Un altro episodio di cronaca riaccende l’attenzione sul problema sicurezza nelle attività commerciali. Il titolare della Casa dell’Orologio, nella centralissima via Italia a Seriate, è finito in ospedale dopo essere stato aggredito con calci e pugni da tre rapinatori che hanno assaltato il negozio martedì mattina appena dopo l’apertura e se ne sono andati svuotando la cassaforte. Esprimendo solidarietà all’imprenditore e ai suoi collaboratori, il presidente dell’Ascom Paolo Malvestiti ribadisce l’importanza del problema. «È un fatto gravissimo, anche perché avvenuto in pieno giorno e nel pieno centro di Seriate – ha sottolineato –. Siamo solidali con le persone coinvolte e nello stesso tempo ribadiamo la nostra di fiducia e piena collaborazione alle Forze dell’Ordine con le quali da tempo abbiamo consolidato un’azione di prevenzione».
Malvestiti rilancia così l’appello a difesa dei negozi presenti sul territorio: «È necessario agevolare e incentivare l’utilizzo dei sistemi di sicurezza passivi come le telecamere, accrescendo la prevenzione attraverso la collaborazione con le forze dell’ordine, perché i nostri negozi sono presidi sociali».
Collaborare con le istituzioni per favorire la sicurezza dei commercianti rappresenta uno degli obiettivi più importanti dell’Ascom. «La sicurezza è uno dei bisogni primari delle persone, soprattutto per coloro che, come gli esercenti, svolgono il loro lavoro sulla strada e sono più esposti agli attacchi della criminalità – spiega Malvestiti -. Il commerciante non teme la violenza solo per ragioni di ordine economico ma anche, e soprattutto, di carattere umano. Nel negozio, a seguito di rapina, possono subire violenza fisica e psicologica tanto lui quanto i suoi familiari, dipendenti e clienti, persone alle quali egli è strettamente legato affettivamente. E questo oggi è accaduto. Occorre ristabilire un clima di fiducia e di moderato ottimismo intorno all’esercizio delle attività commerciali e tutti gli strumenti sono validi se prevengono i reati e riducono i rischi della violenza».