Uova preistoriche e Stradivari, le mille sorprese alla Dogana di Orio

Orio sorpassa Linate e diventa il terzo scalo italiano anche per le merci, dopo Fiumicino e Malpensa. Le spedizioni, complice la crescita dell’export, sono in continuo fermento. Quando le aziende chiudono la sera ed affidano i loro prodotti destinati all’export alle aziende di spedizioni che fanno base ad Orio, lo scalo merci inizia la sua fervida attività che continua con gli arrivi, dalle 5 del mattino in poi. Il via vai e il movimento di carrelli, gru, forklift, nastri elevatori, montacarichi, fanno pensare ad un gigantesco formicaio, con migliaia di persone all’opera, che non si fermano mai e caricano, trasportano, smistano e accumulano. Da gennaio alla fine di giugno da Orio sono passati 60 milioni 475 mila e 606 chili di merci- 10 milioni e 166 mila e 310 chili, nel solo mese di giugno- con una crescita del 12% rispetto all’anno scorso, sulla base dei più recenti dati Sacbo.  Dato che basta a far salire sul podio italiano Orio – da tempo eletto quartier generale di Dhl e Ups-  anche per le merci. La crescita è costante, anche se inferiore a quella del numero dei passeggeri trasportati, che è pari al 32% in più dello scorso anno, con 948.546 persone in transito nello scalo bergamasco nel solo mese di giugno e quasi 5 milioni (4.913.717 per l’esattezza) dall’inizio dell’anno, in base ai più recenti dati Sacbo.  E mentre Orio cresce per merci e passeggeri con 230 voli al giorno, il lavoro dell’Agenzia delle Dogane aumenta in modo esponenziale, ed è sempre attivo e operativo 24 ore su 24.

Marina Zanga
Marina Zanga

Marina Zanga, responsabile della sezione operativa aeroportuale, dopo aver lavorato per oltre vent’anni nella sezione dell’Ufficio Dogane in Largo Belotti, traccia la nuova geografia delle merci in transito da Orio e fa il punto su controlli e sequestri effettuati, che impegnano sempre più gli agenti rispetto all’attività storica di riscossione dazi. «Nel quarantesimo anniversario dell’unione doganale europea celebrato nel 2008  il nostro motto era e  resta quello di “Proteggere i cittadini e facilitare il commercio”- spiega Zanga -. Dobbiamo assicurare controlli in tempi rapidi per non bloccare l’enorme flusso di merci e intercettare nuove modalità di scambio illegali. Le irregolarità non mancano e la crescita dell’e-commerce non fa che alimentare il commercio illegale. I corrieri aerei trasportano piccole spedizioni ad alto valore aggiunto, inviate dalle imprese e scambiate tra privati. Ma spesso da una piccola spedizione si risale ad interi container che seguono altre rotte commerciali. In questo senso l’informatizzazione- in cui l’Italia è all’avanguardia-  aiuta, grazie ad un’analisi puntuale dei rischi, effettuata in base ai flussi di traffici, dal Paese di origine a quello di arrivo, dall’Iran ad esempio come destinazione di prodotti hi-tech a merci prodotte nel Sud-est asiatico. All’attività di controllo sulle merci si somma quella, crescente, sui passeggeri».  Quanto alla geografia delle merci- e delle relative irregolarità riscontrate – Orio ormai è un aeroporto davvero globale: «Per il traffico passeggeri prevalgono i voli comunitari e nazionali, con una flessione, dettata dai recenti eventi e fattori geopolitici, dell’area del Nord Africa, in particolare la Tunisia,  un calo dell’Egitto e un azzeramento dell’Ucraina.  Quanto alle merci, continua a crescere senza sosta l’export con la Cina, troppo spesso considerato solo come Paese produttore, e vi è un forte sviluppo negli ultimi anni del commercio di beni di lusso indirizzati negli Emirati Arabi. Con gli Stati Uniti il rapporto commerciale è ormai consolidato. L’export interessa diversi settori e rappresenta un vero e proprio volano per la nostra economia. La velocità ed efficienza dei controlli è fondamentale per garantire la sicurezza di tutti, senza bloccare i flussi commerciali. Capita di dover accompagnare spedizioni di ricambi per l’industria, senza cui la  produzione può addirittura bloccarsi o  di controllare l’invio di capi per sfilate di alta moda in Italia . Il rispetto dei tempi è fondamentale».
I sequestri spaziano da droga e valuta, anche su voli comunitari, grazie anche alla collaborazione con la Guardia di Finanza delle unità cinofile specializzate nel fiutare la minima traccia di sostanze stupefacenti; dall’autunno scorso si può contare anche sul prezioso aiuto del “cash-dog”, pronto a riconoscere a distanza la cellulosa delle banconote. valutaConti on-line e carte ricaricabili non hanno ancora fatto tramontare la classica valigetta piena di mazzette. Molti non dichiarano di portarsi appresso somme in contanti superiori a 10 mila euro, tetto imposto per il rispetto della tracciabilità della valuta e della normativa anti-riciclaggio: «Da gennaio sono stati effettuati  154 controlli su 1.870.000 di euro, con eccedenze pari a 552 mila euro e sanzioni per 64 mila euro – spiega Zanga-. Il taglio preferito per il trasporto è la classica banconota da 500 euro, ma l’anno scorso abbiamo sequestrato anche lingotti e piastre d’oro. I diamanti, per la facilità con cui possono essere nascosti, rappresentano un’altra modalità per trasportare valori elevati, come evidenziano le perizie degli esperti chiamati a quantificare la qualità e il valore commerciale delle preziosissime pietre. Dalle classiche valigie a doppio fondo, ai preziosi nascosti tra la biancheria, i passeggeri cercano in ogni modo di occultare anche grosse somme». Anche il contrabbando di tabacchi viaggia ormai low-cost : «Dall’inizio dell’anno, abbiamo effettuato diversi sequestri. Il più rilevante pochi giorni fa, in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha portato al  fermo di quattro passeggeri di nazionalità georgiana, in arrivo a Orio da Istanbul, che trasportavano 788 stecche per un peso complessivo di 157 chili di sigarette. L’autorità giudiziaria ha condannato per direttissima i trasgressori al pagamento di 380 mila euro».

Continua a destare preoccupazione il traffico di farmaci: «Siamo riusciti a bloccare 21 spedizioni contenenti prodotti farmaceutici non autorizzati, dal viagra addirittura agli antibiotici. Due spedizioni dalla Cina, indirizzate a privati, contenevano diverse sostanze dopanti proibite. Il commercio di anabolizzanti è purtroppo destinato a circuiti di attività sportive di dilettanti e non solo di professionisti ed è in costante crescita»medicinali. La contraffazione non conosce mai tregua e studia nuove vie per sfuggire ai controlli: «La crescita è alimentata anche dall’e-commerce. Da gennaio abbiamo sequestrato 87 mila pezzi di merci tra le più disparate per un valore complessivo di 2 milioni e 400 mila euro, dallo smartphone a borse e scarpe, dall’abbigliamento agli orologi. La nuova tendenza è quella di spedire etichette e marchi contraffatti separati da borse e accessori, che vengono poi confezionate e finite una volta giunte a destinazione: nei mesi scorsi siamo riusciti a bloccare la spedizione di 55 mila etichette tessili delle principali case di moda. La collaborazione con i titolari dei marchi e i loro esperti è costante, come l’aggiornamento e la formazione.

Dalla contraffazione non riesce ormai a difendersi nemmeno l’industria. Abbiamo individuato telai di biciclette e altre componenti d’imitazione asiatica, che dovremo spedire negli Stati Uniti alla casa madre, interessata a esaminarli ulteriormente».  orologiNon mancano le ondate di tarocchi stagionali, concentrate in particolare sotto Natale: «La marchiatura CE tutela la sicurezza e la salute di ogni prodotto, dalle classiche luci di Natale ai giocattoli. Un gesto banale come illuminare l’albero con materiale elettrico non conforme agli standard europei espone inutilmente al rischio di incendi e folgorazione. La stessa attenzione va posta per i cosmetici e per tutto ciò che si indossa: orecchini e bigiotteria possono contenere sostanze allergizzanti o metalli dannosi per la salute».  Le mode alimentano ed influenzano l’industria illecita del tarocco: «Negli anni di exploit dei tatuaggi abbiamo sequestrato aghi e coloranti di provenienza asiatica. Con il boom dell’e-cigarette, l’anno scorso sono stati bloccati moltissimi kit di sigarette elettroniche e liquidi di ricarica provenienti dalla Cina». Appare invece in calo il sequestro di droga: «Il traffico illecito  di droga continua a riadattarsi, anche in base ai controlli effettuati e a trovare sempre nuovi canali. Da gennaio alla fine di giugno abbiamo effettuato 52 sequestri per piccoli quantitativi di stupefacenti: 530 grammi, per la maggior parte-  450 grammi- di hashish». Capita anche di bloccare in dogana armi e componenti: «In collaborazione con la Polizia di Stato abbiamo sequestrato alcune componenti di  fucili e pistole, ma soprattutto armi bianche, coltelli con lame oltre i 30 centimetri. Tra i sequestri più grossi dei coltelli prodotti in Pakistan, ma spacciati ,con tanto di simbolo contraffatto, come prodotti artigianali sardi. Il Made in Italy è un mito che resiste e dietro ai segni e  ai simboli che richiamano, spesso in modo fin troppo ostentato, all’italianità, si nascondono spesso prodotti di dubbia o infima fattura, come accade del resto nel settore alimentare».

Le curiosità

Il sequestro dell’uovo preistorico

A volte i sequestri vanno oltre l’immaginazione: «Abbiamo sequestrato a marzo un uovo gigante ricomposto di “uccello elefante”( “Aepyornis Maximus”), una specie originaria del Madagascar dal Pleistocene fino ad epoche più recenti, definitivamente estinta, che sfiorava i tre metri di altezza- spiega Marina Zanga-. L’uovo, destinato agli Stati Uniti con un valore dichiarato di 550 dollari, è stato invece valutato 100 mila dollari. La perizia del paleontologo del Museo di Storia naturale di Milano ne ha confermato l’interesse come reperto, tanto da richiedere di poterlo conservare e mettere a disposizione di tutti i visitatori». Oltre all’uovo “preistorico”, più grande addirittura di quello di un dinosauro come sostengono alcune enciclopedie, a Orio sono state bloccate anche piante rare: « Un passeggero occultò in valigia piante grasse protette, ora accudite dall’Orto Botanico in Città Alta». C’è spazio anche per arte e antiquariato: «In passato abbiamo anche sequestrato un violino Stradivari e  recentemente delle abat-jour d’epoca. L’anno scorso siamo riusciti a bloccare schizzi di grandi artisti come Picasso e Mirò».