Valle Imagna, alla Bibliosteria si cena con i produttori agricoli

bibliosteria cà berizziParla di senso di appartenenza, passione per il lavoro della terra, costruzione di percorsi agroalimentari, storie di uomini e ambienti, di ieri e di oggi, il nuovo ciclo di “conversazioni a cena” con gli artigiani del cibo, promosso dal Centro Studi Valle Imagna.

Dal 9 giugno al 21 luglio, per quattro venerdì, la Bibliosteria di Cà Berizzi a Corna Imagna (contrada Regorda, 7) ospita altrettanti allevatori e agricoltori della valle, testimoni di antiche tradizioni o coraggiosi pionieri di nuove produzioni. Le serate si articolano in due momenti: alle 19.30 la presentazione dell’ospite, delle attività e dei prodotti aziendali, alle 20.30 la cena con i prodotti agroalimentari illustrati dal protagonista.

«Ascoltiamo le varie storie, assaggiamo i prodotti, cerchiamo di cogliere gli elementi salienti delle singole esperienze, con i punti di forza e di debolezza di ciascuna realtà produttiva – spiegano gli organizzatori -. I vari protagonisti ci introducono non solo nei sapori della loro terra, ma specialmente nel bagaglio di conoscenze e di abilità artigianali ancora in grado di tramandare un patrimonio umano che rappresenta il bene collettivo più importante da salvaguardare. L’incontro di antiche e nuove produzioni documenta una rinnovata tensione imprenditoriale e la capacità del contesto di rigenerare nuove comunità rurali consapevoli e attente ai valori dell’ambiente e della qualità della vita».

Il costo di ogni serata è di 25 euro. Chi partecipa a tutti e quattro gli appuntamenti riceve un volume omaggio del Centro Studi Valle Imagna.

Per le prenotazioni: 366 5462000 – info@caberizzi.it

IL PROGRAMMA

VENERDÌ 9 GIUGNO

Caseificio Osvaldo Locatelli

Osvaldo Locatelli segue le orme della mamma, Rosa Carminati, produttrice storica dello Stracchino all’Antica delle Valli Orobiche (Presidio Slow Food), che nel suo caseificio a Corna Imagna continua a proporre insieme ad altri prodotti caseari attuali ad esso riconducibili, tutti a latte crudo, intero e a munta calda.

VENERDÌ 23 GIUGNO

Cheluma di Andrea Togni

L’allevamento a ciclo biologico completo di lumache Helix Aspersa, che per le loro caratteristiche organolettiche sono particolarmente adatte ad essere cucinate e gustate a tavola, è stato recentemente introdotto ad Almenno San Salvatore, su un terreno collinare dove, fino a qualche anno fa, venivano coltivate uve pregiate.

VENERDÌ 7 LUGLIO

Zafferano di Luca Albergoni

Alcuni terreni terrazzati, già utilizzati nel passato per la coltivazione di vite, granoturco, tuberi e ortaggi, situati ai piedi della Costa dei Campi di Locatello, sono stati oggi utilizzati dal giovane Luca Albergoni per la coltivazione dello zafferano. Una nuova forma di microeconomia di territorio.

VENERDÌ 21 LUGLIO

Orsobiodinamico di Maria Grazia Rota

L’azienda si trova a Brumano, in alta Valle Imagna, un ambiente incontaminato lontano dalla città. Si producono piccoli frutti e confetture nel pieno rispetto dell’ambiente, applicando il metodo bidinamico, che mira a stimolare le sinergie e gli equilibri all’interno del terreno e delle piante.


A Corna Imagna torna la sagra dello stracchino, con menù, escursioni e mercato

Prodotto tipico, ma anche simbolo della rinascita dell’economia montana. È lo stracchino, o strachì, di Corna Imagna che torna protagonista della sagra diffusa sul territorio da venerdì 26 a domenica 28 maggio con l’organizzazione del Comune, della cooperativa Il Tesoro della Bruna e del caseificio Osvaldo Locatelli.

Si comincia con un convegno dal titolo “La filiera corta per dare un futuro all’allevamento di montagna”, venerdì 26 alle 20.45 nella sala della Comunità, mentre sabato alle 15  c’è la camminata alla scoperta dei luoghi dove nasce lo stracchino, dal nome dantesco “E quindi uscimmo a riveder le stalle” (occorre prenotarsi al 348 2911844).

Per tutto il week end si potranno poi gustare menù a tema nei ristoranti Salvi, Antica Locanda Roncaglia e Bibliosteria Cà Berizzi e domenica, dalle 10 alle 18, nella contrada Roncaglia toccherà al “Mercato del buon formaggio e dei prodotti agroalimentari locali”, all’interno del quale sono in programma, alle 11, una degustazione guidata dello stracchino a cura di Slow Food, e il pranzo organizzato dall’Antica Locanda Roncaglia.

A Corna Imagna lo stracchino continua ad essere prodotto secondo modalità antiche che conferiscono caratteristiche uniche. Uno dei segreti sta nel breve lasso di tempo che intercorre tra la mungitura e la caseificazione, possibile perché si utilizza latte vaccino intero appena munto e proveniente direttamente dalle stalle degli allevatori locali.

sagra dello stracchino


La Valle Imagna si fa ambasciatrice della Carta della Montagna

Valle IMAGNA - cascina - formaggioGli “Imprenditori di Sant’Omobono Terme”, riuniti dalla sigla Isot, rappresentano una realtà nata nel 2010 con l’obiettivo di promuovere e sostenere la vitalità economica e sociale della Valle Imagna con la collaborazione delle istituzioni, attraverso la realizzazione di progetti a carattere sociale ed economico. Identificando fin da subito la grande occasione di sviluppo e di crescita che l’esposizione universale avrebbe rappresentato per la Valle Imagna, l’Isot, attraverso lo sportello dedicato dell’Ascom di Bergamo, ha cercato un contatto diretto con il mondo di Expo 2015 coinvolgendo tutti gli attori del territorio in un’attenta riflessione sul proprio futuro e sulla propria missione al fine di mettere in atto strategie di valorizzazione delle peculiarità territoriali della Valle.

«Isot ha mostrato un grande spirito di analisi e creatività nella riorganizzazione dei propri modelli di sviluppo – spiega la responsabile dello sportello “Prepariamo all’Expo”, Stefania Pendezza -, dando vita a iniziative rivolte alla cittadinanza e a progetti di sviluppo di reti di collaborazione, i cui effetti perdureranno anche e soprattutto dopo l’esposizione. Tra questi, ad esempio, l’evento denominato “Valle Imagna in Gusto” che ha mostrato una vetrina della vivacità della Valle alla cittadinanza e ai turisti. Inoltre Isot è stato presente alla manifestazione universale attraverso una business visit mirata alla conoscenza di nuovi mercati e modelli di promozione territoriale con cui confrontarsi e da cui prendere spunto».

Per il dopo Expo, Isot si ricollega al grande lascito dell’esposizione universale ben rappresentato nella Carta di Milano e, quale associazione imprenditoriale di un territorio di montagna, definisce i propri obiettivi più specificatamente in riferimento alla Carta della Montagna di Expo 2015. Su queste basi si sviluppa il piano di intervento previsto nel 2016 che, mirando a fare della Valle Imagna una valida ambasciatrice di Expo 2015, coinvolge la Comunità Montana e il Bim nella realizzazione di eventi culturali tesi a promuovere e valorizzare bellezze e peculiarità della Valle, attraverso appuntamenti specifici in ogni stagione. Si parla di natura e biodiversità ambientale, eccellenze enogastronomiche e patrimonio rurale conservato dalla tradizione, ma anche di innovazione e creatività, tra tessuto imprenditoriale, turismo e artigianato locale. Previsto anche “Montagna chiama città, città chiama Montagna”, percorso dedicato alle nuove generazioni per renderle protagoniste della promozione della Valle e della cultura della montagna.

Il progetto prevede infine un incremento delle azioni  a favore della comunicazione e di una nuova immagine, in grado di diffondere contenuti e attrarre pubblico.

 

 


La Valle Imagna mette in mostra i suoi sapori

formaggio - tesoro della brunaNel fine settimana dal 5 al 7 giugno la Valle Imagna mette in mostra i suoi gioielli gastronomici con “Valle Imagna in Gusto” che vede fianco a fianco come promotori l’Associazione di imprenditori Isot, la cooperativa agricola Il Tesoro della Bruna, la rete Agrimagna, il Comune di Corna Imagna, la Comunità montane e il Centro studi Valle Imagna.

Si comincia venerdì 5 giugno (ore 20.30 nella sala della Comunità della Parrocchia di Corna Imagna) con la presentazione del libro “Cibo e identità locale” edito dal Centro Studi Valle Imagna, studio articolato sui processi virtuosi innescati in sei distretti lombardi grazie alla riscoperta dei prodotti tipici dell’enogastronomia. I sei campioni sono la perla locale, ossia lo stracchino all’antica di Corna Imagna, il mais Spinato di Gandino, il grano saraceno di Teglio, il vitigno urbano Pusterla di Brescia, l’asparago di Mezzago e il bitto della Val Gerola. La serata farà incontrare gli autori – Stella Agostini, Michele Corti e Sergio De la Pierre – e i rappresentanti dei comuni da cui provengono le eccellenze e sarà seguita dalla degustazione dei prodotti caseari del Tesoro della Bruna.

Sabato 6 giugno sarà la volta della cena in piazza “Sapori e saperi di Valle”, sempre a Corna Imagna, dalle 19, a cura dei ristoratori di Corna Imagna, Isot e Agrimagna. Il menù si apre con salumi tipici e formaggi, prosegue con il primo piatto preparato dal ristorante Salvi, gnocchetti di pa e paruk e fonduta de strachì, le costine in cgausset del ristorante La Roncaglia accompagnate dalla polenta rimestata con la forza delle pedalate grazie ad un’originale e coreografica attrezzatura, per finire con il dolce. Il costo è di 15 euro per gli adulti e 7 euro per i ragazzi sotto i dieci anni. Sono compresi i vini, delle cantine Ca’ Verde e Oikos, pane, caffè e un simpatico gadget (è consigliata la prenotazione a agrimagna@gmail.com). Ci saranno anche balli e musica e lo schermo gigante per seguire la finale di Champions League tra Juventus e Barcellona.

Domenica 7 giugno sarà la volta del mercato agricolo di Agrimagna (dalle 9 alle 13 nella piazza di Corna Imagna) e dei festeggiamenti, alle 11, per i cinque anni di vita della cooperativa Il Tesoro della Bruna, che ha unito i produttori e rilanciato le specialità preparate con quello che viene identificato come un autentico tesoro, il latte delle mucche di razza bruno alpina. La celebrazione vedrà la partecipazione delle autorità, tra cui è atteso anche il ministro Maurizio Martina.


Patrizia, la panettiera che guida il rilancio di via Zambonate

Mentre si è in attesa di vedere come Expo si presenterà ai visitatori il primo maggio e si inseguono previsioni e analisi sulle ricadute dell’evento, l’esposizione universale ha lanciato sui territori e nelle imprese piccoli e grandi stimoli ad aprirsi e farsi conoscere. Di questi esempi, ed in particolare del valore del fare rete, si è occupato l’incontro promosso dai gruppi Giovani e Terziario Donna dell’Ascom nell’ambito della rassegna Unibergamorete dell’Università di Bergamo, organizzato mercoledì 15 aprile nella sede di via Dei Caniana.

Patrizia Rota Biasetti

Patrizia Rota Biasetti, dell’omonimo panificio aperto due anni fa in via Zambonate a Bergamo, ad esempio, ha messo in atto una promozione che ha coinvolto i negozi vicini, regalando ai clienti che effettuavano una spesa di almeno 5 euro, prima un buono per un caffè nel bar di fronte e poi uno per acquistare il quotidiano cittadino all’edicola. «Ho scelto di aiutare mio padre, che gestisce laboratorio e negozio a Brembate Sopra, in questa nuova apertura – ricorda –. È lui che mi ha insegnato il valore della collaborazione e dell’innovazione, per questo cerco ogni volta di proporre qualcosa di diverso, soprattutto che ci avvicini ai clienti e ci permetta di far capire il nostro lavoro e tutto l’impegno che ci mettiamo». La sua fantasia e voglia di fare ha trovato la sponda giusta nelle “notti bianche” estive promosse dal Distretto del commercio, che l’hanno vista di volta in volta giocare con il tema della serata. «Confesso che per l’appuntamento dedicato alla moda ero un po’ in difficoltà – dice -, come poteva legarsi al pane? Invece è venuta l’idea di realizzare degli abiti con i sacchi della farina: delle giovani stiliste hanno collaborato gratuitamente ed il risultato è stato bellissimo». Tanto che le creazioni sono state invitate all’Expo, nel cluster di cereali, dall’azienda fornitrice della farina. E siccome l’appetito vien mangiando, ora è nata l’idea di fare di via Zambonate un punto di riferimento in città per i temi dell’Expo. «Mi dispiace che nella via ci siano pochi negozi – evidenzia – eppure è una zona molto frequentata, visto il passaggio degli autobus. Qualcosa però abbiamo deciso di fare per farci conoscere. Al momento siamo una decina di attività ed abbiamo pensato di proporre nelle domeniche di chiusura al traffico del centro delle iniziative sui prodotti dei cluster. Il bar sul caffè, ad esempio, il mio negozio sui cereali, la farina e il pane e via dicendo. Vogliamo anche realizzare un totem che dia le informazioni sull’esposizione, in pratica la via racconterà l’Expo».

Reti, la Valle Imagna ci ha preso gusto. In arrivo quella dell’edilizia

Graziella Viganò - IsotA Sant’Omobono Terme la voglia di fare rete ha sfornato iniziative su iniziative. L’Isot, associazione che riunisce 140 imprenditori del commercio, dell’artigianato e del turismo del paese e dei comuni limitrofi, ha ottenuto la nascita dell’ufficio turistico, creato percorsi che partendo da luoghi di storia e devozione come il santuario della Madonna della Cornabusa conducono ad aziende agricole e artigiane, coordinato la presenza alle fiere (alla fiera dell’edilizia di Bergamo le aziende valdimagne si sono presentate in un unico spazio), realizzato mostre, collaborazioni con il network dell’ospitalità locale Ecoturismo e con quella di produttori agricoli Agrimagna. Al suo interno è nata anche “Wood Italy”, una rete di imprese del legno, di cui la valle era regina prima della crisi, che insieme sono riuscite a innovare la produzione e raggiungere i mercati esteri. «I progetti in corso – racconta la vicepresidente Graziella Viganò, titolare della gelateria Tuttigusti a Sant’Omobono – sono una serie di eventi estivi in chiave Expo, dedicati a nostri prodotti e al nostro territorio, in collaborazione con Agrimagna, e una rete per l’edilizia sull’esempio di quanto già accaduto per il legno. In pratica le aziende si mettono insieme per offrire un servizio di ristrutturazioni chiavi in mano: basterà rivolgersi a quest’unico soggetto per avere tutti gli interventi necessari, dalle opere in muratura a quelle elettriche, dall’idraulico al fabbro». I vantaggi del mettersi insieme sono molti. «Uniti abbiamo più possibilità di farci aiutare dalle associazioni di categoria e dalle istituzioni – evidenzia -, ma possiamo anche affrontare i costi per delle consulenze che singolarmente non riusciremmo a sostenere. E poi c’è la contaminazione delle idee, ancora più ampia nel nostro caso visto che abbracciamo settori diversi, senza contare il valore umano delle relazioni. La crisi c’è e non esiste una bacchetta magica per uscirne, ma ogni giorno bisogna inventarsi qualcosa per essere competitivi confrontarsi con gli altri dà l’energia per farlo».

A Curno le Botteghe che non mollano. «Per gli eventi ci autotassiamo»

Susanna Nervi - Botteghe di CurnoAssediati dai centri commerciali e messi in difficoltà dalla scelta del Comune di chiudere il passaggio in centro alle auto, i negozi di Curno si sono riuniti nel 2003 nell’associazione “Le Botteghe di Curno”. «Abbiamo lottato per alcuni anni per riottenere l’apertura del paese e con il cambio dell’Amministrazione ce l’abbiamo fatta, ma nel frattempo molti hanno dovuto chiudere – ricorda la segretaria Susanna Nervi, titolare del bar Gold Time -. Il nuovo spirito di collaborazione con il Comune ci ha portato a realizzare una serie di eventi, in genere uno per ogni stagione, per attirare gente in paese ed hanno funzionato». Ora però le ristrettezze e i tagli alla spesa degli enti locali hanno tolto risorse ed i commercianti si sono di nuovo ritrovati senza aiuto. Ma hanno scelto di non mollare. «Ad aderire all’associazione siamo rimasti in 35 – dice – ed abbiamo deciso di autotassarci per continuare a proporre almeno due eventi all’anno». Quello estivo, in particolare, in programma il 20 giugno, sarà dedicato all’Expo – Notte Expoestate – con un tributo al cibo, artigianato e laboratori creativi. Nel frattempo ha ripreso vita il distretto. Non rientrato tra quelli finanziati dalla Regione, ora è invece parte integrante del Dat, distretto dell’attrattività “Del Brembo e dei Colli di Bergamo”, che ha per capofila Dalmine e riunisce 12 comuni da Osio Sopra a Ponteranica.

Al seminario sono intervenuti Luca Bonicelli, presidente del Gruppo Giovani Ascom, Claudia Marrone, presidente di Terziario Donna Ascom, Stefania Pendezza, consulente dello sportello Expo di Ascom esperta in dinamiche di sviluppo territoriale, e i docenti dell’Università di Bergamo Roberta Garibaldi(sul tema “Expo, potenzialità e vantaggi”) e Gianpaolo Baronchelli (“Reti di imprese come modello di sviluppo dopo Expo”).

Tavolo incontro  Ascom a UNibergamorete