Nuovo Dpcm, Ascom: “Penalizzate le attività montane e danni a commercio e ristorazione”
Ascom Confcommercio Bergamo non nasconde la perplessità di fronte al nuovo DPCM firmato il 3 dicembre. C’è infatti grande preoccupazione per la tenuta delle attività commerciali e degli hotel nelle località montane: “Si vanno a colpire duramente le imprese familiari che vivono di stagioni e turismo, in zone economicamente fragili e svantaggiate– sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo-. Il rischio è di distruggere il tessuto commerciale dei piccoli comuni e di mettere definitivamente in ginocchio famiglie e dipendenti. Il contingentamento degli skipass nei giorni di punta avrebbe potuto salvare l’avvio di stagione, con l’ulteriore beffa delle condizioni meteo favorevoli, con l’arrivo delle prime nevicate. Infine l’obbligo di consumare la cena di San Silvestro nella propria camera d’hotel non incentiva di certo le prenotazioni”.
Alla disposizioni per le attività di montagna, si aggiunge la chiusura dei centri commerciali alle 21 e nei giorni prefestivi e festivi, che crea ulteriori danni ai negozi delle gallerie degli shopping center: “Anziché estendere le aperture per scongiurare code e assembramenti, si vanno a concentrare ulteriormente– continua Fusini-. Così si altera la concorrenza a scapito dei negozi, già provati da continui stop, a favore delle piattaforme elettroniche”.
Infine, a un passo dall’ingresso nella zona gialla i pubblici esercizi si vedono sbarrare ulteriormente la possibilità di riprendere a lavorare: “Il nuovo DPCM mette in croce il settore– continua il direttore Ascom-. L’impedimento della somministrazione a pranzo, oltre ad aggravare il danno economico già estremamente pesante, danneggia anche tutti i lavoratori che per necessità si vedranno costretti a consumare il pasto in ufficio, in auto o sul furgone, con il rischio di creare assembramenti sul lavoro, dato il clima gelido di dicembre, invece che starsene seduti in sicurezza ai tavoli”.
Sembra invece chiarita la possibilità di muoversi in un altro comune per effettuare acquisti, in quanto una Faq del Governo relativa al DPCM del 3 dicembre sottolinea: “Fare la spesa rientra sempre fra le cause giustificative degli spostamenti. Laddove quindi il proprio Comune non disponga di punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica, di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento è consentito, entro tali limiti, che dovranno essere autocertificati”
Ascom Confcommercio Bergamo continuerà a chiedere al Governatore di Regione Lombardia di farsi portavoce delle istanze degli imprenditori perché la provincia di Bergamo entri in “zona gialla”.