Lo Spirito del Pianeta, il festival internazionale dei gruppi tribali e indigeni che ha reso Chiuduno meta di oltre 200mila visitatori solo lo scorso anno, ha un’anteprima in città e un comodo collegamento con navetta gratuita ogni giorno dal centro. La manifestazione, giunta alla 15esima edizione, sarà di scena al palasettembre di Chiuduno da venerdì 29 maggio a domenica 14 giugno, offrendo l’opportunità di conoscere le tradizioni, i prodotti, le danze ed i canti dei popoli del mondo.
Ogni giorno sono in programma incontri, conferenze, laboratori, cerimonie e spettacoli che offrono testimonianza diretta e coinvolgente delle diverse e antiche culture degli ospiti. L’apertura è affidata al concerto di Hevia, l’asturiano inventore della cornamusa elettronica che ha rivoluzionato la musica popolare. E poi gruppi dalla Scozia, dalla Malesia, dalla Thailandia, dall’Isola di Pasqua, dal Malawi, Maasai, Maya del Guatemala, Indiani d’America, Inca del Perù, senza dimenticare il Mediterraneo e l’Italia.
Durate il festival è aperta ogni giorno una mostra mercato con oltre 150 espositori artigiani, mentre nel palazzetto saranno presenti 130 associazioni legate all’ambiente con conferenze e seminari racchiusi sotto il titolo “Naturalmente”.
Tra le novità, il percorso Maya con partita tradizionale di pelota e l’evento eccezionale che vede scolpire da parte dei Rapa Nui dell’Isola di Pasqua un tipico Moai che rimarrà come segno perenne della manifestazione.
L’incontro con le culture sarà anche a tavola. Oltre al ristorante con cucina regionale e alla pizzeria sono presenti proposte etniche (eritreo, kebab, messicano, brasiliano), vegana, carne alle grigia e paella.
«Questo Festival Internazionale dei popoli è nato per dare una testimonianza diretta di persone che vivono quotidianamente attraverso la propria cultura, e condividerla con gli altri, per cancellare gli stereotipi attraverso il movimento delle danze, le preghiere, la spiritualità di ognuno di questi gruppi etnici – spiega l’associazione Chicuace In Tonatiuh Sesto Sole, che ha dato vita al festival -. Promuovere e favorire l’incontro, la conoscenza reciproca e la fratellanza dei popoli; contribuire a conoscere, valorizzare, salvaguardare le culture tribali e le varie etnie; sostenere popoli o gruppi tribali nella tutela e salvaguardia delle condizioni ambientali ed economiche, necessarie a preservare la loro sopravvivenza, il mantenimento e la valorizzazione delle proprie tradizioni: questi sono gli scopi fondamentali del nostro operato».
Un assaggio di tutto questo sarà offerto giovedì 28 maggio in piazza Dante a Bergamo con “La notte dello Spirito del Pianeta” dalle 21 alle 24. In programma cerimonie, danze, rievocazioni e accampamenti storici, punti risotoro con alimenti bio e laboratori Slow Food. L’Expo e le iniziative legate al tema dell’alimentazione promosse a Bergamo hanno infatti fornito lo spunto per parlare di cibo da un altro punto di vista. Molti degli alimenti oggi comuni sulle nostre tavole provengono infatti da terre e culture lontane, per questo si realizzerà il simbolico passaggio di semi dai rappresentati dei luoghi da cui hanno avuto origine ai contadini di casa nostra: il mais dagli Aztechi, il latte dai Maasai, il cacao dai Maya e il tè dall’etnia Lahu.
L’ingresso al festival è gratuito. Così come la navetta che tutti i giorni collega il centro di Bergamo alla sede della manifestazione. La corsa unica parte alle 18 nei giorni feriali (dall’Urban Center e dal piazzale della Malpensata) e alle 11 nei feriali. Il ritorno è alle 24.