Valtènesi-Garda Classico doc, a Polpenazze torna la fiera del Vino

Fiera di PolpenazzeLa Fiera del Vino Valtènesi-Garda Classico Doc di Polpenazze del Garda, nel Bresciano, in programma dal 29 maggio al 2 giugno, torna in scena per tagliare il traguardo dell’edizione numero 66. In cartellone cinque giorni di festa per una rassegna dal grande appeal popolare, destinata quest’anno a richiamare anche i tanti turisti in visita sul più grande lago italiano.

Fedele al mandato di valorizzazione della qualità dei prodotti autoctoni, la Fiera mette come sempre al centro del proprio programma il concorso enologico nazionale dedicato alle produzioni vinicole del territorio, istituito nel 2006 dal ministero per le Politiche Agricole per la Doc Garda Classico, ed aperto in seguito anche alla nuova Doc Valtènesi. Sono 66 le etichette iscritte quest’anno al concorso: ben 43 quelle cui le commissioni di assaggio, riunite nella mattina di martedì 19 marzo per le degustazioni ufficiali, hanno assegnato la qualifica di Vino Eccellente, corrispondente ad un punteggio di almeno 85/100, e che verranno premiate durante la cerimonia ufficiale di inaugurazione nella mattinata di domenica 31 maggio. Da ricordare che i Chiaretti ritenuti eccellenti dalla commissione proseguiranno il loro cammino per una seconda degustazione nella quale verrà scelto il vincitore del Trofeo Pompeo Molmenti, che verrà attribuito nell’ambito di Italia in Rosa a Moniga del Garda nel weekend successivo, dal 5 al 7 giugno. Saranno inoltre assegnati dei premi speciali al miglior Valtènesi e Valtènesi Chiaretto, voluti dall’amministrazione comunale, ed al miglior Groppello e Rosso Superiore, istituiti con il contributo della Banca di Credito Cooperativo del Garda.

La manifestazione vera e propria si terrà come sempre nelle contrade e nelle piazze del centro storico medievale di Polpenazze. I visitatori potranno degustare i vini delle 21 aziende presenti in fiera con proprio stand (tre in più rispetto allo scorso anno), acquistando all’ingresso sacca e bicchiere a cinque euro, cui si dovrà aggiungere poi 1 euro per ogni degustazione prescelta.

Non mancheranno la Corte degli Assaggi, dove si potranno effettuare degustazioni comparate dei vini in concorso in abbinamento ai migliori formaggi della zona, il Borgo Bio, dedicato ai sempre più numerosi produttori di Valtènesi che hanno scelto l’agricoltura biologica, mentre in piazza si servirà infine per cinque giorni il tradizionale e sempre gettonatissimo spiedo gardesano. In programma anche l’ormai consueto Palio del Salame dedicato au numerosi norcini locali e degustazioni guidate di olio extravergine Garda Dop a cura dell’Apol, Numerosi momenti culturali e di intrattenimento completano il programma: chiusura lunedì 2 con grande spettacolo pirotecnico.

 


Sommelier, la Lombardia ha eletto i migliori

Nella foto: a destra il vincitore Telemaco Calandrino, al centro Sara Lazzeri 2° classificata, a sinistra Vincenzo Coria 3° classificato; alle loro spalle a destra Cristiano Cini, responsabile nazionale area concorsi Ais e a sinistra Filippo Gastaldi, Miglior Sommelier Professionista della Lombardia 2014

 

al centro il vincitore Telemaco Calandrino;  alla sua destra Cristiano Cini, responsabile nazionale  Area Concorsi Ais; alla sua sinistra, in ordine, Filippo Gastaldi Miglior Sommelier Professionista della  Lombardia 2014 e Fiorenzo Detti, presidente Ais Lombardia

La quinta Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio promossa sabato 16 maggio dall’Associazione Italiana Sommelier in contemporanea in tutte le regioni d’Italia, per la Lombardia si è celebrata nella storica Villa Bagatti Valsecchi di Varedo (Mb), appuntamento che ha di fatto aperto i festeggiamenti per il 50° anniversario dell’Ais regionale.

Momento clou della giornata, oltre alla tavola rotonda “Ais e vino – 50 anni di storia”, sono state le prove finali dei concorsi “Miglior Sommelier Professionista di Lombardia” e “Targa Ais Lombardia – Miglior Aspirante Sommelier” per gli studenti degli istituti alberghieri lombardi.

Il titolo di Miglior Sommelier Professionista di Lombardia 2015 è andato a Telemaco Calandrino, classe 1976, italo americano residente a Milano, maître sommelier presso il Ristorante Ex Mauri di Milano, che succede nell’albo d’oro del concorso a Filippo Gastaldi.

La targa Ais Lombardia 2015 è stata vinta invece da Mattia Manganaro, nato a Brescia nel 1996 e iscritto al quarto anno all’Ipssar Andrea Mantegna di Brescia, che riceve il titolo appartenuto ne 2014 a Silvia Premoli (Ipseoa Collegio Arcivescovile Castelli -Saronno).

I risultati completi dei due concorsi

CONCORSO MIGLIOR SOMMELIER PROFESSIONISTA DI LOMBARDIA 2015

  • 1° classificato: TELEMACO CALANDRINO
    italo/americano, residente a Milano, classe 1976, doppio diploma di maturità in educazione generale, uno conseguito a Santo Domingo Repubblica Dominicana, l’altro presso il Community College di Miami Florida, maître sommelier presso il Ristorante Ex Mauri di Milano.
  • 2° classificato: SARA LAZZERI
    dalla provincia di Sondrio, classe 1991, diplomata all’Ipssar Dante Zappa di Bormio, sommelier presso l’Hotel Miravalle di Valdidentro (So).
  • 3° classificato: VINCENZO CORIA
    siciliano di nascita, bresciano di adozione, classe 1973, ha frequentato l’Istituto Alberghiero di Siracusa per presto inserirsi nel settore della ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, sommelier con numerosi corsi di specializzazione all’attivo, lavora attualmente come cameriere/palmarista al Ristorante Pizzeria I Silvani di Brescia.

CONCORSO TARGA A.I.S. LOMBARDIA 2015

  • 1° classificato: MATTIA MANGANARO
    nato a Brescia nel 1996, frequenta il quarto anno dell’Ipssar. Andrea Mantegna – Brescia
  • 2° classificato: WILLIAM MINORINI
    nato a Carate Brianza nel 1997, frequenta il quarto anno dell’Ipseoa Collegio Arcivescovile Ballerini – Seregno
  • 3° classificato: MARTA GARAVAGLIA
    frequenta il quarto anno presso l’Ipseoa Parificato De Filippi – Varese

 


Zadra: «Sì ai vini naturali, ma che siano di qualità»

La famiglia dei vini naturali è molto vasta e variegata e, in realtà, non è nemmeno ben definita. Per come la si intende nel mondo enoico, comprende tutta una serie di categorie e non in cui il vino, in relazione a come si coltiva l’uva e la si trasforma, può essere classificato: come il vino biologico oppure quello biodinamico. Come dice Paolo Zadra, enotecnico bergamasco, nonché produttore (suo lo spumante Carlo Zadra prodotto a Grumello del Monte) «tutto il vino è naturale, in quanto deriva da alcune trasformazioni biochimiche a carico degli zuccheri e di molti altri componenti delle uve. La nostra azione consiste nel bloccare ad un certo punto il normale ciclo di reazioni a catena che dovrebbero terminare nella trasformazione del vino in aceto».

Si può affermare quindi che la dicitura vino naturale sia un concetto relativo, che lascia spazio ancora a molta confusione e interpretazione. Non mancano anche casi in cui potrebbe essere sfruttato per fini commerciali e di marketing. Beppe Zatti – agronomo di Pavia, da oltre 25 anni specializzato in viticoltura ed enologia – sostiene che «quando si parla di vini naturali si fa in genere riferimento ad una viticoltura a basso impatto ambientale, che mira ad attuare tutta una serie di attenzioni al fine di ripristinare e conservare l’equilibrio del sistema ambiente, in grado di limitare da sé la propria vulnerabilità».

«In questi ultimi dieci anni – sostiene ancora Zadra – ho notato un incremento dell’attenzione e della comunicazione su questi vini. Tanto di cappello a chi si applica per fare vini naturali, ancestrali, biologici, biodinamici! È un mondo sicuramente interessante. L’unica cosa che mi preme affermare però è che non dobbiamo perdere di vista il fatto che il vino è fatto per essere bevuto. Chi sperimenta e trasforma l’uva con la minore invasività possibile, non deve utilizzare la stessa “naturalità” per giustificare grossi difetti oppure eventuali difficoltà di beva dei vini prodotti». Per ricapitolare, dice ancora Zadra «ritengo giustissimo scegliere vini manipolati il meno possibile, ma che ci sia una qualità, riconoscibile e dimostrabile, pari o, ancora meglio, superiore».

Un parere simile è stato espresso anche da Beppe Zatti, che aggiunge: «Io sono sicuramente sostenitore della coltivazione sostenibile della vite, senza però che l’attenzione all’ambiente e alla minore invasività possibile nella produzione di vino si trasformi in uno strumento di marketing, basato più sulle emozioni che non sulle applicazioni concrete e misurabili in cantina. I vini naturali stanno dando dei buoni risultati a livello commerciale ma questa tendenza continuerà se chi lavora in questo modo lo farà seriamente. Professionalità e conoscenza scientifica avranno sempre un’importanza fondamentale».

La direzione suggerita dall’agronomo nella coltivazione della vite è quella di considerare tutti quei comportamenti che mirano all’equilibrio del sistema vite, intervenendo con sempre più precisione e con una valutazione complessiva: «Gli interventi spot spesso rendono ancora più vulnerabile il sistema, creando quindi la necessità di ulteriori interventi».

Una invito alla viticoltura bergamasca arriva dall’enotecnico Paolo Zadra: «Nel nostro territorio ci sono molte aziende che hanno deciso di produrre con metodo biologico, anche se ormai è già una scelta che potrebbe essere considerata poco innovativa; esistono invece incroci (la cui coltivazione per ora non è ancora autorizzata in Lombardia) resistenti alle patologie che stanno creando problemi alle varietà attualmente coltivate in provincia di Bergamo. L’utilizzo di queste varietà resistenti permetterebbe di limitare molto i trattamenti (anche quelli a base di rame e zolfo, ammessi in viticoltura biologica) o addirittura di eliminarli. Perché non sfruttare l’occasione di cambiare direzione e dare altre nuove prospettive alla Valcalepio e al suo vino?»

 


Vini, al Concours Mondial de Bruxelles due argenti per Bergamo

Anche due vini bergamaschi sono andati a medaglia al Concours Mondial de Bruxelles 2015, maxi concorso che riunisce assaggiatori da tutto il mondo, svoltosi quest’anno a Jesolo e giunto alla 22esima edizione.

Si tratta del Moscato di Scanzo Docg Serafino 2011 dell’azienda agricola Il Cipresso e del Ripa di Luna Brut 2011 della Caminella di Cenate Sotto, entrambi premiati con l’argento.

Il concorso ha assegnato in tutto 2.361 medaglie. L’italia ne ha portate a casa 354 (contro le 285 del 2014) di cui 16 “Grand d’Or”, 104 d’oro e 234 d’argento. Il Paese con il maggior numero di “Grand d’Or”, il riconoscimento più ambito, è stato la Francia con 17. La giuria, composta da 300 tra i migliori degustatori al mondo, ha valutato più 8.000 i vini, provenienti da 49 Paesi.

In Lombardia la medaglia d’oro è stata vinta dal Garda Doc Fabio Contato Classico Rosso 2009 dell’Azienda Agricola Ca’ Maiol, l altre medaglie argento dal Valtellina superiore Docg San Domenico (Cavitira Casa Vinicola Triacca), dal Valtenèsi Doc Chiaretto Giovanni Avanzi 2014  (Avanzi Agricola), dal Garda Doc Meridiano 2013 (Soc. Agr. Ricchi), dal Capriano del Colle Doc San Michele Bianco Otten 2012 (San Michele Società Agricola), dal Lugana Doc Sorgente Bianco 2014 (Citari) e dal Lombardia Doc Tenuta il Bosco Oltrenero (Casa Vinicola Zonin Spa).

L’edizione 2016 del Concours si terrà in Bulgaria


Nasce la consulta nazionale del vino italiano

VinoPresentarsi uniti per rilanciare i valori e la cultura enologica del nostro Paese. È questa l’idea da cui nasce la Consulta Nazionale del Vino italiano, progetto che ha mosso ufficialmente i primi passi il 17 aprile scorso. A Roma si sono infatti riuniti, su iniziativa dell’Onav, i rappresentanti delle maggiori associazioni del comparto vitivinicolo nazionale, allo scopo di riflettere su alcune tematiche di scottante attualità. La Consulta Nazionale Vino si propone di affrontare concretamente i problemi del settore a 360° divenendo, per il consumatore, un punto di riferimento per tutto ciò che concerne la conoscenza del mondo enologico ed al contempo, di essere elemento propositivo di interventi sul fondamentale tema dell’educazione al consumo. Grazie all’adesione al progetto di una larghissima rappresentanza di Associazioni – tra cui Onav, Agivi, Ais, Aspi, Associazione Nazionale Le Donne del Vino, Movimento Turismo del Vino, Fisar, Fivi e SlowFood – sono dunque state gettate le basi di quello che sarà un lungo percorso di sensibilizzazione nei confronti delle Istituzioni e dei consumatori. Ognuna delle associazioni presenti ha infatti, per propria natura, diversi approcci e finalità. Fondamentale è perciò trovare un linguaggio ed uno scopo comune, che consenta di approntare un piano di lavoro ben definito, che possa essere sottoposto alle istituzioni. Il primo punto su cui si concentrerà il lavoro della Consulta sarà l’introduzione di una appropriata istruzione sulla vite e sul vino, sullo stile di alimentazione mediterraneo, in cui fondamentale è l’abbinamento cibo-vino, e sul valore del territorio vinicolo italiano, della sua storia e della sua gastronomia già nel percorso scolastico, come avviene in altri Paesi dell’Unione Europea. Di primaria importanza è infatti l’avvicinamento del consumatore al mondo del vino, alla sua storia millenaria e ai suoi valori perché solo attraverso la “conoscenza” si potrà dare nuovo respiro al comparto, valorizzando quella tipicità ed unicità del prodotto vino così strettamente legata al territorio e alla cultura del Gusto Italiano. La Consulta è aperta a nuove adesioni da parte di Associazioni ed Istituzioni e già in un futuro prossimo si prevede l’ampliamento dei partecipanti con alcune altre importanti presenze.

Per informazioni: 0141/535246


Medaglia d’oro al Brut 2011 della “Tenuta degli Angeli”

Foto Famiglia TestaLa viticoltura bergamasca continua a brillare. Ben tre aziende sono state premiate nell’ambito del Concorso Enologico Internazionale, la competizione collegata al Vinitaly che vede in gara i vini più prestigiosi al mondo e che si è tenuta a Verona dal 12 al 16 aprile scorsi. Il Concorso si è riconfermato il più selettivo a livello internazionale, tanto da aver assegnato solo 75 medaglie su 2.585 vini.

Nella categoria Spumanti prodotti con metodo classico, l’azienda “Tenuta degli Angeli” della famiglia Testa di Carobbio degli Angeli ha ottenuto, per il secondo anno consecutivo, la medaglia d’oro con lo spumante “Brut 2011” mentre una Gran Menzione è andata al Brut Blanc De Blanc metodo classico “Petra Aeterna” 2009 dell’azienda La Rocchetta di Villongo.foto brut 2011

Nella categoria Vini bianchi prodotti nel 2014, Gran Menzione al Valcalepio doc bianco 2014 di “Cascina del bosco” di Sorisole.

“Conquistare ancora la medaglia d’oro con uno dei nostri vini – afferma Manuela Ghidini, titolare dell’azienda Tenuta degli Angeli – ci riempie veramente di orgoglio ed è una grande soddisfazione che ripaga tutti gli sforzi che io e i miei figli abbiamo fatto per raggiungere i livelli di eccellenza che oggi ci vengono riconosciuti. Sono molto soddisfatta per la nostra azienda ma anche per la viticoltura bergamasca che sta dimostrando di avere sempre più produzioni di qualità. Inoltre con Expo alle porte mi auguro che questo riconoscimento possa rappresentare un’opportunità anche per valorizzare il nostro territorio”.


“Note di Franciacorta”, così la musica entra in cantina

FrancicortaIl Festival “Note di Franciacorta” – progetto frutto della collaborazione tra Consorzio Franciacorta e LeXGiornate, animerà la primavera franciacortina, impreziosendo alcuni dei luoghi simbolo del territorio con artisti di fama internazionale, attraverso seduzioni musicali in equilibrio tra botti di rovere e calici di cristallo. Protagonisti dell’evento saranno sette cantine con altrettanti concerti, nei quali vino e musica si fonderanno in una miscela pensata per appagare tutti i sensi. Da Luis Bacalov a Enrico Pierannuzzi, passando per proposte filo-letterarie e teatrali, il Festival Note di Franciacorta trasformerà il territorio in un grande palcoscenico. Il programma prevede 7 eventi che avranno luogo in suggestive tenute e cantine della Franciacorta.

È possibile scaricare il programma completo degli eventi al seguente link: http://bit.ly/1IIC1NG


Otus, a Seriate è nato un nuovo birrificio. La prima etichetta dedicata a Palma il Vecchio

C’è un nuovo birrificio a Bergamo. Si chiama Otus – dal nome latino della famiglia degli Strigidi, gli uccelli rapaci notturni come gufi, allocchi e civette –  e ha sede a Seriate. Nasce dalla volontà di un gruppo di amici accomunati dalla passione per la birra e animati dall’idea di creare una nuova esperienza imprenditoriale con valori ben definiti. La società, costituita lo scorso anno, aggrega 25 soci tra persone singole e soggetti giuridici. Pur con una compagine sociale di provenienze territoriali differenti, la scelta è stata quella di costituire un birrificio legato al territorio bergamasco, in grado di sviluppare una produzione di qualità (il birraio è Mauro Bertolini), con ingredienti e procedure naturali, che valorizzino l’appartenenza orobica, mantenendo uno sguardo ed un’attenzione aperti anche all’esterno. Di qui la scelta di collocare il Birrificio a Seriate e, tramite alleanze strategiche, puntare a una birra artigianale d’eccellenza. La produzione si attesterà sui 100mila litri annui (ma il potenziale può arrivare al milione) mentre la distribuzione è affidata alla 4R di Torre de’ Roveri, socio del birrificio e storico distributore di bevande sul territorio di Bergamo, che mette a disposizione le proprie competenze e professionalità. Prezzo medio al pubblico per la bottiglia da 75cl è di 8 euro, con un ricarico massimo di 4 euro se servita in un locale.

“Otus – annota la presidente del birrificio, Anna Cremonesi – vuole promuove una cultura del bere che ritorni al territorio, ma non solo. Una parte di rilievo è rappresentata dalla responsabilità sociale e ambientale. La prima declinata con l’impegno che abbiamo preso di inserire nel nostro ambiente lavorativo persone svantaggiate grazie alla Cooperativa Aeper, socia del birrificio (gestisce anche la Locanda dei Golosi di Villa d’Almé), che ha fatto del volontariato e dell’attenzione agli ultimi i principi guida delle sue attività. La seconda con la scelta di utilizzare materie prime di provenienza biologica, il più possibile di produzione locale”.

Territorio vuol dire anche arte e cultura. E non a caso, la prima birra prodotta – e che sarà commercializzata a giorni – è stata dedicata a Palma al Vecchio. Una produzione che andrà ad inserirsi nella linea denominata ‘Art Collection’, che si affiancherà alle linee Classica e Special. Otus

impianto otus (1)La birra del Palma è birra speciale, ambrata chiara, ottenuta da una ricetta dedicata, aromatizzata al ginepro, che prevede l’utilizzo di miele prodotto dall’agriturismo La Pèta di Costa Serina, proprio per rimarcare non solo la territorialità dell’ingrediente ma anche i natali dell’artista. Nel frattempo hanno già preso vita anche una birra chiara doppio malto e una birra speciale rossa, sempre dedicate al Palma. A seguire verranno commercializzate la bionda B5, la rosso R5.5 e la doppio malto chiara OS7. Ogni birra prodotta da questo nuovo birrificio ha come denominatore comune il fatto di non essere né pastorizzata né filtrata. Grazie poi all’accordo concluso con la Domus Bergamo, in piazza Dante, queste birre possono essere degustate in anteprima anche in fusto nell’esclusivo contenitore PolyKeg che chiaramente, in piena sintonia con gli obbiettivi sociali, è totalmente riciclabile.

Birrificio Otus srl

via Rumi,  7  – Seriate (BG)

telefono 035.29.64.73

www.birrificiootus.com

commerciale@birrificiootus.com

 

 

 

 

 


Expo, focus dei Grossisti di vino e bevande dell’Ascom

Si riunisce in assemblea il gruppo Grossisti di vino e bevande di Ascom Bergamo. L’appuntamento è per giovedì 9 aprile alle ore 17,00 nella sede dell’Associazione Commercianti in via Borgo Palazzo 154 (Ex Una hotel- IV° piano sala Consiglio). All’ordine del giorno, oltre alle comunicazioni del presidente Giampietro Rota, è previsto un focus sulle opportunità e iniziative realizzate per Expo 2015, compresa la visita ai padiglioni dell’Esposizione Internazionale che avrà un occhio di riguardo al tema dei vini. Si discuterà inoltre della nuova normativa sugli allergeni (Reg. CE 1169/11), entrata in vigore il 13 dicembre 2014 a tutela dei consumatori. L’assemblea è aperta a tutti i distributori e grossisti di vini e bevande, associati e non. La settore dei grossisti vino e bevande, negli ultimi 10 anni, ha registrato una diminuzione del 7,5% delle aziende, e oggi conta in provincia di Bergamo 148 imprese, di cui 13 presenti in


Via Priula, per i tre anni del locale birre a prezzo “anniversary”

Trattandosi di una birreria, il compleanno diventa Beerday. E, giusto per giocare ancora un po’ sul filo dell’ironia, anche sulla data – il primo aprile -, la rassicurazione è che non si tratterà di uno scherzo. È così che Via Priula, locale di San Pellegrino dove trovano spazio le creazioni dell’omonino birrificio artigianale, invita a festeggiare i tre anni dall’apertura. L’appuntamento è in via Matteotti 5 (portici Colleoni) a partire dalle 19 per un “aperitivo lungo” nel corso del quale tutte le birre di produzione propria saranno proposte a un prezzo “anniversary”, ossia 2,50 euro a bicchiere.

Sarà l’occasione per degustare le birre Via Priula che saranno proposte alla quinta edizione di Beerghèm, la rassegna espositiva dei birrifici artigianali della provincia di Bergamo, promossa dal birrificio stesso e in programma dal 29 maggio al 2 giugno. Hanno confermato la propria presenza i birrifici Valcavallina di Endine Gaiano, Endorama di Grassobbio, Del Lago di Sarnico, Kaos di Grumello del Monte, Della Ghironda di Trezzo sull’Adda e Hop Skin di Curno, Birra Orobia di Gorle e, naturalmente, Via Priula di San Pellegrino Terme.