Attività fisica e benessere al palo? “Incentiviamo i dehors dello sport”

Tante le proposte condivise a più voci per far ripartire il settore lanciate in occasione del convegno “riATTIVIaMOci! Sport, benessere, salute ed economia al tempo del Covid-19” organizzato dal Gruppo Libere Professioni

Incentivare lo sport, l’esercizio fisico, le attività motorie e di benessere olistico all’aperto, ricorrendo a spazi pubblici e privati. In altre parole promuovere dei veri e propri “dehors” dello sport per far ripartire in sicurezza e incentivare l’attività fisica messa in stand by dall’emergenza sanitaria.

È la proposta a più voci emersa alla tavola rotonda in chiusura al convegno webinair di questa mattina “riATTIVIaMOci! Sport, benessere, salute ed economia al tempo del Covid-19″ organizzato dal gruppo Libere Professioni di Ascom Confcommercio Bergamo: un’opportunità di confronto per garantire l’individuazione di obiettivi concreti e la definizione delle linee di intervento previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (P.N.R.R.) del Governo. Oltre, infatti, ai rappresentanti nazionali e locali di Confcommercio Professioni, alla tavola rotonda erano presenti una trentina di soggetti tra enti, istituzioni e associazioni del settore: Cus, licei sportivi, Acsi, Comunità montane, Coni, Pasbem. Tutte realtà diverse ma tra loro accomunate da un unico obiettivo: far ripartire lo sport e le attività mediche, psicologiche e professionali ad esso collegate.

Verso il manifesto dei professionisti dello sport e del benessere

“Insieme a Confcommercio professioni Varese abbiamo raccolto le istanze del settore che nei prossimi giorni metteremo nero su bianco presentando un manifesto dello sport e del benessere – sottolinea Matteo Mongelli, presidente gruppo Libere Professioni Ascom Bergamo -. La prima proposta condivisa da tutte le realtà è quella di creare dei dehors dello sport. Se, infatti, le misure di contenimento tutt’ora impediscono lo svolgimento delle attività all’interno di strutture al chiuso, è invece consentito il loro esercizio in spazi all’aperto e l’arrivo della stagione primaverile potrebbe agevolarne la diffusione. Ma non è solo una questione di ripartenza per gli addetti ai lavori: il fermo dell’attività motoria sta infatti creando gravi danni sociali, fisici e psicologici a persone di tutte le età, oltre che ingenti danni economici per un ecosistema fatto di imprese e professionisti che hanno dovuto interrompere la propria attività senza adeguati ristori. Per questo chiediamo agli enti locali di favorire, nel pieno rispetto dei protocolli e delle misure di distanziamento, l’utilizzo di spazi all’aperto sia pubblici che privati”.

“La tutela delle persone nello svolgimento delle attività – aggiunge Dario Tropea, presidente gruppo professionisti dello sport e benessere olistico di Confcommercio Libere Professioni Bergamo, tra i relatori del convegno che si è aperto con i saluti di Oscar Fusini, direttore Ascom, e Anna Rita Fioroni, presidente Confcommercio Professioni – potrà essere assicurata, da un alto, come anticipato, con l’adozione di protocolli per il contrasto epidemiologico e, dall’altro, con l’accensione, da parte degli operatori di polizze all-risk che assicurino i fruitori da ogni evento sinistro che dovesse verificarsi nell’erogazione dei servizi”.


Trattamenti e prestazioni di benessere olistico nei piani di welfare aziendale

Tra le altre richieste emerse durante la tavola rotonda spicca anche la possibilità di incentivare e sensibilizzare l’inserimento, nei piani di welfare aziendale, di trattamenti e prestazioni di benessere olistico: “Sono ancora isolati gli esempi di realtà virtuose che, sul modello che oggi siamo abituati a definire “americano”, comprendono e attuano politiche aziendali inclusive degli aspetti del benessere psico-fisico dei propri dipendenti – aggiunge Mongelli -. È evidente, invece, che la sensibilizzazione alle aziende per l’inclusione di queste prestazioni nelle politiche di welfare, anche attraverso il riconoscimento di ulteriori incentivi economici sotto forma di detrazione al dipendente che opta per tali attività, corrisponderebbe all’obiettivo di prevenzione sanitaria della sesta missione del recovey plan, la cosiddetta “Missione Salute”, finalizzata a integrare una gestione coerente e sostenibile della politica sanitaria locale”.

 

Lo sport come sostegno per le categorie più fragili

Infine, la tavola rotonda è stata l’occasione per ribadire l’importanza di istituire, a livello locale, percorsi di attività motoria e di benessere olistico, in particolare per le categorie più fragili o a rischio, oltre a favorire la formazione professionale e continua degli operatori. “Riteniamo opportuno – conclude Mongelli – che gli enti locali adottino iniziative finalizzate a informare gli utenti dell’importanza di affidare il proprio benessere psico-fisico a professionisti preparati e in possesso di competenze certificate, anche ai sensi della legge 4/2013”.

Ad anticipare la tavola rotonda, a cui hanno partecipato anche rappresentanti del mondo politico locale e regionale, si è tenuto il convegno che, dopo i saluti iniziali di Oscar Fusini, direttore Ascom, e Anna Rita Fioroni, presidente Confcommercio Professioni, ha visto gli interventi di Maria Conforti, medico Fgi e Fmsi specializzato in Medicina dello Sport e Fisioterapia, Alberto Marchisio, medico osteopata e referente Fesios, Diego Polani, psicologo dello sport Sipap Confcommercio Professioni e Pierluigi Policastro, psicologo e presidente Sipap Confcommercio professioni.