Ubi, via libera alla banca unica. Massiah: “Titolo deprezzato solo per la sfiducia dei mercati”

Come ampiamente previsto, l’assemblea straordinaria di Ubi Banca ha approvato la nascita della banca unica di gruppo grazie all’incorporazione di sette banche reti controllate. Il via libera è arrivato dal 91,8% del capitale presente. Contrario lo 0,02%, astenuto l’8,2%. Al voto ha partecipato il 37,4% del capitale dell’istituto. Con il via libera alla fusione di Bre, Commercio e Industria, Banca Carime, Popolare di Ancona, Popolare di Bergamo, Banco di Brescia e Banca di Valle Camonica è stato approvato anche il contestuale aumento del capitale sociale per massimi 189.4 milioni mediante emissione di massime 75.7 milioni di azioni ordinarie prive di valore nominale al servizio del riacquisto delle quote di minoranze delle controllate. L’amministratore delegato Victor Massiah, nel corso dell’assemblea ha ribadito che l’istituto non ha come propria missione operazioni di salvataggi bancari, ma è interessata ad eventuali operazioni solo se c’è una creazione di valore.  “Non siamo qui a salvare nessuno. Siamo un’azienda privata e siamo chiamati a valutare eventuali operazioni di creazione di valore”, ha detto Massiah rispondendo alla domanda di un azionista sulle ipotesi di acquisizione di tre delle quattro good bank (Carichieti, Etruria e Banca Marche). L’ad ha sottolineato che la banca, data la sua solidità patrimoniale «è oggetto di richieste di salvataggi o operazioni di intervento» e ha ribadito che «se non c’è creazione di valore non facciamo nessuna operazione. Non abbiamo come missione di salvare nessuno».

uubii877.jpgMassiah anche garantito che la dimensione dei crediti in sofferenza di Ubi Banca «è la più bassa sul mercato rispetto ai competitor».  Per quanto riguarda l’andamento in Borsa delle azioni Ubi Banca, in calo insieme a tutto il settore, Massiah ha ricordato che il titolo «è sceso in proporzione a quello degli altri istituti» e riflette «la sfiducia del momento da parte degli investitori verso il sistema bancario italiano, ma non c’è stata nessuna distruzione di valore».  L’Ad ha ricordato che «il rapporto tra capitalizzazione e patrimonio, è di quasi 1 a 4» ed ha sottolineato «lo sforzo per pagare comunque un dividendo. Anche se non è mai abbastanza, ma dobbiamo rispettare i parametri di patrimonializzazione che dobbiamo rispettare». All’assemblea risultavano presenti  come azionisti con una quota rilevante: Silchester International Investor al 6,89%, e Blackrock che conferma la sua al 4,987%. La banca poi ha comunicato che risultano esserci anche altri azionisti con quote importanti, anche se inferiori alle soglie oltre cui scatta l’obbligo di comunicazione: Fondazione Caricuneo al 2,23%, Fondazione Banca Monte di Lombardia all’1,60%, Patto dei Mille al 3,10%, sindacato azionisti UBI Banca al 12,50%. Dopo l’aumento di capitale, cui i vari soci apportano quote diverse, si prevede che i soci rilevanti siano i seguenti: Fondazione Caricuneo 5,90%, Fondazione Banca Monte di Lombardia 5,23%, patto dei Mille 2,77%, sindacato azionisti UBI Banca 11,53%, Silchester 6,36%, Blackrock 4,60%.

 

 

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