L’annunciata rivoluzione nelle regole dei buoni pasto non ci sarà. Gli italiani possono continuare a usare i ticket cartacei e a spenderli come hanno sempre fatto, cioè in bar, gastronomie, ristoranti e nella grande distribuzione, anche cumulandoli. Lo dice l’Anseb, società nazionale emettitrice di buoni pasto, intervenuta in questi giorni per fare chiarezza in materia. Nelle scorse settimane sono circolate molte informazioni parziali. Per questo la società è intervenuta a chiarire alcuni punti chiave: “Il Governo ha inteso sostenere la diffusione dei ticket elettronici per modernizzare il mercato, permettere la digitalizzazione della rete degli esercenti, favorire rimborsi più veloci e offrire maggiore protezione dalla falsificazione dei buoni. Per motivi di privacy e riservatezza della vita personale dei dipendenti, gli emettitori non dispongono delle informazioni in grado di tracciare le abitudini di consumo degli utenti”.
Riguardo all’utilizzo cumulato dei buoni, Anseb chiarisce che non c’è nessun cambiamento di regole: nella Legge di Stabilità non vi è alcun riferimento al divieto di cumulabilità e comunque l’uso di ticket cumulati non rappresenta una criticità di mercato.
A questo punto, sarebbe auspicabile un chiarimento normativo riguardo la materia in modo che lo strumento del buono pasto possa essere più fruibile, comprensibile e utile tanto ai lavoratori quanto ai bar-ristoranti e ai supermercati.
Intanto, da una indagine effettuata proprio dal Centro Studi di Anseb emerge che il buono pasto è tra i benefici più richiesti dai lavoratori, e che è usato nel 70% dei casi in bar, gastronomie e ristoranti e per il 30% nella grande distribuzione. Inoltre risulta che solo il 25% dei buoni pasto in circolazione è in formato elettronico. Il problema sono le alte commissioni che dovrebbero pagare gli esercizi commerciali che li accettano e i costi del Pos necessario per accettarli, costi che non tutti sono disposti a sostenere.