Comelit a Oriocenter, la domotica spiegata ai ragazzi

green expo pointLe soluzioni tecnologiche della “casa del futuro” si possono provare a Oriocenter, grazie Comelit Group SpA che dal 14 al 20 settembre è protagonista dello spazio Green Expo Point, il modulo abitativo all’insegna della più avanzata tecnologia e della più completa sostenibilità realizzato nell’ambito del Distretto dell’Attrattività “Green Attractivity Territory for Expo” che riunisce 31 comuni della Val Seriana e punta sulla valorizzazione delle filiere innovative e green.

pannello comelitNello spazio allestito al piano superiore dello shopping center, tutti i giorni dalle 18 alle 20 (sabato e domenica dalle 14 alle 20), un tecnico specializzato dell’azienda di Rovetta – ai vertici del mercato mondiale di videocitofonia, videosorveglianza, antintrusione, automazione domestica, antincendio e controllo accessi – sarà disponibile per illustrare ai visitatori i più moderni sistemi domotici progettati e realizzati da Comelit, con i relativi vantaggi in termini di comfort, sicurezza ed accessibilità.

Nel corso delle dimostrazioni sarà offerta alle famiglie e ai ragazzi la possibilità, attraverso una apposita App, di comprendere come possano essere attivate con estrema facilità, grazie alla domotica Comelit, le diverse funzioni e i differenti scenari di una moderna abitazione.


Cuochi, giornata in risaia e concorso per il miglior risotto

salera risoQuindici cuochi lombardi si sfidano nella preparazione del risotto nel quarto Trofeo Salera, l’azienda agricola bergamasca specializzata in cereali che ha il suo fiore all’occhiello nel riso coltivato nel Pavese, ormai scelta fissa di tanti ristoranti.

L’appuntamento è lunedì 7 settembre alla Cascina “La Reale” di Garlasco (via Alagna) e si inserisce in una giornata realizzata in collaborazione con l’Unione Cuochi Regione Lombardia aperta a tutti i professionisti lombardi che farà conoscere i luoghi e le modalità di produzione dell’azienda ma anche prodotti di selezionati espositori del territorio.

Il programma si apre alle ore 10 con il cocktail di benvenuto, seguito da una breve presentazione dell’azienda, dell’evento, degli espositori e dei cuochi in gara. Alle 11.30 si terrà una visita guidata con un agronomo e il titolare Pierluigi Salera, che illustreranno il ciclo produttivo, la semina, il raccolto la lavorazione e la stagionatura del riso. A mezzogiorno la degustazione guidata da Ilaria Salera delle eccellenze dei produttori presenti all’evento, mentre alle 13 inizierà il concorso. Per tutti saranno preparate una grande risottata e la polenta pedalata, mescolata cioè attraverso uno speciale attrezzo alimentato dalla forza delle gambe. In programma anche uno spettacolo comico con “il Ragionier Lodett insieme alla Ivalda, Miss e Mister Polenta” fino alla proclamazione dei vincitori e alla chiusura con un’anguriata in allegria.

Quest’anno i cuochi in gara dovranno cimentarsi nella creazione di un risotto Carnaroli invecchiato 18/24 mesi. L’organizzazione fornisce riso, brodo vegetale e strumenti di cucina, mentre gli altri ingredienti sono a carico dei singoli concorrenti.

La partecipazione è gratuita. Per informazioni: Ilaria Salera, tel. 339 1058787.


Scame si rafforza in Francia. Acquisito il controllo di Sobem N.G

scame parre sedeCon l’aumento della quota del capitale dal 25% al 61,5%, Scame Parre ha acquisito il controllo di Sobem N.G con sede a Dijon, in Borgogna, già filiale del gruppo Scame dal febbraio del 1997, con il nome di Sobem-Scame sarl.

Sobem N.G, che quest’anno celebra il suo sessantesimo anno di attività, è un’azienda produttrice di quadri elettrici, negli ultimi anni affermatasi anche nel mercato dei sistemi di ricarica per veicoli elettrici, grazie alle sinergie con Scame Parre, da sempre all’avanguardia in questo settore sempre più d’attualità.

Oltre ad essere storico marchio leader nel mercato francese, Sobem N.G. opera anche sui mercati internazionali, controllando il 50% di Sobem – Roumanie, anch’essa attiva nella produzione di quadri elettrici per tutti i mercati dell’est Europa.

Con questa manovra entra nel perimetro di consolidamento del gruppo Scame una struttura composta da 60 collaboratori specializzati che realizzano circa 10 milioni di fatturato.

A livello strategico, l’acquisizione permette ad entrambe le aziende, Scame Parre e Sobem N.G, di consolidare la propria presenza ed i rapporti commerciali nel mercato europeo.

«Grazie alla grande capacità di innovazione ed alla struttura flessibile e adattabile, comune ad entrambe le aziende, il gruppo Scame sarà in grado di conferire ulteriore valore aggiunto ad un’offerta d’eccellenza già volta alla completa soddisfazione dei propri clienti», sottolinea l’azienda.


E intanto il titolo vola in Borsa

Balzo in Borsa di Italcementi dopo l’annuncio di ieri del passaggio in mani tedesche. Dopo non essere riuscita a fare prezzo nelle primissime fasi di seduta, piazza un progresso del 49,39% a quota 9,86 euro per azione, proiettandosi verso i 10,6 euro fissati per l’Opa dei tedeschi di Heidelberg. Sospesa Italmobiliare, la holding della famiglia Pesenti, che segna un teorico +36,56%. In evidenza tutto il comparto dei cementiferi, con Buzzi a +6,1% e Cementir a +11,41%.

La famiglia Pesenti ha raggiunto un accordo con Heidelbergcement per cedere il 45% della società a 1,67 miliardi di euro e l’operazione sarà realizzata entro il 2016. A seguire, HeidelbergCement, che ha ottenuto da un consorzio di banche un prestito ponte da 4,4 miliardi, lancerà un’opa obbligatoria sull’intero capitale di Italcementi al prezzo di 10,60 euro per azione, che incorpora un premio del 70,6% per gli azionisti. L’intesa darà vita al secondo operatore al mondo nel cemento in termini di capacità produttiva, il primo in termini di vendite nel settore degli aggregati e il terzo nel calcestruzzo.


La reazione dei sindacati: «Anche il Governo chieda garanzie sul piano industriale»

«Il paese e Bergamo, per l’ennesima volta, perdono una eccellenza tutta italiana. Poi, per quanto riguarda le ricadute di questa operazione vedremo se potrà essere una opportunità per Italcementi o una ulteriore perdita di posti di lavoro».

Danilo Mazzola, segretario generale di Filca Cisl di Bergamo non nasconde le proprie paure per quanto possa accadere dopo la creazione del secondo colosso mondiale del cemento. La salvaguardia dei livelli occupazionale è il primo aspetto che il sindacato a tutti i livelli pretende sia osservato. «Negli ultimi tre anni – continua Mazzola – Bergamo è già stata interessata da una fuoriuscita di circa 200 lavoratori. La preoccupazione per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali non può non essere elevata».

Sulla stessa lunghezza d’onda, si muovono unitariamente le segreterie nazionali di Feneal, Filca e Fillea. «L’accordo con il quale Italcementi ha ceduto il 45% del Gruppo ai tedeschi di Heidelberg ci preoccupa nel metodo e nel merito, e getta ombre inquietanti sul futuro della società e sul destino dei circa 3.000 dipendenti italiani». Lo dichiarano i segretari nazionali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Fabrizio Pascucci, Riccardo Gentile e Marinella Meschieri. «Il metodo è semplicemente da stigmatizzare – spiegano i tre sindacalisti – perché tutta l’operazione è stata fatta tenendo all’oscuro le organizzazioni sindacali, non considerando quindi le più elementari norme di buone relazioni industriali. Ci chiediamo a questo punto a cosa servano i Cae (Comitati Aziendali Europei), creati proprio allo scopo di garantire lo scambio di informazioni fra i lavoratori all’interno dei gruppi multinazionali, per evitare comportamenti scorretti come questi. Ma soprattutto – proseguono – l’accordo ci preoccupa nel merito, perché non dà alcuna garanzia sul mantenimento dei livelli occupazionali rispetto al piano di ristrutturazione, che si concluderà a gennaio 2017».

«Ci auguriamo che il nuovo assetto societario non disperda la grandissima professionalità acquisita negli anni dai dipendenti di Italcementi. Da parte nostra abbiamo già chiesto un incontro urgente, nel quale ribadiremo la contrarietà ad ogni intervento che penalizzi i lavoratori. La vicenda – concludono Pascucci, Gentile e Meschieri – ci rammarica anche perché assistiamo al passaggio in mani straniere dell’ennesimo pezzo importante e prestigioso del Made in Italy, rispetto al quale sarebbe necessario che anche il Governo chieda garanzie sulla natura e sulla qualità del piano industriale».
A Bergamo, cuore pulsante del gruppo, tra capoluogo e Calusco lavorano circa 1.000 dipendenti.


Giocattoli, casalinghi, riscaldamento. Rodeschini in prima fila da 80 anni

da sinistra: Riccardo Galati, Gianandrea Lecco, Ivan, Marina e Barbara Rodeschini

 

Ve li ricordate i “chiodini”? Le capocchie colorate da infilare su una tavoletta bianca creando infiniti disegni. La Quercetti, che li ha inventati e continua a produrli, ora anche nella versione pixel per riprodurre l’effetto fotografia, ha realizzato una speciale e personalissima edizione per gli ottant’anni della Figli di Pietro Rodeschini, che ora, debitamente composta puntino dopo puntino, campeggia all’ingresso della sede di Gorle.

Non poteva che essere un gioco a rappresentare il traguardo dell’azienda, che alla vendita all’ingrosso dei giocattoli deve la metà del proprio fatturato e con il grande showroom pieno di tutti i possibili balocchi, molti in esclusiva, è capace di lasciare a bocca aperta i bambini di ogni età.

ivan rodeschiniIl “compleanno” è stato il 20 luglio. Ottant’anni esatti da quando, nel 1935, i giovanissimi fratelli Rodeschini fondavano la società che portava avanti in Valle Imagna l’attività ambulante dei genitori prematuramente scomparsi, vendendo nei mercati ferramenta, casalinghi e articoli di legno.

Da allora di passi ne sono stati fatti, seguendo e spesso anticipando l’evoluzione sempre più veloce del commercio. Cambiamenti di scenario anche repentini che, se hanno spiazzato tanti, non hanno mai trovato impreparata la compagine bergamasca. Oggi la Figli di Pietro Rodeschini Spa è forte di 35mila referenze tra casalinghi, ferramenta e giocattoli e si colloca nella “top five” nazionale delle aziende di distribuzione di giocattoli. È inoltre attiva nel settore energetico, anch’esso ramo storico dell’attività, che dalla fornitura di combustibili è passata man mano agli impianti (dal teleriscaldamento in giù) e ai servizi di manutenzione, con un forte plus dato dalle certificazioni.

L’azienda ha chiuso il 2014 con un fatturato di 30 milioni, in crescita (addirittura del 27% per i casalinghi). Circa 2 milioni sono generati dalla ferramenta, 2,5 dai servizi di riscaldamento e condizionamento, il restante è suddiviso tra giocattoli (60%) e casalinghi. Anche le prospettive per il 2015 sono positive e parlano di un +6% nel primo semestre.

«Un settore in ampliamento è quello della ferramenta – evidenzia il presidente Ivan Rodeschini – sul quale abbiamo investito con nuove referenze e nuovo personale, compreso un agente di vendita che sta espandendo il mercato nel Nord Est con possibili sbocchi oltreconfine».

rodeschini giocattoli rodeschini magazzino ridE dopo essere stata tra i pionieri degli acquisti in Cina (la prima missione è del 1982) non poteva mancare l’approdo, ormai da tre anni, nel retail on line, comprese le flash sales, le vendite a tempo, dal trend in forte crescita. La Rodeschini lavora oggi con colossi del calibro di Amazon. «Al canale on line cerchiamo di destinare prodotti appositamente selezionati – precisa il presidente – diversi da quelli dei negozi, che restano la nostra maggiore fetta di mercato, così da tutelarne l’offerta». «Il web è un settore schizofrenico, è difficile fare programmi e capire cosa funzionerà e per quanto tempo – aggiunge Riccardo Galati, che ha fatto il suo ingresso nell’azienda di famiglia nel 2012, mentre il padre Roberto è vicepresidente -. La nostra forza sta nell’assortimento e nella logistica, oggi che tutti cercano di non fare più magazzino, comprese le stesse aziende produttrici». «Avere un articolo e consegnarlo nel più breve tempo possibile è oro, soprattutto nel giocattolo», gli fa eco Gianandrea Lecco, che con Marina Rodeschini completa la quarta generazione impegnata in azienda. E di logistica la società s’intende, con cash and carry di 10mila metri quadrati gestito con il sistema della radiofrequenza.

La Figli di Pietro Rodeschini dà lavoro a 73 persone, 50 dipendenti e 23 in outsourcing. Con loro ed alcuni fornitori celebrerà il traguardo degli ottant’anni il prossimo 13 settembre al ristorante Da Vittorio di Brusaporto.

 


Birra, vino e bevande: i fusti nati a Bergamo alla conquista del mondo

Ha inventato un prodotto e il modo per realizzarlo. Ed ora sta bruciando le tappe per produrlo in tutto il mondo. L’ascesa è quella di PolyKeg, società con sede a Grassobbio che fa parte di un gruppo con esperienza ventennale nel settore dei contenitori in Pet. Ha portato l’innovazione nei fusti per spillatura, riuscendo a realizzarli in materiale plastico, monouso, completamente riciclabile e compatibile con i sistemi di riempimento e spillatura già esistenti. Cosa significa? Un’alternativa ai pesanti fusti in acciaio utilizzati per mescere birra, bibite e vino alla spina, con vantaggi importanti sul piano della logistica. «I fusti in acciaio – spiega Sergio Sonzogni – sono pesanti, il che significa difficili da movimentare ma anche che su ogni trasporto incide fortemente la tara. Inoltre sono forniti dietro cauzione e vanno restituiti, richiedono perciò un viaggio di ritorno, senza contare che per essere riempiti di nuovo devono essere trattati. Questo rende in pratica impossibile spedire lontano ciò che si imbottiglia. I nostri fusti riducono quasi a zero questi svantaggi essendo a perdere e completamente riciclabili».

L’azienda ha messo a punto una famiglia di fusti con quattro diverse capacità ma anche attacchi in grado di adattarsi ai cinque sistemi più diffusi del mondo, riciclabili anch’essi. I prodotti hanno incontrato il favore di produttori di bevande e birra, da Pepsi Italia ai birrifici Paulaner, Chimay, Pedavena, Menabrea, solo per citarne alcuni. «Vendiamo già in tutto il mondo – evidenzia Sonzogni – ma abbiamo l’esigenza essere più vicini ai clienti, per questo entro l’anno contiamo di aprire stabilimenti in Belgio, Nord America e Australia».

Lo sviluppo dell’azienda e le nuove prospettive sono state possibili grazie all’ingresso di 035 Investimenti, società costituita di imprenditori bergamaschi che effettua investimenti in aumento di capitale in piccole e promettenti realtà del territorio. Motivo per cui l’esperienza è stata raccontata nel corso di un incontro in Camera di Commercio sui canali innovativi di finanziamento per le imprese.

«Abbiamo capito che il prodotto era valido – ricorda Sonzogni – ma anche che occorreva fare presto per portarsi più vicino ai clienti e per questo ci serviva un sostegno finanziario adeguato. La banca non ha probabilmente capito la portata del progetto, ma è comunque grazie ad essa che abbiamo conosciuto 035 Investimenti. Il fondo non ci ha chiesto gli ultimi tre anni di bilancio, ci siamo intesi parlando di macchine e l’accordo si è concluso in alcuni mesi». L’ingresso in società è del 2013 e ora l’azienda dà lavoro direttamente e indirettamente a una quarantina di persone. «035 Investimenti – spiega il responsabile operativo Luca Ungarelli – è costituita da imprenditori bergamaschi e investe diventando socio di minoranza su Bergamo e la Lombardia in settori industriali e su realtà che siano proprietarie di tecnologia. La crescita è l’obiettivo comune a noi e alle aziende».

All’estero PolyKeg approderà con nuovi stabilimenti in punti strategici da cui distribuire i fusti a più clienti o con impianti realizzati direttamente nella sede del cliente vendendo le eccedenze sul mercato dell’area. La produzione di tutti i componenti, dalle preforme alle valvole, rimane invece a Bergamo. «Belgio, Nord America e Australia sono le prime mete – conclude Sonzogni -, ma nei progetti ci sono anche Romania, Regno Unito e Sudafrica».


ElettriCittà, il settore elettrico ha trovato la carica giusta

Più di 4.000 visitatori, 140 collaboratori che hanno partecipato alla fiera, 24 pullman per il trasporto dei visitatori, 4.500 gadget distribuiti e 114 stand allestiti in uno spazio totale di 11.000 mq. Sono i numeri della seconda edizione di ElettriCittà, fiera biennale dedicata al settore elettrico organizzata gli scorsi 8 e 9 maggio al polo espositivo di Bergamo da Elettroforniture Barcella, azienda bergamasca leader nel settore che scelto di creare un punto d’incontro per tutta la filiera.

Elettricittà 2015  2La kermesse ha coinvolto da un lato le primarie industrie produttrici dall’altro installatori, impiantisti, manutentori, responsabili di uffici tecnici e progettisti in un evento di richiamo non solo per l’area della bergamasca ma per tutta la Lombardia, per parte del Veneto e per l’Emilia, dove si trovano diverse filiali di Barcella Elettroforniture che conta complessivamente 23 unità locali.

Efficienza energetica, illuminazione, domotica, sicurezza, automazione e climatizzazione sono stati i principali temi, sviluppati anche grazie a incontri e convegni.

Elettricittà 2015«Un bilancio felice – commenta Guido Barcella, amministratore unico di Barcella Elettroforniture – per una fiera che ha volto lo sguardo a tutte le industrie produttrici di prim’ordine del comparto che hanno così avuto modo di condividere le soluzioni tecnologiche più avanzate nelle svariate aree di settore, a dimostrazione della vivacità e dell’eccellenza di intenti di un settore quanto mai in crescita. Collaborazione, sinergia e soprattutto volontà di emergere e di crescere le caratteristiche di una manifestazione che ha veramente acceso l’energia giusta e propositiva di uno dei settori trainanti dell’imprenditoria regionale e nazionale».


Commercio, i benemeriti e le attività storiche premiati dall’Ascom

«Imprenditori che in questi decenni hanno saputo far crescere le loro imprese, inserendole in mercati sempre più competitivi e globali e sui quali il nostro sistema confida per superare la pesantissima crisi attuale». Questa la motivazione con la quale l’Ascom ha premiato tre personalità benemerite del commercio nel corso dell’assemblea 2015, quella dedicata ai 70 anni di vita dell’associazione.

Le medaglie d’argento sono andata a Guido Barcella della Barcella Elettoforniture spa di Azzano San Paolo, Piergiorgio Salvi della società di distribuzione alimentare Fratelli Salvi srl di Gorle e a Mario Lameri della Lanzagomma Snc di Bergamo.

Come di consueto, l’Ascom ha anche consegnato una targa di riconoscimento ai negozi storici che hanno fatto il proprio ingresso nell’elenco regionale nel 2014: Hosteria del Vapore di Carobbio degli Angeli (1870), Ristorante Trattoria Ca’ Sabì di Palazzago (1913) e Macelleria Cazzaniga di Canonica d’Adda (1918).

 

Questi i benemeriti premiati negli anni dall’Ascom
  • Giovanni Cacciolo Molica – Orobica Pesca
  • Maurizio Pradella – Cidia Centro distribuzione alimentare
  • Marino Lazzarini – Lazzarini Dolciumi
  • Dino Rota – Quattroerre
  • Italo Poma – Mario Poma Ferramenta
  • Andrea Betti   – Betti e C. srl
  • Ugo Corno – DIF Spa
  • Guido Barcella – Barcella Elettoforniture spa
  • Piergiorgio Salvi – Fratelli Salvi srl
  • Mario Lameri – Lanza Gomma Snc di Bergamo
I negozi storici

In Bergamasca sono 95 i locali, negozi e ristoranti che fanno rivivere le tradizioni del commercio e con esse l’identità dei nostri luoghi e della città inseriti nell’apposito elenco regionale: tre insegne storiche di tradizione; 27 tra locali e negozi storici (16 in città e 11 in provincia) e 65 storiche attività (11 in città e 54 in provincia).

 

 


Elettroforniture Barcella, la crescita continua

La storia della Barcella Elettroforniture inizia negli anni del boom economico, quando Oreste Barcella decide di aprire in via Camozzi a Bergamo un negozio specializzato nella vendita di materiale elettrico ed elettrodomestici. Con la corsa a frigoriferi, lavatrici e dei primissimi televisori degli anni Sessanta, quando  gli elettrodomestici rappresentano l’inconfondibile segno di un benessere economico mai raggiunto prima, l’attività si trasferisce in via Don Luigi Palazzolo, all’angolo con via Calvi.

Negli anni Ottanta, in un mercato completamente cambiato, Barcella decide di abbandonare la vendita di elettrodomestici per concentrarsi sulla fornitura di materiale elettrico, assecondando un settore sempre in fermento e vitale come l’edilizia, oltre ad imprese artigiane e installatori.

Guido Barcella ritGuido Barcella entra nell’azienda fondata dal padre nel 1990, imprimendo presto una vera e propria svolta, dalla logistica alla distribuzione. Barcella diventa un marchio di riferimento per il settore, pronto ad aprire punti vendita non solo  in provincia – il primo a Gazzaniga – ma in tutta la Lombardia. Oggi Barcella Elettroforniture è una realtà affermata in tutto il Nord Italia, con ben 23 punti vendita in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, dove con le due imminenti aperture a Bologna e Reggio Emilia – con un investimento di un milione e mezzo di euro – l’azienda arriva  a coprire l’intera regione.

Nonostante la crisi dell’edilizia, l’impresa non ha mai smesso di investire e i bilanci positivi confermano la lungimiranza dell’aver colto in anticipo le nuove opportunità del mercato elettrico: «I settori emergenti sono senza dubbio quelli delle fonti rinnovabili, dal fotovoltaico all’eolico, e in generale il risparmio energetico, con lampade a led che ormai stanno soppiantando quelle tradizionali – spiega Guido Barcella -. La domotica prende sempre più piede e senz’altro in futuro la mobilità sarà sempre più elettrica, motivo per cui siamo pronti a supportare l’installazione di nuove colonnine per ricaricare le batterie delle auto ibride nel territorio».
Anche il mercato per rendere più sicure imprese, negozi  e case non conosce crisi: «L’installazione di dispositivi antintrusione e videocontrollo è sempre più richiesta». In oltre sessant’anni di storia la Barcella Elettroforniture ha superato a testa alta crolli di mercato e crisi di settore, a partire dall’edilizia residenziale, tanto da riuscire a segnare in un periodo congiunturale difficile una crescita del 7% del fatturato nei primi quattro mesi di quest’anno. La società, che oggi conta 200 dipendenti, deve il suo successo anche alla gestione della logistica, con consegne in tempi record: «Il quartiere generale di Azzano San Paolo conta su una superficie di 11mila metri quadri con 14 magazzini verticali con un transelevatore e macchine per il taglio rapido dei cavi – continua Barcella -. Se riceviamo un ordine alle 19, siamo in grado di garantire la consegna in qualsiasi nostro punto vendita alle 8 del mattino successivo, in poco più di 12 ore, grazie ai continui investimenti in informatizzazione e all’organizzazione del lavoro su due turni per la preparazione notturna dei materiali».  Tra gli obiettivi futuri dell’azienda, l’apertura di nuovi punti vendita per consolidare la presenza di Barcella Elettroforniture soprattutto in Lombardia e in Veneto.