Si è spento a 75 anni il titolare del negozio storico di via Palma il Vecchio
Una vita intera passata in negozio tra tende, tessuti e biancheria per la casa. Il suo negozio, quello in via Palma il Vecchio in città: la scomparsa di Claudio Nocenti, per tutti Pierino – che lunedì 18 gennaio se n’è andato dopo una breve malattia affrontata con grande forza all’età di 75 anni – lascia un grande vuoto nel mondo del commercio bergamasco. Una persona dotata di grande educazione, garbo e rispetto come riporta una dei tanti cordogli che da giorni costellano la pagina Facebook del negozio che Pierino, sposato con Mariella, ha voluto guidare fino all’ultimo e sempre con grande professionalità, cortesia e competenza.
Tutti valori da sempre nel dna di Nocenti che che l’anno scorso ha visto la sua bottega ottenere il riconoscimento regionale di “Negozio Storico”. Un altro tassello in una storia imprenditoriale fatta di tanta passione per il proprio lavoro e che fin dal Dopoguerra ha fatto di Nocenti Pierino un punto di riferimento a Bergamo per la raffinatezza dei complementi d’arredo (tende da interni ed esterno, tessuti per il rivestimento di divani e letti, biancheria per la casa, materassi e doghe).
«Sono in tanti a ricordarci con affetto la bontà, la disponibilità e la competenza di mio papà – ricorda la figlia Simona che con il fratello Giulio, terza generazione alla guida del negozio e del laboratorio artigianale, i due cuori dell’attività fondata nel 1948 dal nonno Pietro Santo Nocenti, affiancato poi dal figlio Pierino nel 1959 -. La sua morte lascia a tutti un vuoto immenso, umano e professionale: nostro padre era un uomo d’altri tempi che ha cominciato nei mercati a fianco di mio nonno ma sapeva anche guardare avanti e aggiornarsi su tutto. Siate giusti che non sbagliate diceva sempre. E con questo intendeva: mettetevi dalla parte del cliente e rispettatelo, riceverete da lui lo stesso. Così ho fatto durante tutti questi anni di lavoro, dacché confezionavamo abiti su misura a quando abbiamo iniziato a vestire le case dei bergamaschi come fossero le nostre».