Martina: “Agricoltura in una fase delicata. Più sostegno ai giovani”

Fiera sant'alessandroLa Fiera di Sant’Alessandro bissa le 50mila presenze Con ingressi record nella giornata inaugurale e in quella conclusiva di domenica, la rassegna regionale dedicata alla filiera agroalimentare bissa il risultato dello scorso anno influenzato positivamente dall’Expo milanese. La manifestazione è stata visitata anche dal ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, che, domenica, ha raccolto in presa diretta il sentiment degli operatori. Martina conosce molto bene l’appuntamento di Bergamo, e il mondo dei contadini in generale, da ben prima che fosse nominato ministro. “ Le imprese presenti a Bergamo – dice il ministro – trasmettono segnali forti per la ripresa del settore, ma nello stesso tempo evidenziano le difficoltà di alcuni settori”. Martina sottolinea che “ci sono aspetti positivi che vanno valorizzati, intere filiere che hanno fatto un bel salto di qualità in questi anni (cito per tutti il vitivinicolo), ma ci sono ancora tante criticità che stanno mettendo a dura prova parte del nostro sistema agricolo. Parlando con gli operatori della Fiera di Sant’Alessandro – prosegue il ministro – ho avuto l’ennesima conferma di quanto il settore zootecnico, tallone d’Achille in Italia e in Europa, sia in crisi e stia subendo un cambiamento di pelle radicale. Bisogna riorganizzarsi, aggregarsi, sapere che il trasferimento generazionale tra padri e figli è fondamentale. Abbiamo fatto scelte non banali, come destinare 80 milioni di euro all’anno alle imprese agricole condotte da giovani, con la maggiorazione del 25% degli aiuti diretti per cinque anni, proprio per invogliare il passaggio tra padri e figli. Dai giovani arrivano segnali positivi, molti di loro aprono imprese in questo settore”. Si tocca poi il capitolo dell’agricoltura in montagna, così presente nella Bergamasca. “In questo caso non si tratta solo di competitività – osserva Martina ‐ ma anche e soprattutto del presidio del territorio. Abbiamo introdotto interventi che premiano chi sceglie di continuare a produrre in montagna, ma non basta, dobbiamo moltiplicare le iniziative a supporto del mondo rurale. Altri temi scottanti riguardano “il calo vertiginoso dei prezzi; il fatto che su latte, frumento e grano, ad esempio, ci sia un grave problema di remunerazione. Per me – dice deciso Martina ‐ il tema numero uno continua a essere quello della tutela del reddito di chi vive di agricoltura oggi, in un passaggio competitivo dove ci sono variabili esterne al sistema che spesso incidono in maniera molto radicale. Per il ministro una delle chiavi per il futuro sta nell’investire su strumenti preventivi, che possano tutelare il reddito degli agricoltori prima che l’evento accada. Che si tratti di una crisi determinata dal mercato o dal maltempo. “Come assicurare le produzioni a cielo aperto è un tema fondamentale e lo sarà sempre di più – chiosa Martina ‐. In tal senso, a livello nazionale abbiamo messo sul tavolo oltre 1.600 milioni di euro per le assicurazioni. Questo strumento va esteso, perché anche in provincia di Bergamo, una delle più avanzate anche in tema di prevenzione, i coltivatori e gli agricoltori assicurati sono ancora troppo pochi. Visto che il 65% della polizza assicurativa è coperta da risorse pubbliche, è fondamentale che gli operatori capiscano quanto siano importanti tali strumenti per la copertura dei rischi e per la tutela del loro reddito. Si chiude con il ministro che parla della lotta alla contraffazione del made in Italy. “Siamo in prima linea per tutelare i nostri marchi dell’agroalimentare – spiega Martina ‐, in particolare per quanto concerne l’e‐commerce; senza dimenticare la tutela internazionale sui canali tradizionali. Ho voluto il recente accordo per la protezione del vero Made in Italy agroalimentare sulle piattaforme online. Accordo che ci ha consentito di bloccare recentemente un falso Parmigiano Reggiano venduto da turchi sul web”.  Per Stefano Cristini, direttore dell’Ente Fiera Promoberg ‐ al di là del dato numerico, la Fiera di Sant’Alessandro ha il merito di unire alle antiche tradizioni le innovazioni più tecnologiche, per una rappresentazione completa della filiera agroalimentare: una proposta ricca, variegata e aggiornata costantemente, che evidentemente piace al pubblico. Dispiace solo per alcuni problemi alla viabilità – continua Cristini -, ma con tale forte concentrazione di visitatori (e relative auto), i rallentamenti e le code in strada sono davvero impossibili da evitare. Chi viene alla Fiera di Sant’Alessandro desidera gustarsela il più possibile, e quindi si ferma anche per molte ore. Ciò impedisce il ricambio nei parcheggi”.