La seconda edizione dell’evento ha gettato le basi per creare una visione strategica anche sul turismo in vista di Bergamo Brescia capitale della cultura
Bergamo e la sua Università si sono confrontate per individuare le trasformazioni possibili verso una sostenibilità economica, energetica e umana. La rassegna Bergamo Next Level – Le persone e il territorio di domani, ideata e promossa dall’Università degli studi di Bergamo e da Pro Universitate Bergomensi, e chiusa venerdì, ha visto l’alimentarsi di un dibattito ad ampio raggio attorno al tema della rigenerazione. L’obiettivo è ora quello di mettere a sistema una transizione sempre più integrata in grado di produrre benessere per i cittadini, opportunità per le imprese e valorizzazione per il territorio. Bergamo Next Level ha assistito all’avvicendarsi nei diversi luoghi della città, insieme ai docenti e ai ricercatori dell’Università, di protagonisti delle istituzioni, delle imprese, e del mondo della cultura, che insieme hanno dato vita a idee nuove in grado di rigenerare valore combinando l’esistente in visioni future per individuare opportunità di crescita non solo economica, ma anche umana e sociale. Nel farlo, Bergamo Next Level ha contaminato i saperi provenienti da tutti i Dipartimenti dell’Università degli studi di Bergamo e dai Centri di ricerca di Ateneo attraverso 4 aree tematiche che hanno costituito la cornice dentro cui molteplici argomenti sono stati trattati: Patrimonio culturale, Società Aperta, Innovazione sostenibile e Sviluppo energetico. All’evento conclusivo hanno preso parte Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia di Bergamo, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Carlo Mazzoleni presidente della Camera di Commercio di Bergamo, il rettore dell’Università degli studi di Bergamo Sergio Cavalieri, la presidente di Pro Universitate Bergomensi Cristina Bombassei, la prorettrice alla Terza Missione e rapporti con il territorio dell’Università degli studi di Bergamo Elisabetta Bani e la delegata del rettore al Public Engagement dell’Università degli studi dei Bergamo Francesca Morganti.
Nella seconda edizione dell’evento è emersa la necessità di intraprendere azioni collettive (individuali, pubbliche, e private) per realizzare la transizione ecologica. Il contesto urbano e territoriale vissuto ed analizzato in maniera partecipata, costruttiva e condivisa è stato al centro di molti degli eventi che si sono succeduti, ribadendo la necessità di andare incontro alle sfide del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) assumendo un assetto creativo (se non divergente), in grado cioè di proporre con coraggio soluzioni che, anche se non ancora capillarmente diffuse nel mercato o non prese sufficientemente in considerazione, propongano risposte innovative rispetto alle fonti rinnovabili, alla cultura ecologica, al vivere “luoghi di destinazione” in grado di aggiungere valore ambientale, economico e sociale agli individui e al loro benessere collettivo. Il territorio bergamasco è stato messo al centro di molte riflessioni, a partire da quella legata ai patrimoni Unesco che per l’intera provincia costituiscono una “messa a sistema” volta a favorire l’interconnessione tra architettura, produttività, saperi, sapori di queste terre. La traiettoria che si individua è quella di una valorizzazione che sia allo stesso tempo turistica e identitaria. Bergamo next level ha segnato l’incontro tra generazioni che crea valore. Ciò è emerso non solo nei laboratori didattici previsti per gli studenti universitari e per le scuole superiori, ma anche nei momenti di confronto che si sono svolti a partire da interventi di scrittori, proiezioni cinematografiche, rappresentazioni teatrali ragionate e momenti musicali, che hanno costituito il fulcro delle conferenze-spettacolo dedicate ai temi della memoria storica, della necessità spirituale, dell’etica della pena e del divenire generazionale. La digitalizzazione appare sempre più come un obiettivo strategico per lo sviluppo del territorio. Una considerazione emersa in particolare all’interno del Bergamo Digital Day, giornata interamente dedicata al digitale, in cui sono state messe in circolo idee, applicazioni e progetti volti ad esplorare il mondo dei media comunicativi, tra vecchie e nuove generazioni, la semplificazione informatica a favore della pubblica amministrazione e le possibili opzioni tecnologiche per realizzare la transizione ecologica. Una particolare attenzione è stata rivolta anche al ruolo delle piattaforme digitali nel mercato dell’informazione (e della disinformazione), con i rischi (e benefici) connessi alla disintermediazione, e alla responsabilità individuale dei loro fruitori.
Le riflessioni nate a partire dagli incontri di Bergamo Next Level 2022, e in particolare nel corso degli workshop a cui hanno partecipato rappresentanti di istituzioni, enti del territorio, associazioni di categoria e imprese proiettano la manifestazione ben oltre la settimana di eventi appena conclusa: nei prossimi mesi, infatti, questi spunti verranno raccolti e approfonditi all’interno di gruppi di lavoro promossi dall’Università degli studi di Bergamo in costante dialogo con il territorio, avviando così il percorso verso l’edizione 2023 di Bergamo Next Level. Sul fronte dello sviluppo Energetico Bergamo Next Level punta a giocare un ruolo da catalizzatore sostenendo lo sviluppo di Comunità Energetiche Rinnovabili che possono rappresentare un esempio virtuoso di collaborazione tra attori diversi (cittadini, pubbliche amministrazioni, imprese, associazioni, istituzioni scolastiche) per incrementare l’autonomia energetica pubblica e privata. Un’occasione di trasformazione anche per l’edilizia e tutto il suo comparto, in accordo con le indicazioni progettuali individuate nel PNRR. Bergamo Next Level può rappresentare un luogo privilegiato di osservazione e di accompagnamento dei territori alla riscoperta di strategie di sviluppo che comprendano anche memoria e storia dei luoghi, soprattutto nella prospettiva dell’importante appuntamento Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Si è avviata, per questo, la costituzione di un tavolo di lavoro permanente sul turismo, coordinato dall’Università e partecipato da numerose istituzioni tra cui ENIT e Regione Lombardia, oltre che da Provincia e Comune di Bergamo, volto ad affrontare le criticità del turismo (e dei rischi insiti nell’overturismo), avviando progettualità condivise per superare la carenza di una cultura consapevole dell’accoglienza e di una visione strategica sostenibile, ancorata alle peculiarità territoriali e condivisa tra le generazioni. È emersa inoltre la necessità di approfondire la trasformazione dei modelli di managerialità per adattarsi ai profondi cambiamenti culturali e valoriali in atto nel mondo del lavoro. L’esigenza da parte delle nuove generazioni è infatti quella di una maggiore qualità della vita, sia privata che lavorativa: da qui nasce una minore disponibilità a ricoprire una posizione lavorativa poco soddisfacente o a subire dinamiche troppo incentrate su rapporti piramidali con i gradi superiori e apicali, condizioni che spesso spingono a cambiare posto di lavoro. Bergamo Next Level si propone di approfondire la possibile risposta a queste trasformazioni, riflettendo sulle nuove competenze manageriali da sviluppare all’interno delle imprese, tra efficacia gestionale e consapevolezza motivazionale dei collaboratori, tenendo conto delle esigenze di affiancamento intergenerazionale e della transizione di saperi imprenditoriali. Il tema della sostenibilità va affrontato con urgenza e con adeguati investimenti, oltre che con congrue politiche di incentivo, dalla diversificazione delle fonti energetiche all’impiego delle risorse rinnovabili e della promozione della cultura della circolarità. La città di Bergamo e la sua provincia sono emerse come un “laboratorio in divenire”, essenziale e peculiare per la sperimentazione di azioni innovative in grado di depotenziare criticità urbanistiche, economiche e sociali: nella cittadinanza è sempre più diffusa una cultura della sostenibilità che contrasta consumo e impermeabilizzazione del suolo, attenta alla vivibilità dei luoghi, apprezzati se a misura di persona. “Bergamo Next Level è stata sicuramente una rinnovata occasione per riflettere e discutere delle sfide che Università e territorio si trovano di fronte e che non devono mancare di cogliere perché possano davvero arrivare ad un ‘next level’. Nella settimana appena trascorsa, attraverso i molteplici eventi proposti – conferenze, spettacoli, incontri culturali e tavoli di lavoro operativi –, Bergamo Next Level è stato un luogo di costante confronto- ha tirato con queste parole le somme Sergio Cavalieri, rettore dell’Università degli studi di Bergamo-. Nella sua seconda edizione, che ha visto insieme ancora una volta l’Università e Pro Universitate Bergomensi, si sono esplorate ad ampio raggio le principali ‘poste in gioco’ della necessaria rigenerazione a cui è chiamato il territorio bergamasco con le fragilità individuali, economiche e sociali emerse dal post-pandemia. È per questo che Bergamo Next Level non intende esaurirsi qui, ma diventare un riferimento stabile per l’innovazione sostenibile, la circolarità delle idee e delle risorse, la cultura e valorizzazione dei nostri luoghi. Tutti argomenti che si sono dibattuti in questa edizione in un fermento di contributi che hanno tenuto insieme accademia e imprenditoria”. Cristina Bombassei, presidente Pro Universitate Bergomensi, ha espresso soddisfazione per il valore di questa seconda edizione e per l’eredità importante che lascia al territorio: “Tutti i soci si sono messi in gioco in un confronto attivo e vivace per dar vita a un dibattito costruttivo su temi di grande rilievo per il futuro del territorio. L’esperienza è stata preziosa: ne usciamo con una maggiore consapevolezza sul nostro ruolo nell’evoluzione di Bergamo, abbiamo costruito legami più saldi con l’Università, ma soprattutto abbiamo condiviso un approccio comune alla rigenerazione dei nostri saperi e dei nostri modelli di sviluppo. Grazie a Bergamo Next Level stiamo ponendo solide basi per la costruzione di un progetto di crescita sostenibile e inclusiva che valorizzi e interpreti in modo nuovo la forte vocazione manifatturiera, la spiccata propensione all’internazionalizzazione e la natura multi-specializzata del tessuto economico, favorendo, in particolare, una positiva rigenerazione delle filiere. In questa logica, possono essere individuate grandi opportunità legate alla transizione digitale e ambientale, sostenuta da un ecosistema tecnologico e formativo costantemente orientato all’innovazione. Avremo modo di approfondire ulteriormente queste tematiche lavorando per la prossima edizione, in vista della Cabina di regia Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”. Allo sviluppo di Bergamo Next Level hanno contribuito oltre 60 tra docenti e ricercatori dell’Università degli studi di Bergamo afferenti a tutti i Dipartimenti, a cui si aggiunge il supporto dei Centri di Ateneo interdipartimentali. Il team di lavoro universitario, coordinato da Elisabetta Bani Prorettrice alla Terza Missione e rapporti con il territorio e da Francesca Morganti delegata del Rettore al Public Engagement dell’Università di Bergamo, è costituito dai referenti Terza Missione dei Dipartimenti – Paolo Barcella, Alberto Brugnoli, Alessio Cardaci, Daniela D’Adamo, Alessandro Danovi, Antonio Ferramosca, Federica Guerini, Leonida Tedoldi, con il supporto operativo di Matteo Spreafico, Giulia Valsecchi, Paolo Pressiani, Stefania Ricca, Susanna Vercesi e la collaborazione della Prorettrice alla Comunicazione Francesca Pasquali. Pro Universitate Bergomensi – associazione senza scopo di lucro che sostiene le attività extracurriculari dell’Università a servizio del territorio bergamasco – ha coinvolto tutti i suoi 9 soci: Ascom, ANCE Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, CNA, Confagricoltura Bergamo, Confartigianato Bergamo, Confindustria Bergamo, SACBO, Unione Artigiani.