Letto per voi / Ferrazzi, dal Louvre e ritorno. La manager bergamasca vola da Macron

Letto per voi / Ferrazzi, dal Louvre e ritorno. La manager bergamasca vola da Macron

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di Rossella Verga

Claudia Ferrazzi
Claudia Ferrazzi

Parigi chiama (anzi ri-chiama) la direttrice del Marketing territoriale del Comune. Non sono passati neanche tre mesi da quando è stata scelta a seguito di un bando pubblico per promuovere il «marchio» Milano nel mondo che Claudia Ferrazzi, quarantenne con una carriera in rapida ascesa, si prepara a fare di nuovo le valigie. Il presidente della Francia Emmanuel Macron l’ha chiamata per lavorare al suo fianco. Entrerà a far parte dello staff ristretto per occuparsi di cultura. Si chiude così (almeno per il momento) l’esperienza professionale milanese della manager selezionata a Palazzo Marino per uno dei ruoli considerati cruciali dal sindaco Beppe Sala. Claudia Ferrazzi, che si è formata su banchi del liceo classico «Sarpi» di Bergamo, in Città Alta, per poi approdare tra l’altro ai vertici del museo del Louvre di Parigi, all’Accademia di Francia a Villa Medici, a Roma, e all’Unesco, ha formalizzato le dimissioni dal Comune venerdì scorso. Era stata nominata il 3 marzo nella posizione apicale del settore Marketing territoriale. «Il candidato deve avere un’esperienza manageriale, maturata soprattutto a livello internazionale» era stata l’ indicazione di Sala, tradotta poi nel bando pubblico aperto a novembre e rilanciato a gennaio, perché nessun candidato aveva convinto il sindaco, per il quale l’internazionalizzazione di Milano figura tra i capisaldi del mandato.

 Lei è sembrata invece perfetta. Un curriculum di altissimo livello, tanto è vero che anche Macron l’ha selezionata subito tra i suoi collaboratori più stretti. Con lei, e con il marito francese Fabrice Bakhouche, il presidente Macron ha sempre mantenuto i legami negli ultimi anni, dai tempi dell’incarico della Ferrazzi all’Ispezione generale delle finanze (Igf, 2007-2011), l’organo di controllo, valutazione e consiglio al governo francese. Ma scorrendo il profilo biografico presentato a Palazzo Marino per concorrere al bando si legge anche altro . Claudia Ferrazzi ha avviato la sua carriera nella consulenza in strategia e organizzazione: da Cap Gemini a Boston Consulting Group, fino al 2006, nei rispettivi uffici di Parigi. Dopodiché è iniziata l’esperienza nel settore pubblico, al Ministero francese dell’Economia e delle Finanze con vari ruoli e all’Igf, appunto, dove ha assunto progressivamente funzioni di direzione ed è stata incaricata della gestione amministrativa e finanziaria e della riforma della gestione delle risorse umane del servizio.

Chiamata ai vertici del Louvre, ci è rimasta tre anni. Nel 2013 è tornata in Italia, a Roma, con l’incarico di segretaria generale all’Accademia di Francia. Da qui si sono aperte tante altre porte. Incarichi all’Unesco, nel cda della Galleria degli Uffizi (dal 2015). Una carriera in ascesa, si diceva. Con una partenza chiara dai tempi del liceo in Città Alta: la certezza che non avrebbe mai fatto il medico. «Ah no — ha detto in un’intervista all’Eco di Bergamo — medicina era esclusa da subito, basta mio padre, con quell’esperienza». Claudia Ferrazzi è figlia di Paolo, il cardiochirurgo che con Lucio Parenzan ha effettuato il primo trapianto di cuore agli Ospedali Riuniti di Bergamo. Per lei, invece, università allo Iulm a Milano, relazione pubbliche. E poi tutto in volata. Fino a Macron.

  • dal Corriere della Sera del 22 maggio 2017