Credito, crescono le pratiche di finanza agevolata per l’accesso ai bandi e attività di consulenza

Presentato il bilancio 2021 della Cooperativa di Garanzia Fogalco che chiude l’anno con un patrimonio di 3,6 milioni di euro a garanzia dei rischi

Si è chiuso un anno ancora difficile per le imprese del terziario bergamasco sul fronte del credito. La Cooperativa di Garanzia Ascom Confcommercio Bergamo Fogalco ha mantenuto la piena operatività in un contesto finanziario, come quello del 2021, ancora complicato. La discesa in campo diretta dello stato attraverso la garanzia del Fondo centrale ha mantenuto ancora al di sotto dei volumi tradizionali l’intervento della garanzia dei confidi. Di particolare rilievo il ruolo svolto da Fogalco nell’accesso e rinnovo delle moratorie e nella gestione di bandi e ristori. In questo quadro complesso, il bilancio 2021 della Cooperativa di Garanzia Fogalco chiude con una perdita di esercizio pari a 125.734 (nel 2020 era pari a 579.133 euro).
Al miglioramento rispetto all’esercizio 2020 hanno contribuito un efficientamento della struttura dei costi, un notevole incremento di pratiche di finanza agevolata e una proposta più ampia di servizi di consulenza. La società cooperativa continua a essere solida con un portafoglio titoli e immobilizzazioni finanziarie che superano i 3,6 milioni di euro a garanzia del rischio legato alle pratiche finanziate. Sono queste alcune delle principali evidenze emerse nel corso dell’assemblea generale annuale della Cooperativa, svoltasi ieri sera.

Il ruolo del Confidi

“Anche nel 2021 l’attività principale di erogazione di garanzie non ha visto protagonista il nostro Confidi per effetto dell’accesso del sistema bancario alle garanzie del Fondo centrale alla conseguente garanzia diretta e a costo zero – commenta il presidente della Fogalco Cristian Botti-. Asconfidi Lombardia, di cui Fogalco è fondatore e socio e con cui già nel 2021 ha potenziato il servizio dei finanziamenti diretti, sta valutando una collaborazione con Regione Lombardia e alcune società di gestione del risparmio. Il rating e il bilancio con un utile di 640mila euro indica, in uno degli anni più terribili dell’economia, solidità e capacità finanziaria elevata”.


Matteo Dell’Oro consulente Fogalco, Cristian Botti presidente Fogalco, Oscar Fusini direttore Ascom Confcommercio Bergamo e Fogalco, Giorgio Gozzoli presidente del collegio sindacale Fogalco 

Nel 2021 l’operatività aziendale è stata certamente influenzata in maniera negativa dal protrarsi della pandemia e dalla possibilità di accesso diretto al medio credito centrale da parte degli istituti di credito. L’operatività è stata influenzata negativamente anche le operazioni di aggregazione aziendale che hanno interessato istituti di credito del territorio con cui Fogalco ha sempre sviluppato un volume significativo della propria attività. La Cooperativa ha comunque mantenuto la piena operatività, apportando le necessarie modifiche sia nell’organizzazione che nei servizi offerti. In particolare è continuata la politica di riduzione dei costi sui servizi tradizionali di garanzia per renderli più accessibili alle imprese associate ed è stata implementata l’assistenza alle imprese e la consulenza per l’accesso agli aiuti europei, statali e regionali attivati a seguito della pandemia.
“I prossimi mesi saranno determinanti per conoscere i tempi certi dell’uscita di scena del fondo centrale di garanzia e quindi della piena operatività della garanzia consortile – ha continuato il presidente Botti-. Inoltre i dati sul credito confermano come sia necessario il ruolo dei Confidi a sostegno della liquidità e degli investimenti delle piccole imprese bergamasche, spesso in difficoltà nei rapporti con il sistema bancario”.


Terziario, migliora la fiducia delle imprese ma pesano rincari energetici e ritardi nei pagamenti

Il bilancio in chiaroscuro dai dati dell’Osservatorio congiunturale Ascom Confcommercio Bergamo-Format Research

Il terziario bergamasco continua a mostrare tutta la sua capacità di tenuta e guarda con un certo, seppur cauto, ottimismo al futuro. Migliora la fiducia delle imprese del terziario di Bergamo. A essere meno fiduciose le micro e piccole imprese (da 1 a 5 addetti) e quelle del turismo. Cresce però in generale la fiducia nell’andamento della propria impresa (43, contro il 40 nazionale e il 32 dello scorso anno). Aumenta la percentuale delle imprese che intendono assumere e diminuisce quella delle imprese che intendono ridurre i propri organici. In robusta crescita l’indicatore relativo all’andamento dei ricavi (a 46 rispetto al dato precedente a 34). Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dall’Osservatorio congiunturale Ascom Confcommercio Bergamo- Format Research, presentato venerdì 27 maggio.
A ridurre le aspettative e a pesare sul clima sono l’inflazione, l’aumento consistente dei costi per energia, ma anche di forniture e materie prime ( oltre alla difficoltà nel loro reperimento), logistica, trasporti, stoccaggio. Anche i tempi di pagamento sono peggiorati: il 28% delle imprese segnala tempi più lunghi.

Clima di fiducia

Migliora la fiducia delle imprese del terziario di Bergamo: l’indicatore è pari a 36 (prima era 27). Per quanto ancora basso rispetto a prima della pandemia, il dato di Bergamo è superiore rispetto al dato medio nazionale (35). Stabile la prospettiva in vista del prossimo mese di settembre. Il recupero è stato accentuato, sia rispetto al dato di settembre 2021, sia rispetto alle previsioni formulate nello scorso autunno che prevedevano un indicatore a 29, che è stato abbondantemente superato.
La fiducia è più alta nelle imprese dei servizi (per cui l’indicatore è a quota 42, dato che riporta ai livelli pre pandemia), nella media per il settore del commercio (35), mentre resta inferiore alla media nel turismo (31). A essere più ottimiste e fiduciose rispetto all’andamento dell’economia sono le aziende più grandi, da 10 addetti a salire; il dato è nella media per le imprese da 6 a 9 addetti e sotto la media per le imprese da 1 a 5 addetti.  Migliora anche la fiducia nell’andamento della propria impresa: l’indicatore sale a 43 rispetto al dato dello scorso anno, quando era a 32. Il dato evidenzia un miglioramento rispetto all’indice nazionale che resta fermo (40).
Le previsioni per il prossimo settembre evidenziano un ulteriore miglioramento della fiducia delle imprese bergamasche (46), a fronte invece di un peggioramento del dato medio nazionale (39). Anche per la fiducia nella propria impresa sono sopra la media il settore dei servizi e le imprese più strutturate. In linea con la media il settore commercio e le imprese 6-9 addetti e sotto la media il comparto del turismo e le imprese da 1 a 5 addetti.

Ricavi e occupazione

L’indice dei ricavi evidenzia una crescita molto significativa da 34 a 46 con la previsione di un ulteriore recupero di un altro punto percentuale entro il prossimo settembre. Il dato è nettamente superiore all’indice nazionale. Sono i servizi a far registrare un indice che ha nettamente superato il dato pre pandemia; il commercio è leggermente sopra la media, mentre il turismo e il settore dei pubblici esercizi presentano qualche difficoltà. A soffrire maggiormente sono le micro e piccole imprese fino a 5 addetti. Migliora la situazione occupazionale delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi di Bergamo che raggiunge quota 48, quasi come ai livelli pre Covid-19 . Il dato è ben 9 punti più alto rispetto a quello nazionale: aumenta la percentuale delle imprese che intendono assumere e diminuisce quella delle imprese che intendono ridurre il proprio organico.

Gli elementi negativi: l’aumento dei costi e i ritardi nei pagamenti

L’80% delle imprese del terziario lamenta, a partire dalla fine del 2021, un incremento dei prezzi da parte dei propri fornitori. L’89% ritiene che tale aumento caratterizzerà tutto l’anno in corso. Il 91% delle imprese del terziario ha riscontrato, a partire dalla fine del 2021, un incremento del prezzo dei servizi dell’energia. A pesare sulle imprese sono anche l’aumento dei costi praticati dai fornitori della logistica, trasporti, stoccaggio e imballaggio, peggiorati secondo il 74% delle imprese. Per entrambe le tipologie di costi la previsione a fine anno vede rincari ulteriori. Critica anche la situazione dei tempi di pagamento con un indice che è a 37 e si confida di migliorare a 39 entro l’autunno. Quasi un terzo delle imprese del terziario orobico, il 28%, ritiene che i tempi di pagamento da parte dei clienti siano peggiorati, mentre solo il 2% ritiene che siano migliorati. Uno degli effetti della nuova crisi in atto è rappresentato dai ritardi nei pagamenti da parte dei clienti.


Libri per sognare, il 31 maggio l’evento finale con le premiazioni

Diretta web con le migliori recensioni, gli elaborati e l’autore del libro più votato. Numeri record: 1893 alunni, 92 classi e 34 istituti coinvolti

 

Si sta per chiudere la sesta edizione di Libri per sognare, manifestazione nata nel 2017 e ideata dal Gruppo Librai e Cartolibrai di Ascom Confcommercio Bergamo, organizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e sostenuta da Intesa Sanpaolo. L’edizione 2022 di Libri per Sognare ha coinvolto quest’anno 34 istituti scolastici, di cui due fuori provincia (Cividate Camuno, Brescia; Caravate, Varese), 92 classi e 1893 alunni. I libri in concorso per l’edizione 2022 sono: Viola e il Blu di Matteo Bussola (Salani editore, 2021), Un sogno sull’oceano di Luigi Ballerini (San Paolo Edizioni, 2019), La traversata di Francesco D’Adamo (Il Castoro, 2021), Volovia di Antonio Ferrara (Einaudi Ragazzi, 202) e Viola Giramondo di Teresa Radice e Stefano Turconi (Ed. Bao Publishing 2020).  Dopo due mesi intensi di incontri con gli autori in concorso, che hanno rappresentato uno stimolo in più per i giovani lettori, ci si avvicina alla giornata conclusiva dell’iniziativa, in programma il 31 maggio alle ore 10, che vedrà la premiazione del libro e dell’autore più amato dai ragazzi tra quelli in concorso e delle migliori recensioni degli studenti.

Quest’anno sono stati raccolti oltre 600 contributi dai ragazzi delle scuole, oltre alle recensioni ci sono un centinaio di disegni, elaborati, modellini e una trentina di video. “È stato molto difficile scegliere i migliori elaborati- commenta Cristian Botti, presidente del Gruppo Librai e Cartolibrai Ascom Confcommercio Bergamo-. I ragazzi ci hanno particolarmente stupito con il loro impegno e la loro creatività: molte classi hanno letto più di un libro e abbiamo ricevuto tra i tanti lavori originali, un cruciverba gigante con le parole chiave dei libri, un rap con in rima le migliori frasi lette e lavori in 3d, disegni, poesie e video. Ogni elaborato sarà pubblicato nei nostri canali social. L’interesse e la partecipazione sono stati davvero al di sopra delle aspettative, come è del resto emerso durante gli incontri on line con gli autori, che si sono trovati a rispondere a moltissime domande e curiosità. Siamo molto soddisfatti del lavoro che ciascuna classe e ciascun alunno ha svolto e della collaborazione delle insegnanti, grazie anche alla regia del provveditorato”. Dopo il bilancio estremamente positivo di questa edizione, iniziano già i lavori per la prossima edizione: “Il 2023 è un anno particolarmente importante perché Bergamo sarà con Brescia capitale della cultura- continua Botti-. Cercheremo di organizzare una manifestazione ancora più in grande, aumentando ulteriormente adesioni e partecipanti”.

L’evento conclusivo Libri per sognare 2022

Libri per Sognare si svolgerà martedì 31 maggio alle ore 10. L’evento sarà in presenza per i sei autori e coautori in concorso (Matteo Bussola, Luigi Ballerini, Francesco D’Adamo, Antonio Ferrara, Teresa Radice e Stefano Turconi) e per le autorità che vi prenderanno parte e si svolgerà nello Studio Le Park di via Sismondi 50 a Milano. I circa 2000 ragazzi saranno collegati on line. La diretta all’evento sarà visibile sul canale youtube di Ascom Confcommercio Bergamo a questo indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=jVODd3S2QnY, sulla pagina facebook di Libri per Sognare a questo indirizzo https://www.facebook.com/795127927345304/posts/1892457420945677/ La giornata conclusiva dell’iniziativa vede la premiazione dell’autore del libro più amato dai ragazzi e degli studenti che hanno inserito nel portale le migliori recensioni e prodotto gli elaborati più originali.

I numeri di Libri per sognare

All’edizione di quest’anno hanno aderito quasi 1900 alunni. Questi i comuni di provenienza: Bergamo, Adrara San Martino, Alzano Lombardo, Bagnatica, Casirate, Costa Volpino, Castel Rozzone, Chignolo d’Isola, Cisano Bergamasco, Ciserano, Clusone, Mapello, Medolago, Nembro, Romano di Lombardia, San Giovanni Bianco, Sorisole, S.Omobono Terme, Seriate, Sovere, Torre Boldone, Trescore Balneario, Treviglio, Valbrembo, Villa d’Adda, Vilminore di Scalve, Zogno.
Fuori provincia: Cividate Camuno (Bs), Caravate (Va). Complessivamente negli scorsi anni hanno aderito circa 4.000 ragazzi, 100 classi, 20 istituti scolastici e 11 autori per ragazzi: Daria Bertoni, Tim Bruno, Cristiano Cavina, Riccardo Cazzaniga, Lodovica Cima, Giuseppe Festa, Luigi Garlando, Viviana Mazza, Emanuela Nava, Marta Palazzesi Annalisa Strada.  L’iniziativa ha il patrocinio di Regione Lombardia, del Comune di Bergamo, della provincia di Bergamo.

Le librerie partecipanti

Alla sesta edizione di Libri per sognare hanno partecipato a Bergamo le librerie: Comix Revolution in Galleria Fanzago e Incrocio Quarenghi, in Via Quarenghi. A Dalmine “I libri di Mauro”, a Lovere “Libreria Mondadori”, a Nembro “Cartolibreria No problem”, a Sarnico “Libreria del Lago”, a Treviglio “Fonte Viva”.


Tassa di soggiorno a Selvino, gli albergatori chiedono di estenderla anche agli affitti brevi

In un incontro con i vertici Ascom si chiede al Comune una revisione del regolamento. A novembre un altro tavolo con l’amministrazione

La tassa di soggiorno introdotta per il primo anno a Selvino entra in vigore la prossima settimana, a partire dal 1°giugno. In questa prima frazione dell’anno sarà applicata agli ospiti delle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, a partire dai 14 anni compiuti e per i primi 7 giorni di pernottamento. Si va da 1 euro per ospite al giorno per affittacamere, casa vacanze e B&B, a 1,50- 2,50 euro per gli alberghi a seconda della categoria (1,50 euro per i 2 stelle, 2 euro per i 3 stelle e 2,50 euro per i 4 stelle). Ascom Confcommercio Bergamo ha incontrato i rappresentanti dell’amministrazione comunale per trovare una soluzione al malumore della categoria legato all’introduzione dell’imposta. Le parti hanno trovato un accordo che prevede che dopo l’estate, anche alla luce di come sarà andata la stagione estiva, si arrivi a valutare una revisione del regolamento dell’imposta, che contempli l’estensione della tassa anche agli affitti brevi. Questa modifica andrebbe così a uniformare il prelievo degli ospiti delle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere a quello degli affittuari di case e appartamenti, valutando anche una riduzione della forbice dell’imposta che penalizza fortemente i clienti degli alberghi.

L’incontro con gli albergatori

L’impegno del Comune è anche di destinare il maggior introito della tassa di soggiorno rispetto al prudenziale preventivo verso una strategia di sviluppo turistico condiviso con al centro soprattutto il turismo sportivo e slow. In autunno le parti si sono date appuntamento per approfondire obiettivi e progettualità per il importante località turistica dell’altopiano. All’incontro hanno partecipato il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini e Alessandro Rota, segretario Gruppo Albergatori, Massimiliano Bertocchi albergatore, Maurizio Acerbis vicesindaco e assessore al Bilancio e tributi e Antonio Carrara consigliere comunale di maggioranza. “Dopo una lunga trattativa, grazie anche al lavoro di mediazione dell’assessore regionale al Turismo Lara Magoni, e diversi incontri finalmente il Comune ha deciso di prendere in considerazione alcune delle nostre richieste- commenta Massimiliano Bertocchi, albergatore, titolare dell’Harmony Suite Hotel, referente Ascom per l’altopiano-. Auspichiamo che gli introiti derivanti dalla nuova imposta, che nasce come tassa di scopo, vengano destinati al turismo. Contiamo però che vadano ad aggiungersi ai fondi messi a disposizione per il turismo dal Comune. Monitoreremo che questo avvenga per dare nuovo respiro alle attività che lavorano sul territorio. Il turismo, teniamo a ricordare, è l’unica ricchezza del nostro altopiano”.

Il vicesindaco di Selvino ha ribadito che l’introduzione dell’imposta di soggiorno resta strumentale ad uno sviluppo della politica a sostegno del turismo del comune di Selvino: “Stimiamo di destinare 25 mila euro derivanti dall’imposta di soggiorno al turismo- commenta Maurizio Acerbis- . Abbiamo cercato di venire in contro alle esigenze degli albergatori, con una prima revisione della bozza di regolamento, riducendo a 7 giorni rispetto ai 10 iniziali l’imposta di soggiorno e alzando l’età degli ospiti per cui è richiesta da 12 a 14 anni. Abbiamo ritenuto fondamentale uno sconto per i campi estivi, con una riduzione del 50%. A novembre, dopo circa sei mesi di introduzione della tassa, confidiamo di accogliere le istanze degli albergatori, dando la nostra disponibilità a rivedere il regolamento. Non nascondiamo la difficoltà di finanziare interventi legati al turismo, ma senz’altro i proventi dell’imposta saranno destinati alla valorizzazione turistica del nostro territorio, come del resto impone la ratio dell’introduzione della tassa di soggiorno”.
Il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini ha ribadito la centralità di questo punto: “Non siamo contrari a prescindere all’introduzione dell’imposta di soggiorno purchè la stessa sia concepita come tassa di “scopo” ossia finalizzata in una strategia e un progetto di ampio respiro a sostegno all’attrattività turistica. Del resto Selvino è una delle località turistiche montane più importanti del nostro territorio e costituisce un esempio anche per altre località meno gettonate”.


Gelatieri Bergamaschi, una settimana di solidarietà e gusto

Le gelaterie hanno «adottato» un istituto del territorio o un’associazione di ragazzi in difficoltà omaggiando gli ospiti con vaschette di gelato artigianale

«Il gelato è per tutti, ma per qualcuno ancora più speciale»: con questo slogan si conclude domani la settimana solidale del gelato promossa dai Gelateri Bergamaschi, protagonisti di una maratona di gusto e solidarietà, i due ingredienti protagonisti dell’iniziativa. Cominciata martedì, la settimana solidale del gelato ha coinvolto una decina di gelaterie del gruppo aderente ad Ascom Confcommercio Bergamo che hanno «adottato» un istituto del territorio o un’associazione di ragazzi in difficoltà omaggiando gli ospiti con tanti kg di gelato artigianale. Fragola, limone, cioccolato e tanti altri gusti per una merenda sana, buona e ovviamente solidale.

Le gelaterie coinvolte sono: Gelateria L’oasi (Villongo) – Il Battello Cooperativa Sociale (Sarnico); Laboratorio Gelateria Franca (Leffe) – Centro Diurno Arcobaleno (Urgnano); Yog (Sotto il Monte Giovanni XXIII) – Bambini Ucraini Orfanotrofio Berdiansk (Rota Imagna, Bedulita, Pontida); Ristopizza Gelateria Il Pirata (Lurano) – Centro Diurno (Verdellino); Gelateria Arlecchina (San Paolo d’Argon) Namastè Cooperativa Sociale (Seriate); Il Dolce Freddo (Albano Sant’Alessandro) – Sfa (Gorlago); Gelateria artigianale di Nembro – DinAmico Odv (Villa d’Almè); Bar Commercio Gelateria (Osio Sotto) – La Casa di Luigi (Osio Sotto).


Il rischio usura spaventa le imprese bergamasche

I dati dell’indagine in occasione della nona edizione dell’inizativa “Legalità, ci piace” di Confcommercio

Rispetto a un anno fa sono in calo gli imprenditori del terziario di Bergamo e provincia che si sentono poco sicuri, mentre cresce la preoccupazione per l’usura che si conferma il fenomeno criminale percepito in maggior crescita dagli imprenditori bergamaschi (per il 29%). È quanto emerge dall’indagine presentata in Ascom Confcommercio Bergamo in occasione della nona edizione della Giornata di Confcommercio “Legalità, ci piace”, un’iniziativa di analisi, denuncia e sensibilizzazione sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese.

L’obiettivo principale dell’indagine, realizzata in collaborazione con Format Research tra il 24 febbraio e l’11 marzo 2022 su un campione di 4.000 casi, è quello di rilevare e descrivere la diffusione di alcuni dei fenomeni criminali – furti, abusivismo, aggressioni, contraffazione, estorsioni, rapine e atti di vandalismo – che più di altri condizionano l’andamento e lo sviluppo delle imprese, analizzandoli in funzione dei territori nei quali operano le imprese e in considerazione dell’ampiezza demografica dei centri abitati, delle macroaree geografiche e di una serie di domini di studio, come la dimensione delle imprese stesse ed i settori di attività economica.

“Fin dalla prima edizione la nostra Associazione ha partecipato a questa importante iniziativa, consapevoli che la legalità è il prerequisito fondamentale per fare impresa anche nel nostro territorio – ha sottolineato Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo in apertura dell’incontro che ha visto anche gli interventi del tenente colonello Salvatore La Bella, Comandante del nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Bergamo, e Francesco Breviario, referente provinciale dell’Associazione Libera. -. Il problema delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico è ancora molto forte ma interessa soprattutto realtà lontane dalla nostra provincia, in particolare le grandi città e il Centro Sud. Questo però non significa che tali fenomeni siano assenti sul nostro territorio. Tutt’altro: dai fatti di cronaca che leggiamo quotidianamente risulta che siano presenti anche da noi, basti pensare all’ultimo recentissimo relativo a bar a poche centinaia di metri da noi. La ricerca evidenzia inoltre una crescita del timore da parte dei nostri imprenditori, esigenza alla quale la nostra Associazione non può non restare inerte. Per questo negli anni con il Comando provinciale della Guardia di Finanza si è consolidato un rapporto diretto e fattivo e, di recente, con l’associazione Libera e il tavolo della legalità del Comune di Bergamo abbiamo rafforzato la nostra collaborazione per potenziare la sensibilizzazione di cittadini e imprese verso questo pericolo”.

“La crisi pandemica e la mancanza di liquidità hanno fatto aumentare il numero delle imprese vulnerabili al rischio di usura – ha aggiunto Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo -. Peraltro l’usura può essere l’anticamera dell’acquisizione dell’impresa in ginocchio e, di fatto, quello che può essere un aiuto si rivela un cappio mortale. È quindi fondamentale che tutti gli attori del territorio contribuiscano a sensibilizzare le imprese e le persone sui rischi legati alla criminalità. Su questo tema, inoltre, Confcommercio chiede la revisione degli strumenti di contrasto con leggi meno farraginose per l’accesso al credito delle vittime di usura e il rafforzamento dei ruoli dei confidi, di fatto l’ultimo anello di congiunzione con le micro e le Pmi”.

 

LA RICERCA IN SINTESI 

Secondo stime dell’Ufficio Studi Confcommercio l’illegalità costa alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi quasi 31 miliardi di euro e mette a rischio circa 200mila posti di lavoro. La perdita annua in termini di fatturato e di valore aggiunto è pari al 6,3%. In dettaglio, l’abusivismo commerciale costa 8,7 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione pesa per 4,8 miliardi, la contraffazione per 4,1 miliardi, il taccheggio per 4,3 miliardi. Gli altri costi della criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) ammontano a 6 miliardi e i costi per la cyber criminalità a 2,8 miliardi.

Il senso di sicurezza – Quasi il 12% delle imprese del terziario – a livello nazionale – si sente meno sicuro rispetto a 12 mesi fa, il dato è in costante calo da quattro anni a questa parte. L’analisi per dimensione dei centri abitati nei quali operano le imprese mostra come siano quelle operative nelle grandi città a temere più delle altre la criminalità (16,2% contro un dato medio dell’11,8%), mentre lo stesso dato per grandi ripartizioni geografiche rivela un dato per il Nord Ovest pari a 9,7% e quindi inferiore al dato medio nazionale. 

L’esposizione diretta al rischio di usura, racket e estorsioni – Il 17,7% degli imprenditori a livello nazionale sono “molto” preoccupati per chi fa il proprio mestiere nella zona in cui essi stessi lavorano a causa dell’esposizione al rischio di usura, racket e estorsioni. Lo stesso dato registrato nella provincia di Bergamo, ma nel giugno del 2021 per mezzo di una indagine specifica presso le imprese del terziario di Bergamo, era pari al 16,0%, quindi leggermente più basso rispetto al dato medio nazionale registrato nel 2022. Si ritiene che a un anno di distanza il dato non sia stato caratterizzato da modificazioni significative.

Decoro urbano e qualità della vita – Al crescere delle dimensioni del centro abitato diminuisce il livello della qualità della vista percepito, crescono i fenomeni di degrado e cresce  l’esposizione delle imprese a fenomeni di usura e racket. Le situazioni più problematiche si registrano nei grandi centri abitati con oltre 250.000 abitanti, dove le imprese che si sentono più direttamente esposte ai fenomeni dell’usura, del racket e delle estorsioni sono il 22%. Il dato si abbassa al 18,4% nei comuni tra i 50.000 e i 250.000 abitanti.

 


Luca Bonicelli confermato alla guida dei Gastronomi e Salumieri

Lo affianca con il ruolo di vicepresidente Gianluca Pellegrini dell’omonima insegna di Berbenno

Luca Bonicelli è stato riconfermato alla guida del Gruppo Gastronomi e Salumieri Ascom Confcommercio Bergamo. 48 anni, titolare di “Bonicelli salumeria e catering” di Villa d’Ogna, ricopre la carica dal 2016 e fa parte del 2001 del direttivo. Lo affianca con il ruolo di vicepresidente Gianluca Pellegrini dell’omonima insegna di Berbenno. Fanno parte del direttivo con il ruolo di consiglieri: Mauro Rocchi di “F.M.G” di Bonate Sotto, Omar Mottini della gastronomia “Le delizie” di Osio Sopra, Nunzio Carrara di “Carrara Fratelli Snc” di Bergamo e Alessandro Marchesi della Macelleria Marchesi di Seriate. “Ringrazio tutti per la riconferma, un attestato di stima che ricambio perché ho la fortuna di guidare un gruppo coeso che negli anni ha sempre portato avanti in modo compatto diversi progetti e iniziative, dall’educazione al gusto rivolta ai più piccoli alle dimostrazioni in fiera, alle serate in collaborazione con il consorzio del Moscato di Scanzo”. La pandemia ha fatto riscoprire l’importanza dei negozi di prossimità per gli acquisti di tutti i giorni: “Nei giorni più difficili abbiamo sempre garantito l’approvvigionamento, sdoppiandoci tra consegne a casa e presenza in negozio- continua Bonicelli-. I clienti hanno riconosciuto la nostra professionalità e riscoperto la qualità del nostro servizio e dei prodotti. Ora registriamo una flessione post pandemia, imputabile anche al minore potere acquisto causato dai rincari energetici”. Fare leva anche sui prezzi diventa un asset importante per la competitività dei piccoli negozi, grazie alle economie di scala: “Dobbiamo cercare di fare davvero sinergia, spuntando accordi commerciali più vantaggiosi sui prodotti da scaffale. Se siamo uniti possiamo ottenere condizioni migliori non solo sulle forniture di prodotto ma anche sulle utilities, perché i rincari incidono pesantemente sulle nostre attività. Prezzi minori abbinati al nostro servizio e professionalità non possono che rappresentare un supporto per la spesa quotidiana. Confidiamo in un maggior ricorso agli acquisti sotto casa per ridurre gli sprechi, anche economici visto il rincaro dei carburanti”.

Sono 857 i negozi di alimentari, gastronomia e salumerie bergamaschi, di cui 114 in città. In 5 anni si sono perse 37 attività (-4,1 %); in città invece si è registrato un aumento di 4 unità, con una crescita del 3,6% (si è infatti passati dalle 110 insegne del 2017 alle 114 attuali). Nell’ultimo anno si è assistito a 14 chiusure (-1,6%), di cui 3 in città (-2,5%). il calo più importante si è avuto dal 2018: si contavano infatti 914 insegne, 126 in città.


Ferro, Metalli e Ferramenta: Fabio Poma è il nuovo presidente

Numeri stabili di imprese e fatturato ai livelli pre-Covid “Ma non si trova personale”

È Fabio Poma il nuovo presidente del Gruppo Ferramenta Ferro Metalli Ascom Confcommercio Bergamo. Poma, 59 anni, della “Poma Mario Srl”, dal 1923 in Via Ghislandi a Bergamo, ricopriva già la carica di consigliere del Gruppo e subentra a GianMario Ciceri, dal 2001 alla guida della rappresentanza di settore. Lo affiancano in consiglio Cristina Mora della “Ferramenta Mora Venanzio” di Pedrengo, Alberto Carioli della “Fratelli Carioli Utensileria” di Treviglio e Cesare Cesareni della “Cesareni Srl” di Bergamo.

Il comparto si è lasciato alle spalle due anni difficili, in cui comunque, rientrando tra le attività essenziali, non ha mai interrotto l’attività. “Durante la pandemia abbiamo convertito le nostre imprese, occupandoci della fornitura di mascherine e dpi e di componenti per le macchine medicali– commenta Fabio Poma-. Dopo due anni comunque difficili siamo tornati ai livelli pre pandemia, ma ci troviamo ad operare in un mercato in costante cambiamento”. Le difficoltà non mancano: “I rincari delle materie prime pesano enormemente sulle nostre attività e non mancano difficoltà di approvvigionamento, come nel caso dell’alluminio, di materiali e materie prime”. Il problema più sentito dalla categoria è, come accade in altri settori del terziario, la difficoltà nel reperire personale motivato: “In un momento in cui si parla di emergenza occupazionale facciamo fatica a trovare personale cui dare lavoro- continua Poma-. Confidiamo di poter costruire un percorso di inserimento lavorativo con le scuole tecniche e gli istituti del territorio per ovviare ad un problema che, in un momento di crisi come questo, non pensavamo di poter avere”. Tra gli obiettivi della categoria, l’allargamento della base associativa: “In questi momenti di evoluzione e cambiamento fare sistema è fondamentale- continua il neo presidente-. Auspico un sempre maggiore coinvolgimento da parte di tutti noi: un impegno comune che può fare la differenza nel portare avanti le nostre istanze”.

Sono 396 le imprese del settore presenti nel territorio, di cui 50 in città (dati Ascom su elaborazione dati Cciaa al IV trimestre 2021). I numeri si sono mantenuti stabili negli ultimi anni e rispetto al 2020.


Livio Bresciani riconfermato presidente degli Ortofrutticoli Ascom

Rosbuco e Scardino i vicepresidenti del Gruppo: il settore tra i pochi a salvarsi dai contraccolpi della pandemia

Livio Bresciani è stato riconfermato presidente del Gruppo Dettaglianti Ortofrutticoli di Ascom Confcommercio Bergamo. Classe 1950, titolare di un negozio di frutta e verdura in via Masone in città, Bresciani è vicepresidente della Fida (Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione) e fa inoltre parte del Consiglio direttivo di Ascom. Confermata anche Egidia Rosbuco (1956 – Osio Sotto), mentre entrano in consiglio Isabel Spagnoli (classe 1994 – Bergamo) e Cristofero Scardino (classe 1975 – Dalmine e Spirano). Rosbuco e Scardino sono stati inoltre eletti vicepresidenti.

Il settore dell’ortofrutta è stato uno dei pochi a salvarsi dai contraccolpi della pandemia: tra il 2019 e il 2021 i negozi attivi sul territorio provinciale sono infatti saliti da 254 a 257 (di cui 39 in città). “Siamo una categoria in crescita – conferma Livio Bresciani -. I mesi bui dell’emergenza Covid e dei vari lockdown hanno infatti dato un risvolto positivo alla categoria: i nostri negozi hanno saputo riconquistare la fiducia dei consumatori, anche dei più giovani, che hanno riconosciuto, per non dire riscoperto, la professionalità e la disponibilità che tutti i giorni garantiamo insieme alla freschezza dei prodotti che proponiamo“.
Un’altra nota positiva evidenziata da Bresciani riguarda il salto di qualità del mercato ortofrutticolo, dall’assortimento della merce al servizio, passando per l’accessibilità negli orari di accesso, una struttura fondamentale per tutta la categoria.
E sulle sfide del futuro Bresciani non ha dubbi: “Dobbiamo fare rappresentanza e massa critica con altre categorie legate al mondo dell’alimentare. Ci sono infatti buoni propositi per creare un gruppo unico che rappresenti tutto il mondo del food e che possa far fronte comune sui tavoli istituzionali”.


Marco Paciolla alla guida del Gruppo rivendite di giornali e riviste Ascom

Subentrato ad Andrea Esposito il neo presidente non ha dubbi”: Il settore è in difficoltà e le edicole devono reinventarsi e trasformarsi in chioschi multiservizi”

 È Marco Paciolla il nuovo presidente del Gruppo Rivendite di giornali e riviste di Ascom Bergamo Confcommercio. Classe 1972, gestore dell’edicola di via Paolo Garfuri a Loreto, Paciolla subentra ad Andrea Esposito. L’assemblea, svoltasi oggi pomeriggio nella sede di Ascom, ha confermato Daliso Falamischia (classe 1966 di Azzano San Paolo) nel ruolo di vicepresidente ed eletto nel consiglio Rita Severgnini (classe 1964 di Treviglio).

Quello delle rivendite di giornali e riviste è un settore alle prese con un calo delle attività: il numero di edicole in città e provincia è infatti sceso da 225 a 183 unità in cinque anni, con una diminuzione del 18,7%. A queste si aggiungono gli esercizi che vendono giornali e riviste – compresi i supermercati – per un totale di 468 punti vendita, 47 dei quali in città

“Il nostro settore deve fare i conti con un calo della domanda perenne, soprattutto da parte delle nuove generazioni – spiega Marco Paciolla -. Ci dispiace constatare questo trend perché le edicole sono sempre state un punto di riferimento per la socialità di una via, una piazza o un quartiere, un punto di ritrovo dove scambiare due parole. Ecco perché è il momento di innovare e trasformare le edicole in strutture multifunzionali. Molte hanno già deciso di reinventarsi in chioschi multiservizi che affiancano al tradizionale business legato all’editoria anche una serie di servizi per il cittadino: punti Sisal e Lottomatica, pagamento bollette e multe, ricariche telefoniche, consegna sacchi extra per raccolta differenza, convenzioni con le aziende per il ritiro pacchi ma anche vendita bibite, snack, gadget e articoli di cartoleria”.