«I prefetti e i sindaci che pensano di accogliere gli immigrati in strutture e case private diano il buon esempio e aprano le porte delle prefetture o della propria abitazione». L’assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia, Simona Bordonali, risponde così alla proposta avanzata da alcuni prefetti e da alcuni sindaci, tra cui il primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori che attraverso un documento approvato dal Consiglio comunale auspica il coinvolgimento di privati e parrocchie per alleggerire il carico dei Comuni.
«Proporre di ospitare presunti profughi – ha spiegato l’assessore – in strutture e case private o nelle parrocchie è davvero pericoloso. Il nostro territorio è stremato da continui arrivi. Sindaci di tutti gli schieramenti politici si stanno rifiutando di accogliere altri immigrati perché hanno capito che non è possibile mantenere per un anno e mezzo migliaia di persone che poi nella stragrande maggioranza dei casi si rivelano migranti economici, cioè clandestini. Se i Comuni hanno le risorse devono destinarle ai disoccupati, agli esodati e ai cittadini in difficoltà».
«L’unica soluzione strutturale – ha concluso Bordonali – è quella già proposta da Roberto Maroni: allestire campi profughi in Africa per riconoscere chi ha davvero diritto alla protezione internazionale ed evitare così i viaggi della morte sui barconi a decine di migliaia di persone. Sulle coste italiane sono già sbarcate 73.684 persone nel 2015, secondo i dati del Viminale.
Non possiamo permettere altri arrivi».