Le oltre 70mila bottiglie e l'omonima Fondazione potrebbero trovare posto nell'ex monastero che il candidato sindaco del centrosinistra vorrebbe trasformare in un polo di alta formazione sulla cultura agroalimentare. I dubbi di Forza Italia
Le circa 70mila bottiglie che compongono la rinomata cantina di Luigi Veronelli e l’omonima Fondazione potrebbero trovare ospitalità nell’ex monastero di Astino, una volta restaurato.
Si tratta solo di una tessera dell’articolato puzzle con cui Giorgio Gori, candidato Sindaco del centrosinistra, intende portare a soluzione definitiva il dibattito che da anni si sta sviluppando intorno al futuro dello storico complesso monumentale.
Il vero elemento qualificante del progetto che Gori e la coalizione di centrosinistra intendono perseguire è l’insediamento ad Astino di un polo di alta formazione sulla cultura agroalimentare. Stiamo parlando di un Master internazionale di cucina e ospitalità, studenti e docenti da tutto il mondo, in grado di offrire corsi di diversa durata e diverse fasce di prezzo. Un esempio simile in Italia è Alma, la scuola di cucina italiana con sede alla Reggia di Colorno (Parma), frequentata da oltre un migliaio di studenti e patrocinata da Gualtiero Marchesi, rispetto alla quale il progetto di Astino ha però un profilo più internazionale e contemporaneo.
“Un’idea innovativa, che mettiamo a disposizione della Fondazione Mia (proprietaria dell’immobile, ndr). Un’idea – ha detto Gori – che poggia su un modello formativo e su un piano economico-finanziario la cui sostenibilità è già stata verificata. A fronte di un canone d’affitto annuo (400mila euro annui) che l’Ente proprietario dell’immobile potrebbe incassare dalla società che si dovrà occupare della gestione dell’attività, e i cui soci dovranno essere individuati tra soggetti pubblici e privati, la Mia potrebbe avviare un mutuo per completare il piano di ristrutturazione del complesso, per il quale servono ancora diversi milioni”.
“In questo modo la città otterrebbe tre benefici: la restituzione ad uso “pubblico” di un grande edificio storico; l’insediamento di un’attività di alta formazione in grado di auto-sostenersi; il reperimento dei fondi necessari a completare il restauro dell’immobile”.
Ma come verrebbero usati gli spazi del monastero che offre più di 3.000 mq di superficie di pavimento? “Nel rispetto dei vincoli architettonici esistenti – spiega Gori – il progetto di massima a cui ha lavorato l’associazione InNova Bergamo, e che abbiamo condiviso, prevede di insediare nella Cascina Convento, un edificio oggi semi-distrutto, di fronte all’ex-convento, tutte le cucine, le attrezzature e le aule di esercitazione che richiedono impianti tecnologici specifici, mentre al piano terra del monastero vero e proprio troverebbero spazio tutte le attività più “leggere” – la biblioteca, le sale di lettura, alcune aule per le lezioni tradizionali – proprio in virtù del necessario rispetto del luogo monumentale . Al primo piano dell’edificio, caratterizzato dalle antiche celle dei frati, verrebbe poi ricavato uno spazio ricettivo con una quindicina di stanze circa, destinate sia ai docenti della scuola che al pubblico e gestite con il coinvolgimento degli allievi del Master di ospitalità. Le cantine, un luogo dal fascino straordinario, ospiterebbero attività di ristorazione, modulate su diverse tipologie di offerta e fasce di prezzo (dalla degustazione al ristorante vero e proprio), anche qui affidate alla gestione degli stessi studenti, nonché la già citata Fondazione Veronelli e un luogo di promozione delle eccellenze enogastronomiche del territorio e in particolare della piana di Astino. Il chiostro e gli spazi aperti dentro e fuori il monastero li immaginiamo aperti, fruibili, permeabili, disponibili per iniziative ed eventi culturali”. Perplessa sulla proposta di Gori è Forza Italia, che attraverso la candidata Alessandra Gallone afferma: "Sulla destinazione del complesso di Astino al centrodestra non mancano certo idee, sono anni che vengono pensate e avanzate proposte, ma è la fattibilità dei progetti che deve essere attentamente valutata. La proposta del team di Giorgio Gori è una bella idea, bellissima come tutte le altre ma, se fino ad oggi ancora nulla si è potuto concretizzare è stato solo per una questione di impraticabilità e fattibilità dal punto di vista della sostenibilità economico finanziaria".