Il risparmio, le restrizioni e la pandemia condizionano le festività, ma il 62% dei bergamaschi non rinuncerà ai regali di Natale ( dato inferiore alla media nazionale, pari al 74,2%). Tra il 38% che non li farà, oltre la metà – il 53,2%- aveva sempre fatto doni a parenti e amici, anche l’anno scorso. Un sacrificio motivato soprattutto dal tentativo di cercare di risparmiare (28%), dalla mancanza di occasioni di scambio di auguri (25,6%), dal peggioramento della condizione economica (18,1%) e infine, da scelte personali (16%).
Quest’anno la spesa media scenderà comunque sensibilmente rispetto a quella dello scorso anno: 174 euro contro i 185 dello scorso anno (– 5,9%). Il dato è superiore alla media nazionale che si attesta a 164 euro con un calo più contenuto (-2,9%). A Bergamo si spende più che nel resto d’ Italia, ma il budget pro capite previsto scende maggiormente per via della propensione al risparmio che, a queste latitudini, è più spiccata. La spesa da destinare alle strenne natalizie sarà di circa 194,2 milioni di euro contro i 206 milioni di euro di un anno fa, con una perdita in un anno di 11 milioni e 800mila euro. Dal 2009, anno in cui il commercio ha iniziato a soffrire, sono andati in fumo oltre 70 milioni di euro di spesa e il 28,6% di budget destinato ai consumi. Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dalla ricerca Ascom-Format Research sui regali di Natale, presentata oggi.
“Quanto emerge dall’indagine, in particolare il raddoppio di bergamaschi che rinuncia ai regali, è conseguenza della situazione della pandemia e anche delle restrizioni conseguenti- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. Novembre ha evidenziato comunque un crollo delle vendite, che a dicembre non hanno avuto nemmeno il tempo di risollevarsi”. La difficoltà ad accedere alla piattaforma per recuperare il 10% della spesa attraverso il Cashback procede a rilento: “Molti non riescono ad iscriversi alla piattaforma e rinviano gli acquisti- continua Fusini-. Invece di rivelarsi una leva per incentivare lo shopping nei negozi, sta procrastinando le spese”. Lo spettro di nuove restrizioni condiziona lo shopping natalizio: “Nel caso in cui si tornasse zona rossa, il 41,8% di coloro che effettueranno i regali lo farà solo online- sottolinea il direttore Ascom Confcommercio-. Il 34,3% tuttavia li acquisterebbe nei negozi fisici che effettuano consegne. Ma molti negozi non sono ancora attrezzati e per il commercio tradizionale rinunciare al Natale sarebbe una vera catastrofe”. Gli acquisti a dicembre hanno perso quota anche per effetto di Black Friday e Cyber Monday di novembre che anticipano le spese, ma che quest’anno sono state meno consistenti con la chiusura dei negozi tradizionali. Secondo il dato nazionale la quota di regali acquistati dal 16 al 30 novembre si è ridotta infatti al 20% rispetto al 26% del 2019 e si registra una crescita degli acquisti a dicembre ( 60,9%) contro il 51,3% del 2019. Solo il 15,8% si dedicherà alla “caccia ai regali” per le feste in questi giorni (per la precisione, a partire dal 16 dicembre) e fino al 31 dicembre.
Come cambiano i regali con la pandemia
In tempi di crisi la scelta si orienta verso regali utili. In cima alle preferenze cesti, bottiglie e cadeaux gastronomici (il 68% acquista generi alimentari); seguono giocattoli e giochi per i più piccoli (51,2%), libri ed ebook (47,2%), capi di abbigliamento (45%).
Con lo stop a concerti ed eventi, si rinuncia per forza di cose a regalare esperienze, dai biglietti alle visite (-25,9%). Di contro, ci si rifugia nell’intrattenimento domestico: crescono del 10,5% gli abbonamenti a piattaforme streaming (+10,5%). E, della serie “i regali sceglieteli pure voi”, oltre che per scongiurare doppioni o doni poco graditi, tornano in auge i buoni-spesa: carte regalo e voucher crescono del 7,2 %.
I luoghi d’acquisto
Il canale online è al primo posto come luogo di acquisto, seppure virtuale, dei regali di Natale. Tuttavia il dato risente del fatto che al momento delle interviste la Lombardia era ancora zona rossa e, con gran parte dei negozi chiusi l’e-commerce era una delle poche opzioni a disposizione. Il 64,4% dei bergamaschi dichiara di voler acquistare i regali di Natale in internet, il 53,3% nella grande distribuzione, il 39,5% nei punti vendita tradizionali, il 15,5% negli outlet, il 7,3% in punti vendita equo- solidale. I dati evidenziano, come si evince dalle percentuali, scelta multi-canale e risposte multiple. Tra i motivi della scelta dell’acquisto via web prevalgono la comodità (per il 66,5%), la varietà dei prodotti (per il 57%), la convenienza (55,8%). Ma il 36,7% dichiara di aver acquistato on-line solo per scelta obbligata, con la chiusura dei negozi. Un dato che lascia ben sperare il commercio tradizionale.