A Bergamo record di turisti stranieri, sono oltre un milione

Bergamo piace sempre di più, soprattutto ai turisti stranieri. La nostra provincia ha superato il traguardo del milione di visitatori oltre confine ed è un record per la nostra provincia. Secondo i dati dell’Osservatorio turistico della Provincia nel 2018 sono state due milioni e 340.788 le presenze (turisti che hanno pernottato almeno una notte sul territorio) e un milione e 212.980 gli arrivi. Rispetto al 2017 le presenze in Bergamasca sono aumentate del 2%, dato calcolato dalla media tra la percentuale di crescita di pernottamenti di turisti stranieri (+7,1% sul 2017) e quella delle presenze di turisti italiani (-1,7%% sul 2017).
Anche per il 2018, quindi, si registrano la progressiva internazionalizzazione turistica di Bergamo e provincia e il ridimensionamento dell’incisività del turismo nostrano, che è passato dal 65,3% del 2008 al 55,7% del 2018 sul totale delle presenze. La provincia di Bergamo raggiunge il 5° posto, tra le province lombarde, in termini di numero di pernottamenti e  per la prima volta, il numero delle presenze di turisti stranieri supera il milione.

In città per la prima volta il comparto extraalberghiero supera quello alberghiero
Gli ultimi anni hanno visto anche il consolidarsi del comparto extralberghiero e la conseguente crescita delle presenze turistiche in questo tipologia di struttura (+6,4 nel complesso e +17,2 le variazioni delle presenze straniere presso b&b, case vacanze ecc). Mentre a livello regionale e provinciale la maggior parte dei turisti sceglie ancora le strutture alberghiere per i propri pernottamenti (rispettivamente 71,2% e 50,8%),  in città le presenze in strutture extralberghiere hanno superato, per la prima volta, quelle in esercizi alberghieri. 

I tedeschi i turisti stranieri più affezionati
Tra i Paesi di provenienza dei turisti stranieri anche nel 2018, la Germania rappresenta la comunità più cospicua (11,5% del totale delle presenze straniere), seguita dalla Francia, dalla Spagna e dalla Polonia la quale si posiziona, con un balzo in avanti rispetto agli anni precedenti, al quarto posto facendo registrare un incremento nel numero delle presenze pari a +23,5%rispetto al 2017  Molto felici anche le performances della Romania (+29,5%), della Russia (+17,2%) e dell’Ucraina (+107,5%). A conferma di quanto già evidenziato nel Rapporto 2017 del presente Osservatorio turistico, anche la Bergamasca, così come il resto delle mete turistiche dell’Italia del Nord Est ed alcune altre aree balneari della penisola, è interessata dal progressivo consolidamento del mercato dei turisti provenienti dall’Est Europa.

La permanenza media è di 1,8 giorni
Anche nel 2018 si conferma la marcata brevità della permanenza media la quale si attesta, nel settore alberghiero, attorno all’1,8 giorni mentre, nell’extralberghiero, sul 2,3 (esattamente come nell’anno precedente) per una media di 1,9 giorni. Si tratta di un fenomeno globale che ha colpito anche la Lombardia la cui media, nel 2018, è pari a soli 2,4 giorni (6,2 la media nazionale).

Oltre trentamila i posti letto
La crescita dei flussi rispecchia naturalmente l’enorme crescita del sistema di accoglienza turistica della provincia di Bergamo che al 31 dicembre 2018 contava 1.890 strutture per un totale di 30.101 posti letto. Anche nel 2018 la capacità complessiva, in termini di posti letto, è infatti aumentata di 329 unità rispetto al 2017 e di 1.365 nel decennio 2008-2018. (Tab. 1.2 e Tab. 1.4).

Cosa è cambiato negli ultimi dieci anni 
La ricettività extralberghiera è stata caratterizzata da un fortissimo incremento (+1365 strutture e + 9211 posti letto), un vero e proprio moltiplicarsi di quasi tutte le tipologie di strutture e soprattutto di case ed appartamenti vacanza, foresterie lombarde e locande che sono passate da 62 a 1.078 strutture dal 2008 al 2018 per un aumento di posti letto da 673 a ben 6.566.
La ricettività alberghiera ha fatto registrare un decremento di 18 unità (per un totale di -553 posti letto) principalmente classificate come strutture ad una o due stelle. La contrazione dell’offerta alberghiera è una tendenza in atto anche a livello regionale: il calo dell’1,5% di Bergamo è in linea con il dato medio regionale.

 “Siamo davvero soddisfatti nel constatare anche per il 2018 il trend positivo relativo ai flussi turistici e cogliamo con grande entusiasmo il processo di espansione e soprattutto di internazionalizzazione di questo importante segmento dell’economia bergamasca – commenta il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli -. L’ampliamento dell’offerta in termini di capacità ricettiva soprattutto del settore extralberghiero (+ 110% negli ultimi 4 anni)  ha rappresentato in questi anni una grande opportunità di sviluppo per  il nostro territorio, che  i bergamaschi hanno saputo cogliere con il grande spirito di imprenditorialità che da sempre li caratterizza”.
“L’andamento degli arrivi dimostra una forte crescita dell’attrattività del nostro territorio che possiede caratteristiche distintive grazie al ricco patrimonio storico – culturale, alle importanti eccellenze naturalistiche e alle pregiate raffinatezze enogastronomiche locali che consentono al visitatore di vivere un’esperienza turistica unica, diversificata e appagante in termini di benessere – aggiunge Claudio Bolandrini consigliere delegato al Turismo -. La strategia dei prossimi anni dovrà essere quella di proseguire nel lavoro di costruzione di reti e collaborazioni con tutti i soggetti istituzionali ed economici che possono permettere la valorizzazione dei diversi prodotti turistici integrando le opportunità della nostra offerta territoriale”.

Scarica il rapporto 2018


Turismo, tutti i numeri della felice estate bergamasca

rifugio coca

L’estate 2017 in Bergamasca non è stata calda solo dal punto di vista meteorologico (la più rovente dopo quella del 2003 in 200 anni di rilevazioni) ma anche per il turismo. Il bel tempo ha infatti favorito le presenze in montagna e sui laghi e la propensione a visitare il territorio.

L’analisi dei flussi nel periodo maggio-agosto realizzata dall’Osservatorio Turistico della Provincia di Bergamo parla di quadro felice della stagione e mette in fila le maggiori evidenze.

  • Le presenze totali sono aumentate del 7,1% e gli arrivi dell’11,2% con una notevole crescita dei soggiorni dei turisti stranieri nelle strutture ricettive extra – alberghiere (+27,8 % arrivi e +25,8% presenze) rispetto allo stesso periodo del 2016. Nel frattempo è cresciuto anche il numero delle strutture extra – alberghiere totali attive sull’intero territorio bergamasco, passato dalle 856 (13.040 posti letto) dell’agosto 2016 a 1.188 (14.214 posti letto) nello stesso mese di quest’anno.
  • In città le presenze sono salite del 16%, gli arrivi del 22,6%. Il numero delle strutture extra – alberghiere ad agosto 2017 era pari a 502 (3.141 posti letto) mentre nello stesso mese del 2016 se ne contavano 385 (2.488 posti letto).
  • Nelle strutture attive sulle Orobie le presenze sono cresciute del 4,1%. Il dato è restituito dalla media delle presenze registrate in Valle Imagna, nella Valle Brembana ed in Valseriana, di Scalve ed Altopiano di Selvino ed Aviatico (277.553 presenze). Nell’intera area le strutture sono crescite di 67 unità (+543 posti letto).
  • L’estate 2017 ha fatto segnare anche un notevole incremento degli arrivi (+23,4 %) e delle presenze (+22,7 %) nei rifugi alpini. La permanenza media si attesta sui 2,9 giorni, dato piuttosto inconsueto per tale tipo di struttura che, fino a pochi anni fa, faceva registrare soggiorni di una sola notte. Il numero dei rifugi è rimasto pressoché invariato tra il 2016 ed il 2017.
  • Prosegue la crescita dei flussi turistici nelle strutture ricettive attive sul Lago d’Iseo, fattore che evidenzia come l’intero territorio lacustre abbia saputo consolidare i preziosi obiettivi raggiunti grazie al grande evento “The Floating Piers”: +11,9% di presenze nell’area Basso Lago d’Iseo e Valcalepio e +11,1% di presenze sull’Alto Lago d’Iseo. In entrambe le aree il numero degli alberghi è rimasto invariato rispetto al 2016 mentre, per ciò che riguarda l’extra – alberghiero, nel Basso Lago d’Iseo e Valcalepio le strutture sono passate in un anno da 55 (697 posti letto) a 95 (926 posti letto) e nell’Alto Lago d’Iseo da 64 (641 posti letto) a 127 (1.023 posti letto).
  • Continua l’“escalation” dei flussi registrati in case e appartamenti per vacanze, locande, foresterie lombarde ed affittacamere. Nel periodo estivo del 2017 è stata registrata una variazione in positivo del 45,8 % in termini di arrivi e del 54,4 % di presenze. Anche in questo caso c’è stato un forte incremento di nuove strutture appartenenti a questa classificazione: se nel 2016 ne erano attive 448 (2.975 posti letto) ad agosto del 2017 se ne contavano 752 (4.801 posti letto).
  • Per altro, anche i flussi negli alberghi di lusso e di prima categoria (5 e 4 stelle) risultano in continuo incremento e sono i turisti stranieri a preferire questa tipologia di alloggio. Di questo segmento sono presenti in provincia di Bergamo 48 strutture per 5.223 posti  letto totali (nel 2016 si contavano 47 alberghi per 5.155 posti letto).
  • A testimonianza del crescente interesse per questo tipo di sistemazione c’è la crescita dell’indice di utilizzazione lorda delle camere d’albergo, che rappresenta la percentuale di camere realmente sfruttate nel corso del periodo considerato. Il valore è in costante e consistente incremento negli alberghi di qualità (4 e 5 stelle) ed in quelli medi (3 stelle). Stazionario in quelli ad una e due stelle.
  • Il primo Paese di provenienza dei turisti stranieri è, come di consueto, la Germania (52.019 presenze), anche se in calo rispetto allo stesso periodo del 2016. L’analisi giustifica la diminuzione nel confronto con il picco di presenze teutoniche fatto registrare dell’evento “The Floating Piers” nel 2016.
  • Il fenomeno da seguire con interesse è la costante crescita dei flussi di turisti provenienti dalla Polonia, che nelle estati degli ultimi 10 anni si è praticamente quadruplicato, fino ad arrivare a 21.359 presenze. Secondo il sito ufficiale della Farnesina, nella sezione “Infomercatiesteri”, «l’aumento dei salari e della capacità di spesa consentirà ai Polacchi di investire nelle attività per il tempo libero e i viaggi, sebbene il cambio euro-zloty non molto favorevole potrebbe influenzare negativamente il flusso verso l’Italia e l’Europa. Tuttavia la progressiva disponibilità finanziaria delle famiglie e la rilevante propensione al viaggio dei Polacchi uniti alla loro profonda predisposizione verso la storia, la cultura, la lingua e lo stile di vita italiano, favorirà il flusso turistico verso l’Italia che rimane una delle destinazioni preferite».
  • Anche i turisti israeliani, soggiornanti per la maggior parte in Valseriana, hanno raggiunto quota 6.306 presenze, traguardo mai raggiunto prima in terra bergamasca.

tabella flussi turistici provincia di Bergamo - estate 2107 - 1


Turismo, a Bergamo cinque nuovi Infopoint

Gli Uffici di Informazione e Accoglienza turistica bergamaschi sono diventati Infopoint. La nuova denominazione – che fa parte della riforma delle politiche regionali in tema di turismo – sostituisce l’acronimo Iat, cambia l’immagine delle strutture (a cominciare da un nuovo logo e da un logotipo che include il brand InLombardia in modo da favorire la riconoscibilità e la coerenza) e amplia i servizi.

Per ottenere il riconoscimento di Infopoint, gli Iat già istituiti dalle Province e i punti informativi turistici hanno dovuto fare richiesta alla Regione nei primi mesi del 2017. Gli uffici presenti in Bergamasca hanno soddisfatto i requisiti e si sono visti assegnare il “Kit fase 1” per l’adeguamento all’immagine coordinata. Regione Lombardia ha inoltre identificato cinque nuovi Infopoint e ha riconosciuto alcuni sportelli collegati agli Infopoint: “Sant’Omobono Terme”, legato all’ufficio “Valle Imagna”, e “Terre del Vescovado”, “Vertova”, “Valbondione” e “Gromo”, tutti collegati all’Infopoint “Valseriana e di Scalve”.

Salgono quindi a 15 gli Infopoint sul territorio bergamasco, che risulta essere tra quelli con il maggior numero di strutture in Lombardia.

«La fase di trasformazione della governance del turismo sul nostro territorio e in tutta la Lombardia, sviluppatasi a cavallo dell’Expo, può dirsi conclusa con risultati concreti e positivi – spiega il presidente della Provincia Matteo Rossi -. Due sono gli aspetti che in particolare voglio sottolineare: da un lato il netto miglioramento dei territori sia dal punto di vista della qualità dell’offerta sia della capacità di fare regia, dall’altro la condivisione delle principali strategie al tavolo provinciale del turismo, il tutto dentro una cornice regionale coerente. I numeri positivi di questa estate non sono casuali e confermano la bontà di questo impianto. Ora si tratta di continuare a lavorare per rendere l’economia turistica sempre più centrale nel panorama bergamasco con la Provincia e i territori al centro di questi processi».

Queste le denominazioni approvate da Regione Lombardia:

  • Bergamo Città Alta
  • Bergamo Città Bassa (nuovo. Lo Iat principale era quello di Città Alta)
  • Crespi d’Adda (nuovo)
  • Bassa Bergamasca Occidentale
  • Martinengo
  • Valle Imagna
  • Val Brembilla (nuovo)
  • San Pellegrino Terme (nuovo)
  • Valle Brembana
  • Altopiano di Selvino e Aviatico
  • Valseriana e di Scalve
  • Borghi della Presolana (nuovo)
  • Basso Sebino – Valcalepio
  • Alto Lago d’Iseo
  • Valcavallina

A tutti è stata riconosciuta la tipologia “standard”, la più completa per una località turistica, in quanto sono stati ritenuti «strutture permanenti localizzate presso i comuni capoluogo di provincia e le località turistiche». Le altre tipologie previste dalla norma sono: “gate”, strutture localizzate negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e presso le infrastrutture stradali e autostradali che intercettano i principali flussi turistici; “flagship”, strutture emblematiche localizzate nelle destinazioni caratterizzate dai principali flussi turistici e “diffuse”, strutture che integrano la rete delle strutture di cui alle precedenti lettere al fine di garantire la massima copertura territoriale del servizio turistico e aventi carattere permanente o temporaneo.

Tra le innovazioni introdotte, il notevole ampliamento dell’orario di apertura degli uffici, che passa dalle 35 ore settimanali previste dalla precedente normativa (regolamento regionale 9 novembre 2005, n. 6) alle 56 ore settimanali indicate per gli Infopoint standard.

Porta d’ingresso alle destinazioni turistiche e fondamentali per la collaborazione nella stesura degli approfondimenti a cura dell’Osservatorio Turistico Provinciale (in particolare il dato relativo agli accessi mensili, sia fisici sia online), i punti informativi di nuova generazione svolgono molte più attività.

In particolare devono fornire:

  • informazioni turistiche (eventi, orari e localizzazioni attrazioni, itinerari suggeriti ecc.), 24 ore al giorno, per tramite totem con touchscreen o altre tecnologie innovative;
  • assistenza ai turisti;
  • materiale informativo e promozionale del territorio di competenza e di quello regionale (cartine, trasporti, attrazioni, eventi ecc.), in orari di apertura;
  • assistenza diretta o tramite postazione virtualizzata se in lingua straniera, in orari di apertura;
  • disponibilità di connettività wi-fi in loco, aperta e gratuita previa registrazione, 24 ore per 7 giorni, erogata direttamente dalla struttura o per il tramite della rete wi-fi del comune ad accesso automatico con account unico regionale;
  • i riferimenti per accedere a una applicazione scaricabile gratuitamente dalla rete Internet che facilita l’accesso alla fruizione turistica della Regione con servizi e informazioni dei territori regionali.

Ulteriori servizi che possono essere erogati sono:

  • prenotazione biglietti musei, trasporti locali, transfer, spettacoli ed eventi in tutta la Regione, 24 ore per 7 giorni, anche tramite totem con touchscreen o altre modalità innovative;
  • vendita dei biglietti per i servizi sopra citati, in orari di apertura e in alcuni casi da device;
  • disponibilità di connettività anche attraverso vendita sim e noleggio device wifi portatili, in orari di apertura.
  • Al personale addetto sono richiesti, come nella precedente normativa, il diploma di scuola media superiore e la conoscenza di almeno due lingue straniere, di cui una compresa tra il francese, l’inglese, il tedesco e lo spagnolo. È inoltre previsto l’innovativo obbligo di partecipare a corsi di formazione per l’aggiornamento delle conoscenze sulle risorse e sui servizi turistici.

Altra novità è rappresentata dall’introduzione del questionario di gradimento dell’offerta turistica, che viene consegnato al visitatore unitamene a un questionario di Customer Care. I risultati di entrambi i moduli, compilati in forma anonima, vengono trasmessi all’Osservatorio regionale del turismo e dell’attrattività.

Il responsabile dell’Infopoint, inoltre, trasmette alla Direzione Generale regionale competente le eventuali segnalazioni e il gradimento dei turisti a cadenza settimanale, mentre entro il 31 gennaio di ogni anno fa pervenire a Regione Lombardia una relazione completa sull’attività svolta e il relativo gradimento.

> Indirizzi, orari e contatti degli Infopoint in Bergamasca


Bergamo, c’è turismo dopo Expo

Dopo il balzo in avanti registrato nel 2015 grazie a Expo, nel 2016 il turismo bergamasco mantiene il trend positivo. È quanto emerge dal monitoraggio dei flussi turistici registrati nel periodo gennaio-settembre 2016 ed elaborati dall’Osservatorio turistico del Settore Welfare, Turismo e Cultura della Provincia di Bergamo.

Grazie all’altissima percentuale di esercizi che hanno fornito i movimenti relativi alla propria clientela, si tratta di una fotografia del turismo provinciale che, seppur provvisoria, difficilmente differirà da quella che si delineerà a seguito del consolidamento dei dati da parte di Istat.

Di fronte alla crescita a due zeri del 2015, dovuta soprattutto ad Expo, l’aspettativa quasi naturale era quella di una flessione. Invece non è stato così. Il monitoraggio evidenzia che la destinazione turistica bergamasca è ormai consolidata, al di là dei grandi eventi.

I dati complessivi mostrano una sostanziale tenuta rispetto allo stesso periodo del 2015 (+0,5% arrivi -0,5% presenze) con una lieve flessione del turismo domestico (-0,9% arrivi e -4,5% presenze) e un incremento dei flussi da parte di clienti stranieri (+2,4% arrivi e +5,8% presenze). Gli arrivi totali nei primi nove mesi del 2016 sono stati 802.906 contro i 799.169 dello stesso periodo del 2015. Le presenze sono scese a 1.602.464 da 1.610.486 nel 2105. Gli arrivi dall’estero sono saliti dai 333.332 del 2015 ai 341.237 del 2016, le presenze sono passate da 623.763 a 659.999. In calo invece, come detto, il turismo domestico. Nel 2015 gli arrivi sono stati 465.837 contro i 461.699 del 2016, le presenze sono passate da 986.723 a 942.465.

Per quanto riguarda il tipo di sistemazione, aumenta chi sceglie le strutture extra-alberghiere a scapito di hotel e pensioni. Le presenze totali negli esercizi alberghieri sono infatti scese da 1.189.249 a 1.154.410. Bed & breakfast, case vacanze e appartamenti, pur restando su valori assoluti inferiori di oltre la metà, hanno totalizzato 448.054 presenze contro lo 421.237 del 2015.

tabelle flussi turistici - bergamo - 2016 - gennaio settembre - osservatorio provincia bergamo

«Negli ultimi due anni, in particolare, si sono raggiunti traguardi in termini di pernottamenti mai toccati nella storia del turismo bergamasco – sottolinea il presidente della Provincia Matteo Rossi -. I dati relativi ai flussi turistici registrati nel periodo gennaio-settembre 2016 fanno ben sperare di poter addirittura superare il record di presenze annuali registrato nel 2015, anno in cui il nostro territorio ha subito in modo deciso i positivi influssi dell’Esposizione Universale di Milano. Di notevole importanza anche il fatto che il livello di internazionalizzazione turistica nella nostra provincia faccia registrare una crescita annuale costante, portando ricchezza non solo in termini economici ma anche dal punto di vista sociale e culturale».

Un’indagine statistica della Banca d’Italia in tema di turismo internazionale evidenzia come nel periodo gennaio-ottobre 2016 in terra bergamasca i turisti stranieri abbiano speso circa 185 milioni di euro (19 milioni in più rispetto allo stesso periodo nel 2015). «Il settore turistico si configura sempre più come una parte essenziale della nuova economia bergamasca – aggiunge Rossi – e l’aggregazione territoriale, la promozione e il costante miglioramento dei servizi offerti sembrano essere la chiave giusta per poter cogliere al meglio l’opportunità offerta anche dalla presenza sul nostro territorio del terzo scalo nazionale».

Per quanto riguarda la provenienza degli stranieri, sono i tedeschi a farla da padrone, con il 13,8% dei pernottamenti; da segnalare l’incremento del 75,7% rispetto all’anno precedente, fattore che risalta in modo consistente nelle aree che hanno beneficiato degli effetti dell’evento “The Floating Piers”.


Alberghi in calo in Bergamasca, sono 270. Tutte le schede nell’annuario provinciale

albergoIl Servizio Turismo della Provincia ha completato l’aggiornamento 2017 dell’Annuario di tutti gli alberghi presenti sul territorio bergamasco. La pubblicazione è disponibile in formato pdf sul sito istituzionale.

Sono 270 le strutture censite, di cui 24 nel capoluogo, per un totale di 6.800 camere con 12.614 posti letto e 127 appartamenti e 295 posti letto. L’annuario riporta indirizzi e siti web degli alberghi, oltre al numero di stelle e altre caratteristiche: per fare qualche esempio, sono 168 le strutture che risultano accessibili ai disabili, mentre 148 sono gli alberghi che accettano animali domestici.

Il numero complessivo risulta in calo, nell’edizione 2015 erano presenti 283 strutture, in quella del 2016, 273, di cui 26 in città.


Terremoto, «non inviate cibo e vestiti, meglio le raccolte fondi»

pacchi alimentari terremoto«Non inviare alimenti, vestiti o altro materiale per le zone terremotate. Non servono in questo momento, sono soltanto un problema da gestire. Chiediamo ai Comuni e alla gente, che con tanta generosità si sta muovendo in questi giorni, di partecipare piuttosto alle raccolte di fondi promossi dalle principali istituzioni». È il chiaro messaggio che il Dipartimento nazionale della protezione civile invia ai cittadini che desiderano sostenere le popolazioni del centro Italia colpite dal sisma dello scorso 24 agosto.

L’invito è ribadito dalla Provincia di Bergamo. Il consigliere alla Protezione civile Mauro Bonomelli rimarca che in questo momento, per motivi di logistica e di stoccaggio, l’invio di materiale in generale diventa persino dannoso, con l’aggravante di creare confusione e di sprecare risorse. Il consigliere Bonomelli riferisce che è in corso un coordinamento fra realtà associative bergamasche per organizzare una raccolta fondi finalizzata alla ricostruzione delle aree colpite, che verrà condiviso nel corso dei prossimi giorni.


Lavoro, l’Isola Bergamasca fa rete per favorire l’incontro tra domanda e offerta

isola accordo lavoroUn accordo di rete per promuovere le politiche attive del lavoro nell’Isola Bergamasca. È stato sottoscritto giovedì 9 giugno al teatro di Crespi d’Adda da una nutrita cordata di enti e istituzioni con capofila la Comunità dell’Isola Bergamasca (C.I.B.).

Il territorio si sta, dunque, muovendo sul problema dell’occupazione, un tema in cima alle preoccupazioni della gente e di chi decide. «Sul lavoro la Provincia c’è – ha spiegato il presidente Matteo Rossi -. Dalle crisi aziendali alla promozione delle politiche attive per i lavoratori colpiti dalla crisi fino ai giovani neet, stiamo facendo fino in fondo la nostra parte. Ora si tratta di rendere gli enti locali sempre più protagonisti delle politiche di sviluppo e di incontro domanda/offerta. I punti di novità saranno la promozione di progetti sovracomunali e di reti pubblico/private. Dopo quello nel Sebino, questo importante accordo è un altro passo nella direzione giusta ed è sostenuto da un’ampia rete di partner disposti a fare sistema e a confrontarsi sul tema del lavoro per individuare strategie utili e strumenti innovativi per promuovere lo sviluppo economico e l’occupazione. Una particolare attenzione verrà riservata alle esigenze dei giovani e delle persone in età più avanzata, categorie particolarmente colpite dal momento di difficoltà lavorativa che stiamo attraversando».

L’obiettivo è costituire una “Rete territoriale per il lavoro” che funga da spazio di concertazione tra i soggetti pubblici e privati e diventi il luogo per individuare le linee di indirizzo e le ipotesi operative in materia di politiche per il lavoro a livello locale, partendo da un’analisi delle specificità del territorio e dalla conoscenza concreta dei bisogni emergenti.

Il secondo passaggio previsto dall’accordo è la costituzione di una cabina di regia che definirà le diverse fasi operative di un progetto sul tema lavoro promosso dalla Provincia di Bergamo nell’ambito della seconda fase dei progetti di sviluppo territoriale che riceverà il finanziamento di Sacbo con un contributo di 15mila euro.

«Con questa intesa si dà il via a un percorso di lavoro di rete che si spera possa portare sul territorio innovazione e risorse per attivare nuovi progetti, anche attraverso il supporto dell’Ufficio
Europa della Provincia di Bergamo per l’accesso a bandi di finanziamento europeo», precisa la funzionaria del servizio Sviluppo della Provincia Gloria Cornolti.

La Provincia di Bergamo, partner della cordata, si ritaglia quindi un importante ruolo di supporto e si impegna a favorire azioni di politica attiva del lavoro attraverso la promozione del costante confronto con le Parti sociali nonché la collaborazione con gli enti pubblici e privati, accreditati ai servizi alla formazione e al lavoro, al fine di poter affrontare l’emergenza occupazionale, con particolare riferimento ai soggetti interessati da maggiori difficoltà di inserimento o di reinserimento lavorativo.

Via Tasso renderà inoltre disponibili i dati relativi ai flussi del mercato del lavoro dell’Isola Bergamasca, elaborati dall’Osservatorio provinciale del Mercato del lavoro e promuoverà la presa in
carico dei lavoratori maggiormente svantaggiati del territorio con la collaborazione della rete territoriale degli operatori accreditati ai servizi al lavoro e alla formazione, tra cui Centro per l’impiego di Ponte San Pietro.

I firmatari sono

  • il capofila C.I.B. in rappresentanza dei Comuni aderenti (Ambivere, Bonate Sotto, Bottanuco, Brembate, Calusco d’Adda, Capriate S. Gervasio, Carvico, Chignolo, Filago, Madone, Mapello, Medolago, Presezzo, Solza, Sotto il Monte Giovanni XXIII, Suisio, Villa d’Adda);
  • la Provincia di Bergamo;
  • il Comune di Ambivere;
  • il Comune di Bonate Sotto;
  • il Comune di Bottanuco;
  • il Comune di Brembate;
  • il Comune di Calusco d’Adda;
  • il Comune di Capriate S. Gervasio;
  • il Comune di Carvico;
  • il Comune di Chignolo;
  • il Comune di Filago;
  • il Comune di Madone;
  • il Comune di Mapello;
  • il Comune di Medolago;
  • il Comune di Presezzo;
  • il Comune di Solza;
  • il Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII;
  • il Comune di Suisio;
  • il Comune di Villa d’Adda;
  • l’Azienda speciale Consortile Isola Bergamasca;
  • Promoisola;
  • l’Università degli Studi di Bergamo;
  • la Fondazione ITS Mobilitá Sostenibile;
  • l’Istituto superiore “Giovanni Maironi da Ponte”;
  •  l’Istituto superiore “Betty Ambiveri”;
  • ENGIM Lombardia;
  • Fondazione ENAIP Lombardia;
  • Associazione di promozione sociale ACLI provinciali di Bergamo;
  • Confindustria Bergamo;
  • Confagricoltura;
  • CGIL, CISL, UIL;
  • Mestieri lombardia – Consorzio di cooperative sociali SCS, UO di Brembate Sopra.

L’accordo


Formazione, Maroni in aiuto all’Abf. «E aspetto un progetto per la colonia di Castione»

maroni formazioneC’è l’impegno del presidente della Lombardia, Roberto Maroni, a risolvere la questione dell’Abf, l’Azienda di formazione della Provincia di Bergamo che si è ritrovata con un un ammanco contabile di oltre 3,6 milioni di euro proprio per via del nuovo sistema di assegnazione delle risorse regionali. «Sentirò l’assessore Garavaglia per individuare la soluzione – ha detto Maroni intervenendo al Tavolo della Formazione professionale, riunito questa mattina, a Bergamo, nella Sede territoriale della Regione (Ster) -. La questione delle risorse è una criticità vera: nel 2016 avremo 150 milioni in meno rispetto al 2015 per le spese correnti. Considerato che questa è una situazione di emergenza, va affrontata con strumenti adeguati». «Più in generale – ha aggiunto – a fronte di minori risorse dobbiamo rendere più efficiente il sistema».

All’incontro erano presenti i consiglieri regionali Lara Magoni e Mario Barboni, il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi, il direttore generale della Direzione generale Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, i responsabili degli enti di formazione del territorio ed è stato annunciato l’ingresso al Tavolo della Formazione professionale dello Ster. Maroni ha infatti sottolineato come il Tavolo, presente solo nella provincia di Bergamo, sia un modello di cooperazione che funziona annunciando di voler estendere questa buona pratica a tutte le province. A Bergamo, il 21% degli studenti che escono dalla Scuola secondaria di primo grado scelgono i Centri di Formazione professionale. Il successo occupazionale è compreso tra il 59 e il 75%.

Il presidente ha poi invitato i componenti del Tavolo a fare proposte per l’utilizzo della Colonia Dalmine di Castione della Presolana: «Una Struttura bellissima – ha detto -, che potrebbe ospitare un campus universitario estivo. La struttura è pubblica, possiamo fare un Accordo di programma tra Regione, Provincia, Comune ed Enti accreditati alla Formazione. Aspetto proposte».


Per fermare la violenza sulle donne la Bergamasca fa il pieno di iniziative

contro violenza donne“Svelare la violenza sulle donne significa riscrivere la storia”. È su questo tema che si sviluppa il programma di appuntamenti dedicati alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza alle donne, che cade il 25 novembre, e che si svolgono in tutta la Bergamasca a partire da venerdì 20 novembre.

Un calendario fitto, che ha trovato una sistemazione forte e organica grazie alla Commissione provinciale Pari opportunità, istituita dal presidente Matteo Rossi nel giugno 2015, che ha coinvolto gli Ambiti territoriali invitando i Comuni a organizzare iniziative e incontri di riflessione sul tema, raccolti in un pieghevole.

«La legge di riforma Delrio ha affidato alle Province il compito di promuovere la cultura della parità in modo da colmare il divario tra ciò che la Costituzione e le leggi dettano e quanto invece accade nella società», spiega il presidente Rossi. «Le azioni positive messe in campo dalla Commissione, in raccordo con i soggetti attivi nel territorio, sono fondamentali per contrastare le situazioni di discriminazione e sopraffazione delle donne in tutti gli ambiti, dai privati ai sociali, e ad accrescere la necessaria consapevolezza per costruire una società giusta ed equilibrata».

«La Commissione Pari opportunità ha tra i propri punti programmatici lo svolgimento di un’attività di sensibilizzazione verso tutti quei fenomeni sociali che interessano l’epoca contemporanea e che costituiscono un ostacolo alla realizzazione della persona umana – aggiunge la presidentessa Stefania Pellicano -. In questa prospettiva riteniamo sia importante parlare e sensibilizzare i cittadini su un nervo scoperto della nostra società quale è la violenza subita dalle donne in ambito domestico – familiare e non solo».

Tra i vari appuntamenti, mercoledì 25 novembre alle 17.30 si terrà un incontro nello spazio Viterbi del Palazzo di via Tasso, a cui interverranno Stefania Pellicano e Matteo Rossi, seguiti dalla proiezione del cortometraggio “Vuoto a perdere” del regista Gigi Corsetti e dall’evento “Svelare la violenza sulle donne significa riscrivere la storia” che vede come relatrice Rosangela Pesenti, accompagnata da intermezzi  musicali e poetici affidati a Candelaria Romero (voce) e Natalya Chesnova (fisarmonica) su testi tratti dal repertorio della Compagnia delle poete.

Le proposte sono poi diverse, coinvolgono un’ampia parte del territorio provinciale e spaziano dalle rappresentazioni teatrali alle mostre d’arte, agli approfondimenti legali e psicologici, dalle letture alle camminiate, dagli incontri al convegno in Università (il 27 novembre) fino al coinvolgimento dei musei aderenti al circuito Mus.E.O (Musei Est Orobie).