Lo Spazio Creberg di piazzetta Piave a Bergamo ospita, sabato 24 ottobre, alle 19, la terza e ultima serata del ciclo “Armonie per Romanino” con il concerto “Jazz on Romanino” e le esibizioni di Giovanni Colombo al pianoforte, Matteo Lorito al contrabbasso e Federico Donati alla batteria. Dopo le celebrazioni in musica a cura del chitarrista Giulio Tampalini e dell’organista Paolo Oreni, ecco infatti una nuova occasione per onorare gli ultimi giorni della mostra “Girolamo Romanino, il testimone inquieto”, a Palazzo Creberg fino al 30 ottobre.
Giovanni Colombo, jazzistica eclettico e libero da condizionamenti, attinge infatti al repertorio cinquecentesco che circondò la vita e le opere del Romanino, per trapiantarle nel linguaggio contemporaneo, giovandosi della natura poliedrica della sua arte: il jazz. «Ma, anziché riscrivere musica del Cinquecento in salsa jazz o jazz con spruzzate di motivi rinascimentali, Colombo, ben coadiuvato da Federico Donati e Matteo Lorito, ha scelto l’unica strada possibile: la ricerca di risonanze ideali tra i due mondi sonori, schiudendone le potenzialità comuni – anticipa Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione Creberg e curatore della mostra -. Siamo convinti, dunque, che il risultato, un mescolio di contrappunto e swing, tango e polifonia, non potrà che essere eccezionale, armonico e perfettamente congeniale con le opere in mostra che dalla potenza di tali note saranno particolarmente valorizzate». La coerenza espositiva è assicurata non solo dalla ricorrente presenza del basso di follia che proprio negli anni di Romanino cominciava a diffondersi come una moda irresistibile in tutta l’Europa musicale, ma anche e soprattutto dallo spirito e dalla leggerezza delle linee melodiche e da una garbata ironia. “Jazz on Romanino” abbatte gli steccati e affratella gli ascoltatori, per ammirare ancora una volta, con gioia ed emozione, i capolavori in mostra a Palazzo Creberg. La mostra è aperta nella sede del Credito fino al 30 ottobre, con possibilità di visite guidate gratuite.