nella foto: da sinistra Francesco Currò, Miro Radici, Enrico Baleri e Fabrizio Lazzarini
Sabato 3 maggio l’inaugurazione della casa di riposo. Investiti 50 milioni, a disposizione 360 posti letto. La Fondazione rinnova anche nome e logo, si chiamerà “Carisma”
Il 12 aprile del 2011 veniva posata la prima pietra delle nuove residenze per anziani della Fondazione Casa di Ricovero Santa Maria Ausiliatrice in via Gleno. Dopo tre anni, il prossimo sabato 3 maggio, gli ambienti saranno ufficialmente presentati alla città, mostrando le nuove soluzioni realizzate per l’accoglienza e l’assistenza degli ospiti. La struttura ha richiesto un investimento di circa 50 milioni, due terzi dei quali finanziati dalla Fondazione CA.RI.S.M.A. (il nuovo acronimo – Casa di ricovero Santa Maria ausiliatrice – che, insieme al nuovo logo, identifica ora la storica istituzione cittadina), mentre un terzo è stato donato da Italcementi SpA e dalla Fondazione Azzanelli Cedrelli Celati e per la Salute dei Fanciulli, che si sono così fatte carico della realizzazione di una delle nuove residenze denominata “Polo geriatrico riabilitativo della città di Bergamo”.
Il progetto ha puntato al perfezionamento degli spazi comuni, così da ottimizzare le interazioni tra gli ospiti e i visitatori della struttura, migliorando le condizioni di vita dei primi e favorendo al contempo l’accoglienza di parenti e conoscenti in visita. Grande attenzione è stata posta anche nelle camere di degenza, tutte dotate di sistemi per le manovre assistenziali, impianti di ossigenoterapia e impianti vuoto per uso medicale. I 360 posti letto della nuova struttura, distribuiti in tre residenze in classe energetica A da 120 posti letto ciascuna, sono così suddivisi: 60 stanze singole e 150 stanze doppie per un volume complessivo dell’edificazione di 100.000 metri cubi. Curati anche gli spazi verdi, con la realizzazione di percorsi dedicati all’interno del giardino principale per consentire agli ospiti di vivere l’aria aperta in tutta sicurezza. I lavori sono stati eseguiti mantenendo la piena operatività della casa di ricovero, riducendo al minimo i disagi dei pazienti che, nel frattempo, hanno continuato a vivere nelle strutture preesistenti, dove rimarranno ancora per i prossimi due mesi in attesa dell’espletamento delle procedure di accreditamento e di agibilità da parte degli organi competenti. «Per noi il 3 maggio sarà una data importante – ha dichiarato il presidente della Fondazione CA.RI.S.M.A Onlus Miro Radici – in cui si completerà un percorso rilevante iniziato tre anni fa. Vista l’importante ricorrenza abbiamo pensato anche di darci una veste grafica diversa attraverso il nuovo logo, rimanendo però ancorati alla tradizione e al significato del nostro nome, che poggia su valori cardine legati al Divino e alla Vergine Maria». Il nuovo logo – creato così come il nuovo nome dall’art director Enrico Baleri – deriva dalla lettura attenta dell’iconografia della Madonna, a cui l’istituzione cittadina è dedicata. Dodici stelle a sei punte sono raccolte in una corona circolare di colore blu, un colore che rimanda al cielo, tonalità di riferimento anche per la segnaletica e parte degli arredi che caratterizzano le nuove residenze.
In occasione dell’apertura della nuova struttura sono stati realizzati anche due libri che ripercorrono la storia della Fondazione. Il primo, firmato da Juanita Schiavini Trezzi, professoressa presso il dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bergamo, s'intitola "Archivi per la storia dell'assistenza a Bergamo. Casa di Ricovero – Casa d'industria – ricovero di Mendicità Inventario 1811-1959". È un libro-inventario di tutti i fascicoli, volumi e registri di cui si compone l’archivio storico della Casa di Ricovero Santa Maria Ausiliatrice, della Casa d’Industria e del Ricovero di Mendicità, le tre istituzioni che tra 800 e 900 hanno costituito l’asse portante dell’assistenza pubblica bergamasca alle categorie degli anziani e degli invalidi.
Il secondo libro, dal titolo "Tendere la mano ai bisognosi – Luoghi, vicende, personaggi della Casa di Ricovero dal XIX al XX secolo" è invece frutto del lavoro dell'Ateneo Scienze Lettere e Arti di Bergamo, rappresentato dal presidente Maria Mencaroni Zoppetti. Il volume ripercorre la storia della casa di cura cittadina e ricostruisce le dinamiche che diedero origine alla nascita dell’istituto assistenziale in epoca moderna, in modo da comprendere i legami con la società che l’aveva generato.