Moscato di Scanzo,
il punto sul progetto
di valorizzazione
in un convegno
il 5 febbraio

Il progetto di collaborazione del Consorzio di tutela del Moscato di Scanzo Docg con il Cirive (Centro Interdipartimentale di ricerca per l’innovazione in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Milano), volto alla caratterizzazione e alla valorizzazione del vitigno Moscato di Scanzo, nel corso del 2013 ha conseguito ulteriori importanti progressi.
È stato completato il sequenziamento del dna del Moscato di Scanzo nell’ambito di un progetto finanziato dal Mipaf (ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali). Sulla base del sequenziamento è possibile mettere in luce le specificità genetiche del vitigno, in comparazione con numerosi altri vitigni autoctoni e studiarne quindi in modo efficace la risposta in termini di potenziale qualitativo delle uve al variare delle condizioni ambientali e colturali. Nel corso del 2014 l’analisi della sequenza sarà completata con gli strumenti della bioinformatica.
Sono proseguite le attività di selezione clonale del Moscato di Scanzo nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Lombardia. Le 23 linee clonali raccolte presso i campi di selezione e omologazione clonale del polo regionale di Riccagioia scpa sono state tenute sotto osservazione in relazione allo stato sanitario e alle prestazioni produttive e qualitative, anche attraverso la micro-vinificazione delle uve. Due linee clonali saranno presto iscritte al Registro Nazionale delle Varietà di Vite. Le linee clonali saranno moltiplicate e messe a disposizione dei viticoltori del Consorzio nella primavera 2015, per realizzare vigneti sperimentali policlonali capaci di esprimere un maggiore potenziale enologico rispetto ai vigneti monoclonali o realizzati con materiali standard.
Quanto alla valorizzazione enologica del Moscato di Scanzo, è stata completata la caratterizzazione dei profili compositivi delle molecole aromatiche (aromi liberi) e dei loro precursori glicosilati (aromi legati).
Su tale base sono state elaborate e verranno sperimentate nel 2014 le più opportune tecniche per la gestione della vinificazione al fine esaltare le peculiarità aromatiche del vitigno. Sono state raccolte ulteriori prove documentali comprovanti l’antichità e l’autoctonia dell’origine del Moscato di Scanzo. Mercoledì 5 febbraio, alle 20, alla sala consiliare del Comune di Scanzorosciate si terrà un seminario di approfondimento della materia, con il patrocinio del Comune di Scanzorosciate.

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