Salone del Mobile, i blogger esaltano gusto e design

Una bella cucina, i consigli smart di due food blogger appassionati e l’aria di Natale che fa sempre più intensa: lo showcooking d’effetto è servito!

Quello che ha coinvolto i visitatori del Salone del Mobile di Bergamo lo scorso sabato 18 novembre mostrando tutto il valore del connubio tra buon cibo e design.

L’evento era una tappa del tour nazionale “iFood inStore” frutto della collaborazione tra i blogger di iFood e il marchio Scavolini. Nei 192 mq dello stand Scavolini Store Bergamo – dove erano esposte alcune delle collezioni più rappresentative per l’arredo cucina, living e bagno – si sono messi all’opera Lina D’Ambrosio, bergamasca di nascita, milanese d’adozione, grafica nella vita di tutti i giorni e autrice del blog “Spadellatissima – More than food”, e Marco De Padova, manager del food&beverage e titolare del blog “In cucina con il Direttore”.

Lina ha suggerito ricette semplici per preparare degli antipasti e finger food grazie alla pasta sfoglia, mentre Marco ha eseguito variazioni cromatiche e di gusto su dei morbidissimi panini.

Ospite Vatinee Suvimol, responsabile editoriale del progetto iFood e blogger di talento, che vive e lavora a Bergamo. Ha raccontato la sua esperienza nel mondo del web e della sua cucina fusion e thailandese, di cui parla anche nel blog “A Thai Pianist” e nel fortunato libro “La mia storia Thai”.


Giovani Ascom, le immagini della serata tra arte e solidarietà

La 12esima edizione di “Per un sorriso in più”, l’evento benefico organizzato dai Giovani Imprenditori dell’Ascom di Bergamo, aveva per sottotitolo “Facciamo della solidarietà un’arte”. Così è stato lo scorso 15 settembre all’Accademia Carrara di Bergamo, che ha aperto le sue porte per un elegante buffet con accompagnamento musicale e le sue sale alle visite guidate delle preziose tele.

Da sempre impegnati nel sostegno delle associazioni del territorio che si occupano dei più piccoli, i Giovani quest’anno raccoglievano fondi per l’associazione Azzurra di Bergamo che si dedica alla cura e all’assistenza di bambini colpiti da gravi malformazioni congenite o sindromi genetiche rare. La vicinanza alla onlus è stata testimoniata anche da tocchi di azzurro nell’abbigliamento e negli accessori dei partecipanti.

Alla serata hanno partecipato l’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti, Giampietro Bonaldi, amministratore unico della Cobe direzionale, il dottor Adib Salim, pediatra e cardiologo, presidente fondatore dell’Azzurra, i vertici dell’Ascom e delle categorie, i giovani imprenditori desiderosi di rafforzare lo spirito di gruppo e la collaborazione e le aziende che hanno condiviso l’obiettivo solidale.

Il servizio fotografico è di Fabio Toschi.


Abbraccio della Presolana, le immagini di un record

Quella di domenica 9 luglio è stata una giornata speciale. Mentre in città arrivava la notizia del riconoscimento delle mura venete come Patrimonio Unesco dell’Umanità (candidatura sostenuta lo scorso anno con un abbraccio da record lungo tutto il perimetro della fortificazione), attorno alla Presolana si stringevano 2.846 persone (ma gli iscritti erano oltre 3.200), unite in una cordata di 20 chilometri per un nuovo maxi abbraccio, questa volta della montagna simbolo delle Orobie.

Un gesto forte per testimoniare l’attaccamento al territorio e la necessità di salvaguardarlo, che inaugurato una nuova categoria del Guinness World Record, quello della cordata più numerosa al mondo. L’annuncio ufficiale del primato è stato dato dalla giudice Lucia Sinigagliesi scatenando un coro entusiastico tra i partecipanti e nel quartier generale dell’organizzazione alla baita Cassinelli.

Il grande evento è stato promosso dall’Unione Bergamasca delle Sezioni e Sottosezioni del Cai, della Sezione di Bergamo dell’Associazione Nazionale Alpini, la Provincia di Bergamo in collaborazione con istituzioni, fondazioni, associazioni e imprese del territorio. Anche Ascom Bergamo Confcommercio, attraverso la cooperativa di garanzia Fogalco e il Distretto del Commercio di Clusone, ha supportato la manifestazione, e partecipa alla soddisfazione per l’importante traguardo.

A camminare al fianco dei sostenitori c’era il direttore della Fogalco Antonio Arrigoni che ha raccolto alcuni scatti significativi dell’impresa.


Bergamo Jazz, premiate le vetrine più belle

La febbre di Bergamo Jazz Festival 2017 ha contagiato anche i negozi. Sono infatti oltre 100 le attività commerciali che hanno partecipato al concorso “Jazz in vetrina” promosso dall’Ascom in collaborazione con Bergamo Jazz, per creare un colorato e creativo fil rouge cittadino con il grande ed attesissimo evento musicale.

Oggi alle 17 nella sala Riccardi del teatro Donizetti sono stati premiati i cinque vincitori. Si tratta del bar pasticceria Sant’Anna, del negozio di design e arredamenti in legno Oxtam e di Baloons & Bonbons, specializzato palloncini e caramelle di ogni forma, tutti in Borgo Palazzo, della boutique Laura Natali in via Monte Grappa e dell’hotel Best Western Cappello d’Oro in viale Papa Giovanni.

Il risultato finale ha tenuto conto del numero di “like” ottenuti dalle fotografie delle vetrine pubblicate sui profili Facebook e Instagram di Bergamo Jazz e delle valutazioni di una giuria formata dagli organizzatori. La grande partecipazione e la qualità degli allestimenti ha portato i giudici ad assegnare anche cinque menzioni speciali, per premiare impegno e originalità. Anche in questo caso via Borgo Palazzo si distingue, con tre citazioni di merito: al ristorante pizzeria Marechiaro, a Marina Aber abbigliamento e al restauratore Scaccabarozzi. Le altre due segnalazioni sono per la Galleria d’arte San Tomaso, in via San Tomaso, e la Casa della Renna, in via Tasso.

Gli organizzatori hanno fornito ai partecipanti locandina, depliant, t-shirt, shopper e una foto storica di Bergamo Jazz. Ciascuno poteva poi creare la propria vetrina a tema secondo la propria interpretazione e fantasia. Ad accettare la sfida le più diverse attività commerciali, dalla gioielleria all’albergo, dal negozio di borse all’ottica, dal fornaio ai negozi di alimentari, dall’abbigliamento alla galleria d’arte, dal tabaccaio alla pasticceria, dal parrucchiere al bar. Qualche partecipazione (fuori concorso) è arrivata anche dalla provincia. Ugualmente varie le realizzazioni, come il suonatore di jazz interamente realizzato con palloncini, le grafiche originali, i dolci in forma di tastiera e poi tante note, strumenti, spartiti, vinili.

«È stato un evento davvero molto partecipato – afferma con soddisfazione Giorgio Lazzari, responsabile delle relazioni esterne dell’Ascom -. Le oltre cento adesioni sono andate persino oltre le nostre aspettative, ma soprattutto si è trattato di allestimenti di qualità, creativi e differenti. Con le loro realizzazioni i commercianti hanno dimostrato di credere nell’iniziativa ed hanno messo in campo tempo, impegno, idee e gusto».

Una risposta significativa, che fa pensare a delle repliche in occasione di altri appuntamenti cittadini. «Questa è stata la prima collaborazione con Bergamo Jazz e potrà essere sviluppata in futuro – prosegue Lazzari -. Si potranno anche avviare altre partnership. Bergamo è una città viva, ricca di eventi, accompagnarli tutti non si può, ma quelli di maggiore richiamo sicuramente sì. Per le attività commerciali allestire vetrine a tema è interessante perché consente di attirare l’attenzione dei clienti e al tempo stesso di partecipare alla vita culturale della città».

Le premiazioni si tengono nella sala Riccardi del Teatro Donizetti. I vincitori riceveranno due biglietti per il concerto di giovedì 23 marzo al Teatro Socialee una targa a ricordo dell’iniziativa offerta da Ascom Confcommercio Bergamo.

Le vetrine resteranno allestite fino a domenica 26 marzo. Quando si concluderà anche il Festival, che, per il secondo anno sotto la direzione di Dave Douglas, ha preso il via il 19 marzo e propone un programma ricco di concerti, eventi, incontri anche all’interno dei locali cittadini.

>>Il programma di Bergamo Jazz Festival


Ascom, «un nuovo statuto per guardare lontano»

Un nuovo nome – Ascom Bergamo Confcommercio Imprese per l’Italia al posto di Associazione degli esercenti e dei commercianti della Provincia di Bergamo – e una rappresentanza più ampia, che allarga il settore dei servizi, si estende alle professioni e al di fuori dei confini provinciali. Sono gli elementi salienti del nuovo Statuto dell’Ascom, approvato all’unanimità dall’assemblea straordinaria del 23 gennaio 2017, nella sede di via Borgo Palazzo 137. Il presidente Malvestiti: «Un cambiamento profondo, per offrire servizi sempre più mirati e vicini».


In 380 al Natale del cuoco, ecco le immagini

La pattuglia dei cuochi bergamaschi è numerosa e compatta. Lo ha dimostrato la cena annuale per lo scambio degli auguri di Natale, organizzata ieri sera dall’Associazione cuochi, che ha riunito negli spazi dell’Autotorino di Curno almeno 380 persone tra professionisti dei fornelli e famigliari. Rinnovato nella formula – con isole food a libero servizio e con la dimostrazione-show del macellaio toscano Dario Cecchini, che ha trasformato il taglio in diretta delle carni in un racconto avvincente e goloso – l’evento ha visto la presenza del presidente nazionale della Federazione italiana cuochi Rocco Pozzulo e dei vertici delle associazioni lombarde, ma anche della campionessa di sci, oggi consigliere regionale, Lara Magoni, che proviene da una famiglia di ristoratori.

«Più che di tessere abbiamo bisogno di amici – ha tenuto a sottolineare il presidente provinciale Roberto Benussi -. Dobbiamo restare uniti e vicini, soprattutto per trasmettere ai giovani la passione per questo lavoro, che è bellissimo». Mentre il segretario Fabrizio Camer ha evidenziato la volontà di potenziare il raccordo con le aziende del territorio, cominciando dai prodotti, dai piatti e dalle bevande proposti durante la cena e dalle attrezzature utilizzate, tutti di aziende bergamasche.

La serata ha anche suggellato la grande impresa compiuta dai cuochi lo scorso agosto, l’Amatriciana solidale servita a 18mila persone sul Sentierone di Bergamo per sostenere le popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto. In mattinata si è infatti svolta la conferenza stampa che ha annunciato la destinazione dei fondi – oltre 170mila euro – raccolti grazie all’evento. Saranno utilizzati per obiettivi ed i primi serviranno ad acquistare un pullmino a 9 posti da affidare al Dipartimento solidarietà ed emergenze (Dse) della Federazione Italiana Cuochi, che nelle zone terremotate gestisce tre campi (Torrita e Santa Giusta ad Amatrice, e Muccia) ed è in procinto di aprirne un quarto nel Maceratese, impiegando una media di 12 cuochi professionisti al giorno. Il pullmino, il cui costo è tra 20 e 25mila euro, servirà per portare generi di prima necessità e viveri agli sfollati dopo il sisma e ad assicurare la continuità dei cambi e degli approvvigionamenti, resi particolarmente difficoltosi in questa zona dall’avanzare dell’inverno. Verranno poi acquistati, su proposta della Caritas, 15 container ad uso abitativo – 5 “monolocali” e 10 “bilocali” – cui potranno aggiungersi, se necessarie, alcune case su ruote o camper/roulotte. Saranno acquistati anche 5 container da destinare al deposito degli attrezzi e 5 “tunnel” per il ricovero degli animali, per una spesa complessiva di circa 250mila euro.

La cena è stata perciò l’occasione per ringraziare tutti i cuochi e le aziende che hanno dato il proprio contributo per la grande operazione di solidarietà.

 


Giovani in alpeggio per migliorare la convivenza con orsi e lupi. Ecco com’è andata

Un’estate di volontariato verde, per mettere in contatto – pacifico – uomo, natura e grandi predatori. Si è conclusa l’iniziativa che ha visto 31 ragazzi e 5 pastori collaborare nel nome della tutela ambientale con il progetto Pasturs, messo in campo da Cooperativa Eliante Onlus, con la partnership di Parco delle Orobie bergamasche e WWF Bergamo – Brescia, in collaborazione con Coldiretti Bergamo e con il contributo di Fondazione Cariplo.

Un progetto che, con l’obiettivo di ridurre i rischi conseguenti alla presenza dei grandi predatori sulle Orobie, ha coinvolto oltre 40 persone (su 200 che ne avevano fatto richiesta), mettendole al dal 13 giugno all’8 settembre al servizio delle Orobie. Renato Balduzzi in Alpe Cardeto, Silvestro Maroni in Alpe Vodala, Giuseppe Salvi in Alpe Venano, Andrea Morelli in Alpe Manina ed Emanuele Manzoni in Alpe Monte Fioraro, sono i cinque allevatori che hanno accolto i volontari, facendosi aiutare nel lavoro quotidiano: spostare e montare le reti elettrificate, sorvegliare il gregge, fare la legna e accendere il fuoco, cucinare, fare il fieno e mungere i bovini. Ma anche: sistemare le pozze di abbeverata del bestiame, supportare gli allevatori nella transumanza e nel carico del bestiame sui camion, tagliare le ortiche, sistemare i sentieri, dare da mangiare agli agnelli e molto altro ancora.

«È stato emozionante uscire dalla vita quotidiana per tuffarsi in un mondo tradizionale, eppure, “nuovo” agli occhi di molti di noi – ha dichiarato Alessio Pacati, 21 anni di Treviolo, studente dell’Università della Montagna di Edolo –, è essenziale sapersi adattare: agli orari di lavoro molto lunghi e alle condizioni metereologiche che in montagna, più che mai, sono davvero determinanti, ma è un’esperienza che consiglierei a chiunque!».

«Il segreto è la passione: i pastori, che fin da subito si sono mostrati cordiali nei miei confronti, lavorano giorno dopo giorno proprio grazie alla passione. Mi hanno insegnato molte cose sul loro mestiere, dimostrando cura e attenzione nei confronti degli animali e disponibilità a confrontarsi con la mia “visione da universitaria”, studiosa di allevamenti, facendomi finanche ricredere su alcuni aspetti legati al benessere animale», ha commentato invece Nadia Rizzi, 25 anni, studentessa di Scienze e tecnologie delle produzioni animali presso la facoltà di Veterinaria di Milano.

Il progetto, infatti, ha permesso di realizzare un reale avvicinamento tra città e montagna, con gli universitari interessati a conoscere da vicino un mondo diverso da quello quotidiano, proponendo ai pastori domande, dubbi e curiosità sul loro lavoro, e i pastori, dal canto loro, contenti della compagnia giovane e interessata, con cui condividere le tante e impegnative attività, scambiando, al tempo stesso, piacevoli chiacchierate.

Un’esperienza resa possibile dalla volontà e collaborazione di Cooperativa Eliante, Parco delle Orobie bergamasche, WWF Bergamo-Brescia e Coldiretti Bergamo di ridurre il rischio derivante dal ritorno dei grandi carnivori sulle Alpi Orobie bergamasche, favorendo lo sviluppo sostenibile delle comunità locali, e, al tempo stesso, mantenendo gli attuali livelli di biodiversità naturale, grazie anche all’impiego di recinzioni elettrificate e cani da guardiania. In controtendenza in un periodo in cui il conflitto e la strumentalizzazione in materia di predatori sembrano prevalere, il progetto Pasturs si fa così portatore di un segnale opposto di convivenza possibile e pacifica.
Grazie al prezioso contributo dei volontari, il progetto è infatti riuscito a facilitare l’adattamento dei pastori all’arrivo dei grandi carnivori, con il risultato collaterale di far incontrare il mondo della pastorizia e quello ambientalista / cittadino: se da un lato, infatti, i volontari hanno apportato al mondo dell’allevamento competenze specifiche e buone pratiche in tema di conservazione degli ecosistemi, dall’altro, i pastori hanno messo in campo esperienza pratica e conoscenza del territorio.

In particolare, a prendere parte al progetto come volontari, sono stati: Nunzia Moretti, Elisabetta Mauri, Mario Cornaro, Andrea Piscopello, Francesca Patania da Siena (dedicherà la sua tesi di laurea proprio ai pastori abruzzesi del progetto), Camilla Tortosa, Beatrice Longhi, Nicole Gargantini e Silvia Grossi, studentesse di Allevamento e Benessere Animale, Alessio Pacati, 21 anni, studente dell’Università della Montagna di Edolo, Nadia Rizzi, 25 anni, studentessa presso la facoltà di Veterinaria di Milano, Flavio Rossi, Elisa Signorini di Parma, Gloria Patamia di Lugano, Michela Albano, arrivata dalla Sicilia, Amirah Al Jawazneh, studente del corso di laurea in Allevamento e Benessere Animale, Eric Carminati, Cynthia Guerra, Chiara Bertuletti, Elide Aldeni, Marta Ferrari, 22 anni, studentessa di ingegneria ambientale, Adriano Caccia, 34 anni di Milano, del progetto di “montagna terapia” per disabili, Valerio Di Feo, Silvia De Gaetano, Rosita Bertocchi, Marina Poletti, Elio Speziale, Alessandro Trivella.

In totale, grazie anche alla loro collaborazione, sono stati portati in alpeggio 4.800 ovini, 105 caprini, 150 bovini, 26 equini (asini e cavalli), realizzati 5 recinti a prova di orso e lupo e consegnati 3 cuccioli di Pastore abruzzese in collaborazione con il Circolo del Pastore Maremmano Abruzzese (C.P.M.A.).

Un’esperienza che tornerà a giugno 2017 e a cui sarà possibile candidarsi da gennaio 2017 rivolgendosi a pasturs@wwfbergamo.it – www.pasturs.org

 


Giovani Ascom, consegnati i fondi dell’evento benefico. «5mila chilometri per l’Ambulaclaun»

Hanno indossato il naso rosso per condividere appieno lo spirito del progetto. Questo pomeriggio il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Ascom Confcommercio Bergamo Luca Bonicelli, il direttore Oscar Fusini e il segretario del Gruppo Giovani Pietro Bresciani hanno accolto così il responsabile dell’associazione “Un naso rosso per… onlus” Gianluigi Pezzotta, alias claun G. G., e la volontaria Francesca Cajo, claun Temperina, per consegnare loro i 5mila euro raccolti durante la tradizionale serata benefica organizzata lo scorso 17 giugno al Chiostro alle Grazie.

L’associazione si occupa di progetti per i bambini ricoverati in ospedale e, in particolare, di supportare le situazioni in cui vi siano disagi economici. Ha tra i propri fiori all’occhiello l’Ambulaclaun, un’ambulanza a “misura di bambino”, attrezzata come una ludoteca, variopinta e allegra, munita di tutto il necessario per accompagnare un bimbo e accogliere i suoi genitori, gestita e guidata da claun.

«Nelle nostre raccolte fondi – evidenzia Pezzotta – siamo soliti invitare alla donazione con lo slogan “un euro, un chilometro”. Grazie all’assegno ricevuto oggi di chilometri ne potremo fare 5mila accompagnando i bambini bisognosi di terapie e interventi specialistici che non possono permettersi i costi del trasporto con il nostro mezzo attrezzato e tutti i nostri sorrisi». La prima Ambulaclaun è entrata in circolazione nel 2005 ed ha percorso 350mila chilometri, il nuovo mezzo acquistato due anni fa ne ha già macinati 60mila. «I fondi – annota Pezzotta, che è stato l’ideatore del progetto -, ci permettono di pagare il veicolo e continuare le nostre attività».

Di una solidarietà che diventa segno tangibile parla il presidente dei Giovani Ascom Confcommercio, Luca Bonicelli. «Ogni anno con la nostra cena – ricorda – sosteniamo progetti e associazioni del territorio, con particolare attenzione alle iniziative a favore dei bambini, poiché siamo giovani ed abbiamo anche noi figli piccoli. Quando incroceremo sulle strade l’Ambulaclun non potremo che essere orgogliosi, sapendo che c’è un po’ del nostro impegno anche in questa iniziativa così speciale». «Questo momento è anche l’occasione per ribadire il grazie a chi ha partecipato e sostenuto il nostro evento benefico, permettendoci di raccogliere una cifra significativa».


L’aperitivo Veg+ fa centro in Città alta

Uno scenario di assoluto fascino come il Relais San Lorenzo di Bergamo Alta, tra testimonianze archeologiche e design, e tanti snack e finger food insoliti. L’aperitivo Veg+ ha centrato l’obiettivo di far conoscere il gusto ed i valori della cucina vegana e i locali che la propongono in Bergamasca.

L’appuntamento è stato organizzato dall’Ascom e dalla Lav che insieme hanno dato vita al progetto di cucina certificata “Veg+”. Si tratta di un percorso formativo – sviluppato all’Accademia del Gusto di Osio Sotto con Sauro Ricci, chef del Joia di Milano, punto di rifermento della cucina naturale e vegana – che ha portato chef e ristoratori a mettere a punto piatti e menù che rispondono ai principi della dieta vegana, senza cioè l’utilizzo di ingredienti di origine animale ma al contempo attenta al corretto apporto nutrizionale e alla qualità delle preparazioni.

La prima edizione risale al 2014, quest’anno i locali certificati solo saliti a 19 e sono riconoscibili da una vetrofania con la scritta verde “Veg +. Qui mangi anche vegano 2016″. «L’iniziativa Veg+ è giunta al suo terzo anno consecutivo – ha ricordato il direttore dell’Ascom Oscar Fusini – e sta ottenendo buoni risultati. Anche nella nostra provincia la cultura del vegano si sta diffondendo e c’è una proposta di qualità e di livello anche per questo segmento di preferenza. Integrare il circuito vegano con la cucina tradizionale ci sembra una strada giusta per la ristorazione bergamasca».

«La proposta che abbiamo fatto è stata colta positivamente – ha aggiunto la presidente dei Ristoratori Ascom, Petronilla Frosio -. Anche se non tutti i ristoratori negli anni hanno confermato la loro adesione, è stata comunque per tutti l’occasione di conoscere il pensiero e la cultura vegana e dare ai nostri ristoratori la possibilità di soddisfare la richiesta della clientela, che è per noi è la cosa più importante. Così come è importante conoscere il pensiero che sta dietro una proposta come quella vegana e noi come Associazione abbiamo cercato di farlo nel migliore dei modi».

Per gli chef si tratta anche di uno stimolo. «È una cucina nella quale ci si può sbizzarrire e divertisti, proponendo piatti buoni e di qualità – ha sottolineato Antonio Cuomo del ristorante Hostaria del San Lorenzo, che ha curato la proposta dell’apertivo -. Sono contento di aver potuto dimostrare attraverso la mia cucina un percorso iniziato alcuni anni fa». Mentre Donato Ceci della Lav, ringraziando i 19 ristoranti che hanno aderito al circuito ha rilanciato la sfida: «Posso dire che è possibile cambiare abitudini, anche alimentari, e trovare prodotti gustosi. La cucina vegana è salutistica ed è un esempio di rispetto della diversità».


A Clusone weekend a tutto street food

La grande cucina in piazza Manzù a Clusone ha acceso i fornelli. Fino a domenica sera sono stati protagonisti gli stand di Fiva Street Food & Shows, la manifestazione promossa da Fiva Ascom Confcommercio Bergamo in collaborazione con l’Associazione dei Commercianti di Clusone Centro e il Distretto del Commercio Alta Valle Seriana che permette di gustare le specialità regionali e internazionali in versione da passeggio.

Grigliata argentina, paella valenciana, lampredotto, agnolotti alla zucca, fish & chips, moules frites, arrosticini, gnocco fritto, macarons, birre artigianali, vini toscani ed emiliani sono alcune delle specialità che si possono trovare passeggiando tra le 22 postazioni e incontrando gli ambulanti che arrivano da Argentina, Brasile, Francia, Italia, Spagna e Messico oltre che dall’Italia, con tutte le sue tradizioni gastronomiche.

L’appuntamento, alla sua prima edizione bergamasca, nasce nell’ambito delle politiche dei distretti del commercio ed ha l’obiettivo di vivacizzare la cittadina seriana, facendone conoscere i negozi e le bellezze al grande pubblico. In perfetto stile urbano anglosassone si affida al crescente interesse per il cibo da strada.

«Fiva Street Food & Shows – spiega il direttore dell’Ascom Oscar Fusini – rappresenta il primo tentativo di creare un format nuovo, leggero e replicabile per attrarre pubblico e incentivare il commercio. La proposta recepisce quel cambiamento che è avvenuto nel terziario e che riguarda il rapporto tra commercio fisso e ambulante». «Fino a vent’anni fa – evidenzia -, la contrapposizione era decisa e il commercio fisso sentiva la concorrenza dei mercati. Negli ultimi anni, complici la crisi e la desertificazione dei centri storici, i mercati nelle aree urbane hanno portato gente ed affari a beneficio di tutti. Ma non basta. Da qui in avanti, i commercianti in sede fissa dovranno collaborare con i commercianti su aree pubbliche per lo sviluppo di eventi che, accanto allo spettacolo, sappiano integrare un’offerta commerciale allargata, capace di creare interesse commerciale ed essere attrattivi».