Aeroporto,
anche
il cantiere
è da record

Il 2 giugno la pista di volo è stata riaperta
nel rispetto del cronoprogramma dei lavori di rifacimento. Radici (Sacbo): «Riconsegnata all’operatività una infrastruttura all’avanguardia per finitura e tecnologie»

La soddisfazione corre lungo i tre chilometri di pista dell’Aeroporto di Orio al Serio. C’è chi ha definito i lavori portati a termine a tempo di record una vera impresa. Cronoprogramma rispettato e infrastruttura ammodernata, anche sotto l’aspetto tecnologico, in modo tale da rispondere ai bisogni dei prossimi vent’anni almeno. Soddisfazione in casa Sacbo, come pure, se non di più, da parte di Ryanar e delle altre compagnie aeree di stanza sullo scalo orobico che tornano a operare dove hanno puntato e stanno vincendo la scommessa.
Miro Radici, presidente riconfermato di Sacbo, esprime soddisfazione a giusta ragione. I 50 milioni di investimento sulle infrastrutture di volo (pista, raccordi e via di rullaggio) hanno consegnato un aeroporto all’avanguardia, che entro nove mesi disporrà di un terminal ampliato sul fronte delle partenze e degli arrivi in vista dell’appuntamento con Expo. “Tutti interventi che, nel complesso, sono finalizzati a migliorare la qualità dei servizi ai passeggeri, l’efficienza generale e il comfort – sottolinea Radici – Vediamo crescere sempre più la quota di passeggeri che si muovono per lavoro e affari. E’ un indicatore importante, che conferma come non si possa più parlare di voli low cost ma di un mercato alla ricerca di tariffe congrue e competitive. Il nostro aeroporto ha il vantaggio di aver creduto per primo in questa formula”.
La riapertura della pista, avvenuta all’alba di lunedì 2 giugno, a conclusione dei lavori di rifacimento che ne hanno imposto la chiusura per 20 giorni, ha coinciso con il primo volo della nuova rotta con Monaco di Baviera, operata da Air Dolomiti con l’Embraer 195.
“Salutiamo con soddisfazione la ripresa delle attività operative di Air Dolomiti sull’Aeroporto di Milano Bergamo Orio Al Serio, con un collegamento che offre ai passeggeri in partenza dallo scalo bergamasco l’opportunità di proseguire comodamente verso una delle importanti destinazioni internazionali e intercontinentali presenti nel network dello hub tedesco. Nel contempo, auspichiamo che il collegamento con Monaco di Baviera alimenti i flussi di viaggiatori in arrivo da ogni parte del mondo, che potranno fruire della connessione diretta per giungere nell’est Lombardia, anche in vista dell’appuntamento con Expo 2015”- aggiunge Radici.
Impressionano i numeri e le proporzioni delle opere in pista, eseguite dalla Associazione Temporanea di Imprese capeggiata dalla “Vitali”. L’intervento ha visto all’opera 300 addetti per ogni turno e 600 mezzi, ha interessato vie di rullaggio e piazzali aeromobili, principale e a nord, e riqualificato i raccordi. Sono state installate oltre 2.000 nuove luci pista di aiuto alla navigazione aerea basate su tecnologia Led, in sostituzione delle luci a incandescenza, che migliorano le prestazioni e la sicurezza consentendo nel contempo un risparmio energetico nell’ordine del 70 per cento. L’area di pavimentazione oggetto dei lavori è pari a 550mila mq, equivalente a più di 80 campi di calcio. Sono stati posati oltre 220mila tonnellate di asfalto , corrispondenti a 6.500 camion da 35 tonnellate, segnaletica orizzontale per oltre 56mila mq e 370 km di cavi di alimentazione elettrica.
“Un’opera che ha comportato un impegno finanziario di notevole importanza che si combina con le professionalità e manodopera di primo livello messe in campo, che permette di riconsegnare all’operatività una infrastruttura aeronautica all’avanguardia per finitura e tecnologie – commenta ancora Radici -. Si tratta di un intervento senza precedenti, inserito nel contesto operativo del quarto aeroporto italiano in termini di movimento passeggeri e primo per merci courier – sottolinea Andrea Mentasti, direttore generale di Sacbo -. Mai prima d’ora si era riusciti a realizzare una lavorazione così radicale sulla pista e le aree di movimento degli aeromobili, riducendo a meno di tre settimane il periodo di inattività”.