Grossisti Vini e Bevande / Le bollicine italiane hanno battuto quelle francesi

Giampietro Rota
Giampietro Rota

I grossisti di vino e bevande chiudono un anno abbastanza positivo. «Si fatica ancora a parlare di ripresa nei consumi, ma il 2016 è stato un anno quanto meno a pareggio rispetto ai precedenti» commenta Giampietro Rota, presidente del Gruppo Grossisti Vini e Bevande Ascom. Mai come nel 2016 si sono affermate tendenze nei consumi già in voga da quattro-cinque anni.

«I consumatori sono sempre più attenti e consapevoli, disposti a spendere nonostante la crisi qualcosa in più per prodotti naturali e artigianali. I vini bio e biodinamici conquistano una sempre più ampia fetta di mercato. Nelle bevande si prediligono infusi più naturali e ingredienti selezionati, dai presidi Slow Food come il Chinotto di Savona ai prodotti Igp come il limone sfusato di Amalfi. Tornano alla ribalta anche gazzose e spume, proposte anche in nuovi piccoli formati». E per le feste le bottiglie si sono confermate anche quest’anno i regali d’elezione: «Il vino resta uno dei regali preferiti da scartare sotto l’albero, anche per effetto della crisi che fa riscoprire i prodotti enogastronomici rispetto a presenti più futili. Chi ha optato per le bottiglie fa scelte sempre e comunque di qualità: rossi importanti e bollicine. Quest’anno le bollicine italiane hanno la meglio sugli champagne per il canonico brindisi. Mai come negli ultimi anni sono cresciute  le birre artigianali e quelle che celebrano il Natale per un’idea regalo più informale e giovane, dalla veste sempre più curata dal formato all’etichetta».

 

 

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