Metalmeccanica, in quattro mesi 
persi 640 posti nella Bergamasca

Metalmeccanica, in quattro mesi persi 640 posti nella Bergamasca

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La crisi economica continua a ridurre i posti di lavoro nel settore metalmeccanico lombardo. Secondo i dati delle liste di mobilità compilate dai centri per l'impiego delle diverse province, nel primo quadrimestre del 2013 in tutta la Lombardia hanno perso il posto di lavoro quasi 3.100 metalmeccanici. Un numero che rappresenta il 18% circa in più dei posti persi nel primo quadrimestre del 2012, quando i licenziati erano arrivati a 2500 circa.
La provincia più colpita è quella di Milano, con 922 licenziamenti, il 30 per cento del totale. Seguono Bergamo (641, quasi il 21 % del totale), Brescia (362, il 12% circa del totale), Monza e Brianza (344, l'11% del totale). Questi i dati delle altre province: Como 41 licenziamenti, Cremona 48, Lecco 196, Lodi 24, Mantova 127, Pavia 169, Sondrio 10, Varese 189. “Siamo estremamente preoccupati perché il numero dei licenziamenti aumenta mese dopo mese – dice Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia -. L'emorragia di posti di lavoro continua senza che vengano attuati provvedimenti a sostegno delle imprese e dell'occupazione. Oramai siamo all'erosione del sistema industriale lombardo e al collasso dei posti di lavoro. Con alcune forze politiche presenti in Regione Lombardia stiamo facendo incontri e sollecitando interventi urgenti. In particolare chiediamo che vengano utilizzati maggiormente i contratti di solidarietà che permettono il mantenimento dei posti di lavoro. Da qui ai prossimi mesi – conclude Rota – rischiamo grossi problemi per quanto riguarda la tenuta sociale e l'aumento della povertà in una regione come la Lombardia che continua ad avere grandi potenzialità”.

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