Niente più stemma del Comune, né effigie di Garibaldi. Mentre restano, sotto la scritta “Bergamo”, l’appellativo “Città dei Mille” e il nome in dialetto “Bèrghem”, che si fa più discreto rispetto al passato, quando occupava un pannello apposito che dava anche il benvenuto in italiano e inglese e indicava le origini del toponimo dal germanico e dal latino.
Si presenta così la nuova segnaletica posta agli ingressi della città, che completa entro oggi – con gli interventi in via Autostrada e via per Curnasco – la sostituzione della precedente.
Con la giunta Gori il biglietto da visita di Bergamo si fa quindi più lineare e minimal, ma conserva il dialetto, vessillo della Lega Nord. Le ultime quattro amministrazioni cittadine hanno sempre modificato i cartelli marroni e anche quest’ultima iniziativa è stata oggetto di scontro politico. La scelta attuale è il frutto della mediazione tra le posizioni. Sarà la volta buona?
Il vecchio cartello