Non sarà più possibile costruire case su terreni che si trovano in prossimità di corsi d’acqua. Lo stop arriva con la legge che prevede una revisione organica della normativa regionale in materia di difesa del suolo, di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e di gestione dei corsi d’acqua, approvata oggi dal Consiglio regionale (relatore Roberto Anelli, Lega Nord) con 40 voti favorevoli e 21 contrari. La nuova norma infatti prevede che per le nuove costruzioni si dovrà tenere conto anche dell’acqua piovana che potrebbe andare in fiumi e torrenti provocando aumenti considerevoli di volumi d’acqua, quindi introduce un esame preliminare dei rischi idrogeologici. La legge prevede anche uno stanziamento di circa 15 milioni di euro per la manutenzione dei corsi d’acqua nel prossimo triennio e di circa 11 milioni di euro per il sistema dei Navigli e delle idrovie collegate. E si interviene regolando la governance sulla materia, valorizzando le funzioni di difesa del suolo attribuite agli enti del sistema regionale, in particolare quelle relative ai Consorzi di bonifica e all’Agenzia Interregionale per il fiume Po, alla quale viene affidata la gestione del sistema idroviario del fiume Po e delle idrovie collegate. La legge prevede il potenziamento della manutenzione dei corsi d’acqua, delle opere esistenti e del territorio in genere, nella consapevolezza che mantenere in efficienza un’opera idraulica esistente ha un costo due volte inferiore rispetto alla sua ricostruzione o ripristino. Prevista anche la realizzazione progressiva di vasche volano, pozzi filtranti, tetti verdi e superfici semipermeabili per impedire il peggioramento del regime idraulico delle acque sotterranee e superficiali
“Nella nostra regione – ha detto il relatore Anelli – sono presenti bacini e corsi d’acqua tra i più importanti del Paese che negli ultimi anni, complice anche l’elevato livello di urbanizzazione e di utilizzo del suolo e i sempre più ricorrenti eventi alluvionali legati ai cambiamenti climatici, hanno causato numerosi dissesti idrogeologici e danni diffusi e ingenti ai centri abitati, alle infrastrutture, alle attività produttive, all’agricoltura e al patrimonio forestale. Con questa legge Regione Lombardia vuole dotarsi di strumenti moderni ed efficienti per affrontare in modo concreto il tema della difesa del suolo e della prevenzione dal rischio idrogeologico”. “Tolleranza zero. E’ questo uno dei principi più importanti contenuti nella nostra nuova legge, che conferma la grandissima attenzione della Giunta Maroni sul tema del rischio idrogeologico” dichiara l’assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo della Regione Lombardia Viviana Beccalossi, commentando l’approvazione da parte del Consiglio regionale della Legge sulla Difesa del suolo. “Questo provvedimento – prosegue Beccalossi – assieme alla Legge sul Consumo di suolo, rappresenta una scelta responsabile e innovativa per tutelare i cittadini e le attività economiche con iniziative capaci di mettere in sicurezza il territorio o quantomeno di intervenire sull’attenuazione del livello di rischio”.