La maratona della legge di bilancio (n.160 del 27 dicembre 2019) e il dossier disposizioni urgenti in materia fiscale (n.159 del 19 dicembre 2019) hanno imposto cambiamenti alle imprese senza preavviso. “Due leggi di novità fiscali approvate negli ultimi dieci giorni di dicembre non lasciano spazio di manovra alle associazioni- commenta il presidente Ascom Confcommercio Bergamo Giovanni Zambonelli . Molte delle nostre richieste sono state accolte. Fortunatamente è stato scongiurato un nuovo aumento dell’Iva, sono state stralciate le sanzioni per chi non accetta pagamenti elettronici ed è stata confermata la deducibilità Imu per gli immobili strumentali.
Le novità legislative impattano subito sulle nostre imprese. È il caso emblematico dei buoni pasto e delle nuove soglie di detrazione fiscale che gettano nel caos l’intera filiera, dalle società emettitrici ai pubblici esercizi, all’utilizzatore finale”. I nuovi provvedimenti portano con sé ulteriori adempimenti per le piccole imprese: “Se possono rappresentare un vantaggio per le medie e grandi aziende, per tante piccole attività sono un ulteriore elemento di disimpegno- continua Zambonelli-. Il rischio è di uno scoramento generale e della chiusura di tante attività. Il 2019 è stato l’anno della fatturazione elettronica, ora si apre l’invio telematico dei corrispettivi e, a seguire, l’entrata in vigore del Codice della crisi che dispiegherà i suoi effetti quest’anno”.
Le imprese del terziario non nascondono la preoccupazione per l’assenza di provvedimenti e decisioni politiche in grado di favorire la ripresa: “Il Paese ha bisogno di scelte forti, a partire dalla riduzione della pressione fiscale sia per le imprese che per i lavoratori- continua il presidente Ascom-. La razionalizzazione della spesa pubblica potrebbe infine liberare risorse per investimenti”.
Tra i provvedimenti più invisi al terziario, l’abrogazione della cedolare secca commerciale e la lotteria degli scontrini: “L’affitto è una voce di spesa determinante, tanto da garantire in tempo di crisi la sostenibilità economica aziendale- commenta Zambonelli-. Quanto alla lotteria degli scontrini, ben venga la proroga di sei mesi di entrata in vigore, ma i problemi di gestione saranno da luglio di nuovo in capo agli esercenti. Preoccupa, in particolare, la lettura del codice in momenti di grande afflusso, negli orari di punta”.
Le principali novità per il terziario
Deducibilità Imu
Viene anticipata di un anno (dal 2023 al 2022) la previsione di integrale deducibilità dell’Imu sugli immobili strumentali per imprese e professionisti. È confermata la gradualità, introdotta dal decreto crescita n.34/2019 delle percentuali di deducibilità relative agli anni 2019 (50%), 2020 e 2021 (60%). A decorrere dal periodo di imposta 2022 la percentuale di deducibilità è fissata al 100%.
Mancata proroga della cedolare secca commerciale
La mancata proroga della cedolare del 21% sugli affitti commerciali dei locali accatastati come C1, di superficie non superiore a 600 metri quadri, pesa sul già depresso mercato di negozi e botteghe.
La decisione non incide sui contratti già stipulati nel 2019 che possono restare in cedolare sino alla loro scadenza, naturale o prorogata che sia.
Pagamenti elettronici
È stata accolta la richiesta di non sanzionare le attività che non accettano pagamenti elettronici. Non ci saranno quindi sanzioni per le tante categorie merceologiche che non hanno marginalità per sostenere i costi delle commissioni dei Pos, dalle edicole ai tabacchi.
Lotteria degli scontrini
Viene prorogata di sei mesi, dal 1°gennaio al 1°luglio 2020, la data a decorrere dalla quale sarà possibile partecipare alla lotteria degli scontrini.
Buoni pasto
L’esenzione fiscale scende a 4 euro per i buoni cartacei (contro i 5,29 euro precedenti, salvo indennità sostitutive agli addetti ai cantieri edili e in zone dove manchino servizi di ristorazione) ed è stata innalzata a 8 euro (contro i 7 precedenti) per i ticket elettronici.
Abrogazione della flat tax
È stata abrogata la flat tax del 20% per le partite IVA con ricavi o compensi da 65.001 a 100.000 euro. Più in particolare è stata soppressa la disposizione che concedeva, a partire dal 2020, alle persone fisiche esercenti attività d’impresa con compensi o ricavi non inferiori a 65.001 e non superiori a 100.000 euro.