Da un lato c’è il cuore pulsante della Bergamo che fu, con le sue botteghe storiche e le rivendite dall’atmosfera un po’ retro. Dall’altro ci sono locali moderni che con la loro musica e i loro cocktail alla moda diventano il punto di ritrovo privilegiato delle nuove generazioni. Due anime, quelle di Borgo Santa Caterina, che il venerdì sera si fondono per dar vita a una festa di strada ricca di iniziative. Band dalla vocazione rock, dj, madonnari che disegnano sull’asfalto, negozi aperti fino a mezzanotte e gruppi di amici che chiacchierano sorseggiando una birra fanno da corollario a una via che, così trasformata, rievoca l’eccentrica Beale Street di Memphis.
Ma se è vero che manifestazioni come queste sono necessarie per riaccendere l’economia del quartiere, è altrettanto vero che c’è chi della movida farebbe volentieri a meno in cambio di una bella dormita al riparo da rumori molesti e schiamazzi notturni. «Noi dobbiamo lavorare e kermesse come queste ci stanno aiutando moltissimo, ma siamo consapevoli che anche la gente ha diritto al riposo – spiega Luca Rebuzzi, 28 anni, titolare del Reef Cafè e vicepresidente della nuova Associazione Borgo Santa Caterina che da quest’anno si occupa dell’organizzazione dei Venerdì del Borgo –, vogliamo trovare un punto di incontro con tutte le parti che compongono il quartiere. L’associazione ha quindi attivato un tavolo di confronto con il Comune di Bergamo, i residenti, la Prefettura, le forze dell’ordine e le associazioni di categoria per avanzare proposte che risolvano le criticità. Poi ognuno deve agire secondo il proprio senso civico. Settimana scorsa, per esempio, ho chiuso il mio bar 50 minuti prima dell’orario stabilito proprio per evitare che la gente si fermasse fuori dal mio locale oltre l’orario previsto. È stata anche intensificata la sicurezza nei punti nevralgici della via e i vigili saranno in servizio fino alle 3.30 per monitorare la situazione. Io personalmente sto facendo il possibile per rispettare l’ordinanza del Comune: servo le bevande in bicchieri di plastica anziché in bottiglie di vetro e metto i bidoni fuori dal locale per la raccolta dei rifiuti».
Da via Oberdan a via Corridoni, Palafrizzoni ha imposto il divieto di vendita di bevande in vetro e lattine, non solo nei pubblici esercizi, ma anche nei distributori automatici. Fino a settembre, dalle 20 alle 6 del mattino, si potranno servire alcolici e non alcolici soltanto in contenitori di plastica per evitare l’uso di oggetti contundenti e la produzione di rumori molesti. Negli stessi orari è inoltre vietato abbandonare qualsiasi tipo di rifiuto in strada. L’inosservanza del divieto di vendita di lattine e vetro è punita con una sanzione amministrativa fino a 500 euro, mentre chi getta rifiuti in luogo pubblico deve sborsare da 25 a 500 euro.
Quando chiude il suo locale, Dario Razmasa rimane in strada fino alle tre del mattino per pulire tutti i cocci di bottiglia e gli avanzi che vengono abbandonati fuori dal suo locale. Lui di anni ne ha solo 22 ma già da quattro gestisce lo Shake, uno dei locali più gettonati di Borgo Santa Caterina grazie anche alla promozione del mercoledì sera con cocktail a 3,50 euro. Un’idea che ha inevitabilmente attirato un numero crescente di ragazzi nei dintorni: «Ormai ho una clientela affezionata – dice – a cui si aggiungono i nuovi passanti che magari scoprono per la prima volta il mio locale grazie alla notte bianca. Questa è una delle edizioni che a mio avviso ha avuto più successo, complice anche il bel tempo. Insieme al Marika wine bar e al Reef abbiamo ingaggiato, a nostre spese, tre buttafuori per controllare i clienti più molesti durante i venerdì di apertura straordinaria del borgo. Abbiamo voluto fare questo ulteriore sforzo economico per lavorare con maggior tranquillità e riuscire a far sgomberare la zona senza problemi dopo il servizio».
L’altra iniziativa sostenuta quest’anno dall’associazione è la campagna di sensibilizzazione “Divertiti, rispettaci”. Fino al 2 agosto, durante i venerdì del Borgo, saranno allestiti punti di informazione per accrescere il senso civico tra i giovani. In circolazione ci sono migliaia di locandine e volantini promozionali che invogliano i ragazzi a divertirsi senza arrecare danno o disturbo: «Invitiamo tutti a tener vivo il Borgo nel rispetto di chi lo vive – scrive l’associazione – convinti che solo grazie ad una consapevole collaborazione potremo conciliare la vivibilità residenziale con il divertimento serale e di conseguenza mantenere il decoro della via». Massimo Cereda, proprietario del Crocevia, aderisce da ormai cinque anni alle iniziative promosse per tenere vivo il Borgo: «Il boom è stato tre anni fa – racconta – comunque si è lavorato bene anche quest’anno. C’è tanta pubblicità attorno a questo evento e la gente accorre numerosa. È un buon modo per promuovere una zona che altrimenti rischierebbe di rimanere poco frequentata visti tutti gli eventi estivi in programma, in particolare in Città alta. Fino ad ora mi sembra che tutto sia filato liscio, edizione dopo edizione stiamo imparando a gestire meglio la manifestazione».