Antiquari: mercato in crisi, ingessato ulteriormente da regole e blocchi normativi

Antiquari: mercato in crisi, ingessato ulteriormente da regole e blocchi normativi

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Durante il convegno Fima-Confcommercio nell’ambito di Modenantiquaria è stato presentato un documento con alcune proposte per il futuro del settore

Il futuro dell’antiquariato, mestiere appassionante, forte di una lunga tradizione, è stato al centro del convegno organizzato dalla Federazione Italiana Mercanti d’Arte (Fima) nell’ambito della XXXVI edizione di Modenantiquaria dall’11 al 19 febbraio. Nel corso del convegno “Antiquario futuro” si è parlato di tematiche legate al commercio delle opere antiche in Italia e in Europa, ed è stato presentato un documento di proposte per sensibilizzare le istituzioni nei confronti dell’adeguamento delle normative nazionali a quelle degli altri paesi europei e consentire agli operatori del settore di superare alcune criticità nella loro attività. Al convegno sono intervenuti tra gli altri, il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, il Sottosegretario di Stato del Ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi, il Presidente di Fima-Confcommercio, Fabrizio Pedrazzini, Giulio Volpe esperto in Diritto dell’Arte e dei Beni Culturali, e alcuni esponenti politici di Camera e Senato. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli ha sottolineato l’importanza di “incoraggiare i più giovani ad intraprendere un mestiere antico ma in continuo aggiornamento, sostenere un passaggio generazionale di qualità, rilanciare la professione nel Paese e nell’orizzonte delle nuove generazioni, è un lavoro di importanza strategica. Le competenze manageriali sono fondamentali per riuscire ad interpretare alcune funzioni che si sono trasformate profondamente negli ultimi anni, pensiamo alla comunicazione o agli eventi in questo settore. E proprio noi come corpi intermedi possiamo essere i promotori della formazione che ci serve come imprenditori. Penso ad esempio ai corsi ITS. I corsi ITS sono corsi di istruzione secondaria superiore, paragonabile dunque a quella universitaria, ma fortemente orientati alle tecnologie e diventati molto noti con il PNRR che vi ha dedicato attenzione e risorse. Gli ITS sono un tipo di formazione che coinvolge fortemente il mondo dell’impresa nelle docenze e nello sviluppo del curriculum di studi dei ragazzi. Proprio qui in Emilia-Romagna esistono diverse Fondazioni ITS, anche sullo stesso tema delle tecnologie per i beni culturali, a cui Confcommercio partecipa. Sarebbe dunque una bella sfida lanciare un corso ITS dedicato alla professione del mercante d’arte. E a proposito di sfide, mi piacerebbe oggi lanciarne anche un’altra alla nostra Fima”. Particolare accento è stato posto sulla creazione di Confcommercio Impresa Cultura Italia. ” La nostra idea – ha sottolineato Carlo Sangalli-  è stata ed è quella di integrare la cultura nella rappresentanza di Confcommercio imprese per l’Italia, nella convinzione che la cultura sia una componente fondamentale e autonoma, trasversale ma non accessoria, del terziario di mercato e dell’economia del Paese. Così è nata Impresa Cultura Italia che ha riunito in un unico coordinamento 13 federazioni e associazioni del mondo Confcommercio che interpretano le diverse facce dell’impresa culturale nel nostro Paese: dalle librerie ai locali storici, dagli spettacoli dal vivo alle guide turistiche, dai cinema ai teatri, dai servizi creativi ai festival internazionali. In questo coordinamento di Impresa Cultura Italia, non può dunque mancare il mondo dei mercanti d’arte: un mondo così fortemente legato all’identità di Confcommercio, ma anche pienamente impresa culturale, che vive di cultura, che la diffonde e che ne è interprete vivo”.

Alessandro Riva

Le proposte di FIMA-Confcommercio avanzate durante il convegno vanno da una semplificazione della normativa alla richiesta di sgravi e agevolazioni fiscali. “Il settore sta vivendo un momento delicato: la richiesta di mobili, quadri, manufatti e opere d’epoca è sempre minore e le quotazioni stanno inevitabilmente risentendo di questa situazione, con svalutazioni anche importanti- commenta Alessandro Riva, presidente del Gruppo Commercianti di preziosi Ascom Confcommercio Bergamo-. Ci sono normative come quella in materia di CITES- convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione che bloccano, in un limbo normativo il nostro mercato. E’ chiaro che manufatti antichi impiegavano avorio, tartaruga e coccodrillo in epoche in cui non vi era certo minaccia di estinzione, eppure oggi esporle o commercializzarle, in attesa di un chiarimento normativo, rappresenta un problema. Molta strada va inoltre fatta per rendere più agevole l’importazione ed esportazione di opere, oltre al loro trasporto per fiere o mostre mercato”

La proposta  di Fima Confcommercio

  •   adeguamento della disciplina italiana quanto meno alle soglie di valore di cui al regolamento CE 116/2009 del Consiglio del 18 dicembre 2008 relativo all’esportazione di beni culturali.
  • rapido e significativo incremento del personale degli Uffici Esportazione e delle Soprintendenze.
  • applicazione rigorosa, e solo in presenza di beni di eccezionale interesse per il patrimonio storico artistico nazionale, di criteri certi e univoci per l’emissione di un provvedimento di dichiarazione e l’inserimento nell’ordinamento italiano della locuzione “tesori nazionali”, come adottata da altri Paesi europei.
  • rispetto di tempi certi nei procedimenti amministrativi concernenti spedizione ed esportazione di cose di interesse storico artistico, se del caso eliminando la natura ordinatoria dei termini previsti dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
  • prevedere, come in altri Paesi europei, sgravi fiscali in relazione all’acquisto di opere d’arte.
  • la redazione di un database o archivio unico delle opere notificate sul territorio nazionale e agevolare la consultabilità delle banche dati disponibili delle opere rubate.
  • a ogni ricorso gerarchico amministrativo avverso un diniego al rilascio dell’attestato di libera circolazione corrisponda sempre una decisione espressa dell’Amministrazione competente entro i novanta giorni dalla presentazione del ricorso stesso, come previsto dall’ art. 69 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
  • per i beni “sotto soglia”, di cui alla legge n.124 del 4 agosto 2017, che l’eventuale convocazione per la verifica del bene presso gli Uffici Esportazione avvenga con cognizione di causa e per documentata motivazione culturale.
  • posto che la disciplina europea in materia di CITES prevede un certificato emesso dal Nucleo Forestale dei Carabinieri con valore di “passaporto” dell’opera, si chiede che esso segua l’oggetto e non sia avvinto al soggetto richiedente.
  • una sanatoria in relazione alle opere prese in carico dall’operatore in data anteriore al 1° gennaio 2023 concedendosi, a questi fini, un termine per regolarizzare il possesso di opere derivate da specie CITES.
  • per le Mostre mercato, si chiede che faccia fede la bolla di accompagnamento del bene e non occorra la consultazione del Registro delle Cose Usate ex art.128 TULPS.