Libri per la scuola primaria: le nuove procedure

Il Comune di Bergamo ha introdotto una nuova procedura per la fornitura dei libri di testo per le scuole primarie dei residenti in città. A partire dal prossimo anno scolastico viene eliminata la cedola cartacea ed ogni operazione si esegue esclusivamente on line sul portale www.libriprimariabergamo.it. Le librerie devono presentare richiesta di iscrizione all’albo dei rivenditori autorizzati tramite il sito del Comune. Lunedì 24 giugno dalle ore 10.00 alle 12.00 nella Sala Multimediale a Palazzo Frizzoni (PiazzaG. Matteotti, 27) saranno mostrate le nuove funzionalità alle librerie interessate.


Corso sui funghi epigei

Ascom Formazione propone un incontro di aggiornamento con l’esperto micologo Ezio Azzolari sulla conoscenza dei funghi e sulle norme per la loro commercializzazione. Il corso, che si terrà il 29 ottobre dalle ore 15.00 alle ore 17.00 alll’Accademia del Gusto di Ascom (piazzetta don Gandossi, 1 Osio Sotto), si rivolge a chi commercializza, tratta e somministra i funghi epigei e a chi desidera aggiornare le proprie competenze confrontandosi con un esperto del settore.

Per informazioni: 035 41.85.706-707; info@ascomformazione.it


Corso per educatori di asilo nido

Ascom Formazione organizza nell’ambito della proposta formativa 2018 -2019, un corso dedicato aggiornamento obbligatorio previsto per le figure che operano negli asili nido. Si tratta di 4 incontri per un totale di 20 ore, grazie all’interazione attiva tra i partecipanti, all’utilizzo di file multimediali, alle attività sensoriali e ludiche, verrà approfondito il tema del gioco corporeo e motorio al nido con particolare riferimento all’osservazione del bambino 0-3 anni e alle attività motorie e alla stimolazione sensoriale, che possono essere condotte all’interno delle strutture educative.

Le date del corso sono: 12, 20, 25 ottobre e 17 novembre

Per informazioni. info@ascomformazione.it www.ascomformazione.it


L’Horeca ha bisogno di nuovi “dottori” serve una laurea in accoglienza

Per innovare bisogna essere formati e consapevoli di quello che c’è da cambiare. Ma soprattutto l’Italia deve sentire la necessità di capire e sfruttare il potenziale dell’Horeca. È quello che emerso nel corso del convegno di apertura della 10ª edizione del Premio Italia a Tavola. L’incontro, dal titolo “Più formazione per ristoranti e hotel. Da un nuovo alberghiero alla laurea accoglienza” si è svolto sabato 7 aprile nella Sala Mosaico all’Ex Borsa Merci e ha coinvolto al tavolo attori sociali del settore e non, ognuno con ruoli e specifiche molto diverse.
Il punto di partenza comune da cui l’Horeca e l’Italia tutta deve – e vuole – partire è quello di prendere in mano la situazione, rendersi conto del tesoro che il Belpaese ha nelle sue mani, interrompere ogni tipo di guerra degli “orticelli” e fare squadra. Si parte dalle basi, dalla formazione, dalle scuole, dalla volontà di puntare sulle nuove leve che devono approcciare il lavoro già con l’intento di sfruttare al meglio le innovazioni tecnologiche. Ma la formazione deve riguardare anche chi si ritiene già esperto del settore, perché in cucina – come del resto in altri settori di questi tempi – non si può più stare fermi, ma bisogna sempre essere al passo con l’evoluzione in tempo reale.
Entrando nel vivo della discussione, è stato chi ha chiuso gli interventi a riassumere quanto detto nel corso del convegno in modo chiaro, deciso, con denunce dichiaratamente forti. Nello specifico, Lino Stoppani (presidente Fipe) applaudito ripetutamente dalla folta platea presente: «Sono cambiate tante cose nel mondo della ristorazione negli ultimi anni – ha esordito – e per questo c’è bisogno più che mai di capitale umano nel nostro settore». Stoppani ha preso spunto dal lungo dibattito relativo all’idea di Italia a Tavola di istituire una Laurea in Accoglienza: «Sicuramente è una buona idea che porterebbe indubbi vantaggi culturali, e poi vantaggi specifici che rafforzano le nostre eccellenze di settore. Vanno tuttavia valutati rischi legati innanzitutto a quello che sarebbe un accesso ritardato alle professioni, perché occorre tanta gavetta nel nostro settore e quindi molto tempo da spendere imparando dai propri maestri. E poi c’è da capire quanto il sostegno incondizionato dichiarato dalla politica sia reale, perché al momento suona come una contraddizione. La recente legislatura ha fatto scelte che hanno rischiato di portare alla deriva il nostro perché ha consentito a tutti di poter fare tutto e ha azzerato l’importanza dei requisiti professionali. Da qui sono emersi problemi di concorrenza sleale, di poca qualità dell’offerta e quindi molti rischi relativi alla sicurezza alimentare. Non per ultimo, le infiltrazioni mafiose che hanno ulteriormente inquinato il mercato».
Giorgio Palmucci, presidente di Confindustria Alberghi si è soffermato invece sulle necessità delle strutture alberghiere italiane di saper accontentare i tanti turisti stranieri in arrivo nel nostro Paese: «I turisti stranieri – ha osservato – cercano determinati standard, altamente qualificati e in grado di garantire ogni tipo di comfort. Penso al wi-fi: la prima cosa che cercano i turisti è il wifi. Per questo è necessario dare professionalità a chi lavora nel settore alberghiero, soprattutto ora che le presenze turistiche in Italia stanno aumentando e bisogna cavalcare l’onda. È necessario dunque che si sappiano le lingue, ma che si conoscano anche le culture dei diversi Paesi per saper accogliere al meglio qualunque cliente. Non vanno dimenticate le buone tradizioni dell’accoglienza italiana, del modo famigliare di gestire alcuni alberghi, ma con un’attenzione a dettagli che sono diventati dei must pretesi dalla clientela internazionale».
Ad aprire i lavori invece sono stati i saluti di Paolo Malvestitipresidente della Camera di Commercio di Bergamo: «Sono contento che Italia a Tavola abbia scelto Bergamo per il suo evento annuale – ha detto – perché la nostra città è sempre più coinvolta in eventi rilevanti nel settore dell’enogastronomia. Qualità, innovazione e formazione sono le chiavi per mantenere il successo che il settore italiano della ristorazione e dell’accoglienza ha ottenuto nel mondo e per conservare il patrimonio economico e culturale che è il cibo per l’Italia. Tutto deve avvenire inevitabilmente all’insegna della sostenibilità».
Giovanni Malanchini (consigliere segretario di Regione Lombardia) ha portato i saluti della nuova Giunta regionale lombarda: «In questa due giorni di Premio – ha evidenziato – è importante capire che dietro ad un singolo settore c’è un sistema molto ampio, che parte dalla produzione agricola. Occorre che tutte le parti della filiera e anche quelle esterne dialoghino e sta alle istituzioni creare una rete fitta ed efficace».
A coordinare la prima parte di interventi, è stato il direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini, che ha subito chiarito la sua posizione: «Abbiamo l’immagine di un cibo che è solo presentazione degli chef star, ma non è quello di cui noi vogliamo discutere. Vogliamo dare l’idea di tutto il mondo che ruota attorno ad un piatto: c’è una prima rete, quella dei produttori, ci sono le grandi industrie alimentari e le piccole-medio imprese (da non dimenticare); poi chi lavora nei ristoranti, negli hotel e ancora chi fa impianti elettrici, per la climatizzazione, per cotture, insomma chi partecipa alla grande catena del settore: se non teniamo conto che c’è tutta questa realtà attorno al cibo, è difficile immaginare un futuro. Noi abbiamo identificato due interventi urgenti sui quali lavorare: formazione e innovazione. Per quanto riguarda la formazione c’è molto da fare, basti pensare che non c’è un sistema ben coordinato ed efficiente a livello di istituti alberghieri e che non esiste la possibilità di continuare i propri studi in ambito universitario».
Stefano Salina, direttore del Capac di Milano, ha aperto gli interventi di chi lavora nell’istruzione di tipo alberghiero: «Ci sono percorsi unitari, lineari, continuativi, ma si può fare di più. Si devono costruire progetti unitari destinati ai giovani che vogliono sapere quanto talento possiedono e che, al contrario, spesso abbandonano la strada intrapresa perché poco seguiti».
Ha giocato “in casa” Valentina Fibbi di iSchool – Taste il ristorante didattico attivo a Bergamo: «Rappresentiamo una comunità all’interno della quale si sperimentano nuove politiche, nuove ricerche per un modello educativo innovativo che sviluppi le professionalità dei ragazzi. Da noi gli allievi si confrontano col mondo del lavoro già nelle prime fasi. Ci siamo resi conto subito che la vera attività interdisciplinare formativa sarebbe stata quella del ristorante didattico, perché è lì che si tocca con mano ciò che si è chiamati a fare. Le ore in aula non bastano per capire cosa davvero un cliente vuole e si aspetta. Dinamismo, velocità, ricerca, cultura e entusiasmo sono i nostri ingredienti».
Marco Marchetti, presidente di Assosistema Confindustria, ha portato invece alcuni esempi di nuove buone pratiche applicate nell’Horeca derivate da una formazione recente diversa, volta alla sostenibilità: «Eroghiamo servizi di igienizzazione e sterilizzazione dei dispositivi tessili. Un aspetto questo che viene tenuto in grande considerazione dai turisti, sempre più volti a scegliere ambienti ecosostenibili e igienicamente all’altezza. Standard qualitativi e ambientali di spessore garantiscono alla struttura alberghiera alta competitività. L’usa e getta degli accessori tessili, da troppo tempo in voga nelle strutture alberghiere e della ristorazione, è una politica che sta scomparendo e questo va a beneficio di tutto l’ecosistema dell’ambiente che ci circonda».
A proposito di formazione fornita a professionisti non più studenti, Maurizio Di Dio di Saps Agnelli Cooking Lab ha portato l’esperienza progettata dalla famiglia Agnelli: «Nel 2002 – ha ricordato – abbiamo creato il primo centro di formazione per approfondire temi di cultura gastronomica a partire dallo strumento di cottura, termine coniato da Agnelli per definire quella che è più comunemente conosciuta come pentola. Ci siamo evoluti lungo questo percorso collaborando con enti qualificati dando vita, tra le altre cose, al manuale di strumenti di cottura dove vengono inserite tutte le informazioni relative agli strumenti di cottura stessi. Due anni fa, per legittimare l’atto culturale dello “spadellamento”, abbiamo dato vita a #nontoccatemilapadella per far capire che dietro a quel gesto ci sta un percorso culturale profondo. Sono dieci punti sottoscritti da grandi professionisti del settore e distribuiti in tuttaItalia, con specifiche tecniche per ogni regione del nostro Paese».
Poi ancora scuole con Candida D’Elia, di Alma: «Siamo un centro di formazione a 360 gradi – ha detto – perché ci occupiamo di cucina, di sala, di barman, di manager, di camerieri. Ospitiamo allievi da tutto il mondo, per cui ci troviamo in una babele di lingue e culture utili ad ogni singolo allievo, capace anche di creare un amalgama edificante e che rimane anche dopo essersi diplomati. Sui 3.955 diplomati della nostra scuola, l’89,8% lavora; di questi, il 30% è impegnato all’estero. Voglio dire che i ragazzi di oggi non è vero che non hanno voglia di fare, bisogna incontrare le persone giuste che sanno dargli un’opportunità».
Dunque Raffaele Trovato, di Ifse: «Il nostro istituto – ha sottolineato – punta all’educazione dello stile italiano che arriva fino a moda e design. Personalmente nasco nelle cucine, per cui ho sempre impostato i percorsi professionali puntando su quello che serve nel concreto a cuochi e ristoratori. Nelle scuole alberghiere ci sono solo due ore di pratica ed è impensabile che i ragazzi si innamorino del lavoro in questo modo. Ci sono scuole private che andrebbero bloccate, perché si fanno pagare eccessivamente e hanno un orario nettamente sbilanciato tra formazione nei banchi e sul campo».
Paolo Colapietro di Food Genius Academy (Milano) gli ha fatto eco: «Siamo una scuola che si propone con un’offerta differente da leader come Ifse e Alma. Puntiamo sulle esperienze lavorative nel mondo post-formazione e sulla creazione di un profilo 2.0 dei cuochi. Ci sono corsi molto cari che propongono un’offerta e una formazione poco efficace. Assurdo, bisogna darsi una regolata e bisogna che le istituzioni limitino il raggio d’azione di queste realtà».
Dario Mariotti, Cast Alimenti di Brescia: «Per noi l’obiettivo prioritario è quello di arrivare a settembre 2019 a varare un corso di laurea in scienza della cucina. Riteniamo che la figura del cuoco possa avere un profilo accademico a tutto tondo, riconosciuto ufficialmente. La vera visibilità e il vero criterio di definizione di standard professionali devono essere certificati da corsi di laurea».
In chiusura, Lorenza Vitali di Witaly: «Non facciamo formazione, ma andiamo ad individuare professionisti che possano essere stimoli per le nuove leve che si affacciano sul mondo dell’enogastronomia. Negli ultimi 15-20 anni si è visto di tutto e di più nel nostro settore, dobbiamo prendere quello che funziona e valorizzare le persone competenti che sanno trasferire dei messaggi incisivi. Rimettiamo al centro il senso della ristorazione e dell’ospitalità, che significa sapersi interfacciare al meglio con la clientela, dalla risposta al telefono a quella ad una mail o ad un post sui social».
Il direttore Lupini ha poi passato il testimone all’estro di Patrizio Roversi (vincitore del sondaggio “Personaggio dell’anno” nella categoria Opinion leader). «Per dire come è messo il mondo del cibo italiano, basta dire che ho vinto tra gli Opinion leader», ha esordito Roversi nel suo consueto tono scherzoso e amichevole.
Enrico Cerea del ristorante Da Vittorio (3 stelle Michelin) è intervenuto rispondendo ad una domanda curiosa di Roversi, il quale gli ha chiesto se un cuoco preferisce ricevere giovani cuochi già formati o se vuole che gli stessi giovani si formino nei propri locali: «Noi – ha risposto Cerea – vogliamo ragazzi che sappiano cosa sia un ristorante, cosa siano i piatti classici e che abbiano voglia di far sacrifici. Purtroppo arrivano ragazzi dagli istituti alberghieri con grandi conoscenze di piatti innovativi, ma senza sapere cosa siano i piatti tradizionali e senza conoscere le tecniche base, l’impasto ad esempio. Stiamo recuperando una grossa lacuna formativa, ma c’è ancora tanto da fare. Non dobbiamo avere paura del futuro, bisogna conoscerlo, approfondirlo e con coraggio, affrontarlo».
Rossana Bonadei, docente di Letteratura inglese dell’Unibg ha raccontato l’esperienza dell’università orobica nel turismo: «L’Università di Bergamo – ha detto – si è sempre qualificata per la tendenza a innovare e non è un caso che abbiamo una laurea in turismo, che riteniamo settore importantissimo e di grande legame col territorio. Oggi a livello di atenei, chi propone un modello sistemico è davvero competitivo. Noi siamo scelti perché non siamo un corso classico di managment. E poi noi riteniamo che ci voglia pazienza: servono cinque anni di formazione per considerare un corso, valido e qualificante».
Costantino Cipolla, dell’Università di Bologna ha detto la sua sull’idea di una laurea in accoglienza: «il settore è un grande mix di conoscenze, di arti, di scienze ed è per questo che l’idea è buona se avviata in un ateneo che sappia offrire tutte queste discipline. Una cosa è certa: non si può più fare a meno di pensare che un percorso universitario non sia necessario».
Alfredo Pratolongo, di Fondazione Birra Moretti, si è concentrato sulla formazione in un determinato settore, quello della birra: «Solo negli ultimi anni – ha ammesso – ci siamo resi conto del potenziale che ha l’Italia nel mondo della birra. Noi stiamo lavorando su questo, per migliorare le competenze e lo faremo con progetti verticali, che ci portino nel profondo della conoscenza del mondo della birra. Noi formiamo non solo persone che conoscano la birra, ma che sappiano anche fare business portando la birra nel mondo della ristorazione, che è un settore ancora poco conosciuto e sfruttato».
Massimo Giubilesi, presidente Tecnologi Alimentare Lombardia e Liguria ha provato a spiegare l’importanza del tecnologo alimentare: «In un settore ancora così colpevolmente frammentato, non solo a livello di formazione, il nostro ruolo potrebbe essere importante come mediatore tra più attori. Il tecnologo alimentare è stato del resto addestrato per avere una conoscenza multidisciplinare sul cibo, lo vedo quindi al fianco degli “artigiani” del settore, che sono gli industriali del terzo millennio».

 


L’alternanza scuola-lavoro in un video, ecco le scuole premiate

L’Alternanza Day, ovvero la giornata che, lo scorso 15 novembre, la Camera di Commercio di Bergamo ha dedicato alla promozione dell’alternanza scuola-lavoro, ha anche premiato i vincitori locali del Premio “Storie di Alternanza”, promosso dalle Camere di Commercio italiane per valorizzare i videoracconti di alternanza ideati, elaborati e realizzati da studenti e dei tutor degli istituti scolastici italiani di secondo grado.

Bergamo è una delle provincie che ha ricevuto più lavori a livello nazionale, dieci, solo uno in meno di Roma, mentre in totale i progetti presentati sono stati 250.

Due le categorie del concorso. Tra i licei, il primo premio, del valore di mille euro, è andato all’Isis Natta per il video “Alla scoperta di professioni sostenibili”, al secondo posto il liceo Sarpi per il racconto di uno stage in Finlandia, al Varala Sport Institute di Tampere, che è valso un contributo di 800 euro.

Tra gli istituti tecnici e professionali, il successo (e mille euro) è andato all’Iis Pesenti per il video “A scuola come in azienda” realizzato nell’ambito dell’alternanza alla Comac di Bonate Sotto, in seconda posizione (premio di 800 euro) l’Iis Marconi di Dalmine per il progetto legato all’alternanza svolta con Aido, Papa Giovanni XXIII e Abf e al terzo posto (di 700 euro il premio) l’Itct Vittorio Emanuele II con il video dal titolo “1 classe, 3 anni, 20 aziende, 1000 emozioni” frutto dell’alternanza realizzata in venti imprese del comitato Piccola Industria di Confindustria Bergamo.

Tutti e cinque i progetti premiati parteciperanno alla fase nazionale del Premio. La proclamazione dei vincitori a livello nazionale avverrà nel mese di dicembre nell’ambito della manifestazione Job Orienta a Verona.

La commissione che ha valutato i video ha anche deciso di attribuire tre menzioni di merito: all’Is Archimede di Treviglio per l’alternanza realizzata con Comune di Treviglio e Protezione civile di Treviglio e della Gera d’Adda, all’Itis Paleocapa, dove gli studenti hanno offerto alle scuole elementari e medie il proprio supporto gratuito per la manutenzione e l’aggiornamento delle dotazioni informatiche, e alla scuola Imiberg che collaborato con l’associazione opera Bonomelli, Italtrans Aarts di Cenate Sotto.

Il premio Storie di Alternanza avrà un sessione anche nel primo semestre del prossimo anno, che raccoglierà le domande di partecipazione dal primo febbraio al 20 aprile 2018. Qui tutte le informazioni.


Alternanza scuola-lavoro, contributi camerali per le aziende che accolgono gli studenti

Si è aperto giovedì 15 novembre (giorno nel quale la Camera di Commercio di Bergamo ha organizzata la propria tappa dell’iniziativa nazionale Alternanza Day)  il nuovo bando dell’ente camerale a sostegno dei progetti di alternanza-scuola lavoro, la modalità introdotta dalla riforma “Buona Scuola” che rende obbligatori percorsi in azienda per gli studenti che frequentano gli ultimi tre anni delle superiori, della durata complessiva di almeno 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e di 200 ore per i licei.

A disposizione per l’anno 2017-2018 fondi per 190.000 euro per le imprese e i liberi professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali, disponibili a ospitare studenti in percorsi di alternanza scuola-lavoro. L’agevolazione è pari a 400 euro per ogni studente, fino ad un massimo di quattro studenti. Nel caso di inserimento di studenti con disabilità, il contributo è di 500 euro. Sono ammessi esclusivamente percorsi di alternanza svolti dall’1 settembre 2017 al 31 agosto 2018 e della durata minima di 80 ore. Le domande di contributo devono essere presentate tramite procedura telematica entro il 22 luglio 2018. La misura ha avuto una prima edizione sperimentale fino al 30 settembre scorso, con una dotazione di 35mila euro, che ha sinora ammesso al contributo 45 aziende.

alternanza day - panoramicaL’Alternanza Day, intanto ha fatto il tutto esaurito. L’incontro al Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni aveva il duplice obiettivo di presentare le attività e i servizi che la Camera di Commercio, attraverso l’Azienda Speciale Bergamo Sviluppo, realizza sul tema orientamento e alternanza scuola-lavoro, ma soprattutto far incontrare il mondo della scuola e il sistema imprenditoriale locale, due mondi che devono dialogare di più, contaminandosi l’un l’altro.

alternanza day - tavoloIl segretario generale Maria Paola Esposito ha sottolineato il forte impegno della Camera di Commercio sul tema alternanza scuola-lavoro e la sempre più stretta sinergia con l’Ufficio Scolastico Provinciale nonché con enti, istituzioni e organizzazioni categoriali, che va ad aggiungersi al già consolidato impegno sul tema orientamento realizzato dall’Azienda Speciale Bergamo Sviluppo, mentre Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico di Bergamo, ha ricordando la spiccata sensibilità che il sistema imprenditoriale territoriale ha sempre avuto, sin dal 2003, nei confronti del mondo scolastico.

E se Enzo Rodeschini, direttore operativo Unioncamere Lombardia, ha presentato i servizi e gli strumenti del sistema camerale nazionale in tema di orientamento e alternanza (l’indagine Excelsior, il Registro Nazionale per l’Alternanza Scuola – Lavoro e il Premio “Storie di Alternanza”), Domenica Giuliana Sandrone, direttrice CQIA, Centro per la Qualità dell’Insegnamento e dell’Apprendimento dell’Università degli Studi di Bergamo, ha definito l’alternanza scuola-lavoro la prima transizione che i ragazzi vivono nella loro vita, chiedendo alle imprese di facilitare tale transizione, ponendo l’accento sul fatto che l’alternanza permette alla dimensione formativa di unirsi, finalmente, alla dimensione operativa.

Insieme al nuovo bando di finanaziamento, il direttore di Bergamo Sviluppo Cristiano Arrigoni ha illustrato le iniziative a supporto dell’alternanza scuola – lavoro della Camera di Commercio di Bergamo, dal progetto orientamento ai diversi servizi a supporto dell’alternanza, compresi corsi per i tutor aziendali e lo sportello informativo scuola-lavoro (scuolalavoro@bg.camcom.it).

alternanza day - tavola rotonda

La giornata ha anche fatto spazio alle testimonianze di tre scuole (Scuola d’arte Andrea Fantoni, ITCT Vittorio Emanuele II e IIS Cesare Pesenti) e di tre imprese locali (Bma, Gualini Lamiere International e Tornilastra) sullo strumento dell’alternanza e sulle modalità di realizzazione e alla premiazioni dei video inviati dagli istituti provinciali che hanno partecipato alla prima sessione del Premio “Storie di Alternanza”.

>Il bando


Festival Città Impresa, a Bergamo i big dell’economia e della società

festival città impresa - BergamoIl Festival Città Impresa, dibattito internazionale sulle questioni chiave dell’economia e della società contemporanee, che si tiene dal 2008, ha scelto Bergamo per l’edizione autunnale.

Dal 10 al 12 novembre sono in programma 22 appuntamenti, nelle sedi della Camera di Commercio, dell’Università, della Provincia, di Confindustria e al Kilometro Rosso, con i più importanti opinion leader, imprenditori, economisti ed esponenti del mondo delle istituzioni, della ricerca e dell’innovazione.

La manifestazione, diretta da Dario Di Vico, editorialista del Corriere della Sera, accende i riflettori sulle città-impresa di tradizione manifatturiera, seguendo e interpretando le traiettorie di sviluppo e le grandi trasformazioni urbanistiche e antropologiche che attraversano il territorio e il produrre.

Tra gli ospiti, il presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni (interverrà sabato 11 novembre alle ore 10 al Kilometro Rosso all’incontro “Territori e innovazione per rilanciare l’Italia”), il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, il fondatore di Energie per l’Italia Stefano Parisi, la presidente Business Europe Emma Marcegaglia, il consigliere delegato di UbiBanca Victor Massiah, il presidente di Brembo Alberto Bombassei, il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, Paola Severino, rettore dell’Università Luiss di Roma.

Numerosi i temi sul piatto, dalle politiche di sviluppo locali al rapporto tra tecnologie e pmi, dall’apprendistato al valore della diversità in azienda, dalle fabbriche intelligenti alle fake news, passando dagli scenari internazionali ai fattori di attrattività dei territori.

Qui il programma completo della tre giorni. La partecipazione è gratuita, è necessaria la registrazione.


Alternanza scuola-lavoro, una giornata mostra tutte le opportunità per imprese e studenti

apprendistato

Anche a Bergamo sarà Alternanza Day, l’iniziativa del Sistema camerale per promuovere l’alternanza scuola-lavoro favorendo la costituzione di un network territoriale con gli istituti scolastici, le imprese, gli enti pubblici e quelli del no profit.

La giornata è promossa a livello nazionale e la data di Bergamo è quella del 15 novembre. È l’occasione con la quale la Camera di commercio fa incontrare il mondo della scuola con quello delle imprese e presenta le principali iniziative in tema di alternanza scuola-lavoro e orientamento che la vedono impegnata insieme all’azienda speciale Bergamo Sviluppo. In particolare sarà illustrato il nuovo bando “Alternanza scuola-lavoro” che prevede contributi a imprese e professionisti che ospitano studenti in percorsi di alternanza.

Con la riforma del sistema camerale questi ambiti sono stati infatti attribuiti alle Camere di Commercio, che hanno predisposto servizi e strumenti per agevolare gli stage in azienda degli studenti che frequentano gli ultimi tre anni delle superiori, per i quali sono diventati obbligatori i percorsi di alternanza scuola-lavoro, della durata complessiva di almeno 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e di 200 per i licei.

Una novità introdotta per anticipare il momento del contatto con il lavoro da parte degli studenti, guidarli nella scoperta delle vocazioni e degli interessi personali e individuare possibili sbocchi occupazionali al termine del percorso di studi, anche in ottica di autoimprenditorialità. Per le imprese si tratta invece di mostrare cosa effettivamente è richiesto in termini di preparazione, competenze, impegno e attitudini alle proprie risorse e avvicinare la formazione alle reali esigenze del lavoro.

«La recente legge di riforma del sistema camerale – spiega il segretario generale Maria Paola Esposito – ha assegnato alle Camere di Commercio importanti funzioni in tema di orientamento, alternanza e collocamento degli studenti.  La Camera di Commercio è per compiti istituzionali un interlocutore delle imprese e delle loro associazioni e questo ci agevola nel favorire il loro incontro con le scuole. L’Alternanza Day è la nostra prima occasione di presentarci come soggetti referenti in questo campo».

Nel corso dell’evento saranno premiati i video realizzati dagli studenti e dai tutor delle scuole provinciali che hanno aderito alla prima edizione del premio “Storie d’alternanza”.

L’Alternanza Day si tiene nella sala mosaico del palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni (l’ex Borsa merci di via Petrarca 10 a Bergamo) a partire dalle 15.

Dopo i saluti istituzionali di Maria Paola Esposito, segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo, e di Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico di Bergamo, interverrà Domenica Giuliana Sandrone, direttrice CQIA, Centro per la Qualità dell’Insegnamento e dell’Apprendimento dell’Università degli Studi di Bergamo sul tema “Alternanza scuola lavoro, una prospettiva formativa”.

I servizi e gli strumenti messi a punto dal sistema camerale nazionale e lombardo saranno illustrati da Enzo Rodeschini, direttore operativo di Unioncamere Lombardia, che si soffermerà, in particolare, sul Registro per l’Alternanza scuola – lavoro, sul Premio “Storie di Alternanza” e sulla nuova indagine Excelsior. A livello locale le iniziative sono integrate dal Progetto Orientamento, dai bandi che assegnano contributi alle imprese e ai professionisti iscritti agli ordini e ai collegi professionali che ospitano studenti in percorsi di alternanza e dai corsi per tutor aziendali, dei quali parlerà Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo. Al termine degli interventi, spazio al confronto e alle testimonianze del mondo imprenditoriale e scolastico del territorio.

La partecipazione è gratuita, previa registrazione.


Vaccini, incontro con gli asili nido per fare chiarezza

vaccinazione bimbaLe nuove norme in tema di vaccinazioni obbligatorie per bambini e ragazzi stanno scuotendo l’avvio del nuovo anno scolastico.

In particolare quello dei nidi e degli asili, che, in caso di mancanza di attestazione della somministrazione del vaccino, non possono ricevere l’iscrizione.

Per aiutare gli operatori a fare chiarezza su un tema tanto urgente quanto delicato l’Ascom di Bergamo segnala l’incontro che Assonidi organizza giovedì 7 settembre a Milano.

Si tratta di un seminario informativo aperto a tutti i gestori di asili nido, con la presenza di un legale che risponderà a tutte le richieste e ai dubbi in merito.

L’appuntamento è a partire dalle ore 17.30, all’Unione del Commercio di Corso Venezia (Sala Colucci).

Per informazioni e iscrizioni: segreteria.assonidi@unione.milano.it


Esami in vista per 20mila studenti. Graziani: “Ragazzi, mettetevi in gioco”

Con la campanella di giovedì 8 giugno terminano le lezioni nelle scuole lombarde e per molti studenti iniziano le vacanze, mentre i docenti sono impegnati negli adempimenti di fine anno tra scrutini e pagelle. Dopodiché inizieranno gli esami di Stato per 19.929 studenti delle scuole bergamasche. A cominciare per primi sono gli 11.489 alunni di terza della scuola secondaria di primo grado che affronteranno le prove appena conclusi gli scrutini finali e il 15 giugno lo scritto nazionale Invalsi, di matematica e italiano, uguale in tutta Italia. Per gli 8.440 candidati di quinta superiore il via agli esami di Stato è il 21 giugno con lo scritto di italiano. Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, rivolge un messaggio di saluto e di augurio agli studenti e al personale della scuola.

di Patrizia Graziani*

graziani1.jpg“Sta terminando un anno molto intenso per la scuola bergamasca, orientata all’innovazione e all’internazionalizzazione, coraggiosa e vivace, inclusiva, con un’offerta di valore e di valori, a garanzia delle migliori opportunità formative per tutti e per ciascuno. Tanti bambini e ragazzi, soprattutto grazie alla scuola, costruiscono il proprio particolare e realistico progetto di vita. Ultimati gli scrutini, molti studenti e docenti saranno impegnati negli esami di Stato. Ragazze e ragazzi, date il massimo e vivete senza eccessiva trepidazione l’appuntamento con gli esami, da considerare un’occasione importante per fare la sintesi del percorso scolastico e un punto di svolta verso nuove esperienze, di studio o di lavoro. L’esame va visto come momento di crescita, per il proprio futuro e non soltanto dal punto di vista dei risultati. Mettetevi in gioco e tirate fuori il meglio di voi, con energia e determinazione! In questi anni vi siete arricchiti di conoscenze e competenze, siete cresciuti come buoni cittadini contribuendo alla costruzione del bene comune. Agli esami mostrate quanto, molto, valete come persone e cittadini. Ai commissari e ai presidenti di commissione richiedo anche quest’anno di operare con rigore e serietà, uniti ad un atteggiamento di accoglienza e attenzione, per valorizzare le qualità di tutti gli studenti. Sono certa che svolgerete un buon lavoro, con spirito di dedizione ed elevata professionalità, nell’ambito di un sistema scolastico, quello bergamasco, serio e rigoroso nel processo di valutazione degli apprendimenti. Buon esame e buon futuro”.

* Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo