di Luigi Trigona*
Che il comparto dell'edilizia abbia urgente bisogno di un nuovo modello di sviluppo è una constatazione divenuta di stringente attualità.
Parlando di crisi, non sempre si deve guardare, però, il bicchiere mezzo vuoto, ma occorre saper cogliere quegli aspetti, quelle opportunità che anche in un periodo difficile come questo si celano.
Il settore delle costruzioni, come la nostra manifestazione testimonia attraverso i settori merceologici presenti, deve intraprendere con decisione la strada della sostenibilità, declinata in tre concetti chiave: riqualificazione, recupero dell'esistente e innovazione tecnologica. Una fiera come Edil, non può che cogliere e tracciare un solco in questa ottica operativa.
Ventisette edizioni rappresentano un bagaglio importante per una mostra che ha saputo diventare un punto di riferimento solido per il comparto edilizio a livello regionale e nazionale, con una formula capace di fornire contenuti tecnici all’articolato mondo dei professionisti della filiera delle costruzioni e insieme di soddisfare le aspettative di chi ogni anno viene in fiera per essere aggiornato sulle ultime novità del settore.
Un compito che abbiamo inteso perseguire anche quest’anno, attraverso la proposizione di alcuni temi “forti” come ad esempio la riqualificazione dell’esistente. Riqualificare l’esistente è la via per ridare fiato all’economia e lavoro ed occupazione al mondo dell’impresa, ma significa soprattutto innalzare la qualità della vita della città e dei suoi abitanti attraverso interventi mirati, che incrementino l’efficienza energetica degli edifici e ne migliorino le caratteristiche acustiche e antisismiche.
Va da sé che questa percorrere questa via ci consentirà di raggiungere un obiettivo di primaria importanza, ovvero il risparmio di suolo, altro tema delicatissimo su cui occorre riflettere con sensibilità ed attenzione,
La riqualificazione sarà sempre più un tema chiave nell’edilizia, ed è indispensabile che su questo fronte si faccia squadra tra tutti gli attori della filiera: committenti, progettisti, imprese e Pubblica Amministrazione devono operare in sinergia con l’obiettivo di avere città e case più sicure, con edifici più confortevoli ed efficienti.
Per comprenderne l’importanza basti dire che l’80% del nostro patrimonio edilizio risale a prima degli anni Settanta, ed è stato quindi realizzato quando non esistevano normative per l’efficienza energetica. Le conseguenze sono tangibili: attualmente gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi energetici totali.
Prima di parlare di energie alternative, ci si dovrà quindi impegnare per ridurre i consumi degli edifici attraverso politiche mirate al miglioramento dell’uso dell’energia.
Un altro tema di estrema importanza con un patrimonio edilizio così datato è quello della messa in sicurezza degli edifici, soprattutto sotto il profilo antisismico. Se vogliamo poi parlare di ricadute economiche, basti citare un altro dato: si è stimato che la mancata attuazione dei provvedimenti in materia di efficienza energetica abbia comportato un’occasione persa per un milione di posti di lavoro.
E’ un tourbillon di cifre e numeri che, seppur nascondendo scenari a volte sconfortanti, non ci deve togliere la fiducia di guardare avanti e di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
*segretario generale dell’Ente Fiera Promoberg