Seminario 
il 30 giugno / 
Il “Jobs Act” 
all’esame 
di Confcooperative

Seminario il 30 giugno / Il “Jobs Act” all’esame di Confcooperative

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Il 20 maggio è entrata in vigore la legge 78 del decreto legge 34, più noto come Jobs Act,che contiene misure di semplificazione per i datori di lavoro, in materia di contratto a termine, contratto di apprendistato, Durc. Per un primo esame della normativa, Confcooperative Bergamo organizza per lunedì 30 giugno un seminario con il quale farà una puntuale disamina dei contenuti della legge in materia di riforma del mercato del lavoro. Dopo l’apertura dei lavori, alle 14.30, con Giuseppe Guerini, presidente Confcooperative Bergamo, si entrerà nei dettagli della legge con il coordinamento di Pieralberto Cangelli, direttore Confcooperative Bergamo, e Paola Piazza, consulente del lavoro di Csa Bergamo.
«Con l’entrata in vigore del cosiddetto Jobs Act si preannunciano nuovi scenari nel mondo del lavoro e dei contratti – spiega il direttore Cangelli -. Per venire incontro alle necessità delle nostre associate abbiamo così deciso di organizzare un seminario che possa illustrare punto per punto tutte le novità della nuova legge».
Il seminario sarà infatti l’occasione per fare luce sulle novità inerenti la “semplificazione” dell’apprendistato con Michele Tiraboschi, giuslavorista e docente di Diritto del lavoro all’Università di Modena, e sulla “liberalizzazione” del contratto a termine e le modifiche al D.lgs 368/2001 a cura di Brunello Barontini, consulente del lavoro Csa-Confcooperative Bergamo. Durante il seminario si farà il punto anche sugli ammortizzatori sociali e sulle politiche attive del lavoro.
Alle ore 16.30 la tavola rotonda coordinata da Marco Daniele Ferri, presidente di Federlavoro Lombardia, Michele Tiraboschi e Stefano Malandrini, responsabile Area sindacale di Confindustria Bergamo, su opportunità e criticità nei rapporti tra cooperative e imprese dal titolo “Quale modalità per una migliore collaborazione?”. «Occorre semplificare il lavoro in un’ottica di piena condivisione rispetto a quanto ha espresso il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sulla tolleranza zero verso i corrotti e verso l'illegalità nella politica e nelle imprese», sottolinea il presidente Guerini, che ricorda come «la presenza di cooperative spurie e di cooperative che adottano comportamenti spregiudicati, facendo concorrenza sleale, è una piaga che danneggia tutto il mondo della cooperazione, umilia i lavoratori, espone le imprese e gli enti che affidano commesse a queste realtà, convinti di risparmiare ma che non fanno altro che alimentare forme di malaffare e illegalità. Occorre essere molto netti, l'illegalità e il malaffare in qualsiasi forma si manifestino vanno combattuti. Chi sbaglia, a prescindere da chi sia, deve essere punito anche perché si rischia di mettere ancora di più in fuga i capitali stranieri. A questo proposito, il dato Censis, diffuso oggi, è implacabile: – 57% dal 2007. Non possiamo permettercelo: di investimenti si vive».
Piena sintonia anche con le proposte delle associazioni di imprenditori che chiedono ulteriori misure di semplificazione per il mercato del lavoro. «Se perseguire questo risultato comporta qualche sacrificio anche rispetto ai vecchi riti della rappresentanza, che trova nella formula della "concertazione" un meccanismo che ha avuto qualche risultato negli anni ’90 ma che da tempo non ha mostrato di saper dare impulso alle istanze di cambiamento, ben venga lo stile Renzi – aggiunge il presidente di Confcooperative Bergamo -. Tavoli di confronto con oltre 50 sigle presenti non erano ormai più credibili. È importante che il confronto avvenga tra il governo e le sigle effettivamente rappresentative dell’economia reale del Paese. Molte, purtroppo, sono contenitori che esistono per legittimare una classe dirigente non pezzi dell’economia del Paese».