Centri commerciali: 350 negozi hanno aderito alla protesta contro le chiusure nei weekend

Centri commerciali: 350 negozi hanno aderito alla protesta contro le chiusure nei weekend

image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa

Circa il 60% del totale. Oscar Fusini, direttore Ascom: “Si stima una perdita di oltre 5,5 milioni di euro di fatturato per ogni fine settimana di chiusura”

Circa 350 negozi dei centri commerciali della Bergamasca hanno aderito alla protesta di questa mattina promossa da tutte le principali associazioni di rappresentanza contro le chiusure nel weekend previste dal Decreto Riaperture. Una percentuale che sfiora il 60% del totale dei negozi presenti nei sette centri commerciali principali della provincia che alle ore 11 hanno abbassato le saracinesche per alcuni minuti per protestare contro le misure restrittive che da oltre sei mesi impongono la chiusura nei giorni festivi e pre-festivi. Un gesto simbolico e pacifico, ma con un obiettivo preciso: la riapertura 7 giorni  su 7 di tutti i negozi.

“La situazione è gravissima e occorre che la politica prenda atto della situazione e intervenga con un provvedimento immediato – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -.  Siamo di fronte al rischio di un’ecatombe per le imprese dei centri commerciali che hanno il diritto di avere dalle istituzioni risposte certe e tempestive per rimettere in moto un comparto tra i più danneggiati dalla crisi. Abbiamo, infatti, stimato una perdita di oltre 5,5 milioni di euro per ogni fine settimana di chiusura: un danno enorme che coinvolge anche tutta la filiera collegata. Considerando, inoltre, che da inizio pandemia il terziario bergamasco ha perso circa 1,3 miliardi di consumi, se non ripartiamo al più presto il dramma sarà totale. Stiamo parlando del futuro di moltissimi imprenditori e di decine di migliaia di lavoratori presi dalla disperazione e dalla rabbia”.

La manifestazione è servita anche a ribadire che in centri, parchi e gallerie commerciali la sicurezza è massima: non a caso, nessun focolaio si è mai registrato da inizio pandemia grazie ai rigorosi protocolli rigorosi adottati. “È del tutto incomprensibile come gli stessi protocolli di sicurezza che consentono ai centri commerciali di restare aperti da lunedì a venerdì non risultino adeguati nel fine settimana, consentendo la stessa sicurezza nella gestione degli accessi e degli afflussi – prosegue Fusini -. E lo è ancora di più alla luce del fatto che sin dall’inizio dell’emergenza, centri, parchi e gallerie commerciali hanno adottato misure di sicurezza ancora più stringenti rispetto a quanto richiesto a livello governativo e dalle singole Regioni”.

image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa