Il mediatore culturale e interprete in ambito giudiziario è un professionista in grado aiutare le persone straniere ma anche italiane coinvolte in contesti processuali a meglio interfacciarsi con il sistema giudiziario, la comunità di riferimento ed il contesto sociale e civico del nostro Paese. Per formare questa figura professionale sempre più richiesta, l’Università di Bergamo inaugura il Corso di perfezionamento per mediatore culturale ed interprete in ambito giudiziario: un percorso di specializzazione inserito nell’offerta formativa della SdM School of Management dell’Ateneo, promosso dall’Università e dalla sezione di Bergamo della Camera Penale della Lombardia Orientale. “Il corso si propone di formare una figura specializzata, al momento inesistente, fornendo gli strumenti giuridici e culturali utili alla professionalità del mediatore culturale ed interprete in ambito giudiziario – ha spiegato Letizia Caso, direttrice del corso, esperto di psicologia giuridica -. E’ un progetto interdisciplinare che vuole rispondere sia alle esigenze della giustizia, di un corretto svolgimento del processo attraverso una puntuale traduzione del linguaggio tecnico, sia ad esigenze culturali e sociali di promozione della responsabilità attraverso il lavoro della mediazione. La mediazione culturale, rappresenta, infatti, una delle possibili strade per progettare e migliorare l’integrazione, in linea con i mutamenti sociali e le difficoltà ad interagire con mondi distanti. La mediazione culturale, pur non nascendo necessariamente dal conflitto, può contenerlo come soluzione rischiosa di relazioni intergruppo, per cui il mediatore deve essere in grado di aiutare le persone di culture diverse a confrontarsi, diventando agente di cambiamento attraverso una facilitazione della comunicazione, con la finalità di restituire a ciascuna delle parti la responsabilità della cultura di appartenenza in interazione con le altre”. Questo nuovo percorso di formazione si inserisce nell’offerta di “un Ateneo che è attento i mutamenti della società contemporanea e del mondo del lavoro quindi struttura nuovi percorsi di studio che rispondano alle esigenze di un contesto sempre più multiculturale, attraverso corsi fortemente professionalizzanti” ha aggiunto il Rettore Remo Morzenti Pellegrini.