Dalla biodiversità alla “panediversità”, la giornata mondiale è anche in panificio

Continuano gli appuntamenti del ricco programma di Stagioni di Pane di Aspan, il progetto realizzato in collaborazione con l’Ascom che coinvolge panificatori e consumatori, promuovendo la ricchezza del pane in diverse occasioni dell’anno a seconda delle stagioni e delle ricorrenze più significative.

Dopo il successo delle scorse iniziative – legate alla festa del patrono Sant’Antonio Abate, a San Valentino e alla Giornata Mondiale dello Sport – arriva il secondo appuntamento primaverile, pensato in occasione della Giornata mondiale della Biodiversità, indetta per il 22 maggio. La biodiversità ambientale, ma anche la diversità culturale e le caratteristiche che definiscono ambienti e popoli del mondo sono i concetti che stanno alla base della filosofia di questa iniziativa, che intende valorizzare la ricchezza e il potenziale della diversità, attraverso la descrizione del pane e, in particolare, della “Panediversità”.

L’idea di Stagioni di Pane è di valorizzare la diversità del pane e, con essa, il lavoro che ogni panificatore conduce quotidianamente per la salvaguardia di questo alimento così identificativo di ogni cultura e dell’ambiente che lo circonda.

Durante le giornate del 21 e del 22 maggio, recandosi nei panifici aderenti all’iniziativa, oltre a un interessante documento che racconta e spiega la diversità del pane, si potrà leggere e sottoscrivere “La Carta della Panediversità”, dove sono elencati i grandi valori legati al pane e alla sua produzione, sempre in costante riferimento con il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia del Pianeta. L’invito è a firmare tale carta, sottoscrivendo così il proprio impegno a conoscere, diffondere e sostenere i valori della diversità e del pane. Come premio per l’interesse mostrato, il consumatore riceverà dal panificatore un piccolo omaggio e la sua firma rimarrà impressa sulla Carta della Panediversità.

Ma non è tutto: il consumatore è anche invitato a partecipare a questa giornata con il gioco del “Crucipanpuzzle”, ovvero un crucipuzzle semplice e veloce che porterà alla scoperta del nome di uno dei tanti progetti di Aspan dedicati alla salvaguardia dell’ambiente e all’utilizzo di prodotti a Km0. Anche qui, alla consegna della soluzione, il consumatore riceverà un gustoso omaggio come premio per il suo impegno.

Ecco chi partecipa

  • Panificio Rota Giovanni Paolo – via Campofiori, 17 Almè
  • Panificio Capello. – via Corridoni, 39 Bergamo
  • Panificio Ghirardi Marcello – via Broseta, 81/83 Bergamo
  • Panificio Rota Biasetti – piazza Pontida Bergamo
  • Panificio Bravi Roberta – via Santissimo Redentore, 31 Bagnatica
  • Panificio Zucca – Piazza Giovanni Battista, 18 Casnigo
  • Panificio Bonadei Giuseppe – via A. Cifrondi,5 Clusone
  • Panificio Bana – via Largo Vittoria, 15 Curno
  • Panificio Dal Furner di Fraschetta – via Roma Fontanella
  • Panificio Cuminetti Fabrizio “Arte del pane” – via Mazzini, 1 Nembro
  • Panificio Ricuperati Armando & C. – via Balilla, 20 Romano di Lombardia
  • Panificio Ferrandi – via dei Mille, 25 Treviglio
  • Panificio Suardelli di Suardelli Sergio & C – via Antonio Locatelli, 54 Urgnano


Quanto ne sai di sport? Nei panifici scatta la gara

la presentazione allo stadio di Bergamo dello speciale Pane dell’Atalanta firmato dall’Aspan

 

Continua il programma di Stagioni di Pane, il progetto promosso dall’Aspan in collaborazione con l’Ascom di Bergamo, che vede coinvolti i panifici della Bergamasca in una serie di iniziative nel corso dell’anno dove il pane, alimento protagonista della quotidianità, cerca di raggiungere il consumatore in modo più intimo e personale, andando a ricercare luoghi e persone nelle loro vite contemporanee.

Dopo aver celebrato il valore del pane nella tradizione contadina a gennaio (in occasione della Festa di Sant’Antonio Abate, patrono dei panificatori), le passioni e gli innamorati a San Valentino, la creatività dei bambini a Lilliput a marzo, ora tocca allo sport.

Il 6 aprile, Giornata mondiale dello sport, i consumatori potranno infatti partecipare all’evento declinato da Stagioni di Pane, recandosi nei panifici che aderiscono all’iniziativa e compilando lo “Sportometro”, un simpatico quiz che mette alla prova la conoscenza dello sport e alla fine regala un allegro e divertente profilo delle proprie competenze. Qualche esempio? Si chiede che cos’è un “Hansoku” nel karate, di quali discipline è composto il biathlon, in quale sport si “cazza la scotta” e in quale c’è il ruolo del “pilone”.

I clienti potranno inoltre scrivere nel “Panalbo degli sportivi” che troveranno nel punto vendita, lo sport che praticano e il nome di un grande sportivo di quella disciplina, saranno inoltre invitati a partecipare al sondaggio su qual è lo sport preferito in Bergamasca compilando velocemente una locandina che sarà appesa in panificio, e scegliendo tra calcio, pallavolo, basket, nuoto, danza, sci, karate, rugby, golf, atletica, motociclismo e altro. Tutti i risultati saranno poi pubblicati e condivisi sulla Pagina Facebook “Stagioni di pane di Aspan”e per tutti i clienti sportivi che parteciperanno all’iniziativa, come sempre, è previsto un omaggio da parte del panificio aderente all’iniziativa.


Responsabilità sociale, premi per 11 aziende bergamasche. C’è anche l’Aspan

Sono 11 le imprese bergamasche premiate per la responsabilità sociale nel corso dell’evento in programma oggi – mercoledì 17 febbraio –  nell’Auditorium di Piazza Città di Lombardia a Milano, momento conclusivo della raccolta delle buone prassi promossa dalle Camere di Commercio della Lombardia e giunta alla sesta edizione.

Protagoniste sono tanto le piccole e medie imprese quanto le grandi aziende e le cooperative che si sono distinte per il loro impegno e comportamento virtuoso e responsabile verso la società, l’ambiente e gli stakeholder in generale (personale, clienti, fornitori, comunità locali). Queste imprese hanno scelto di rendere pubblico il loro impegno, facendo da esempio ma anche sottoponendosi al vaglio di tutte le parti interessate: consumatori, lavoratori, organizzazioni non governative, a testimonianza della loro serietà e trasparenza.

L’edizione 2015 ha preso il via il 15 luglio scorso. L’iter di adesione si è svolto tutto on-line sul portale www.csr.unioncamerelombardia.it con la chiusura delle iscrizioni a fine dicembre. È seguita un’accurata fase d’istruttoria per valutare richieste e documentazioni conclusasi con la lista definitiva delle aziende premiate.

Per la Bergamasca il riconoscimento va a: Asilo nido La stellina (Azzano San Paolo), asilo nido Starlight (Stezzano), Aspan Servizi (Grassobbio), cooperativa La Terza Piuma (Bergamo), salumificio Gamba Edoardo (Villa d’Almé), Il Susino (Caravaggio), Ivs Italia (Seriate), O.P. Raggio di Sole società agricola cooperativa (Gorlago), Orto Bellina (Gorlago), Politerapica (Seriate), Sidip World (Canonica d’Adda), realtà che hanno quasi tutte già scritto negli anni scorsi il proprio nome nel repertorio regionale delle buone prassi.

Espressione del mondo associativo, Aspan Servizi, società che fa capo all’associazione dei panificatori bergamaschi, ha messo sul piatto ben tre iniziative. Il progetto di filiera di territorio, oggi denominato “QuiVicino”, mira a garantire una continuità alla produzione di pane con grano coltivato localmente, contribuendo a valorizzare l’economia locale in termini di occupazione, impatto ambientale, valorizzazione del paesaggio, differenziazione colturale e attenzione agli aspetti nutrizionali (il grano tenero raccolto diventa farina di tipo “1”, più ricca in fibre). Si tratta di un’inizativa che ha raggiunto rilevanza regionale, avendo coinvolto agricoltori, dopo gli agricoltori bergamaschi, quelli di altre province lombarde.

C’è poi il percorso didattico che ruota attorno al personaggio di “Capitan Pan Pan” per parlare e far conoscere il mondo del pane nell’ambiente scolastico. Portato avanti fino all’anno scolastico 2014-15  – con i patrocini dell’Ufficio scolastico provinciale, dell’Assessorato all’istruzione della provincia di Bergamo e del Comune di Bergamo – ha coinvolto alunni e insegnati dalle scuole materne alle medie offrendo l’opportunità di approfondire tematiche legate all’educazione alimentare e, più in generale, alla crescita dei ragazzi, e promuovendo, al contempo, la conoscenza e la collaborazione con le imprese di panificazione del loro quartiere. L’associazione ha inoltre finanziato una Borsa di studio, in convenzione con l’Università di Pavia, per quattro anni a partire dal 1999/2000 per un progetto di sorveglianza sanitaria a favore degli addetti del settore e successivamente sostenuto il “Progetto stress lavoro correlato per il settore della panificazione artigianale” a beneficio di tutti gli operatori.

In totale le realtà premiate in Lombardia sono 136: oltre alle 11 della provincia di Bergamo, 14 di Brescia, 5 di Como, 3 di Lecco, 2 di Lodi, 11 di Mantova, 53 di Milano, 5 di Monza/Brianza, 10 di Pavia, 18 di Sondrio e 4 di Varese. L’evento vede la presenza del presidente della Regione Roberto Maroni, dell’assessore allo Sviluppo Economico Mauro Parolini e di Giandomenico Auricchio, presidente Unioncamere Lombardia.


“Dimmi che pane scegli e ti dirò chi sei”. I fornai regalano il Paneoroscopo

pane-2.jpgIl tuo pane preferito è la ciabatta? Sappi allora che sei un tipo accogliente, un po’ abitudinario e una vera icona del relax domestico al quale gli astri consigliano di fare più sport e “camminare” molto. Se invece scegli l’arabo, ogni tanto ti piace “farcirti” con sapori forti e in amore sogni spesso ad occhi aperti, ma attenzione ai miraggi perché le oasi felici, del deserto, non sono poi molte!

Per San Valentino, nei panifici bergamaschi scatta il “Paneoroscopo”, un simpatico gioco grazie al quale chi, sabato 13 e domenica 14 febbraio, acquista panini e pagnotte riceverà un divertente profilo astrologico legato al prodotto scelto, ideale pensiero per gli eterni innamorati, sempre pronti a interrogare le stelle per saperne di più sulle inclinazioni del proprio carattere e la propria vita a due.

L’iniziativa è il secondo appuntamento del Calendario del Panificatore, un programma di eventi all’interno del progetto “Stagioni di pane” promosso dall’Aspan che, di mese in mese, coinvolge i fornai ed i loro clienti nella riscoperta di antiche usanze e tradizioni e nella valorizzazione del pane nella quotidianità.

Il percorso ha preso il via lo scorso 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate, patrono dei panificatori. In quella circostanza sono stati coinvolti gli over 65, chiamati a recarsi nei panifici aderenti e a scrivere frasi e ricordi sul mondo contadino dove il pane era protagonista. Per San Valentino, sono i fornai per primi a mostrare la propria passione, che dà origine ai tanti tipi di pane che accompagnano la vita di tutti i giorni. Scelte date per scontate e alle quali non si fa magari più caso e che l’originale Paneoroscopo, invece, rende speciali.

Ma c’è di più. Poiché l’evento vuole celebrare tutti coloro che vogliono bene e hanno delle passioni, i clienti che vorranno partecipare potranno scrivere il nome della loro grande passione nel “Pancuore” esposto nei panifici aderenti, oppure scattando un selfie e pubblicandolo sulla Pagina Facebook “Stagioni di Pane di Aspan”.

I negozi premieranno la partecipazione dei clienti con omaggi e con la consegna del Paneoroscopo a seconda del tipo di pane che hanno scelto di acquistare. Condividendo messaggi e iniziative creative il progetto punta a valorizzare il lavoro dei panificatori e i loro prodotti.

Non resta che scoprire cosa ci riserva il Paneoroscopo se amiamo la Garibalda, l’integrale, la michetta o la mantovana… I profili sono tratti da Ciboroscopo di Stefania Pendezza, referente dello sportello “Per e oltre Expo” dell’Ascom che supporta il progetto dell’Aspan.


Panificatori, messa e omaggi agli over 65 per la festa del patrono

Domenica 17 gennaio nella chiesa del Monastero Matris Domini a Bergamo, in via Locatelli, l’Associazione Panificatori ha celebrato il patrono della categoria, Sant’Antonio Abate, con una Messa officiata da Don Fausto Resmini.

Alla cerimonia erano presenti il presidente dell’Associazione Panificatori, Roberto Capello, il vicepresidente Andrea Suardelli con diversi associati e familiari.

Tra gli invitati, l’onorevole Antonio Misiani, il consigliere regionale Mario Barboni, Francesca Iacontini, vicario del prefetto, Carlo Vimercati, presidente della Fondazione Comunità bergamasca, Paola Crippa dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Oscar Fusini, direttore dell’Ascom di Bergamo, Valentino Rottigni della Flai Cgil, Giovanni Locatelli della Fai Cisl.

La ricorrenza del Santo patrono ha anche dato il la al primo evento del Calendario del Panificatore, un pacchetto di iniziative che, di mese in mese, coinvolge i fornai ed i loro clienti nella riscoperta di antiche usanze e tradizioni e nella valorizzazione del pane nella quotidianità. Nelle giornate del 16 e 17 gennaio gli over 65 sono stati così invitati nei panifici per scrivere una frase sul mondo contadino o sul pane, ricevendo in cambio un omaggio.


Il calendario 2016 lo scandisce il pane

L’Expo ha stimolato riflessioni sulla qualità e la sostenibilità del cibo, che non hanno lasciato indifferenti i panificatori dell’Aspan. Se prima e durante l’evento internazionale non hanno mancato di farne propri i messaggi, con la chiusura della kermesse le iniziative si fanno anche più strutturate e articolate.

Si chiama “Stagione di pane” l’inedito progetto promosso dall’Aspan in collaborazione con Ascom Bergamo, che vede coinvolti i panifici della Bergamasca in un evento all’insegna di tradizione e qualità. Il pane, alimento protagonista della nostra quotidianità che per generazioni ha condiviso le tavole e le storie delle famiglie di tutto il mondo fin dai tempi più antichi, oggi raggiunge il consumatore in modo ancora più intimo e personale, andando a ricercare luoghi e persone nelle loro vite contemporanee. E parlando di pane non si può non citare il suo elemento primario, ovvero il grano, un cereale che inizia il suo viaggio con la semina in autunno, fino a raggiungere il mese della raccolta, giugno.

È proprio da qui che “Stagioni di pane” inizia un percorso che segue il viaggio del cereale e ne racconta le tappe anche oltre la sua crescita per portare il consumatore ad una ri-scoperta del pane e della cultura che lo avvolge. Ogni stagione manifesta situazioni ed eventi specifici che connotano un determinato periodo dell’anno, portando in esso colori, profumi e sensazioni proprio come fa il pane.

Stagioni di pane si declina attraverso due tappe-manifestazioni: “Le strade del pane” e “Il Calendario del panificatore”.

LE STRADE DEL PANE segna l’inizio di una nuova esperienza e rappresenta un’occasione particolarmente significativa per connotare i luoghi del territorio dal punto di vista storico, culturale e naturale e dare quindi una lettura della Bergamasca attraverso l’alimento da sempre presente sulle nostre tavole. Ogni bottega racconterà la storia del luogo in cui è collocata e diventerà una preziosa tappa di conoscenza del territorio, invitando il pubblico a considerare il panificio come un punto di riferimento culturale attivo e coinvolgente.

IL CALENDARIO DEL PANIFICATORE è invece una ricca programmazione che valorizza alcuni particolari momenti dell’anno, dando voce ad antiche usanze e tradizioni e garantendo una continua presenza del pane e dei suoi protagonisti nella quotidianità, come da sempre accade nelle nostre vite e in quelle dei nostri antenati. Si parte con l’inverno, quando il 17 gennaio si festeggia Sant’Antonio Abate, patrono di tutti i panificatori: una ricorrenza che riporta alla memoria l’antica tradizione contadina riconducibile alla preziosa saggezza degli anziani. Ed è proprio a loro che si rivolge in questo giorno il “Calendario del panificatore”, con un omaggio agli over 65 e tante iniziative vivaci e allegre per allontanare il freddo della stagione.

Si continua a febbraio con la festa degli innamorati del 14: San Valentino, un’altra opportunità per declinare le mille forme dell’amore, dell’amicizia e della passione. Anche in questa occasione i panificatori accompagneranno i consumatori con la passione con la quale ogni giorno panificano evidenziando le caratteristiche di ogni tipo di pane attraverso un simpatico “Paneoroscopo”. E per chi celebrerà la passione con un selfie in panificio, omaggi e degustazioni a volontà!

E poi c’è l’arrivo della primavera che il 21 marzo segna la data di inizio di un periodo all’insegna della nascita e dei nuovi arrivi della natura, che Il Calendario del panificatore dedica a tutte le future mamme in attesa a cui sarà regalato un pane speciale.

Tutte le altre iniziative e ricorrenze  saranno pubblicate nel corso del nuovo anno sul sito di Aspan e saranno disponibili presso gli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa.

La particolarità non si manifesta solo nella ricerca e nella valorizzazione delle ricorrenze tradizionali, ma anche nell’attenzione alle diverse tipologie di consumatori ai quali sono dedicate proposte e iniziative specifiche a seconda della fasce d’età o dello stile di vita. E così con Il Calendario del panificatore ogni evento è un tributo alla moltitudine degli amanti del pane che saranno premiati con un dono speciale. L’idea che accompagna tutti gli appuntamenti è di coniugare cultura e alimentazione in un percorso fatto di tanti progetti con il costante intento di raggiungere il pubblico non solo nel periodo dedicato agli appuntamenti ma anche nel futuro.

Senza dimenticare, sulla scia dei contenuti diffusi da Expo 2015, la particolare attenzione per sostenibilità e sicurezza alimentare, di cui è testimone il progetto QuiVicino, da anni protagonista del percorso di Aspan.

 


Dalle farine alternative alle bacche di goji, le novità dei creativi del pane

Per i nostri nonni il pane era un alimento importante, la michetta soffiata era immancabile sulle tavole. Oggi di pane se ne consuma molto meno e la clientela è diventata più esigente, chiede prodotti nuovi, dal gusto particolare, con un occhio alla salute e limitato nel contenuto calorico. Anche i panettieri della Bassa Bergamasca stanno rispondono alle nuove esigenze del mercato proponendo pani con ingredienti originali e farine alternative. Ecco qualche esempio.

Treviglio

Amaranto e quinoa, ecco il mix vincente del Panificio Testa

Matteo Testa - panificio - TreviglioIl Panificio Testa, in via Zara, a Treviglio produce un nuovo tipo di pane a base di quinoa e amaranto. I due componenti, chiamati impropriamente grano, sono in realtà due piante. La quinoa contiene acido linoleico ed è una buona fonte di minerali e vitamine, è molto consumata dalle popolazioni andine in Perù e il suo nome significa “madre di tutti i semi”. L’amaranto è invece una pianta del centro America, ricca di proteine (ne possiede fino al 16 per cento). I due vegetali, simili a cereali, sono difficili da panificare poiché lievitano a fatica, ma in macinazione si comportano come il frumento. Ad avere l’intuizione sul nuovo prodotto è stato Matteo Testa, artigiano con la voglia di sperimentare, contitolare del laboratorio di famiglia insieme al fratello Andrea e a mamma Lucia.

Il risultato finale si ottiene mescolando le due farine a lupino e soia spezzati, semi di lino, semi di girasole, farina di segale tostata, semola di grano duro, sale marino e lievito madre. Il trevigliese attinge a un mulino di Merano, in Alto Adige, che macina farine scure come segale, kamut in purezza e frumento della Val Venosta. La peculiarità è un pane molto digeribile, che evita gonfiori dovuti a sfarinati di grano tenero e ha una durata – se ben conservato nel suo sacchetto senza metterlo nel frigorifero né nel freezer – di tre/quattro giorni. Il contenuto calorico limitato, gli zuccheri praticamente inesistenti, la ricchezza di fibra, rendono il pane di quinoa e amaranto molto richiesto da chi è attento alla linea. Il costo è di 8,5 euro al chilogrammo e il panificio trevigliese ne sforna ogni giorno quaranta pagnotte da mezzo chilo ciascuna, per un fabbisogno di 20 chili quotidiani.

Caravaggio

Al Forno di Nino il grano è coltivato in proprio. Ma il segreto sono le patate

Al Forno di Nino, a Caravaggio, in via Bietti, di proprietà della famiglia Stuani fin dagli anni Sessanta, si prepara un pane integrale che arriva direttamente dal campo. A farlo è Luca Anderloni, che macina il grano che ha seminato nei suoi terreni a Vedeseta, a mille metri d’altezza, nella Val Taleggio. Il procedimento consente di  mantenere intatto il germe, l’elemento nutritivo più prezioso del chicco che di solito viene separato, nella produzione, perché farebbe andare a male la farina. Al fornaio bergamasco non accade poiché macina ogni settimana. Prima avviene la semina, poi la raccolta del frumento tenero. Il sabato si ritira in montagna, dove pulisce e immagazzina fino a quaranta chilogrammi di grano che viene frantumato nei suoi tre mulini. Uno di questo, piccolino, dietro il negozio, serve per le dimostrazioni ai bambini.

Il fornaio agricoltore coltiva anche goji, frumento, segale e patate e si è informato studiando i ricettari di una volta. Libri e farina sono una peculiarità della panetteria che ospita anche un’area adibita a biblioteca, dove si può sfogliare un romanzo gustando il pane. Leggendo, Anderloni ha scoperto che proprio il tubero si presta a essere l’ingrediente che sostituisce lo strutto, come accadeva nella tradizione contadina che imponeva di usare per fare il pane in casa le verdure avanzate come zucca e patata. La quantità di patata da aggiungere è da condimento, il 3 per cento. Il procedimento è la biga, che si usa per le preparazioni casalinghe: si parte dall’impasto omogeneo preparato con farina, acqua e lievito, si lascia riposare per 18 ore e si riprende aggiungendo lievito e acqua man mano che cresce la forma.

Il costo è contenuto, 3,90 euro al chilo, per una produzione di 15 chili al giorno su un totale di due quintali. Anche il sapore è più genuino e l’aroma è quello del pane fatto in casa. Il contenuto elevato di fibre lo rende, invece, più salutare. L’abbinamento è con ogni piatto, anche se l’integrale si presta alla preparazione di bruschette a base di pancetta e grana, pomodoro e mozzarella di bufala, gorgonzola e miele, meglio se accompagnato da un bicchiere di buon vino bianco.

Urgnano

Suardelli, qui la differenza la fanno le bacche di Goji

Andrea Suardelli - fornaio - UrgnanoAma innovare, cercare ingredienti inconsueti che scopre nei suoi viaggi Andrea Suardelli, titolare con i genitori dell’omonimo forno e negozio in via Locatelli, a Urgnano. Ad avviare il laboratorio è stato il nonno paterno fin dagli anni Sessanta, mentre dal ramo materno si è arrivati alla quinta generazione di panettieri. Andrea continua il mestiere di famiglia nel segno dell’innovazione che parte dalla colazione.

Sempre più spesso si consumano frutti rossi, ricchi di antiossidanti e vitamine, i più preziosi sono le bacche di Goji che il giovane panettiere ha deciso di sostituire al cioccolato dei panini dolci. L’immaginario attinge al sofficissimo pan gocciole, prodotto da una nota multinazionale, solo che a dare il sapore sono i frutti orientali dalla forma allungata che crescono in modo spontaneo nelle valli dell’Himalaya e oggi sono coltivati anche da noi. La tecnica è la biga, con l’impasto lasciato riposare per 24 ore. Solo verso la fine si aggiungono lo zucchero di canna e le bacche. Non mancano il burro e il sale per esaltare i sapori e rafforzare i legami dell’impasto. Le bacche rappresentano il 5 per cento del prodotto. Una parte viene amalgamata, altre rimangono intere come guarnizione. Essendo disidratate, sono lasciate a bagno tutta la notte per ammorbidirsi. La loro acqua è poi usata per realizzare il pane. Lo stesso pan gocciole si può produrre con ogni tipo di frutto, dall’uvetta ai mirtilli rossi del Canada, purché non fresco dal momento che in cottura si sgretolerebbe. Le tartine profumatissime sono perfette per spalmarci sopra miele o marmellate. Il costo è di 60-70 centesimi a tartina (circa 7 euro al chilo).

Romano di Lombardia

Finazzi Alcide & Giovanni, la baguette è reinterpretata alla moda pugliese

Originalità anche a Romano di Lombardia, dove un panificio artigianale realizza una baguette francese, rivisitata secondo la tradizione contadina pugliese.  La novità proviene dal laboratorio di Giovanni Finazzi, fondato insieme al fratello Alcide cinquant’anni fa in vicolo San Giorgio, che ha mantenuto una conduzione che si è tramandata di generazione in generazione. Il forno ha scelto di puntare sulla farina di grano duro, la stessa che si usa per produrre la pasta, ma anche per pizze, focacce e altri lievitati, perché meno raffinata e più genuina. A fornire la materia prima sono proprio i mulini dell’Italia meridionale, dove cresce la varietà che necessita di molto sole. Con la semola viene impastato il filoncino di pane e non la classica pagnotta rotondeggiante. La forma allungata e l’impasto, di colore giallognolo e più granuloso, permettono di avere una maggiore croccantezza all’esterno, mentre l’interno resta soffice.

La farina di grano duro, a differenza della 00, vanta una ricchezza nutritiva per la maggiore quantità di proteine contenuta ed è più facile da digerire. La baguette di grano duro si abbina a tutti i piatti, anche se è irresistibile da sola appena sfornata oppure, svuotata della mollica, farcita a piacere con dolce o salato. Il costo è 3 euro al chilo. Un pezzo, lungo circa 60 centimetri, pesa sui 250 grammi e il panificio romanese ne sforna due quintali al giorno su una produzione complessiva pari a 800 chilogrammi.

Canonica d’Adda

Ricuperati, a ruba il pane agli 8 cereali. E l’Albero della vita lo fa primeggiare

Gianni Ricuperati - fornaio - Canonica d'AddaA Canonica d’Adda fare il pane è un’arte, come dimostra l’attività di Gianni Ricuperati, titolare dal 1990 di un laboratorio in via Matteotti e della rivendita in piazza del Comune. Le prime creazioni risalgono a quando aveva nove anni. La passione da allora non è cambiata. Basta dare uno sguardo alla vetrina della sua panetteria, con l’Albero della Vita, attrazione principale di Expo, ricostruito in pasta di pane e illuminato giorno e notte, per capire che non è un semplice artigiano. Grazie all’idea, ha vinto il concorso per la miglior vetrina. Le varietà di prodotto sono diverse decine, cambiate ogni giorno per non annoiare il palato. Il fiore all’occhiello è il pane scuro e integrale, in particolare agli otto cereali: per quest’ultimo la richiesta, ogni sabato, è di quindici chilogrammi.

Ricuperati, come facevano i panificatori una volta, compila un diario settimanale, dove sono annotate le preferenze della clientela e talvolta anche riguardo alla forma che varia dalle rose ai bastoncini, dalle baguette alle pagnotte. E l’otto cereali ha superato la classica michetta soffiata. L’impasto comprende farina integrale di grano tenero, farina di grano tenero, di segale, orzo, avena, granoturco, soia, semi interi di sesamo e lino. Il successo è dovuto alle sue proprietà, che lo elevano a “medicina naturale”: il pane scuro è più digeribile, meno calorico, ha un buon sapore e si accompagna a qualunque piatto. Essendo grezzo, mantiene maggiormente l’umidità, rimanendo croccante all’esterno e morbido all’interno. Il prezzo è 5 euro al chilo.


Panificatori, Capello confermato alla guida della Federazione nazionale

Roberto Capello 5Il bergamasco Roberto Capello, eletto nel giugno scorso presidente della Federazione italiana panificatori, è stato confermato al vertice dell’associazione nel corso dell’assemblea nazionale svoltasi domenica 21 giugno a Roma. Il ritorno alle urne si è reso necessario dopo l’approvazione, nel novembre scorso, del nuovo statuto che ha, in pratica azzerato le cariche. Tra le novità c’è allungamento del mandato del Direttivo, che passa da tre a quattro anni.

Classe 1963, socio e amministratore unico dei panifici che portano il suo nome con punti vendita a Bergamo e Seriate, Capello guida del 1996 l’associazione provinciale (che ha rinnovato proprio nei giorni scorsi le cariche la confermandolo presidente) e quella lombarda dal 2002. Dal 1996 siede nel consiglio nazionale della Federazione. È anche consigliere dell’Ascom e della cooperativa di garanzia Fogalco.


Aspan, Capello resta presidente. Nuovi i due vice

aspanNella riunione di insediamento avvenuta martedì 16 giugno, il Consiglio Direttivo dell’Aspan – nominato dall’assemblea dei soci l’8 giugno scorso -, ha confermato alla presidenza Roberto Capello ed ha nominato due nuovi vicepresidenti: Massimo Ferrandi di Treviglio (vicario) e Andrea Suardelli di Urgnano, che succedono nella carica a Elio Finardi ed Ivan Morosini.

Tra gli impegni principali individuati dal Consiglio Direttivo ne nuovo mandato la volontà di mantenere centrale l’attenzione sui temi della qualità dei consumi e della correlazione tra salute e alimentazione che stanno emergendo con forza anche grazie anche a Expo 2015 e che vedono l’Aspan impegnata in prima fila con il programma di filiera corta “QuiVicino”.

Roberto Capello, classe 1963, è presidente dell’Aspan dal giugno 1996. Dal febbraio 2002 è presidente dell’Unione Regionale Panificatori della Lombardia. Dal giugno 2014 è presidente della Federazione Italiana Panificatori.

Massimo Ferrandi, classe 1967, docente alla scuola professionale di panificazione Abf di Treviglio, è consigliere dell’Aspan dal giugno 2003.

Andrea Suardelli, classe1982, docente alla scuola professionale Abf di Treviglio, è consigliere dell’Aspan dal 2011.

Dal rinnovato Direttivo, che resterà in carica fino al 2019, fanno inoltre parte i confermati Giuseppe Bonadei (Clusone), Elio Finardi (Curno), Marcello Ghirardi (Bergamo), Gianfranco Ghisalberti (Sarnico), Ettore Gipponi (Osio Sopra), Raffaele Mattavelli (Palazzago), Carlo Trionfini (Alzano Lombardo), Patrizio Zaninoni (Nembro), Mauro Zucca (Casnigo) e i nuovi Lorenzo Locatelli (Villongo), Matteo Testa (Treviglio) e Filippo Tresoldi (Bergamo).


Panificatori, Capello chiede di “osare” di più

assemblea aspan 2015 -2-rid

L’Assemblea dell’Aspan, l’associazione dei panificatori bergamaschi, riunitasi, ieri ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo che resterà in carica fino al 2019. Sono stati confermati Giuseppe Bonadei (Clusone), Roberto Capello (Bergamo), Massimo Ferrandi (Treviglio), Elio Finardi (Curno), Marcello Ghirardi (Bergamo), Gianfranco Ghisalberti (Sarnico), Ettore Gipponi (Osio Sopra), Raffaele Mattavelli (Palazzago), Andrea Suardelli (Urgnano), Carlo Trionfini (Alzano Lombardo), Patrizio Zaninoni (Nembro), Mauro Zucca (Casnigo).

I nuovi ingressi sono quelli di Lorenzo Locatelli (Villongo), Matteo Testa (Treviglio) e Filippo Tresoldi (Bergamo). Revisori dei conti sono stati nominati Giorgio Gozzoli (presidente), Giovanni Paolo Rota (Almè) e Donathien Boschini (Stezzano).

Il Consiglio Direttivo si riunirà la prossima settimana per la nomina del presidente e dei due vicepresidenti. All’orizzonte si profila la conferma al vertice di Roberto Capello, che nel proprio intervento di bilancio sull’annata non ha mancato di sollecitare gli associati a guardare maggiormente fuori dal proprio forno e dal proprio negozio, indicando come imprescindibile una visione sostenibile del fare impresa.

assemblea Aspan 2015 ridPer far crescere l’attività, secondo l’associazione, è necessario infatti coniugare l’attenzione al business con quella ai valori riconosciuti dai consumatori, che possono fare la differenza in un mercato come quello del pane e dei prodotti da forno sempre più affollato e competitivo.

Alcune strade, in questo senso, sono state tracciate dall’Aspan. In primis con il progetto “Qui vicino” che ha creato una filiera locale del pane, riportando nei campi la coltivazione del grano tenero adatto alla panificazione: un’iniziativa che ha ormai assunto la dimensione regionale. In collaborazione con la Caritas è invece partito il “Pane ri-affermo” che recupera e distribuisce alle famiglie bisognose le eccedenze di produzione dei panifici bergamaschi grazie a una piattaforma informatica.