Food film festival, vince la mensa dei poveri dei Frati Cappuccini

Food film festival, vince la mensa dei poveri dei Frati Cappuccini

image_pdfimage_print

Ecco i vincitori tra i 31 finalisti del festival che celebra il cinema e il mondo del cibo in tutte le sue declinazioni

Si è chiusa con successo la decima edizione del Food Film Fest, il festival internazionale di cinema e cibo ideato dall’associazione culturale Art Maiora e dalla Camera di Commercio di Bergamo, con proiezioni provenienti da 80 nazioni e 4 continenti. Durante i 4 giorni del festival cinematografico internazionale, i 31 film finalisti del concorso sono stati visionati dal pubblico e dalla giuria, che il 26 agosto ha premiato i vincitori. La scelta per la categoria DOC è caduta su “Don’t Star(v)e” di David Carminati, che si immerge nella cosiddetta “mensa dei poveri” del Convento dei frati cappuccini a Bergamo. Passa in rassegna i gesti delle persone, i volti, i corpi, le anime in attesa di un pasto caldo; sposta il velo pesante che troppo spesso ci caliamo sugli occhi quando di fronte vediamo la povertà e rivela la meraviglia dell’aiutare gli altri. Un film fatto di “idee e capacità che mantengono alta l’attenzione di chi vede e ascolta” – secondo il direttore artistico Luca Cavadini – “e su cui irrompe dirompente tutta la ricchezza di un’umanità che qualche volta ci dimentichiamo di avere”. Non è una società solidale invece quella descritta nel film “Quel che resta” di Domenico Onorato – vincitore del premio MOVIE- che fotografa un mondo distopico diviso dalle differenze sociali in cui il cibo, gli avanzi, i rifiuti diventano uno strumento di rivalsa, da cui si può creare nuova vita. “Quel che resta non sono rifiuti. Il passaggio generazionale fa bene a tutti, a cominciare da chi in questo mondo malaticcio ci ha portato” ha commentato Luca Cavadini. Il cibo è grande protagonista anche di Living re (Paint) – Van Gogh di Federico Ajello, che si è aggiudicato il premio per la categoria ANIMAZIONE, dando vita a 20 opere del pittore olandese in un viaggio psichedelico ed emozionale.  È definita un’opera sperimentale, ma se di esperimento si tratta possiamo dire che risulta estremamente riuscito” ha affermato il direttore artistico del festival. Le premiazioni hanno interessato anche I làder de érba di Luca Rabotti (Premio Territorio Ascom) e Enrosadìra Di rose e di magia di Giancarlo Rolandi (Premio Prati Direzione Artistica). Tutti i vincitori avranno la possibilità di andare in onda sul canale di Gambero Rosso Channel, la piattaforma leader nel settore del Wine Travel Food italiani.  Bellezza, concretezza e visione hanno tessuto l’ordito di una serata costruita sui suoi film e ornata dai suoi dibattiti. Tra gli ospiti che sabato sera hanno calcato il palcoscenico, Domenico Iannacone ha fatto da stella polare. Nell’incontro dal titolo “Prendete e mangiatene tutti”, il giornalista e autore televisivo ha raccontato il suo rapporto con il cibo, che è un importante veicolo di giustizia sociale.  “Attraverso il cibo racconto storie di uomini, come quella di Bartolo Mercuri, resa nota al pubblico attraverso il programma Che ci faccio qui su Raitre” ha affermato Iannacone. “Bartolo è un piccolo commerciante di mobili che, con la sua associazione Il Cenacolo, da anni aiuta i braccianti e le famiglie in difficoltà della Piana di Gioia Tauro. Le donazioni ricevute dopo la puntata, gli hanno permesso di comprare un nuovo pullman e portare il suo aiuto a più di 2.000 persone, mettendo i bisogni degli altri prima di ogni cosa”. Il cibo è un bisogno per il nostro corpo, un piacere, una consolazione; può essere lasciato da parte e sprecato, senza pensare per chi altri quell’avanzo, quel rifiuto potrebbe essere essenziale. Il cibo è una storia che si lega a tante storie, quelle di chi sceglie di prestare il proprio tempo nella mensa dei poveri o comprare un pullman per aiutare le famiglie di braccianti in difficoltà. È memoria, scoperta, sono i tanti piccoli aneddoti che lo legano al sapere che si è accumulato ed evoluto con le generazioni. Tra saperi e sapori, il sociologo Massimiano Bucchi ha condotto il pubblico sull’ottovolante della storia in una carrellata di eventi e curiosità, da Socrate al pollo di Newton, dall’invenzione della cioccolata al latte alla birra di Franklin. Saziato il buon appetito di conoscenza, la serata si è conclusa sotto i portici di Piazza della Cittadella in Bergamo, tra musica, risate e street food