Assemblea generale Fiva Confcommercio: “I mercati? La risposta all’inflazione”

Svolta sul rinnovo delle concessioni: in 13 anni di Bolkestein perse 30mila imprese

Diego Pesenti

Agli ambulanti assegnazione delle concessioni di posteggio – della durata di 10 anni – con procedure ad evidenza  pubblica trasparenti salvaguardando gli interessi degli operatori  che hanno una concessione tutelando così il lavoro di dipendenti e collaboratori; un numero massimo di concessioni delle quali  ciascun ambulante può essere titolare, possessore o detentore; i procedimenti di rinnovo delle concessioni in scadenza al 31 dicembre 2020 e non conclusi alla data di entrata in vigore della legge, andranno chiusi entro i 6 mesi successivi, con assegnazione della concessione secondo la normativa in vigore alla scadenza: quindi per una durata di 12 anni. Sono, in sintesi, i termini contenuti nel disegno di legge per il mercato e la concorrenza  2022 approvato dal Governo e che vanno all’esame di Camera e Senato. Per gli ambulanti il provvedimento del Governo sui rinnovi delle concessioni nei mercati costituisce quel punto fermo che  consente finalmente di chiudere l’emergenza “infinita” creatasi dopo il recepimento 13 anni fa della cosiddetta Direttiva Bolkestein.
Sui rinnovi delle concessioni, con il presidente Giacomo Errico, Fiva Confcommercio ha incentrato i lavori dell’Assemblea nazionale dei quadri dirigenti della Federazione  svoltasi in Confcommercio Milano, a Palazzo Castiglioni, ieri, domenica 7 maggio, con la partecipazione di oltre 600 ambulanti provenienti dal territorio e ogni parte d’Italia.
Un momento di confronto con i rappresentanti del Governo – sono  intervenuti il vicepremier Matteo Salvini e il sottosegretario al  Ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci (che, sottolinea Errico, ha seguito con grande attenzione l’iter del  provvedimento poi emanato dall’Esecutivo) – con Guido Guidesi,  assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia; con  Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche  del Lavoro del Comune di Milano.
Oggi in Italia le imprese che operano nell’ambulantato sono  166mila; 15mila in Lombardia; 9 mila a Milano e Città Metropolitana. “Gli ultimi 13 anni – dichiara Errico – hanno messo gli ambulanti in una situazione di forte disagio: eravamo 200mila, siamo  166mila. Nel nostro comparto non si investiva più perché mancava la certezza del futuro”. “Con il rinnovo, e sottolineo rinnovo, non proroga – prosegue Errico – vogliamo ripartire e quest’assemblea di Milano è il punto di partenza per il rilancio globale della categoria…con buona pace dei cosiddetti ‘apprendisti stregoni’, cioè chi ha cavalcato gli umori della categoria senza creare soluzioni concrete, così come invece abbiamo fatto noi”. Nell’ultimo biennio (Osservatorio FIVA 2023 con Format Research)  soltanto il 10,1% delle imprese del comparto ha effettuato  investimenti; quest’anno solo il 7,2% ha intenzione di farne.  Eppure vi sono capitoli fondamentali aperti come il rinnovo del  parco tecnologico degli autoveicoli utilizzati dagli ambulanti per  una piena sostenibilità ecologico-ambientale. Ma investire è davvero difficile nell’incertezza.
“I mercati all’aperto sono l’anti-inflazione: sono soddisfatto nel sapere che mentre la  grande distribuzione aumenta i prezzi ci sono donne e uomini che si svegliano alle 4 di mattina per offrire beni alla portata di tutti”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e  dei Trasporti Matteo Salvini a margine dell’assemblea dei  commercianti ambulanti di Fiva-Confcommercio.  “Per la Lega e il governo le lavoratrici e i lavoratori sono al centro della nostra opera e non solo il primo maggio”. Bene  “aver dato stabilità ai commercianti”, dice Salvini riferendosi al rinnovo delle concessioni degli ambulanti contenuto nel Ddl  concorrenza che, con l’ok del governo, va ora all’esame del Parlamento.  “Dobbiamo rilanciare il commercio ambulante – dice Giacomo Errico, presidente Fiva Confcommercio – le nostre richieste sono  state accolte ed abbiamo sentito quasi tutte le forze politiche. Speriamo in una veloce approvazione delle Camere perchè servono i criteri regionali per i rinnovi delle concessioni, non le  proroghe che abbiamo subito per 13 anni perdendo 30.000 imprese perche’ di fatto eravamo dei precari”. Diego Pesenti, presidente Fiva Ascom Confcommercio Bergamo ha sottolineato l’importanza di valorizzare i mercati e la professionalità di chi sta dietro al bancone: “Valorizzare i mercati nella loro funzione sociale, oltre che di calmieratore dei costi, è un passo importante per puntare i riflettori sulla nostra realtà di lavoro quotidiano. I mercati sono i luoghi più antichi del commercio e rappresentano uno dei presidi insostituibili per i nostri comuni e centri storici. Accogliamo inoltre con favore la novità sul fronte delle concessioni e i relativi rinnovi, anche in una provincia virtuosa come la nostra che ha già provveduto a oltre il 75% dei rinnovi. Ci auguriamo di dare una collocazione a tutti coloro che ne faranno richiesta”.


Emergenza Covid, attestato di merito a 500 attività alimentari che non hanno mai chiuso

Ad alimentaristi, macellai, fruttivendoli e ambulanti alimentari una pergamena in riconoscenza dei sacrifici fatti durante i mesi di pandemia

Ascom Confcommercio Bergamo sta provvedendo a consegnare un attestato di ringraziamento alle attività alimentari associate che si sono distinte durante il lockdown e che non hanno mai chiuso. Oltre 500 soci tra alimentaristi, macellai, fruttivendoli e ambulanti alimentari riceveranno una pergamena in riconoscenza della passione, dell’impegno, del coraggio dimostrato e dei sacrifici fatti durante i mesi di pandemia. “Dovendo ancora prestare attenzione alle norme per il contenimento della pandemia – sottolinea Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo – non riusciamo a organizzare una cerimonia collettiva di consegna nella nostra sede cittadina e per questo stiamo invitando le attività coinvolte a ritirare l’attestato presso la sede in via Borgo Palazzo 137 o nelle delegazioni Ascom più vicine”.

Oltre all’attestato, gli associati riceveranno anche una locandina con le indicazioni per partecipare alla raccolta fondi a sostegno de “Il Bosco della Memoria”, il progetto promosso dall’Associazione dei Comuni virtuosi e dal Comune di Bergamo e in fase di realizzazione al Parco della Trucca. Il sostegno al progetto si concretizzerà tramite la Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus e la campagna coinvolgerà tutti gli associati Ascom e Aspan che possono effettuare un bonifico sul conto corrente legato ai rispettivi fondi presso la Fondazione.

La targa commemorativa

Infine, in direzione Ascom si è tenuta nei giorni scorsi una cerimonia riservata per la consegna delle targhe commemorative alle famiglie del presidente di Ascom 50%Più (Franco Pulcini) e di due consulenti (Giuseppe Rosignoli e avv. Giancarlo Lodetti) scomparsi nel 2020.


Venerdì 9 aprile la protesta degli ambulanti non alimentari. “Niente vendita chiediamo solo di riaprire”

Oltre 200 operatori pronti a “occupare” i posteggi assegnati nei mercati di 34 comuni. Il presidente Dolci: “Riaprire i mercati e le fiere si può”

Anche Fiva Bergamo aderisce allo stato di agitazione indetto dalla categoria per venerdì 9 aprile in tutta la Lombardia. Una protesta civile che porterà oltre 200 ambulanti operatori non alimentari a “occupare” i posteggi a loro assegnati nei mercati di 34 comuni della Bergamasca senza però effettuare le vendita. Una manifestazione nel rispetto delle regole che coinvolgerà tutte le province lombarde per dimostrare che i mercati non possono vivere di soli ambulanti alimentari e che lavorando all’aria aperta ci sono le condizioni per operare in sicurezza.

“Saremo sui nostri posteggi per segnalare la nostra volontà di ripartire, riappropriandoci delle nostre aree di mercato, senza effettuare l’attività di vendita, nel rispetto del decreto, e per dimostrare che i mercati all’aperto sono sicuri – sottolinea Mauro Dolci, presidente Fiva Bergamo -. Non capiamo, infatti, perché le deroghe di apertura per le merceologie in zona rossa, dalle confezioni e calzature per bambini ai prodotti per l’igiene e la casa, non riguardino gli ambulanti. E soprattutto ci chiediamo perché una fabbrica può, al chiuso, ospitare centinaia se non migliaia dipendenti e operare con i dovuti accorgimenti, mentre noi no”.

Seguendo lo slogan Fiva “Riaprire i mercati e le fiere si può, riaprire i mercati e le fiere si deve”, gli ambulanti occuperanno i loro posteggi per testimoniare la volontà di ripartire con l’obiettivo di far tornare a lavorare tanti operatori drammaticamente fermi. Un gesto che va oltre la protesta sul campo: “Ieri abbiamo avuto un incontro con il Prefetto d Bergamo Ricci per sottoporre alla sua attenzione la grave situazione che stanno vivendo gli ambulanti – prosegue Dolci -. È stato un incontro proficuo non solo per il via libera alla manifestazione ma anche perché abbiamo notato la volontà di ascolto da parte delle istituzioni. La nostra categoria, infatti, è consapevole dell’emergenza sanitaria in corso e delle aperture vincolate alla situazione pandemica ma è anche allo stremo. Attendere ancora tutto aprile per la ripartenza non è possibile, c’è grande esasperazione e molti operatori non ce la fanno più dopo un anno di fatturati precipitati: di almeno il 40% nei casi migliori fino ad oltre il 90% per chi non lavora ormai da troppo tempo come i fieristi. Con ristori irrisori e famiglie da mantenere”.

La protesta in 34 comuni della Bergamasca

Da Bergamo a Capriate, da Pontida a Verdello passando per Sorisole e Caravaggio gli ambulanti sono quindi pronti ad alzare la voce, ma sempre nel rispetto delle regole: “Gli operatori di prodotti non alimentari saranno presenti presso i loro posteggi senza effettuare alcuna attività di vendita e la manifestazione sarà coordinata dalla nostra associazione per poter garantire la massima sicurezza e il rispetto delle regole – conclude Dolci -. Ci dissociamo infatti dagli atti violenti visti ieri a Roma perché non si tratta di fare a gara a chi urla di più: queste iniziative invece, servono a sensibilizzare le istituzioni: per la nostra categoria, infatti, passare in zona arancione ci consentirebbe di lavorare a pieno regime”.

I Comuni coinvolti nella protesta Fiva sono: Albano Sant’Alessandro, Antegnate, Bergamo (Viale Pasteur), Berzo San Fermo, Calcinate, Capriate S. Gervasio, Caravaggio, Casirate, Cene, Chiuduno, Cividate al Piano, Colzate, Fara Gera D’Adda, Fiorano al Serio, Gandellino, Gorno, Grassobbio, Leffe, Levate, Morengo, Onore, Piazza Brembana, Ponte San Pietro, Pontida, Pradalunga, Pumenengo, Ranica, Schilpario, Seriate, Sorisole, Spinone al Lago, Stezzano, Vedeseta, Verdello.


Ambulanti, entro il 31 dicembre va rinnovata l’attestazione 

Entro il 31 dicembre è obbligatorio rinnovare l’attestazione e eventualmente aggiornare la carta di esercizio per il commercio su aree pubbliche. Come ogni anno Fiva è a disposizione presso la sede Ascom con un consulente dedicato che assiste l’imprenditore nella pratica.
Il servizio è gratuito per i soci Fiva/Ascom. Per informazioni e appuntamento, tel. 035.4120113/112 o scrivere a fiva@ascombg.it.


“Alla scoperta dell’ortomercato” tra formazione e consumo consapevole

Valorizzare il ruolo dell’ortomercato come piattaforma di commercializzazione e luogo di incontro tra produttori, operatori e consumatori, conoscere le caratteristiche e le proprietà dei prodotti, educare al consumo consapevole di frutta e verdura e creare un contesto favorevole alla progettazione di nuovi percorsi formativi. Sono questi i principali obiettivi del progetto gratuito “Alla scoperta dell’ortomercato”, rivolto ai più giovani attraverso interventi in classe e visite all’ortomercato.

Un percorso autentico in grado di avvicinare le giovani generazioni al valore nutrizionale e culturale dei prodotti ortofrutticoli. Del resto, il consumo di frutta e ortaggi, così alto e diversificato a seconda dei paesi di origine, fa di questi alimenti importanti simboli di identità culturale e grandi contenitori di storia e tradizioni che caratterizzano i luoghi del mondo da cui provengono.

Assaggiare un prodotto ortofrutticolo è come immergersi in un ricco percorso dove l’ambiente e le persone che lo abitano diventano protagonisti di un universo fatto di colori, sapori, racconti e tradizioni e dove i processi produttivi sono fortemente legati a usi, costumi e ambienti specifici. Ecco perché frutta e verdura regalano sempre l’occasione giusta per conoscere la diversità del nostro pianeta e l’ortomercato è quel luogo che unisce una grande varietà di elementi, rappresentando una perfetta occasione di incontro, dove ciò che si celebra è la vivacità della vita e il suo benessere.

 

La sinergia tra più attori

Ma non solo: il grande valore di questa iniziativa consiste anche nella pluralità di soggetti e categorie coinvolti che trovano un fondamentale punto di riferimento nell’ortomercato, dove le contrattazioni tra grossisti e commercianti delle prime ore del mattino e il successivo incontro con il più ampio pubblico dei consumatori finali, contribuiscono a creare un contesto altamente interattivo e dinamico che rende efficienti i meccanismi commerciali e consente di valorizzare la qualità dei prodotti offerti.

Come dichiara il presidente di Bergamo Mercati, Giacomo Salvi: “Consideriamo questo progetto veramente strategico ai fini di una piena valorizzazione dell’ortomercato, non solo in relazione al ruolo che svolge rispetto all’economia locale, ma anche in vista di un’ampia diffusione – presso un pubblico di giovani – di stili di comportamento legati a un consumo critico e rivolti alla qualità della vita. Il tutto con la massima attenzione ad alcune questioni chiave per lo sviluppo delle comunità territoriali, quali il potenziamento della qualità e tracciabilità dei prodotti, il ruolo dei negozi di vicinato e degli ambulanti, il rilancio delle produzioni locali”.

 

Attenzione ai prodotti locali

Tra i soggetti coinvolti, un’attenzione particolare è rivolta alle produzioni locali. “Siamo davvero orgogliosi di far parte di questo progetto – afferma Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo – perché riteniamo fondamentale far capire ai più giovani l’importanza del consumo di prodotti locali e di tutta la filiera coinvolta nella loro produzione. Il tema della stagionalità e dei prodotti a km0 dovrebbe essere un punto di riferimento nell’educazione, perché favorisce la formazione di un consumo critico fin dalla giovane età e aiuta i ragazzi a conoscere il proprio territorio da diversi punti di vista”.

Accanto alle produzioni locali, assistiamo oggi anche a un commercio sempre più diffuso di prodotti esotici, spesso risultato del progresso tecnologico che ha interessato paesi avanzati, così come quelli in via di sviluppo, unitamente ai mezzi di comunicazione efficaci e alle condizioni logistiche e di trasporto che accorciano le distanze e che hanno favorito sempre più la diffusione di prodotti provenienti da differenti contesti climatici e produttivi. Questo tema rappresenta uno dei punti cruciali del percorso di conoscenza rivolto alle scuole, che sono invitate a conoscere la biodiversità di tutto il pianeta e in particolare, il ventaglio di parametri e di aspetti qualitativi e ambientali che caratterizzano i prodotti di stagione o fuori stagione, locali e non, nella piena coscienza dell’esistenza di un’enorme varietà di beni alimentari che devono essere valutati e apprezzati a tutto tondo, senza pregiudizi ma con cognizione di causa.

La realtà dell’ortomercato, che il progetto intende far conoscere ad un grande pubblico, implica l’apporto costante di un ampio ventaglio di protagonisti, a partire dai grossisti “impegnati in un articolato un lavoro di squadra – fa notare Carlo Garletti, Presidente Consorzio Operatori Mercato Ortofrutticolo e membro del Consiglio di Amministrazione di Bergamo Mercati – in vista di un unico obiettivo, ovvero quello di garantire regolarmente alla filiera una disponibilità di prodotti di elevata qualità e la più ampia gamma possibile”.

 

Il ruolo dei negozi di vicinato e degli ambulanti

Altrettanto rilevante è il ruolo dei negozi di vicinato e degli ambulanti, che capillarmente portano qualità e diversificazione dell’offerta accompagnate da un fattore essenziale quale il contatto diretto con il consumatore. “In quest’ottica – chiarisce Livio Bresciani, Presidente di Categoria del Gruppo Dettaglianti Ortofrutta Ascom di Bergamo e responsabile nazionale del Settore Ortofrutticolo di Fida Confcommercio – le piccole realtà commerciali assumono un valore anche sociale in diversi contesti territoriali, generando dinamiche positive che solo gli esercizi commerciali al dettaglio e i negozi di vicinato si dimostrano in grado di interpretare con una sensibilità e una dedizione all’altezza delle aspettivative dei cittadini e dei consumatori più esigenti”.

“In tutto questo meritano una menzione speciale gli ambulanti – sottolinea Fausto Mologni, vicepresidente Anva Confesercenti – Oggi più che mai, i mercati locali con i loro ambulanti raggiungono le famiglie nei luoghi più vicini a loro, portando sotto casa la qualità dei prodotti a prezzi accessibili, perpetuando tra l’altro, anche un antico modello di commercio basato sull’incontro, sul dialogo diretto e la convivialità tipica del mercato all’aperto”.

“Alla luce dei molteplici apporti di tutti gli attori coinvolti – conclude Stefania Pendezza, presidente della Cooperativa Sociale Mondo Verde – è stato possibile pianificare una serie di azioni condivise che contribuiranno ad offrire al mondo della scuola percorsi formativi di alto pregio, in grado di rafforzare la percezione di studenti, operatori e istituzioni intorno all’importanza di costruire modelli di sviluppo improntati ad una crescita sostenibile”. L’iniziativa, oltre a percorsi gratuiti in classe e all’ortomercato rivolti alle scuole primarie e secondarie di primo grado della Bergamasca, prevede la realizzazione di progettualità finalizzate alla valorizzazione del comparto ortofrutticolo con alcune scuole secondarie di secondo grado come l’ABF di Bergamo.


Anche il mercato di Clusone tifa Atalanta

A Clusone arriva l’Atalanta e anche il mercato si veste di nerazzurro: lunedì 15 e lunedì 22 luglio tutti i banchi “indosseranno” bandieroni con i colori tradizionali della Dea e regaleranno un colpo d’occhio degno della coreografia della curva Nord. L’iniziativa è promossa da Anva Confesercenti e Fiva Ascom.  “Un modo simpatico per stringersi attorno alla squadra, che in questi giorni è impegnata nel ritiro estivo – spiega Fausto Mologni, vicepresidente dell’Anva e artefice dell’iniziativa – Anche i commercianti ambulanti fanno il tifo per il gruppo di Gasperini, lasciandosi contagiare volentieri dall’entusiasmo in vista della Champions e, in generale, alla vigilia di una stagione che si annuncia speciale”.


Mercato del lunedì, il Comune cerca ambulanti interessati a piazza Alpini

Si avvicina il momento del trasferimento del mercato del lunedì dal piazzale della Malpensata all’area in fase di realizzazione da qualche giorno in via Spino e piazza Alpini. Continua quindi il lavoro del Comune di Bergamo per rendere il più armonico possibile il passaggio alla nuova collocazione.

Il trasferimento del mercato dalla Malpensata, già previsto dal PGT approvato nel 2010, è motivato dalla necessità di applicare le norme che regolano la dimensione degli stalli e le distanze di sicurezza tra i banchi, che al piazzale della Malpensata porterebbero alla perdita di circa 80 espositori. La ricerca di una soluzione è iniziata circa due anni or sono con una fitta interlocuzione con le associazioni di categoria, per arrivare ad una sintesi condivisa intorno all’area di via Spino.

In questi giorni gli uffici comunali alle attività produttive hanno provveduto a predeterminare le categorie merceologiche dei 36 banchi che creeranno in piazza Alpini il mercato rionale del centro il lunedì mattina. Una scelta per realizzare il giusto mix di merce in vendita, in modo da avviare un mercato il più variegato possibile e non sbilanciato su determinate categorie merceologiche. Nei prossimi giorni sarà avviata un’interlocuzione con gli ambulanti per stabilire quanti e quali ambulanti abbiano interesse a occupare gli spazi della futura piazza Alpini.

Tra i parametri stabiliti per la scelta dei banchi che si trasferiranno accanto all’urban center il lunedì mattina non v’è solo la categoria merceologica, ma anche “l’anzianità” dell’attività: precedenza quindi – tra gli interessati al trasferimento – ai banchi storici o che da più anni vendono la mercato del lunedì.

Il Comune sta inoltre pensando di riproporre il bando per la “rottamazione” delle concessioni del mercato, già proposto qualche mese fa: in quell’occasione il bando fu proposto per concedere contributi (e furono 5) agli ambulanti disposti a rinunciare alla propria concessione per ridurre il numero di banchi in modo migliorare le condizioni di sicurezza sul piazzale della Malpensata, oggi invece verrebbe riproposto – su richiesta degli stessi ambulanti – per ridurre l’impatto sulle vie dell’area di via Spino.

Un tema questo su cui l’Amministrazione sta interloquendo con i rappresentanti della LIA da qualche settimana, cercando di garantire le migliori condizioni possibili per consentire agli imprenditori dell’area di svolgere la propria attività. Si sta anche valutando anche la possibilità di definire una concessione di parte dei nuovi 340 posti auto a vantaggio degli artigiani che operano nella zona.


Piazza Dante, il villaggio di Natale regala buoni spesa

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In piazza Dante a Bergamo è ritornato il “Villaggio di Natale” con botteghe-chalet, spettacoli di burattini e musica e una lotteria che regala buoni acquisto.

Da venerdì 24 novembre sino a martedì 26 dicembre, la manifestazione porta in uno dei luoghi più belli e centrali della città le atmosfere e le idee regalo per il Natale grazie a creativi, artigiani, commercianti.

La manifestazione, alla sua quindicesima edizione, quest’anno ha una regia nuova, quella di Comap che subentra all’Associazione Artigianato orobico. La Cooperativa degli ambulanti di Bergamo formata dalle associazioni di categoria Fiva-Ascom e Anva-Confesercenti presenterà quest’anno svariate novità, a partire dagli espositori (provenienti anche da fuori provincia) e dalle proposte merceologiche fino all’agenda di appuntamenti.

Il villaggio ospita 17 casette di legno, ognuno con una proposta originale per il Natale. C’è una casetta dedicata alle costruzioni lego, una ai libri, una all’oggettistica di Natale, casette di dolci e caramelle e uno spazio dedicato alla solidarietà che fa conoscere l’impegno della onlus l’Arca di Leonardo che raccoglie fondi per i bambini disagiati.

christmas villageRicco il calendario degli appuntamenti: l’8 dicembre dalle ore 15.30 sarà proposto uno spettacolo di burattini; il 16 dicembre è prevista l’esibizione della Millennium Band di Verdello (ore 15.30); per tre sabati consecutivi nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 16.30, sarà offerta ai più piccoli una merenda a base di pane e nutella. Tra le iniziative anche l’estrazione di buoni spesa da utilizzare per lo shopping nel Villaggio. A fronte di ogni acquisto, i visitatori riceveranno in regalo una cartolina da imbucare in una apposita cassettina. Le estrazioni dei biglietti fortunati, del valore di 50 euro, avverranno sabato 2, 9 e 16 dicembre. Il montepremi messo a disposizione da Comap è di 1.200 euro. Per l’occasione, la piazza sarà addobbata e illuminata grazie alle iniziative del Centro Piacentiniano.

«Il mercatino esiste da 15 anni ed è stato portato avanti con impegno dall’Associazione Artigianato Orobico – spiega Federica Nello, presidente di Comap -. Ereditiamo la manifestazione dalla presidente Simonetta Fulciniti, purtroppo venuta a mancare prematuramente lo scorso giugno. Per la nostra associazione sarà una prima edizione. Abbiamo voluto reinterpretare la formula degli anni scorsi e proporre delle novità che ci auguriamo saranno apprezzate dai visitatori».

Il Villaggio sarà inaugurato venerdì 24 novembre alle ore 11.30 alla presenza della presidente di Comap Federica Nello, di Mauro Dolci presidente Fiva Ascom, di Giulio Zambelli presidente Anva Confesercenti e del vicesindaco Sergio Gandi.

Il Villaggio sarà aperto dalle ore 9.30 alle 19.30 nei giorni feriali, dalle 9.30 alle 20 nei giorni festivi, con eccezione di venerdì 8 dicembre e di martedì 12 dicembre in cui la chiusura sarà alle 22.

Per informazioni: comap.eventi.fa@gmail.com


Seriate: centro pedonale, bancarelle e dolci per la Fiera d’autunno

seriate-piazza-alebardi-iniziative-nataleDomenica 19 novembre nel centro di Seriate arriva la “Fiera d’autunno”, la manifestazione promossa dall’assessorato al Commercio in collaborazione con la cooperativa Com.a.p., formata dalle associazioni di categoria Fiva Ascom e Anva Confesercenti.

Dalle 9 alle 19, sarà un susseguirsi di colori e sapori da via Italia a piazza Giovanni XXIII, passando per via Dante, rese pedonali. I visitatori potranno vivere un anticipo delle vetrine di Natale, grazie a una quarantina di commercianti ambulanti che proporranno capi d’abbigliamento, bigiotteria, borse, pelletteria, piccola oggettistica, articoli da regalo.

Non mancheranno le bancarelle dei dolci, con caramelle, zucchero filato, frittelle e cioccolato in tutte le forme, dalla fontana di cioccolato fondente al cremino al taglio, sino alle praline ripiene di liquore. Sarà una delizia per piccoli e grandi: i primi potranno riscaldarsi con un buon bicchiere di cioccolata calda, i secondi con del vin brulé e caldarroste. In bella mostra anche i prodotti tipici bergamaschi, dal salame al formaggio Branzi, quartirolo e stracchini.

Come Emozioni d’autunno e le altre manifestazioni cittadine, anche questa, realizzata in collaborazione con il Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile della Città di Seriate, il Gruppo Protezione civile Associazione Nazionale Bersaglieri di Seriate, i volontari dell’Anppe, le forze di polizia e alcuni commercianti delle vie coinvolte, si inserisce tra le proposte promosse dall’Amministrazione comunale per promuovere il commercio locale e il territorio, per animare il centro cittadino e ravvivare momenti di socialità tra seriatesi.


Le imprese: «Un grave danno l’abolizione dei voucher»

L’esigenza delle imprese di gestire con efficienza i picchi di lavoro è forte e il nuovo contratto di prestazione occasionale, PrestO, introdotto dopo l’abolizione dei voucher, presenta troppi limiti (su tutti la dimensione aziendale e il compenso minimo di 36 euro per ogni prestazione), costi più alti e complicazioni nell’applicazione. Lo rilevano i rappresentanti delle categorie del commercio e dei servizi con maggiori esigenze di flessibilità a margine del seminario che l’Ascom ha organizzato in collaborazione con Inps e Ispettorato del Lavoro per presentare nel dettaglio il nuovo strumento.

La nuova normativa di fatto esclude gli albergatori: «Le nostre strutture superano i cinque dipendenti e l’impossibilità di impiegare i nuovi voucher sta penalizzando fortemente la categoria – rileva Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori Ascom -. Non ci resta che ricorrere ai contratti a chiamata, più onerosi, per inquadrare il lavoro occasionale nei momenti di massima affluenza e per attività residuali».

Anche i pubblici esercizi hanno mal digerito i “PrestO” e tutti i paletti e gli ostacoli che la loro applicazione richiede: «La nuova normativa danneggia gravemente un settore già in difficoltà – spiega Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Bar, Caffetterie e Pasticcerie Ascom -. Speriamo che si possa tornare ai vecchi voucher: i “PrestO” non solo sono più onerosi, ma impongono diversi limiti, a partire dal minimo di quattro ore per ogni prestazione occasionale. Per gestire il picco di lavoro delle colazioni quattro ore sono troppe, come per la fascia dell’aperitivo. Lo Stato si è piegato ai diktat sindacali senza considerare che il presupposto per le assunzioni vere e proprie, quelle che tutti vorremmo per la serenità delle famiglie e dei lavoratori, è quello di portare le imprese a fare utili. Invece si fa di tutto per affossare il settore».

Delle distorsioni e degli abusi nell’applicazione dei voucher non devono fare le spese le categorie per cui i vecchi tagliandi di lavoro erano nati: «Il ricorso ai voucher di fatto ha sopperito all’assenza di regolamentazioni contrattuali adeguate a gestire picchi di lavoro o a tamponare esigenze organizzative», ricorda Beltrami.

L’obiettivo di scongiurare gli abusi ha inoltre complicato enormemente l’applicazione del lavoro occasionale, come sottolineano i ristoratori, attraverso il commento della presidente Petronilla Frosio: «La gestione dei nuovi voucher comporta diversi passaggi che poco si conciliano con l’esigenza immediata di assumere per qualche ora un lavoratore per tamponare un picco di lavoro difficile da prevedere. L’applicazione dei PrestO è davvero difficile. La gestione del lavoro occasionale dovrebbe poter essere fatta in autonomia da qualsiasi imprenditore, invece si cambiano di continuo regole e modalità che sottraggono moltissimo tempo al nostro lavoro».

Gli ambulanti hanno impiegato i “buoni lavoro” per la gestione dei banchi dei mercati e per le fiere itineranti: «Per la nostra tipologia di lavoro è impensabile assumere esclusivamente a tempo indeterminato o a chiamata, specialmente per chi si sposta di continuo per fiere e manifestazioni – commenta Mauro Dolci, presidente provinciale Fiva Federazione Italiana Venditori su Area pubblica -. Con i vecchi voucher si era trovato un giusto equilibrio tra tranquillità delle aziende e possibilità di integrazione al reddito per i prestatori coinvolti. La loro applicazione era inoltre semplice e immediata, dall’attivazione all’acquisto. Speriamo che i nuovi voucher non siano, come purtroppo sembra sulla carta, di davvero difficile applicazione».