La crisi “rivoluziona” 
i Mercatini di Natale

La crisi “rivoluziona” i Mercatini di Natale

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«La crisi ha colpito nel peggiore dei modi: non sono mancati né i finanziamenti né gli sponsor per una manifestazione fin qui fortunatissima, cui la scelta rigorosa e costante di qualità aveva sempre dato ragione. A fare un passo indietro sono stati gli espositori. Tutti troppo tartassati nei guadagni. Consapevoli che oltre il bancone, tra la gente, serpeggia lo stesso malumore e regna la stessa impossibilità a metter mano al portafoglio, hanno deciso di non uscire. Hanno scelto coerentemente di accettare la realtà di un Natale in sordina, di spegnere in tempi bui i riflettori sulla tredicesima edizione de “Il Natale è di Casa”, in attesa che torni a brillare la magia di un tempo e a fioccare l'ottimismo». Così gli organizzatori hanno comunicato l’annullamento dei mercatini di Natale di Castione della Presolana, una delle prime manifestazioni nate in Bergamasca sulla scorta degli esempi trentini, altoatesini e nordici, per ravvivare l’atmosfera nel periodo pre-natalizio. Lo stop non è di poco conto se si considera che nella località montana l’esposizione nelle tipiche casette di legno aveva trovato uno scenario ideale ed era diventata un appuntamento classico anche in chiave di promozione e attrazione turistica, una sorta di apertura simbolica della stagione invernale. È un fatto contingente o il segnale che anche iniziative sino ad ora considerate una buona soluzione per attirare visitatori e vivacizzare i centri storici devono fare i conti con la crisi? O che la concorrenza anche in questo settore è cresciuta, imponendo un ripensamento anche a manifestazioni consolidate? Di certo il panorama delle manifestazioni si è ampliato ed è cresciuta l’attenzione degli espositori ad ottimizzare l’impegno in termini di spesa e presenza. La nuova sfida per chi le promuove è trovare formule che continuino ad attirare l’attenzione del pubblico, anche differenziandosi e caratterizzando l’atmosfera e l’offerta rispetto alla “concorrenza”, con un occhio in più ai costi.

Castione
«Non abbiamo voluto derogare alla qualità della manifestazione»

La 13esima edizione de “Il Natale è di Casa” si sarebbe dovuta svolgere in tre fine settimana consecutivi sul piazzale Donizetti di Bratto, frazione di Castione della Presolana, a partire dal 23-24 novembre fino al weekend da venerdì 6 a domenica 8 dicembre. La macchina organizzativa era già partita, ma la scarsa adesione di espositori ha portato gli organizzatori (Turismo Presolana in collaborazione con il Comune di Castione della Presolana, Presolana Holidays e Promoserio) a decidere di annullare l’appuntamento. «Probabilmente ha inciso più di un fattore – afferma Aronne Masseroli, assessore al Turismo del Comune di Castione -. Di certo la crisi impone agli espositori di valutare con maggiore attenzione il rapporto tra costi e benefici attesi da una manifestazione e credo che quest’anno abbia avuto il suo peso il calendario. Poiché il 7 e l’8 dicembre cadono di sabato e domenica, viene infatti a mancare un importante momento per il turismo come il ponte di Sant’Ambrogio e il timore di minori presenze, insieme al generale clima dimesso, possono aver frenato la partecipazione».
All’appello è mancata più o meno la metà della trentina di operatori previsti. «Sin dagli esordi – prosegue Masseroli – la manifestazione ha scelto di ospitare solo ed esclusivamente articoli legati al Natale, come addobbi e regalistica, originali ed unici perché prodotti in proprio da piccoli artigiani. Avremmo potuto scegliere di ampliare le merceologie o di optare per dei gazebo al posto delle casette in legno ma non abbiamo voluto derogare né sul piano della qualità dell’offerta né su quello dell’atmosfera, cosa che, tra l’altro, sarebbe andata a discapito di chi aveva confermato la partecipazione». L’assessore assicura che si tratta solo di una “pausa” e che i mercatini torneranno il prossimo anno. «Ci siamo già mossi per trovare soluzioni meno costose – annuncia -, cominciando dalle casette, sulle quali incidono anche le spese di trasporto e di montaggio. Anche quest’anno il Comune e l’organizzazione si sono comunque dati da fare – tiene a precisare Masseroli – mettendo a disposizione, tramite risorse proprie e sponsor, i fondi per tutte le attività di supporto che richiede un evento di questo genere, sviluppato su più giornate, come luminarie, animazione, sorveglianza e sgombero della neve. In previsione del minore richiamo del ponte di Sant’Ambrogio avevamo anche potenziato le iniziative, con l’obiettivo di dare vita ad un vero e proprio salotto nella piazzetta». «È possibile anche – conclude  – che abbia influito la nascita di altre manifestazioni, che naturalmente riducono la torta dei potenziali espositori e visitatori. Non è in ogni caso nostra intenzione sederci ad aspettare tempi migliori, ma siamo già al lavoro per trovare nuove soluzioni».   
A dispiacersi per l’annullamento della manifestazione sono anche i negozi ed i pubblici esercizi del paese, che potevano contare su un evento di richiamo. «Tredici anni non sono pochi, ormai era diventata una tradizione – ricorda qualcuno -, la “scusa” per molti villeggianti per salire ed aprire la casa per la stagione invernale e per i clienti di tornare, tanto che spesso ci si salutava al termine dell’estate dandosi appuntamento per i mercatini. È un peccato che quest’anno non si facciano, forse qualcosa si sarebbe potuto organizzare ugualmente, anche con meno espositori e magari dando spazio alle associazioni… ». «Gente ne hanno sempre portata – è un’altra annotazione raccolta – soprattutto nell’ultimo fine settimana, quello di Sant’Ambrogio, e sia le attività commerciali sia bar, ristoranti e alberghi hanno sempre lavorato. In più, la comunicazione legata all’evento faceva girare il nome del paese, era un’occasione di promozione di tutta la località anche oltre l’iniziativa».

Il presidente degli ambulanti Fiva
Dolci: «Il timore che la gente non spenda non deve essere un freno»

Non c’è carenza di richieste di partecipazione, almeno nelle manifestazioni “natalizie” che vedono la partecipazione degli ambulanti bergamaschi. Lo rileva Mauro Dolci, presidente provinciale della Fiva-Ascom, che nota però anche come la realtà delle iniziative sia piuttosto variegata e difficile da inquadrare univocamente, differenziandosi per durata, modalità di esposizione e tipologia di operatori, che possono essere hobbisti, produttori, aziende commerciali e talvolta gli stessi negozianti in sede fissa.
I mercatini natalizi restano un’opportunità o, complice la crisi, non sono più un investimento tanto interessante per gli operatori? 
«Diciamo innanzitutto che solitamente l’ambulante non partecipa alle manifestazioni che richiedono una presenza prolungata, magari anche di 30 o 40 giorni. In genere non è infatti in grado di lasciare l’attività che lo tiene impegnato tutto l’anno o di dividersi su più fronti per un periodo così lungo. La scelta ricade perciò sulle manifestazioni più brevi. Gli operatori in questo caso si dividono in due tipologie. Chi ha già un buon giro settimanale punta su uno o due appuntamenti all’anno come uscita straordinaria, per chi è invece più “provato” dal punto di vista economico perché ha postazioni meno interessanti o precarie, queste iniziative rappresentano un’importante boccata di ossigeno».
In città gli ambulanti sono protagonisti della fiera di Santa Lucia, si prevede  qualche defezione quest’anno?
«Si tratta di un appuntamento istituzionale, come le tante altre fiere legate a ricorrenze speciali che si svolgono durante tutto l’anno in tutta la provincia. È curato direttamente dal Comune e la graduatoria è consolidata. Anche nel caso di qualche rinuncia c’è una lista di attesa di almeno 50 o 60 spuntisti, che assicura una manifestazione al completo. L’appuntamento con oltre 90 bancarelle sarà dal 10 al 12 dicembre sul Sentierone».
Anche a Seriate avete portato una ventina di anni fa le bancarelle di Santa Lucia, un’esperienza che ha in qualche modo anticipato i mercatini. Come sta andando?
«Si è sempre svolta la domenica prima del 13 dicembre, ma quest’anno l’Amministrazione ha scelto di fare spazio in quella data, l’8 dicembre, ad un’esposizione curata dai commercianti del paese e ad altre iniziative. La nostra manifestazione si terrà la domenica successiva, il 15 dicembre, con una sessantina di banchi sempre nella via centrale».
Come l’avete presa?
«Con il Comune di Seriate abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto e ci sarebbe dispiaciuto dover rinunciare ad un appuntamento che ha sempre portato gente e incontrato l’apprezzamento della cittadinanza. Apprezziamo il fatto che ci sia stata messa a disposizione un’altra data e non ci preoccupa il paragone con altre proposte. Certo una considerazione generale è d’obbligo: pur non avvicinandosi ai mercatini di Merano e dintorni, le manifestazioni natalizie creano un certo movimento ed oggi un po’ tutti le stanno rincorrendo. Quello che spesso si dimentica è che sono i venditori ambulanti gli unici soggetti deputati ad operare su area pubblica, né hobbisti né commercianti in sede fissa hanno tale autorizzazione e mi piacerebbe sapere con che modalità si realizza la loro presenza sul suolo pubblico».
Quali caratteristiche deve avere una manifestazione perché abbia successo?
«Innanzitutto occorre dare il senso del gruppo, una presenza compatta di almeno 40 operatori. E poi proporre merceologie diversificate, interessanti e a prezzi competitivi. Il successo o l’insuccesso dipende da questo, il cliente non è stupido e sa bene come spendere i propri soldi».
Ma la propensione alla spesa è sempre meno…
«Di certo non possiamo fermarci solo per il timore che la gente non spenda. Bisogna darsi da fare per essere competitivi, non ci si deve arrendere. Poi il risultato può anche non arrivare, per vari motivi, e questo noi ambulanti, abituati a lavorare tutto l’anno in tante condizioni diverse, lo sappiamo bene». 

Seriate
Santa Lucia, quest’anno scendono in strada i negozi

Quest’anno a Seriate, per la festa in attesa di Santa Lucia, le bancarelle degli ambulanti lasciano il posto ai negozianti del paese. Tra le numerose iniziative promosse dagli assessorati alla Cultura e al Commercio domenica 8 dicembre – giornata clou della manifestazione denominata “Santa Lucia la più bella delle tradizioni”, articolata in più appuntamenti lungo tutto il periodo delle Festività -, ci sarà infatti anche il “Mercatino di Natale con i commercianti di Seriate in piazza”. Una cinquantina di negozi ed esercizi delle centrali via Italia e via Dante si “trasferiranno” in strada sotto gazebo bianchi, uguali per tutti, mettendo in mostra la propria offerta. «L’iniziativa nasce sulla scorta dell’entusiasmo degli operatori riscontrato in occasione della notte bianca organizzata questa estate – spiega l’assessore al Commercio Antonino Casale –. A forza di insistere, i negozianti hanno cominciato a crederci, è maturata la consapevolezza che non ha senso restare con le serrande abbassate quando ci sono iniziative che portano movimento in centro e che è il caso di mettersi in gioco. Dal canto suo, il Comune ha cercato di creare il contesto giusto per favorire la partecipazione e il successo dell’iniziativa, proponendo un contributo spese contenuto e organizzando diverse iniziative di animazione e richiamo». La fiera degli ambulanti, che da una ventina d’anni arrivava in paese la domenica prima della notte di Santa Lucia, è stata spostata alla domenica successiva, 15 dicembre. «Tutti insieme gli espositori non ci sarebbero stati e si sarebbero create troppe sovrapposizioni – rileva Casale –. Gli ambulanti hanno sempre offerto un servizio importante e glielo riconosciamo, ma era importante dare spazio a chi risiede ed ha la propria attività in paese, che può diventare protagonista della rivitalizzazione e dell’attrattività del centro e, al contempo, sfruttare un’opportunità commerciale». L’8 dicembre, gli amanti delle bancarelle potranno sbizzarrirsi anche tra l’esposizione degli hobbisti in piazza Bolognini, il mercatino dell’usato “Me ne libero” nel parco delle scuole in via Dante e quello dell’antiquariato sotto i portici della Galleria Italia. Per i bambini, letture e laboratori in biblioteca, la giostra, giochi, gare, animazione e la premiazione di un concorso di disegno dedicato a Santa Lucia realizzato in collaborazione con il Distretto del Commercio. Senza dimenticare la sfilata della banda, il coro con i canti della tradizione natalizia e le iniziative delle associazioni no-profit.

Mapello
«Il rischio è la sovrapposizione degli appuntamenti»

A Mapello il mercatino di Natale ha incassato anche quest’anno il pieno di espositori, una novantina che andranno ad “invadere” il centro storico domenica primo dicembre dalle 9 alle 19. La manifestazione si chiama “Sotto le torri… torroni”, legando le sette torri presenti sul territori comunale ad uno dei dolci più tipici delle Festività. È promossa dalla Pro Loco, dall’assessorato alla Cultura e dall’associazione dei commercianti “Vetrine Amiche”. «Se si vuole cercare qualche segnale di crisi nella partecipazione – rileva il responsabile dell’associazione Marzio Bonasio – forse è nella rinuncia da parte di alcuni hobbisti, che ci hanno comunicato di aver cessato questo tipo di attività. Non sono però mancate le richieste di altri espositori, che ora stanno arrivando anche da fuori provincia e fuori regione. Proponiamo l’appuntamento ormai da otto e nove anni e possiamo dire che è sempre stato un crescendo». Per i banchetti del settore alimentare gli espositori sono tutti professionisti, mentre sul versante dell’artigianato ci sono anche amatori. «Non credo che la quota di partecipazione rappresenti un grosso problema – prosegue Bonasio -, la manifestazione si svolge in una sola giornata, in gazebo e la tassa per l’occupazione del suolo pubblico non è mai stata eccessiva». E l’afflusso è solitamente buono. «Molto dipende dalle condizioni del tempo – nota -, ma in genere la gente arriva. Siamo stati tra i primi nella zona a vedere in manifestazioni di questo tipo un’occasione per ravvivare il paese e farlo conoscere, con la nascita di altre iniziative ora il rischio è un po’ quello della sovrapposizione. All’interno del Distretto del Commercio Ville e Torri dell’Isola (che comprende i comuni di Ambivere, Brembate Sopra, Mapello, Ponte San Pietro e Treno d’Isola ndr.) ci siamo coordinati per evitare la concomitanza degli eventi, ma al di fuori non è sempre possibile farlo». Accanto all’esposizione, la manifestazione prevede l’esibizione di bande, zampognari, uno spettacolo con il fuoco e uno di danze popolari. Nella piazza del Comune c’è il villaggio di Babbo Natale e un trenino gratuito facilita e rallegra gli spostamenti.