Il turismo in tempi di Covid? Una scommessa da vincere

Il turismo in tempi di Covid? Una scommessa da vincere

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Dalla riconversione degli spazi alberghieri a un anuova offerta ricettiva: queste le sfide per affrontare un 2021 che si prospetta in salita tra ristoratori insufficienti, orizzonti pandemici e turisti assennati

Il turismo in tempi di Covid? Una scommessa da vincere. A cominciare dalla riorganizzazione degli alberghi, chiamati a riconvertire spazi e offerta ricettiva per poter affrontare un 2021 che si prospetta in salita tra ristori insufficienti, orizzonti pandemici e imprese alberghiere in profondo rosso. Tutti temi al centro del convegno “Il turismo verso la ripartenza. Bergamo resterà in prima fila?” – trasmesso in streaming martedì 2 febbraio – organizzato da Ascom Confcommercio Bergamo insieme all’Unione cristiana imprenditori e dirigenti (Ucid) e che ha visto la partecipazione di Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, Christophe Sanchez, amministratore delegato di Visit Bergamo, Giovanni Sanga, presidente Sacbo, e Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo.

Moderato dalla professoressa Roberta Garibaldi, il convegno ha offerto spunti interessanti per il settore, nella consapevolezza che l’anno in corso non sarà facile. I numeri, infatti, non fanno sorridere. In città un hotel su due è chiuso, e chi resiste ha le camere pressoché vuote da mesi. Tra Bergamo e provincia ci sono 290 hotel che impiegano circa 5 mila addetti: un settore chiave per l’economia del territorio che deve fare i conti con un calo del 55% delle presenze rispetto al 2019 e, soprattutto un tonfo del fatturato pari all’85%, (la media nazionale è attorno al’65%).

“Le prospettive per i prossimi mesi sono dure anche solo da un punto di vista epidemiologico – ha sottolineato Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi -. Certo i vaccini fanno ben sperare perché concorrono a creare condizioni psicologiche di maggiore agibilità e nella nostra petizione sottoscritta insieme ai sindacati e inviata al Governo e alle Istituzioni abbiamo chesto che gli operatori del turismo siano messi in lista d’attesa prioritaria per la vaccinazione. Riteniamo che chi lavora con il pubblico è bene che sia vaccinato, nell’interesse proprio, dei propri colleghi, e anche del cliente. Questo rafforzerebbe la propensione al viaggio e ci auguriamo un maggiore movimento turistico per l’estate ma guardando le prenotazioni on the book di questi giorni siamo tutt’altro che fuori dalla tempesta”.

Per Nucara le riconversioni possono rappresentare una svolta per la ricettività turistica: “Dovremo riorganizzare le aziende, riconvertire le sale riunioni, allargare le dimensioni delle camere. Ci stiamo attrezzando anche per far sì che gli alberghi possano fare tamponi rapidi al cliente qualche ora prima della partenza, per evitare, tornato a casa, la quarantena o restrizioni. Ma servono risorse e le previsioni del Recovery plan sono deludenti».

“Siamo di fronte a uno scenario che mai avremmo pensato di vedere, gli alberghi chiudono – ha concluso Giovanni Zambonelli, presidente del settore per Ascom Confcommercio Bergamo –. Il turismo è un bene da tutelare, Bergamo deve diventare una meta turistica italiana, non solo per escursioni. I soldi del Recovery fund devono consentire alle strutture, mentre sono chiuse, di riorganizzarsi».

Per rivedere i convegno basta collegarsi alle pagine Facebook e Youtube di Ascom Confcommercio Bergamo.