisti come K. Ricciarelli e S. Verrett. Ha collaborato con la Cappella di S.Maria Maggiore in Bergamo, con l’Orchestra di Chitarre Benvenuto Terzi, l’Orchestra Stabile di Bergamo, con il Quartetto d’Asti , con il Quartetto Villa-Lobos, con l’orchestra l’Incanto Armonico, ecc. Il suo repertorio spazia dalla musica lirica, a quella da camera e a quella sacra. Ha tenuto importanti concerti a Milano, Bergamo e Brescia, nella Basilica della Sacra Casa a Loreto nelle Marche, a Stresa presso la Sala Congressi, in Sicilia e in Puglia, in Germania a Darmstadt, a Roma e a Torino. Ha inciso per l’etichetta discografica M.A.P. e per Classica dal Vivo. Ha inoltre partecipato a diverse registrazioni radiofoniche per la Radio Svizzera Italiana “Il ridotto dell’opera” www.rsi.ch/opera

Katia Di Munno, soprano, nata in Sud Africa, inizia gli studi di canto lirico presso il Conservatorio di Pretoria. Nel 2005 riceve una borsa di studio dal Governo italiano per frequentare l’Accademia D’Arte Lirica di Osimo. Dal 2004 ad oggi ha debuttato nelle seguenti opere e Teatri. Don Pasquale di Donizetti, La finta giardiniera di Mozart, Il mondo della Luna di Haydn al Teatro Comunale di Ferrara, Elisir d’amore di Donizetti e La traviata presso il Teatro Comunale di Lecco, La danza delle libellule di F. Lehàr al Teatro Comunale di Bolzano, Il Paese dei Campanelli al Teatro Donizetti di Bergamo.

Ha eseguito Requiem di Mozart, Exsultate Jubilate di Mozart,a Messa con strumenti da fiato di J. S. Mayr, Gloria di A.Vivaldi, Salve Regina di G. B. Pergolesi, Lauda Sion di F. Mendelssohn, la Messa solenne di G. Verdi, Carmina Burana di C. Orff, Messe Basse di G. Faurè, Requiem di G.Faurè, Les sept paroles du Christ di T. Dubois, Requiem for the Living of D. Forrest. Nel 2019 ha frequentato l’Accademia “Sipario Bis Bis” presso il teatro Pergolesi di Iesi Collabora stabilmente con l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, i Teatri Donizetti di Bergamo, Muncipale di Piacenza, Ravenna Opera Festival e Filarmonica Toscanini di Parma.

Alessandro Chiantoni organista dopo aver studiato pianoforte si diploma a pieni voti in Organo e Composizione Organistica presso il Conservatorio G. Donizetti di Bergamo. Organista titolare della chiesa di Sant’Anna in Bergamo, la sua attività artistica lo porta a tenere concerti sia in Italia che all’estero su molti prestigiosi strumenti tra cui il grande organo Cavaillé-Coll della chiesa abbaziale di Saint-Ouen e il grande organo Cavaillé-Coll di Saint-Godard a Rouen. In occasione della III edizione del concorso internazionale di composizione “Vittorio Fellegara” viene invitato ad esibirsi al concerto di chiusura tenutosi a Bergamo in sala “Alfredo Piatti”. In ricordo del grande organista e compositore francese Jean Guillou si esibisce al festival organistico internazionale di Villasanta. Nel 2021 risulta vincitore del primo premio “Rotary Club Bergamo Città Alta” e a breve uscirà il suo primo CD dal titolo Images Symphoniques. Si perfeziona con grandi organisti di fama internazionale, in particolare con Jean Guillou, Jean-Baptiste Monnot, Daniel Roth, Ben Van Oosten, Olivier Latry, Ludgher Lohmann, Simone Vebber, Yanka Hekimova, Francesco Finotti e Frédéric Desenclos. I suoi interessi lo indirizzano anche verso la composizione, la trascrizione, l’improvvisazione e l’ambito organario come progettista, seguendo la costruzione di nuovi strumenti.