Scrisse il primo trattato sul turismo. Zogno celebra Bortolo Belotti

In via Roma, nel cuore dell’abitato antico di Zogno, spicca una dimora signorile in stile liberty, circondata da un parco di 5.000 metri quadri. È in questo edificio, oggi adibito a biblioteca, che Bortolo Belotti scrisse alcune delle sue opere più importanti. E presto al piano superiore verrà allestito uno spazio interamente dedicato alla figura di questo statista, politico e poeta zognese che deve la sua fama a “La Storia di Bergamo e dei Bergamaschi”, il più completo trattato mai realizzato sul territorio orobico. A confermarlo è Giampaolo Pesenti, assessore alle Attività produttive, Urbanistica, Edilizia privata, Commercio, Turismo di Zogno: «In vista di Expo vorremmo rivalutare la figura di Bortolo Belotti per due ragioni: è originario di Zogno e ha scritto il primo trattato di turismo inserito all’interno del Touring Club Italiano. È quindi un personaggio che i bergamaschi devono conoscere. Nella parte superiore della nostra biblioteca vorremmo allestire uno spazio espositivo aperto al pubblico dedicato sia alla figura di Bortolo Belotti che ai suoi scritti. In primavera prenderà il via l’intervento di riqualificazione dell’immobile, poi si procederà con la catalogazione digitale delle sue opere più significative. A tal proposito abbiamo presentato un bando in Regione Lombardia per un finanziamento ma purtroppo non abbiamo ottenuto il punteggio necessario. Continueremo comunque a sostenere questo progetto da soli».

Zogno - Villa BelottiBortolo Belotti nacque a Zogno il 26 agosto 1877 da una famiglia della borghesia bergamasca. Dopo la prima formazione in collegi religiosi, studiò giu­risprudenza a Pavia e nel 1900 si avviò alla professione di avvocato civilista a Milano. Fu consigliere comuna­le prima a Zogno poi a Milano e consigliere provinciale di Bergamo. Nel 1913 decise di acquistare la villa zognese perché necessitava di un punto d’appoggio per affrontare la campagna elettorale per il seggio parlamentare che lo vedeva contrapposto al deputato uscente Egildo Carugati. Quella dimora era stata realizzata nel 1906 per il notaio Ulisse Cacciamali dall’architetto bergamasco Giovanni Barboglio, autore a Zogno di altri edifici pubblici e della vecchia scalinata alla parrocchiale. Con l’arrivo di Belotti l’abitazione venne trasformata in un edifico signorile, con il recupero del seminterrato e la costruzione di uno studio esterno e di un portichetto. La cura della villa e del giardino accompagnò il successo politico di Belotti che, da giovanissimo deputato, divenne sottosegretario, ministro e leader della sinistra liberale. Nel 1981 l’amministrazione comunale di Zogno acquisì la dimora e vi installò la biblioteca. Oggi lo stabile custodisce un patrimonio librario di circa 30.000 volumi, con un incremento annuo medio di circa 1.000 testi. Il sistema informatico della biblioteca permette comunque la ricerca e la richiesta di opere non disponibili in paese ma presenti in altre biblioteche della Provincia.

La nascita di un nuovo archivio dedicato a Bortolo Belotti sarà anche l’occasione per rendere la cittadinanza più partecipe del parco comunale che si affaccia su Villa Belotti, con il suo cedro del Libano, un giardino di pietra con sedili e divanetti nel quale lo storico incontrava i suoi illustri ospiti e una serie di busti di 11 grandi bergamaschi realizzati dallo scultore Nino Galizzi.