Piccole imprese, 
la salvezza è l’export

Piccole imprese, la salvezza è l’export

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nella foto: Giancarlo Losma

Crescere, internazionalizzarsi, innovare. Non c’è molto da inventare nella ricerca di una maggiore competitività per le piccole e medie imprese. Così anche Giancarlo Losma, presidente della Piccola Industria di Confindustria Bergamo, ha insistito su questi tre elementi durante l’assemblea annuale sul tema: “Guardare il futuro: le imprese che crescono”.
“Una crescita che deve essere nelle dimensioni fisiche – ha suggerito – ma anche di valori, di competenze, di impegno, di conoscenze”.
L’internazionalizzazione deve andare di pari passo con l'innovazione, “perché sui nuovi mercati dobbiamo arrivarci con i nostri migliori prodotti, con le nostre novità e con la nostra migliore organizzazione”.
Fondamentale anche cogliere opportunità come le reti d'impresa, proprio per puntare a progetti di internazionalizzazione più complessi e duraturi.
“La piccola impresa – ha sottolineato Ercole Galizzi, presidente di Confindustria Bergamo – è il cuore di Confindustria ed è caratterizzata da velocità di reazione, dinamismo, agilità, rapporto diretto con i collaboratori, visione completa delle aree strategiche, tutte caratteristiche essenziali in un mercato globale”.   
La spinta continua all’innovazione è anche per Gianluigi Viscardi, presidente regionale della Piccola Industria, la chiave di volta. “I fondi europei ci saranno, occorre intercettarli, servono vincoli molto saldi fra università e industria”. L’innovazione continua è anche la protagonista delle due aziende testimonial.
Massimo Carboniero, direttore generale di Omera srl, azienda in provincia di Vicenza che spazia dalle cesoie tagliaferri alle presse idrauliche, in gran parte orientata all’estero, punta su macchinari “su misura” . “Avere un buon indotto – ha spiegato, sollecitato dal giornalista del Corriere della Sera Dario Di Vico – anche se non sempre economicamente concorrenziale è essenziale. L’indotto va salvaguardato perché apporta qualità e velocità di reazione”. Marco Stella, amministratore delegato della Duerre Tubi Style spa di Maranello, costruttore di nicchia di componenti auto, ha insistito sull’importanza dell’innovazione continua, l’unica in grado di garantire margini.    
“Siamo la sola classe dirigente del paese – ha sottolineato Alberto Baban, da pochi mesi presidente nazionale della Piccola Industria di Confindustria – e dobbiamo esserne consapevoli. Per l’imprenditore padovano alle eccellenze locali si contrappone l’inefficienza nazionale, “la totale incapacità di gestire l’impresa Italia”.
La sfida più importante è, secondo Baban, mantenere il forte legame con il territorio, con la comunità. “Solo così – ha precisato – l’impresa è creatrice di ricchezza”. Pur fra mille problemi, anche legati a fattori esterni ma decisivi, fra cui l’euro troppo forte che mina ulteriormente la competitività, non manca la speranza per la crescita d’importanza delle aziende italiane “perché c’è sempre più bisogno di chi sa fare le cose per bene, con creatività, magari mettendosi in rete”.