Pos, nuova convenzione Ascom BPER per i soci

L’accordo prevede condizioni vantaggiose a partire dall’ installazione gratuita 

In vista dell’imminente entrata in vigore, il 30 giugno, delle sanzioni in capo agli esercenti in caso di mancata accettazione dei pagamenti elettronici di qualsiasi importo, Ascom Confcommercio Bergamo ha stipulato una convenzione con Banca BPER.

L’accordo è riservato ai soci Ascom che non abbiano ancora introdotto il Pos all’interno della loro attività imprenditoriale e prevede installazione gratuita, sei mesi di canone gratuito e a seguire un costo mensile che va dai 14,60 euro alla gratuità, a seconda delle transazioni fatte in un mese. Le commissioni applicate vanno dallo 0,70% per i Pagobancomat, all’ 1,05% per Visa, all’1,10 % per Mastercard. La tipologia di Pos è un Gprs C-less Car Dati Cliente.

“Considerato che è ancora ampia la fascia delle imprese che non si è dotata di un sistema di incasso elettronico, abbiamo stretto con una delle banche fortemente radicate sul territorio una convenzione specifica pensata appositamente per loro – spiega Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo – Le condizioni sono molte interessanti anche per le imprese che avranno bassi incassi con i pagamenti elettronici e poche transazioni”.

“È con grande soddisfazione che avviamo con Ascom Confcommercio Bergamo una collaborazione che offrirà alle realtà associate l’opportunità di sottoscrivere un servizio ormai indispensabile nell’attuale mondo del lavoro- ha commentato Luca Gotti, direttore territoriale Lombardia Ovest di BPER Banca-. Grazie a quest’offerta, infatti, gli imprenditori associati potranno sottoscrivere, a condizioni vantaggiose, il servizio POS GPRS. BPER Banca conferma così il suo impegno a fianco delle associazioni di categoria, delle realtà produttive e dei lavoratori nei territori presidiati”.

Per informazioni consulenza@ascombg.it e 035 4120123

 

 

 

 

 

 




Mobilità, il punto dell’Osservatorio Format Research

Cresce l’importanza di ibrido ed elettrico, ma l’usato va valorizzato 

La «mobilità che si mobilita» e lancia un messaggio al mondo dell’automotive. Presso la sede della Confcommercio di Varese si è tenuto l’evento «Mobilita», voluto per sottolineare, da una parte la nascita del polo di Federmotorizzazione sul suolo varesino, e per presentare, dall’altra, i risultati dell’osservatorio sulla mobilità di Format Research.
L’evento, moderato da Pierluigi Bonora, promotore di #ForuMAutoMotive, ha visto anche la partecipazione di due esponenti della politica italiana, l’onorevole Luca Squeri, di Forza Italia, che fa parte della commissione Commercio; e l’onorevole Paolo Borchia, europarlamentare della Lega, membro della commissioni Industria, Energia, Ricerca e Trasporti e Turismo. I quali hanno lanciato un chiaro messaggio: «Decarbonizzare significa non usare più petrolio e gas, che oggi rappresentano il 75% del fabbisogno energetico mondiale – le parole di Squeri -. In Italia abbiamo cominciato un percorso sbagliato, dettato dall’Europa, perché la strada decisa è quella di elettrificare tutto. E questo significa che quel restante 25% che oggi produciamo dovrebbe coprire tutto. Impensabile. Potremo arrivare a una vera decarbonizzazione solamente quando riusciremo ad implementare molto di più le fonti rinnovabili. Ma vi piacerebbe vedere tutta la Pianura Padana coperta di pannelli fotovoltaici? A me no, ma bisogna considerare anche le necessità del caso».
Gli fa eco Paolo Borchia: «Nel 2021 il 18% delle auto vendute sono state ibride ed elettriche, un mercato importante, ma che deve ancora crescere; ma bisogna lasciarlo crescere non imponendo dall’alto direttive, ma andando dietro allo sviluppo della tecnologia. Il Governo Draghi? Sono cautamente ottimista. Dico solo che la politica europea ha deciso di dire no al gas russo perché causa dipendenza; ora stiamo andando verso la dipendenza cinese da tecnologia e materie prime».
La giornata è stata aperta da Rudy Collini, presidente di Uniascom Varese: «Dobbiamo sostenere le imprese ed è in questo che la Confcommercio può avere un valore, mettendo attorno a un tavolo tutti gli interlocutori e portando avanti le istanze. La mobilità deve essere vista a 360 gradi, non con semplici paradigmi e in modo parziale».
A coordinare l’attività di Federmotorizzazione sul territorio varesino sarà Roberto Scavuzzo: «Quello di oggi non è un punto di arrivo, ma di partenza, un risultato di due anni di lavori, quando si è deciso di presidiare con Federmotorizzazione la zona di Varese».
Il punto di Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione: «Il 2035 è data talmente lontana che con la velocità di oggi data dalle novità tecnologiche, avverranno mille altre cose che renderanno inutile l’auto elettrica – le parole del presidente – ma questo vedrà anche l’addio a molte aziende italiane, che si scontreranno con la manodopera e la tecnologia cinese, più a buon mercato».
Mentre Loreno Epis, consigliere nazionale di Federmotorizzazione, ha rimarcato l’importanza di avere un mercato dell’usato controllato: «Per ogni 100 vetture vendute, 77 sono usate – la sua riflessione – con transazioni dirette tra privati pari al 55%. Questa è concorrenza sleale, perché non c’è nessuna garanzia legale di conformità, nessuna tracciatura di pagamento, nessun costo da sostenere e nessuna tassa da pagare all’amministrazione finanziaria. Non c’è da sorprendersi se si registra un aumento esponenziale delle truffe online da parte di “finti” commercianti, con pagamenti falsi, trasferimenti di proprietà mai conclusi, autovetture mai consegnate. In Italia il problema non è solo il parco circolante, il più vetusto in Europa, ma va ben oltre».
Ma come stanno le aziende automotive oggi? «Il dato relativo alla fiducia sull’andamento della propria impresa è del 23,5% – così Pierluigi Ascani, presidente di Format Research e titolare della ricerca sul mondo automotive – si tratta di indicatori che danno il segno della crisi. La pandemia e oggi la guerra, insieme alle le decisioni a livello transnazionale sul destino del mercato, non stanno giocando a favore del mercato; tanto che le imprese hanno diminuito i propri organici del 25%, ma nessuno degli intervistati ha previsto licenziamenti. E questo fa ben sperare».
E quale sarà il futuro dell’auto? Claudio Spinaci, presidente di Unem: «Il problema più grave è che stiamo avviando una repentina deindustrializzazione – ha osservato -: il percorso avviato è insostenibile, noi non chiediamo altro che non ci siano norme escludenti, che ci stanno impedendo persino lo sviluppo verso la decarbonizzazione». E per i concessionari non resta che puntare su un tema solo: «La formazione è continua, nel mondo del concessionario e dell’officina oggi è fondamentale», ha chiuso la giornata Massimo Musazzi, responsabile di Busto Motor Company.




Federazione Moda Italia, Diego Pedrali nella giunta nazionale

Il nuovo direttivo del neo presidente Giulio Felloni impegnato nella valorizzazione dei negozi di moda

Il consiglio nazionale di Federazione Moda Italia, riunitosi nei giorni scorsi, ha confermato nella squadra- quasi completamente rinnovata- del neo presidente Giulio Felloni, Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi Ascom Confcommercio Bergamo. Pedrali, in Federmoda dal 2001, già vicepresidente nazionale, entra nella giunta che guiderà la Federazione Moda Italia nei prossimi cinque anni (2022/2027). “Sono orgoglioso di continuare a fare valere le ragioni del nostro comparto e a dare voce alle 1867 imprese bergamasche che rappresento, con un ruolo attivo e partecipativo nella Federazione di Confcommercio nazionale- commenta Diego Pedrali, 71 anni, titolare de “L’uomo più” di Torre Boldone -. A fianco dei miei nuovi colleghi cercherò di continuare ad affermare il valore del negozio di moda, a tutela di un comparto tra i più penalizzati negli ultimi due anni. Grazie all’azione della Federazione e all’impegno di Confcommercio, atelier sartoriali e negozi di abiti di cerimonia hanno avuto accesso al fondo messo a disposizione dal governo per il comparto wedding”. Tanti i temi affrontati dal nuovo consiglio nazionale per il rilancio della categoria, a partire dal ruolo fondamentale che sta svolgendo il fashion retail per il contenimento dei prezzi. “I negozi di moda stanno dimostrando un grande senso di responsabilità nei confronti dei consumatori, mantenendo inalterati i listini nonostante debbano affrontare, al pari di altre categorie, le conseguenze dell’inflazione, l’aumento dell’energia e dei carburanti, nonchè dei costi di esercizio e dei prodotti delle nuove collezioni” sottolinea Pedrali. A poco più di una settimana dall’inizio dei saldi estivi, previsti a partire dal 2 luglio, non manca, nel primo giorno d’estate, uno spunto per le battaglie future da portare avanti a livello nazionale: “Cercheremo di portare in futuro almeno un po’ più in là, anche solo a metà luglio, la data di inizio dei saldi, nati come vendite di fine stagione e non per bruciare marginalità a stagione appena iniziata, in un momento di già grande difficoltà” continua Pedrali.

Il nuovo direttivo Federmoda

La Federazione, che rappresenta 30 mila punti vendita del settore moda, tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori e articoli sportivi e 72 mila addetti, ha rinnovato i suoi vertici. Affiancano Giulio Felloni con il ruolo di vice presidenti: Riccardo Capitanio (Padova); Andrea Colzani (Milano); Patrizia Di Dio (Palermo); Paolo Mantovani (Arezzo); Marisa Tiberio (Chieti); Leonardo Tosti (Lazio Nord). Fanno parte della Giunta, oltre a Diego Pedrali: Giovanni Amendola (Cosenza); Giacomo Bramucci (Marche Centrali), Andrea Ferri (Alto Piemonte), Carlo Massoletti (Brescia), Mariano Lievore (Verona), Lorenzo Nuti (Pisa) Carlo Petrini (Umbria), Carlo Saponaro ( Bari), Riccardo Savella (L’Aquila), Alessandro Tollon (Udine); Sergio Tricomi (Pistoia-Prato), Giammaria Zanzini (Rimini).

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Vincanto: a Carvico protagonista tutto il buono dell’Isola e della Valle San Martino

Da domani a domenica al Parco Serraglio degustazioni dei vini del Monte Canto e menù tipici del territorio.

Vino e buon gusto a km 0 per mettere in mostra tutto il buono dell’Isola e della Valle San Martino. Da oggi a domenica al Parco Serraglio di Carvico si alza il sipario su Vincanto, Percorso d’avvicinamento e degustazioni dei vini del Monte Canto con vini e menù tipici del territorio. Alla sua prima edizione, Vincanto è un evento focalizzato sul territorio, pensato dalle Proloco di Carvico, Sotto il Monte e Villa D’Adda e con il patrocino dei tre Comuni coinvolti che hanno deciso di unire idee e forze per proporre una quattro giorni dedicata all’enogastronomia locale.
Al parco saranno infatti ospiti le cantine e i ristoratori dei paesi del territorio che ogni sera proporranno menù e vini tipici: i piatti degli chef (del Ristorante La Corte del Noce, Ristorante Cà Maitino, Trattoria Visconti, Locanda Mandelli, Dolceria Fatur Cisano, Hotel Ristorante Fatur, Cascina Rigurida, Taverna Covo dell’Artista, Yoog-Le Golosità Sotto il Monte) saranno accompagnati dai vini delle cantine locali (Azienda agricola La Cà, Azienda Agricola Tosca, MezzaRipa, La Cantina Il Vigneto La Cascina, Cantina Val San Martino, La Rossera azienda agricola, Azienda Agricola Sant’Egidio, Azienda Agricola Tassodine).

Sarà possibile anche partecipare ad un percorso di avvicinamento ai vini che si terrà per tre serate (ore 20.30 – 22.00) a numero chiuso (costo iscrizione 50 euro per tre serate: vini rossi, vini bianchi, spumanti. Iscrizione presso Ca’Bùsa Social bar 34929637909). Sempre presso Ca’ Busa Social Bar tutte le sere, dalle 19 alle 23, accesso libero alla degustazione di vini, ad un costo di 10 euro. Ad accompagnare ogni serata anche musica ed eventi culturali.

La consegna della targa alla famiglia Bolognini

Durante «Vincanto» anche la cultura farà la sua parte e la Sala consigliare del Municipio di Carvico, ex palazzo Medolago Albani, ospiterà diverse serate: si comincia giovedì (ore 21.30) con la consegna della targa di riconoscimenti agli eredi del viticoltore Riccardo Terzi, mentre sabato (ore 18) alla famiglia Bolognini della storica trattoria omonima. “A ricordo di Gianbattista Bolognini. Ristoratore e viticoltore (6 gennaio 1950-19 febbraio 2022). Per la sua passione, dedizione e umanità nel promuovere il territorio” è il messaggio inciso sulla targa.

“Battista era un uomo semplice e perbene, schietto, sempre sincero, attento e rispettoso delle istituzioni. Si faceva voler bene dappertutto, anche in Ascom – ricorda Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Era una persona semplice ma intelligente e, a suo modo, geniale. Fu il primo con i figli Cristian e Romina a capire come il prodotto tipico potesse fare la differenza a tavola, facendo il percorso inverso dell’agriturismo, cioè da ristoratore ad agricoltore, per fornire i propri prodotti a km 0 in cucina e coronando con questo anche quella sua grande passione per la terra che lo portava a lavorare nella sua vigna. Alla sua amata famiglia rivolgiamo un grande abbraccio da tutta la nostra Associazione e questa targa è un modo per mantenere vivo il ricordo di un grande uomo”.

Tra le altre iniziative si ricorda anche la presentazione dei volumi “Casoncelli” e “Stracchini” editi dal Centro Studi Valle Imagna dell’autrice Irene Foresti (venerdì ore 17.30). Si chiude domenica (ore 10.30) con la presentazione del volume “Oltre il confine, narrare la Val San Martino” – completamente tradotto in inglese – in collaborazione con la storica Cantina Val San Martino di Pontida, la prima costituita nella Bergamasca.

Orari: giovedì, venerdì e sabato dalle 19 alle 23; domenica dalle 10 alle 16.30. L’ingresso al parco è libero.

 

 

 

 

 




Sul lago d’Iseo nasce “Libri sul lago”, festival diffuso per bambini, ragazzi e famiglie

Dal 19 giugno al 6 agosto il festival animerà alcuni dei luoghi più caratteristici e suggestivi del Lago d’Iseo con letture, presentazioni di libri e laboratori

Questa prima edizione ha come tema ‘Cipì e altre storie’ ed è dedicata al grande maestro, scrittore e insegnante Mario Lodi, di cui ricorre il centenario della nascita. Una dedica che compare già nell’illustrazione della locandina: il ritratto del maestro, realizzato in esclusiva per il festival, dal pittore Bruno Zoppetti con tecnica mista su carta.
Il tour letterario prenderà il via a Gandosso e farà tappa a Credaro, Tavernola Bergamasca, Castro, Marone e Sulzano.
I giovani partecipanti vivranno l’emozione di ascoltare storie di mistero, avventura, magia, amicizia e amore in angoli di natura degni loro stessi di un racconto: giardini affacciati sul lago, parchi nei boschi, cortili e addirittura una cascata.
Da un’idea di Roberta Martinelli che ne è la direttrice artistica e l’organizzatrice, Libri sul lago è promosso dall’associazione culturale Scenari di Iseo e dai Comuni di Castro, Credaro, Gandosso, Marone, Sulzano e Tavernola Bergamasca, in collaborazione con La Libreria del Lago di Sarnico, Mondadori Lovere, Storie di Schiribis e Puntoacapo di Pisogne, Edicola Consoli di Tavernola Bergamasca e Associazione Angelman onlus.
Il festival ha il patrocinio di Provincia di Bergamo, Provincia di Brescia, Comunità Montana Laghi Bergamaschi, Comunità Montana del Sebino Bresciano, Visit Lake Iseo, Legambiente Alto Sebino, Legambiente Basso Sebino, Gruppo Librai e Cartolibrai Ascom Confcommercio Bergamo, cooperativa sociale Clarabella e Comitato Centenario Mario Lodi e sarà realizzato con il sostegno di Grafiche Martinelli e la media partnership di Radio Bruno.
Il messaggio del maestro Lodi sarà il filo conduttore del festival. Gli incontri si apriranno con letture, a cura delle biblioteche locali, tratte dai suoi libri, a partire dal celebre romanzo “Cipì”.
Di seguito, saranno protagonisti le storie e i laboratori, con noti autori di libri per bambini e ragazzi di Bergamo, Brescia e dintorni.
Tutti gli incontri saranno accessibili a chi ha difficoltà linguistiche e cognitive grazie a schede di lettura realizzate in Comunicazione aumentativa alternativa dall’Associazione Angelman onlus.
“Libri sul lago nasce per offrire ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie dei momenti di socialità, cultura e bellezza nella natura – spiega la direttrice Roberta Martinelli -. Sarà un doppio viaggio,
letterario e paesaggistico in cui l’emozione dei racconti sarà amplificato dall’emozione dei luoghi. I bambini conosceranno bravissimi autori e i loro ultimi libri e allo stesso tempo scopriranno angoli meravigliosi nella natura. Abbiamo scelto piccoli comuni del lago, lontani dal circuito degli eventi ma con scrigni di bellezza che meritano di essere conosciuti. Gli incontri potranno diventare così un’occasione per visite fuori porta inaspettate. Nel viaggio saremo accompagnati oltre che dagli autori, dai bibliotecari e i librai dei luoghi del festival”.
E per il 2023 c’è già l’idea di una edizione speciale per l’appuntamento Bergamo-Brescia Capitali della Cultura, con incontri dedicati anche ai lettori adulti, nuovi ospiti, nuovi libri e laboratori, ma
anche musica e visite nei dintorni.”

IL PROGRAMMA

Antonio Bonanno

Il festival si aprirà domenica 19 giugno alle 17 a Gandosso, nella cornice del Parco del Pitone. Antonio Bonanno, autore e illustratore di libri pubblicati in Francia e Italia (nato a Catania vive e
insegna a Bergamo) racconterà “Chapeau”, Orecchio Acerbo, 2021, un viaggio meraviglioso e visionario, pieno di ironia e di pelosi ladruncoli di cappelli con protagonisti un’isola, un bambino,
un vecchio stereoscopio e una notte di luna. Dai 4 anni.
Venerdì 24 giugno alle 20, nel giardino della Chiesetta di San Fermo a Credaro, Nicoletta Bortolotti, affermata autrice per adulti e ragazzi e redattrice editoriale per Mondadori (nata in
Svizzera, vive vicino a Milano) racconterà “L’accademia dei cacciatori di fantasmi”, Gribaudo 2021, la storia di una scuola che insegna a cacciare i fantasmi, per chi vuole sapere come
riconoscerli, incontrarli e cacciarli. Dai 6 anni.
Domenica 3 luglio alle 10 ai giardini sul lago di Castro, Giusi Quarenghi scrittrice di libri, racconti, testi di divulgazione, e autrice di cinema, cartoni animati, fumetti, pubblicità e televisione (nata a
Sottochiesa in Val Taleggio, vive a Bergamo) presenterà “Le parole sono come le uova”, laboratorio di poesia e gioco che invita i bambini ad essere ascoltati e gli adulti ad ascoltare e
accogliere, con tutta la cura possibile, affinché ‘le uova’ possano rimanere integre. Per bambini dai 4 a 7 anni.
Venerdì 8 luglio alle 20 nel giardino tra gli ulivi di Villa Capuani a Tavernola Bergamasca (aperto in esclusiva per il festival) Teresa Capezzuto, autrice di narrativa e poesie, insegnante e
giornalista bergamasca, presenterà “#Lovetutorial”, L’Orto della Cultura Editore 2021. Un coinvolgente romanzo web fantasy candidato al Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2022 nella
categoria +11, che intreccia tante storie e parla della forza dell’amore per stare bene nella cittadinanza digitale, oltre ogni pregiudizio e discriminazione.
Sabato 16 luglio alle 10 il festival si sposterà sulla sponda bresciana del lago, alla Cascata Petoi di Sulzano, un’oasi naturale suggestiva nascosta, nel cuore del paese. Qui Gisella Laterza, autrice,
giornalista e insegnante originaria della Valle Seriana, racconterà “Streghetta”, Salani, 2022. Un libro che parla dell’amicizia tra una ragazzina e la sua compagna di banco, che è appunto una
strega. Una storia originale per affrontare il tema dell’accettazione del diverso.
Sabato 6 agosto alle 10, ultima tappa di Libri sul lago, l’appuntamento sarà alla Cittadella della musica e dell’arte di Marone, un panoramico prato affacciato sul lago. Sonia Zapponi, maestra.
autrice e presidente dell’associazione teatrale “Il Carrozzone degli artisti” racconterà, in un emozionante dialogo a due, “Il Sarto delle Parole”, la storia di un sarto poeta che cuce parole. Il
laboratorio inviterà i bambini a partecipare e a raccontarsi in prima persona. Dai 4 anni.

Per maggiori informazioni e aggiornamento sugli incontri si possono visitare le pagine Facebook e Instagram @Associazione Scenari o scrivere a librisullago@gmail.com.




Lavoro, Istat: 120mila occupati in più rispetto al IV trimestre 2021

L’aumento dell’occupazione (+905 mila unità, +4,1% in un anno) coinvolge sia i dipendenti, a tempo indeterminato, a termine e gli indipendenti

Nel primo trimestre dell’anno si registrano 120 mila occupati in più rispetto al quarto trimestre 2021 (+0,5%), per effetto della crescita dei dipendenti a termine (+72 mila, +2,4% in tre mesi) e di quella, meno intensa, dei dipendenti a tempo indeterminato (+33 mila, +0,2%) e degli indipendenti (+15 mila, 0,3). Lo rileva l’Istat, spiegando che in termini tendenziali l’aumento dell’occupazione (+905 mila unita’, +4,1% in un anno) coinvolge sia i dipendenti, a tempo indeterminato (+369 mila, +2,6%) e soprattutto a termine (+412 mila, +16,3%), sia gli indipendenti (+124 mila, +2,6%). Rispetto a marzo 2022, i dati mensili provvisori di aprile 2022 segnalano la sostanziale stabilita’ del numero di occupati (-12 mila, -0,1%), un’ulteriore lieve diminuzione dei disoccupati (-17 mila, -0,8%) e l’aumento degli inattivi di 15-64 anni (+34 mila, +0,3%). Inoltre, l’aumento tendenziale dell’occupazione si riflette nella crescita del tasso di occupazione (+3,0 punti rispetto al primo trimestre 2021) che si associa alla diminuzione dei tassi di disoccupazione e di inattivita’ (-1,9 e -2,0 punti, rispettivamente). Nella fotografia scattata dall’Istat, nel primo trimestre l’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico (espresso dalle ore lavorate di Contabilita’ Nazionale) registra un aumento rispetto al trimestre precedente (+1,5%) e una decisa ripresa rispetto allo stesso trimestre del 2021 (+6,7%). Il numero di occupati, stimati dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, e’ pari a 22 milioni 948 mila, in crescita rispetto al quarto trimestre 2021 (+120 mila, +0,5%). L’aumento riguarda soprattutto i dipendenti a termine (+72 mila, +2,4%), ma anche i dipendenti a tempo indeterminato (+33 mila, +0,2%) e gli indipendenti (+15 mila, +0,3%). Prosegue poi la crescita sostenuta delle posizioni in somministrazione, pari a +4,8% in termini congiunturali e a +20,9% su base annua; entrambi i valori confermano la ripresa della domanda di lavoro, gia’ registrata nei trimestri precedenti. L’indice destagionalizzato del costo del lavoro per Unita’ di lavoro dipendente (Ula) e’ stabile in termini congiunturali, per effetto di un lieve calo delle retribuzioni (-0,1%) e del lieve aumento degli oneri sociali (+0,1%). Su base annua, invece, il costo del lavoro diminuisce dello 0,2%, a seguito della riduzione delle retribuzioni (-0,2%) e soprattutto degli oneri (-0,4%). Il tasso di posti vacanti, pari all’ 1,9%, nonostante il lieve calo (-0,2 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2021), si mantiene su livelli tra i piu’ elevati dall’inizio del periodo di osservazione; in termini tendenziali, la ripresa risulta ancora particolarmente marcata, pari a 0,8 punti percentuali. Nel primo trimestre dell’anno il tasso di disoccupazione scende all’8,6% (-0,5 punti in tre mesi) e quello di inattivita’ al 34,7% (-0,1 punti). Lo rileva l’Istat. Nel trimestre, il tasso di occupazione 15-64 anni aumenta di +0,4 punti in termini congiunturali, raggiungendo il 59,7%, e i tassi di disoccupazione e di inattivita’ 15-64 anni diminuiscono. Sui dati provvisori del mese di aprile 2022, il tasso di occupazione rimane stabile rispetto a marzo 2022, mentre alla lieve diminuzione di quello di disoccupazione (-0,1 punti in un mese) si associa la leggera crescita di quello di inattivita’ (+0,1 punti). Nel dettaglio, il tasso di occupazione nei primi tre mesi sale al 59,7%, +0,4 punti sul trimestre precedente. L’aumento e’ piu’ marcato tra gli uomini (+0,7 punti rispetto ai +0,2 punti delle donne), tra i 15-34enni (+0,6 punti, rispetto ai +0,5 punti dei 35-49enni e ai +0,3 punti dei 50-64enni) e tra i residenti nel Centro (0,6 punti rispetto ai +0,5 punti nel Mezzogiorno e ai +0,3 punti nel Nord. Nonostante nella ricerca di lavoro continui a prevalere l’uso del canale informale – rivolgersi a parenti, amici e conoscenti rimane la pratica piu’ diffusa (76,6%, +1,3 punti), spiega l’Istat – risultano in forte aumento le azioni di ricerca piu’ formali, come l’aver sostenuto un colloquio o una selezione di lavoro (24,9%, +7,7 punti), la risposta ad annunci o la pubblicazione di inserzioni (29,7%, +3,0 punti), l’essersi rivolti al Centro pubblico per l’impiego (20,8%, +3,5 punti).




Al Vittorio Emanuele II una targa e un’aula in ricordo del professor Pietro Nava

Venerdì la cerimonia di commemorazione del docente scomparso. Il direttore Ascom, Fusini: “Lui era la scuola e qui ha lasciato il segno”

Ci sono insegnanti che più di altri lasciano il segno. E il professor Pietro Nava, scomparso all’età di 81 anni il 3 febbraio scorso, è uno di quelli. All’Istituto Vittorio Emanuele II di Bergamo, dove il professore Nava ha insegnato per oltre 40 anni, venerdì pomeriggio si è tenuta una cerimonia di commemorazione davanti una platea di ex studenti e colleghi. “A ricordo di Pietro Nava, professore di matematica (25 ottobre 1941 – 3 febbraio 2022). Sempre grati per l’impegno profuso con passione e competenza per la crescita delle giovani generazioni” è il messaggio inciso sulla targa consegnata alla moglie Sandra e alla figlia Sonja, che hanno ringraziato commosse, da parte di Patrizia Giaveri, Dirigente scolastico del Vittorio Emanuele II di Bergamo, e Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo nonché ex alunno di Nava, da tutti ricordato e riconosciuto come una punta di diamante del corpo docenti dell’Istituto e un insegnante di matematica dal grande valore formativo e umano.

«Oggi questa celebrazione assume un significato particolare perché in questa scuola il professor Nava ha lasciato il segno – ha detto Fusini, tra i promotori dell’iniziativa che ha visto anche la presenza del vicepreside Mauro Arizzi -. Il mio è anche il pensiero dei tanti ex alunni e compagni di classe che hanno avuto la fortuna di incontrare il professor Nava lungo il loro percorso di studi.  Come studente lo ricordo come un docente oggettivo che dava voti sulla base solo del merito. Nel mio percorso il professore Nava è stato come un padre, capace di sgridare ma anche di rassicurare e, soprattutto, di aiutare nei momenti di difficoltà. È grazie anche a lui se sono diventato la persona che sono oggi”. “Nava era un insegnante di quelli veri che lasciano un ricordo indelebile – aggiunge Fusini -. Il nostro ringraziamento va quindi a un uomo che ha contribuito a fare la scuola. Per gli imprenditori, i giovani di oggi sono senza valori e credono che la colpa sia della scuola. Non è vero e con questo approccio non si risolve il problema: credo, infatti, che sia il mondo delle imprese che deve capire che il mondo del lavoro è cambiato e che la scuola deve continuare a fare la scuola: l’ambiente giusto per acquisire le competenze legate alle soft skills”.

Tra i promotori dell’iniziativa anche Antonio Criscuolo presidente Mathesis Bergamo, associazione cresciuta insieme a Nava, consigliere della sezione sin dagli anni ’80 che ha dato un rilevante contributo alla ideazione e alla realizzazione delle iniziative di Mathesis Bergamo nell’arco di quarant’anni. “Socio, collega e amico da sempre, il suo impegno per Mathesis è durato oltre 40 anni – ha ricordato il presidente Criscuolo -. Pietro ha donato all’associazione un carattere rigoroso nel segno della professionalità, pur senza rinunciare a momenti di convivialità e al sorriso. I suoi interventi erano acuti e puntuali e la sua grande esperienza nell’insegnamento della matematica e gli attestati di riconoscimento dei suoi ex alunni sono la testimonianza che se ne è andato un maestro, ma soprattutto un amico”.

La cerimonia è stata anticipata dal ricordo di docenti che con Nava hanno condiviso momenti di scuola e non solo. “Il suo modo di fare e intendere la scuola proiettava nel futuro gli studenti più capaci non i più fortunati, raccomandati o furbi – ha sottolineato Mario Pelliccioli –  Da questo derivava la sua severità, quasi assoluta e radicata nella severità con sè stesso. Da membro del consiglio di istituto ricordo che cassava ogni attività che non avesse un senso con il mondo della scuola. Non era rigidità mentale, anzi: la sua era una ferma volontà di preservare l’integrità della scuola”.
“Ognuno ha un suo Pietro da ricordare – ha aggiunto Claudio Cremaschi -. Ricordo quando portava i ragazzi in montagna per favorire la socializzazione. Partiva da Gromo, dove abitava, per portarli al Rifugio Calvo e poi scendere dalla Valle Brembana. Gli piaceva esagerare”. Nava, che adorava la montagna e la musica classica – la Barcarola di Offenbach era il suo brano preferito – è stato anche attento alla storia del nostro Paese, in particolare quella degli anni Trenta e Quaranta, raccogliendo e donando documenti e riviste sulla Resistenza. Ma non solo: “Nava ha contribuito a far riscoprire la figura di Ernesto Carletti, esponente chiave dell’antifascismo bergamasco in ambito scolastico, uno dei pochi docenti che rifiutarono di aderire ai dettami del fascismo” conclude Cremaschi.

Durante la cerimonia è stato anticipato che presto verrà intitolata un’aula al professor Nava, che ha lasciato un grande vuoto, dopo aver lavorato per decenni al Vittorio Emanuele II. Anche una volta andato in pensione, ha continuato a coltivare la passione per i numeri e la statistica, collaborando con diverse organizzazioni, associazioni e l’università.




Credito, la liquidità resta un problema per le imprese del terziario

A essere in affanno sono le micro e piccole imprese, oltre a pubblici esercizi, alberghi e locali da balloLa liquidità resta un problema per le imprese del terziario, nonostante i primi timidi segnali di ripresa. È questa una delle principali evidenze dell’Osservatorio su credito e liquidità affidato da

Cristian Botti

Ascom Confcommercio Bergamo a Format Research. Ogni semestre da due anni a questa parte quasi un imprenditore su tre è costretto a ricorrere a un nuovo prestito. Sono soprattutto le imprese del turismo, bar, ristoranti, alberghi e locali da ballo e le micro e piccole dimensioni a essere ancora in affanno. L’indebitamento è andato crescendo con il biennio della pandemia e questo grava già da ora sulle spalle delle imprese. Il bisogno di liquidità delle imprese bergamasche è in linea con quello nazionale, dopo essere stato ben peggiore nella prima fase della pandemia. Dopo il trauma del 2020 stanno normalizzandosi i rapporti banca impresa sia nel numero di pratiche accolte che nei tempi necessari per ottenere credito. Il rapporto banca- impresa è nettamente migliore e più efficace a Bergamo rispetto al territorio nazionale. La stragrande maggioranza dei richiedenti, il 91%, vede accolta la propria richiesta sostanzialmente in toto o con un ammontare leggermente ridotto. Resta preoccupante la difficoltà di una percentuale di imprese di ottenere credito. Il 6 % ha visto respingere la propria richiesta e il 2,4% degli imprenditori, che è in attesa di finanziamento, non presenterà più domanda al sistema bancario nel prossimo trimestre. Si tratta indicativamente di oltre 2.000 imprese del terziario orobico. In peggioramento i costi e le condizioni del credito: il giudizio degli imprenditori bergamaschi del terziario sui servizi bancari è in evidente peggioramento. Nonostante il dato sia migliore rispetto a quello nazionale chiedere credito sta diventando più oneroso. “L’aumento dell’Euribor, sempre negativo, ma passato da -0,6 a -0,3, sta facendo innalzare i tassi, con previsione di un ulteriore peggioramento a luglio e a settembre- commenta Cristian Botti, presidente Fogalco-. Le imprese sono già indebitate e con l’innalzamento dei costi e la fine delle moratorie, dobbiamo metterle in condizioni, attraverso il nostro Confidi Fogalco, di restituire il denaro. La consulenza in questo senso è fondamentale per assicurare le migliori condizioni e un piano finanziario su misura agli imprenditori. Di vitale importanza per le imprese l’accesso a bandi e fondi attraverso la finanza agevolata”.

Credito e liquidità

La liquidità continua a essere la reale criticità per le imprese del terziario di Bergamo. Secondo il giudizio degli imprenditori l’indicatore della capacità di far fronte al fabbisogno finanziario, rispetto al semestre precedente, è migliorata di 4 punti da un indice di 36 a 40 e in prospettiva salirà a 42 in autunno. Il dato è allineato a quello nazionale. L’indice a 40 è ancora troppo basso rispetto al livello pre Covid del II° semestre 2019 quando era a 59 (- 32,2%). Il dato è fortemente condizionato dai numeri ancora difficili del settore turismo, con indice a 30, mentre il commercio a quota 46 e i servizi a 52 hanno già in parte recuperato e stanno tornando ai livelli pre pandemia. A soffrire sono le micro e le piccole imprese fino a 5 addetti, nettamente sotto la media rispetto alle imprese più strutturate il cui recupero è stato elevato.

Domanda di credito

In leggera diminuzione la percentuale di imprese che ha chiesto un finanziamento negli ultimi 6 mesi. Sono il 30% contro il 32% del semestre scorso (- 6,25%). Di queste, il 60% ha vista accolta la sua domanda, il 31% accolta sì ma con ammontare inferiore, mentre il 6% non ha visto soddisfare la richiesta e il 3,0% è ancora in attesa. Rispetto al dato italiano cresce il numero delle imprese che hanno chiesto credito 30% contro il 25,6%. Più alta anche la percentuale delle istanze accolte (60% contro il 52,7% nazionale) e molto più bassa la percentuale delle istanze respinte 6% contro il 12,3%. Allo stresso tempo a Bergamo è molto più bassa la percentuale delle imprese che è in attesa dell’esito dell’istruttoria, solo il 3% contro il 20,9% nazionale.

Rispetto al semestre precedente è aumentata da 55 a 60 la percentuale delle pratiche accolte (+9,1%) ed è andato riducendosi il numero delle pratiche respinte, passando dall’ 8,3% a 6% (- 27,7%). Anche le istanze in sospeso sono scese da 4,7% a 3% (- 36,2%) così come quelle accolte con ammontare inferiore passate dal 32% al 31% (-3,1%).

Costo del finanziamento

Gli imprenditori del terziario bergamasco rilevano un peggioramento riguardo al costo dei finanziamenti. Da 52 di settembre 2019 a 49 di marzo 2022 (-5,8%). L’indice è comunque migliore di ben 13 punti rispetto al dato nazionale, dove è precipitato. Di fatto chiedere credito sta diventando più costoso. È questo il segnale di una maggiore consapevolezza degli imprenditori orobici o di un effettivo peggiore trattamento economico.

Costo dell’istruttoria

Il costo dell’istruttoria viene giudicato in miglioramento rispetto al semestre precedente. L’indice è salito da 38 a 40 (+5,3%) rispetto al II° semestre 2021. L’indice è in linea con quello nazionale che è fortemente migliorato rispetto all’autunno.

Durata dei prestiti

Per quanto riguarda la durata temporale del credito la situazione è in leggero miglioramento con un indice a 42, aumentato di + 1 (+2,4%) rispetto a settembre 2021.

Nella minore durata dei finanziamenti si registra il crollo del valore rispetto al 2019 quando era 50 con 8 punti in più (- 16%). Il dato è nettamente migliore di quello nazionale il cui indice è a 30: sebbene sia migliorato è di ben 12 punti inferiore rispetto a quello di Bergamo.

Garanzie richieste

In peggioramento il giudizio delle imprese bergamasche rispetto alle garanzie richieste, a quota 41 e con un calo di 2 punti (-4,7%) rispetto al II° semestre 2021. L’indice resta ancora leggermente più alto rispetto al pre-Covid ma è quasi tornato alla normalità. Nel biennio era cresciuto a seguito dell’estensione della garanzia del Fondo Centrale di garanzia con il decreto Legge liquidità (Legge 5/06/2020 n. 40). L’indice è migliore a quello nazionale che si attesta a 39.

Costo dei servizi bancari

In leggero peggioramento l’indice relativo al costo dei servizi bancari registrato presso le imprese di Bergamo che si porta a 43 con – 2 punti (-4,4%) rispetto al semestre precedente. L’indice è nettamente migliore di quello nazionale che si attesta a 39, pur avendo recuperato.

 

 

 

 




Bergamo country, weekend western in fiera fino al 12 giugno

Dopo due anni segnati dalla pandemia, il padiglione A (6.500 mq) del polo fieristico di via Lunga torna a ospitare la manifestazione dedicata a musica, balli e cucina old west

Da venerdì 10 a domenica 12 giugno alla Fiera di Bergamo si accendono i riflettori sulla terza edizione di Bergamo Country, la kermesse nata nel 2018 per promuovere i balli, le musiche country e il western style. Dopo due anni di pausa forzata (causa pandemia), l’evento organizzato da Promoberg con il supporto di Monster country group Bergamo (Bergamo Eventi) tornerà ad animare il polo fieristico in via Lunga per la gioia degli appassionati del genere, in costante crescita e sparsi su tutto il territorio nazionale. In base al passaparola, si attendono a Bergamo gruppi di appassionati provenienti da tutto il Nord Italia; non mancheranno per altro anche gli arrivi dalle nazioni limitrofe.
Con un notevole sforzo organizzativo, l’evento è a ingresso gratuito. Facilitazioni anche in tema di parking, che costa tre euro al giorno per le prime due giornate, mentre il terzo è gratuito (stesso numero di targa). Gli orari d’apertura di Bergamo Country: venerdì dalle ore 15 alle ore 24; sabato dalle ore 10 alle ore 24; domenica dalle ore 10 alle ore 20.
Con Bergamo Country, per tre giorni, più che sotto le Mura Veneziane (patrimonio Unesco) sembrerà di essere in un tipico immenso saloon americano del Tennessee, con centinaia di fan pronti a scatenarsi in gruppo sulla pista (in legno) di oltre mille metri quadrati. Sul palco si alterneranno numerosi Dj set che proporranno musiche e coreografie già molto note o studiate per l’occasione dagli artisti del settore provenienti (così come il pubblico) da tutto il Nord Italia.
“In Promoberg – spiega Carlo Conte direttore operations Promoberg – ‘sempre in movimento’ è diventato un mantra, uno stile operativo che ci contraddistingue anche nell’attività e nella ricerca costante di nuovi mercati per i nostri espositori e di nuove tendenze apprezzate o attese dai nostri visitatori. Bergamo Country è un evento nato e sviluppato alcuni anni fa come iniziativa collaterale in Fiere da noi proposte, un’esperienza sperimentale voluta per intercettare e appagare la passione di alcune centinaia di persone appassionate di balli e musiche in westernstyle. L’evoluzione di questa iniziativa è stata rapida, tanto che in breve tempo ha coinvolto un gruppo corposo e coeso di migliaia di persone. Bergamo Country è un’esperienza positiva, al punto da evolvere in breve tempo per diventare oggi un evento indipendente, una Fiera a tema, nella quale sono migliaia le persone coinvolte, un popolo di linedancer’s provenienti perlopiù dal Nord Italia, che respirano western style”.
“C’è molta attesa per questa nuova edizione di Bergamo Country – spiega Ivan Fidanza, responsabile insieme ad Anna Beretta del Monster country group Bergamo -, lo capiamo dalle telefonate e dai messaggi che riceviamo sui social. Il movimento country a Bergamo è iniziato oltre dieci di anni fa. Me lo ricordo come fosse ieri quando insieme ad Anna e all’amico Stefano Biffi organizzammo il nostro primo corso: capimmo subito che la voglia di country era tanta. Negli anni la richiesta è aumentata sempre di più. Oggi abbiamo numerosi insegnanti diplomati e corsi sparsi in tutta la Bergamasca con centinaia di allievi. Ma siamo seguiti anche da gente di tutto il Nord e Centro Italia. Il bello del country è che coinvolge intere famiglie, bambini compresi, anche se sono soprattutto le donne a farsi avanti per prime, coinvolgendo poi anche i mariti. E così la passione si passa da famiglia a famiglia, e si finisce per diventare un gruppo a cui piace condividere dei momenti di allegria e serenità. Sono molti gli uomini che, spinti dalle mogli e/o fidanzate, dopo averle accompagnate una prima volta ad un corso di ballo country, ora sono più appassionati più di loro; e spesso, anche se non ballano, si divertono in compagnia parlando del più e del meno ascoltando in sottofondo una musica davvero travolgente.  Dopo quello che abbiamo passato negli ultimi anni, cresce da parte di tutti la voglia di tornare a stare insieme,  di passare delle ore in allegria, ballando e ascoltando della bella musica. E per molti operatori del settore, l’evento in fiera rappresenta una grande opportunità per ripartire con le attività>>.
Tra tanta musica e buona cucina, a Bergamo Country c’è spazio anche per l’arte e la cultura. E’ il caso delle opere di Marco Mayer, artista 50enne di Orzinuovi, che da una vita realizza sculture e dipinti dedicati al mondo equestre. Dopo essersi diplomato presso il liceo artistico statale di Bergamo e aver proseguito gli studi di architettura al Politecnico di Milano, ha esordito nel ’95 con una personale al Circolo artistico bergamasco. In fiera espone una ventina di opere, ma ne ha realizzate, dice oltre ottocento, tra dipinti ad olio, acquarelli, sculture in creta e bronzo, acqueforti.
<<Mi piace dipingere e scolpire tutto del cavallo, dalle teste ai mezzi busti, sino al corpo intero – spiega Mayer -, ma anche i cowboy e altre figure tipiche del mondo equestre: il country e il cavallo sono il mio mondo>>.
Elenco dj e coreografi.
Venerdì: Mr. Pino, Dj Daniel West, Dj Jenny, Dj Leo, Dj Uncle, Dj Dany Star, Mr. Roberto, Dj Matteo Buffoli.
Sabato: Dj Steve, Mr. Pino, Dj Daniel West, Alby Dj, Isa Jd, Diggei Dade, Dj Dany star, Mr. Roberto, Dj Uncle, Dj Franco, Dj Matteo Buffoli, Dj Bull.
Domenica: Mr. Pino, Mr. Dollaro, Dj Daniel West, Dj Davide Donati, Dj Uncle, Diggei Dade, Dj Antonio, Dj Matteo Buffoli, Alvaro Arienti (coreografo).
A completare la coinvolgente atmosfera country, il padiglione ospiterà anche un tipico Saloon con servizio di ristorazione sempre attivo e alcuni stand di prodotti del settore. Non poteva inoltre mancare il Toro meccanico per mettersi simpaticamente alla prova, assicurando il divertimento a piccoli e grandi.
Per i tanti appassionati attesi a Bergamo Conutry, raggiungere la Fiera di Bergamo è molto facile: con il servizio di trasporto pubblico (Atb, fermata direttamente in fiera durante le manifestazioni); su due e quattro ruote, a due passi dalla tangenziale di Bergamo; a una manciata di chilometri dai caselli autostradali (Bergamo e Seriate) della A4 Milano-Venezia, su rotaie (stazioni ferroviarie Bergamo e Seriate); e con i voli del confinante aeroporto internazionale di Orio al Serio (BGY).
Info e programma aggiornato: www.bergamocountry.it.
Bergamo Country insieme allo Spirito del Pianeta
In concomitanza con le tre giornate di Bergamo Country (pad. A), nel padiglione a fianco (B) e in una tensostruttura appositamente allestita sull’area esterna della Fiera di Bergamo è di scena ‘Lo Spirito del Pianeta’: il Festival dei popoli indigeni (a ingresso gratuito) fondato da Ivano Carcano prosegue sino a domenica 26 giugno. Orari, da lunedì a sabato: 19 – 24; Domenica: 12 – 24. Il parcheggio (così come per Bergamo Country) costa 3 euro/giorno per le prime due giornate: dalla terza e sino alla fine del festival, il ticket è gratuito (con la stessa autovettura, il sistema di parcheggio riconosce la targa). I tre giorni in contemporanea delle due manifestazioni rappresentano un’imperdibile opportunità per le tante migliaia di appassionati delle musiche e delle tradizioni multietniche proposte, di divertirsi, ma anche di conoscere, condividere e approfondire le tante tematiche e culture proposte dalle due manifestazioni.




Pnnr, la sfiducia delle imprese del terziario. Solo il 17,8% lo conosce, per il 38,2% il suo impatto sarà irrilevante

Il divario Nord-Sud nella distribuzione dei fondi, l’impiego nel settore pubblico e la scelta di privilegiare l’edilizia gettano sconforto nel privato 

Pnrr, un acronimo ostico per le imprese del terziario. Solo il 17,8% delle imprese del terziario di Bergamo dichiara di conoscere il Piano nazionale di ripresa e resilienza- Pnrr ( tra queste, il 3,2% “molto bene” e il 14,6% “abbastanza bene”). La ragione è che, eccezion fatta per il bando alberghi, non vi sono in sostanza investimenti previsti per il settore privato. L’impatto del Piano è valutato come sostanzialmente irrilevante per la propria impresa per il 38,2% degli imprenditori. Queste le principali evidenze dell’indagine affidata da Ascom Confcommercio Bergamo a Format Research.

“Il piano punta molto sull’edilizia, settore che oggi sconta per effetto dei bonus l’eccessiva domanda, oltre a rincari delle materie prime, energia e gas- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. L’impiego dei fondi del Piano nazionale nel solo settore pubblico sta mortificando le imprese, così come la ripartizione delle risorse che va a penalizzare il nostro territorio. La guerra in Ucraina e la burocrazia della retrovia amministrativa stanno già accumulando forti ritardi e sono sempre di più gli enti che chiedono tempi più lunghi per la realizzazione dei progetti”. Preoccupa la scarsa capacità di reazione delle imprese: “Il terziario di mercato, costituito quasi esclusivamente da micro e piccole e medie imprese del commercio, turismo e servizi, non sta reagendo agli sforzi del governo perché al settore sono destinati fondi irrisori- continua Fusini-. Consulenti e associazioni sono pronti ad aiutare le imprese. Non resta che confidare in un monitoraggio dell’avanzamento dei progetti finalizzato alla ridistribuzione delle risorse non spese alle imprese del nostro territorio”.

L’indagine

Un’impresa su tre (33,6% delle imprese) si aspetta un impatto positivo del Pnrr a lungo termine per l’economia in generale, il 18,3% delle imprese per l’effetto sul territorio. Quasi quattro imprese su dieci (38,2%) temono che il Piano non abbia alcun impatto rilevante sulla propria impresa.

Il 62% delle imprese non è consapevole del divario tra Nord e Sud nell’assegnazione dei fondi. A tal riguardo, oltre la metà delle imprese del terziario (50,4%), ritiene che la distribuzione delle risorse dovrebbe essere stabilita più sulla base della qualità dei progetti e meno sulla territorialità e addirittura ben l’81,7% richiederebbe una distribuzione più equa dei fondi. Solo il 4,6% è d’accordo che le risorse siano destinate al Sud per colmare il divario.

Il terziario di mercato non sta reagendo

Solo il 23% delle imprese, soprattutto del turismo, ha in programma di effettuare investimenti nelle aree di intervento previste dal Piano nel prossimo biennio. Elevate le percentuali degli indecisi (48%) e di coloro che non investiranno (29%).

Il 7,6% delle imprese ha richiesto il supporto di professionisti per informarsi in merito alle agevolazioni previste dal Pnrr; il 16,8% ha intenzione di farlo, mentre il 75,6% non lo farà.

Le imprese per effettuare gli investimenti ammessi si stanno rivolgendo, o hanno intenzione di affidarsi, alla consulenza di esperti e associazioni di categoria. Il 60,6% degli intervistati ritiene che l’associazione potrebbe supportare l’impresa nelle operazioni volte ad ottenere i fondi del Pnrr. Le consulenze richieste sono per la redazione delle pratiche burocratiche, supporto nell’accesso ai finanziamenti, preparazione linee guida e formazione.