Riducendo orari e investendo in tecnologia si tagliano le bollette dal 30 al 60%
Efficientare e non spegnere per evitare il lockdown della luce. E’ questo il senso dell’intervento nell’”Energy Speech. Teniamo accesa l’emozione!” presentato nei giorni scorsi dal network multilingua dedicato al mondo dell’informazione dello spettacolo professionale ZioGiorgio.it e pubblicato sul canale YouTube. Nell’incontro sono intervenuti anche il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini e Sara Raponi assessore al commercio, turismo e agli eventi del comune di Lovere per il progetto del borgo di luce, quest’anno dedicato al papà di Snoopy e dei Peanuts Charles Schulz, nel centenario della nascita. Il seminario ha voluto accendere i riflettori sull’importanza della luce anche in tempi di rincari ed emergenza energetica. Sono troppe le amministrazioni italiane che hanno annunciano la necessità di tagliare le luci del Natale per contrastare le maggiori e pesanti spese per luci e gas. L’incontro ha voluto affrontare il tema in un’ottica diversa, illustrando alcuni esempi virtuosi di amministrazioni comunali, che hanno affrontato il problema concentrandosi su come ridurre gli sprechi, senza rinunciare a illuminazioni scenografiche, sempre più attrattive anche a livello turistico. Antonio Bressa assessore alle attività produttive del comune di Padova ha presentato il progetto “Architetture luminose e mercatini natali” come momento di incontro e di condivisione sociale: “La spesa per le luminarie di Natale rappresenta lo 0,17% di una città come la nostra, questo per dare la dimensione di quanto, conti alla mano, la spesa sia sostanzialmente irrisoria- ha sottolineato-. Ma si tratta di un investimento irrinunciabile per l’economia e per la serenità delle persone. Per questo abbiamo concentrato i nostri sforzi sulla riduzione e il controllo dei consumi, abbattendo fino al 30% i costi, riducendo gli orari di accensione, fino a mezzanotte anziché fino alle 2 di notte”. Sara Raponi, assessore al commercio, turismo ed eventi di Lovere ha portato l’esperienza del borgo della luce (oltre ad essere nel novero dei borghi più belli d’Italia): “ La proiezione sui nostri palazzi del centro di immagini con giochi di luce rappresenta da anni un elemento distintivo di Lovere e una vera e propria attrazione per turisti e visitatori, con enormi benefici economici per tutto il territorio. Rinunciare alle luci è sempre stato fuori discussione. Grazie all’investimento in nuovi proiettori a Led, abbatteremo i costi energetici del 60%. Abbiamo anche rimodulato le luminarie tradizionali per contenere ulteriormente gli sprechi”. “Con la consapevolezza che i problemi dei Sindaci sono reali e gravi occorre evitare un lockdown della luce e lo spegnimento delle luminarie da parte delle amministrazioni- ha sottolineato il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini- Le luci non sono spese non essenziali: Il natale sarà determinante per il commercio. Se la partita a livello nazionale sarà quella di dare finalmente una politica energetica al nostro Paese dopo anni di ritardi a livello più locale occorre correre per efficientare non spegnere le luci”. L’illuminazione, ha aggiunto, è un investimento ampiamente ripagato da un ritorno in termini di presenze e acquisti: “Dobbiamo evitare la facile demagogia secondo cui la luce costa cara e quindi occorre spegnere le luminarie di Natale perché sono spese non essenziali. Le luci non sono una spesa inutile e improduttiva ma un investimento che produce anche un moltiplicatore di spesa”. Occorre efficientare e non spegnere la luce: “ Ai comuni-ha aggiunto Fusini- chiediamo di investire subito nell’accendere le luci e subito dopo nel ricorrere al Led per tutta l’illuminazione pubblica per ridurre drasticamente i consumi. Come sta facendo il Distretto urbano del commercio di Bergamo con il suo progetto di luminarie ma anche il comune di Lovere con il “borgo della luce”. La luce chiama alla vita sociale le persone, attira il pubblico e favorisce il commercio anche psicologicamente perché produce un atteggiamento positivo delle persone e il commercio sarà fondamentale per la tenuta del nostro sistema”.
Anche dall’altra parte dello stivale, a Reggio Calabria, non si rinuncia a luci e scenografie, con proiezioni innovative per celebrare il mezzo secolo del ritrovamento dei bronzi di Riace, che fanno luce sui palazzi e sulle caratteristiche chiome di magnolie secolari, come illustrato da Irene Calabrò assessore alla cultura. Luigi Martines presidente di Onda+ e Energit ha illustrato il nuovo scenario energetico nazionale su costi e approvvigionamenti. Per rendere più immediato il confronto il consumo mensile per l’illuminazione pubblica a Trento, che ricordiamo che nei giorni scorsi si è piazzata al primo posto nella speciale classifica della qualità della vita, grazie agli investimenti effettuati negli ultimi anni è nell’ordine dei 100.000 euro mese contro i quasi 300.000 euro medi mensili per città delle stesse dimensioni meno efficienti da un punto di vista energetico. In particolare la spesa annua a Trento (117.000 abitanti) è di euro 1,2 milioni contro i 3,4 milioni medi di città con analoga popolazione. Occorre infine proporre una reale alternativa allo spegnimento delle luci natalizie che può essere anche quella di sostituire o aggiungere alle tradizionali luminarie le proiezioni architetturali. Usando Trento come riferimento 15 minuti di illuminazione pubblica assorbono quanto 80 proiettori per 12 ore Un proiettore architetturale consuma 30 euro al mese per illuminare un edificio di 150 mq con l’esempio sempre di Trento dove l’illuminazione architetturale natalizia per 8 ore al giorno con 80 proiettori costa 1.920 euro al mese.