Val Brembana, cuochi e produttori alleati per valorizzare le eccellenze

 

per la galleria fotografica si ringrazia Baldovino Midali

 

Andrew Regazzoni, chef brembano in forza al ristorante Il Forno di Brembilla e componente dell’Associazione cuochi bergamaschi, ha un obiettivo che porta avanti con cuore e determinazione: mettere in contatto i produttori della Valle con i cuochi e i ristoratori locali perché diventino i primi promotori delle bontà del territorio, contribuendo a tenere vive le aziende e l’economia in zone dove è spesso difficile persino resistere.

Lo ha fatto creando lo scorso anno un nuovo raviolo, il Capel de Monega con ricetta registrata alla Camera di Commercio, che racchiude i prodotti brembani e con il Convivium Eccellenze Valle Brembana, una cena nella quale chef e produttori si ritrovano alla stessa tavola.

La seconda edizione si è tenuta ieri al ristorante La Baracca di Camerata Cornello ed ha messo ai fornelli niente meno che Ezio Gritti, che dopo l’esperienza a Bali ha aperto sul Sentierone ed è tornato a vivere in Val Brembana, e Andrea Tiziani, 23enne portacolori del team junior della Nazionale Italiana cuochi che dopo aver superato le semifinali di Praga ad ottobre parteciperà alla Finale Mondiale del Global Chefs Challenge, in programma nel luglio prossimo a Kuala Lumpur in Malesia.

Formaggi Valle Brembana

A loro è stato chiesto di esaltare nel piatto i prodotti locali. E la scelta era davvero ampia. Il Convivium ha infatti raccolto l’adesione di una trentina di aziende, dall’Alta Valle in giù, che messe tutte insieme (qui il valore dell’iniziativa) hanno composto un paniere davvero ricco di sapori (e di storie imprenditoriali fatte di coraggio, ricerca e innovazione). D’accordo i formaggi – dei quali la Valle è regina, dalle Dop ai Presidi Slow Food passando per i caprini -, il miele, le confetture, i salumi, espressioni tipiche dell’agricoltura montana, ma ci sono anche il latte d’asina, la carne grass-fed, ovvero di capi nutriti a erba e fieno, di bovini di razza Highland, le mele, la frutta e la verdura biologiche, la frutta disidratata, i prodotti da forno con farine selezionate, le salse a base di erbe, lo zafferano, il tartufo, le birre e l’idromele.

convivium eccellenze valle brembana - piatto Ezio Gritti

Una dispensa che ha ispirato a Gritti dei Cappelletti alla farina di castagne farciti con mele della Valle e formaggio Roccolo, serviti con pistilli a secco di zafferano e consommé di carne chiarificato. In abbinamento “Il Serpente con la cresta”, shiraz di della Tenuta Casa Virginia di Villa d’Almé.

 

 

Tiziani si è invece occupato del secondo, Terrina di grass-fed laccata all’idromele con crosta spadellata, agro di rapa bianca e quenelle di patata, servito con “I due lauri”, Valcalepio di Medolago Albani.

La squadra dell’Associazione cuochi bergamaschi, con Regazzoni, Fabio Oberti, Alex Salvi, Ludovico Pozzi, Romeo Gervasoni, Fabio Sanga e Gabriele Magri, ha invece curato il buffet di benvenuto “Finger food Berghem” affiancato alla vetrina dei prodotti e ai vini della Cantina Sociale Bergamasca e il dolce, “Cornetto rosso al lampone e uva spina con ricotta di capra, mele candite, spuma di yogurt naturale e crema inglese con latte d’asina”. Territoriale anche il servizio in sala e in cucina, con i bravi allievi dell’Istituto alberghiero di San Pellegrino coordinati dai professori Arcangelo Falsone e Luca Becherini.

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La serata, condotta con professionalità da Tatiana Galbusera di Radio 2.0, ha visto la partecipazione del presidente dell’Associazione cuochi bergamaschi Roberto Benussi, che sottolineando l’importanza di una stretto legame tra la cucina e il territorio ha auspicato eventi simili anche in altre zone della provinicia, Oscar Fusini, direttore dell’Ascom, che ha evidenziato come il fare squadra possa creare un sistema sosteniblie e attrattivo per l’economia di montagna e Ivar Foglieni, prefetto di Lombardia dell’Accademia della gastronomia italiana storica. Alle aziende sono stati consegnati riconoscimenti di partecipazione da parte di Giovanni Fattori ed Ernestina Molinari della Comunità montana della Val Brembana. Targhe e pergamente anche per gli ospiti e i padroni di casa del ristorante La Baracca che per i cuochi bergamaschi ha un significato particolare perché ha visto all’opera Fiorenzo Baroni, fondatore dell’Associazione.

In cucina gli chef brembani e gli allievi dell'Ipssar di San Pellegrino
In cucina gli chef brembani e gli allievi dell’Ipssar di San Pellegrino

Convivium eccellenze Valle Brembana 2017

LE AZIENDE

  • Azienda agricola Della Fara – San Giovanni Bianco
  • Agricola Tre Faggi – Val Brembilla
  • Azienda agricola Salvini Juri – Mezzoldo
  • Azienda agricola La fata delle Api – Piazza Brembana
  • Agriturismo Casa Martina – Zogno
  • Agriturismo Prati Parini – Zogno
  • Agriturismo Casa Eden – San Giovanni Bianco
  • Azienda agricola Mondo Asino – Olmo al Brembo
  • Bonzi Fabio – San Giovanni Bianco
  • CasaArrigoni – Peghera Val Taleggio
  • CaseariaArnoldi – Peghera Val Taleggio
  • Birrificio Via Priula – San Pellegrino Terme
  • Soluna Italia – Averara
  • Associazione Cerealicoltori Brembani – Roncobello
  • Cooperativa sociale Ca’ Al del Mans – Serina
  • Associazione frutticultori e agricoltori brembani – Moio De’ Calvi
  • Panificio Corticelli – Peghera Val Taleggio
  • Panificio Baldovino Midali – Branzi
  • Azienda Agricola Grass-fed Hans Quarteroni – Piazzolo
  • Casera Monaci – Almenno San Salvatore
  • Azienda agricola La Paloma Blanca – San Giovanni Bianco
  • Azienda agricola Ca’ Morone – Val Brembilla
  • Fonte Bracca – Bracca
  • Cooperativa Agricola Sant’ Antonio – Vedeseta
  • Azienda agricola Ilario Rota – Val Brembilla
  • Azienda agricola La Manterga – Vedeseta
  • Azienda Agricola Settimocielo – Camerata Cornello
  • Associazione Tartufai Bergamaschi – Spirano
  • Azienda Agricola La Sella – San Giovanni Bianco Zafferano


Escursione con gusto, a Mezzoldo c’è il Cheese Trekking

La-casere-di-Mezzoldo

I sentieri si arricchiscono di gusto in alta Val Brembana. Venerdì 18 agosto a Mezzoldo c’è il Cheese Trekking, un’escursione guidata da un accompagnatore professionale per scoprire le bellezze del territorio e gli alpeggi, corredata da soste di approfondimento ambientale su botanica, fauna e geologia, visita e pranzo in alpeggio con i prodotti a chilometro zero.

Il ritrovo è alle 9 al parcheggio del rifugio Madonna delle Nevi, il rientro è previsto per le ore 16. Il dislivello da affrontare è di 500 metri, la difficoltà è quella del sentiero “Escursionistico”. Sono richiesti abbigliamento da escursionismo e scarponi, consigliati i bastoncini da trekking.

Il costo di partecipazione è di 20 euro, incluso il pranzo in alpeggio, di 12 euro per i bambini fino ai 12 anni.

La giornata – che sarà replicata lunedì 4 settembre – è organizzata da Altobrembo, l’associazione di promozione turistica e coordinamento territoriale dei comuni di Averara, Cassiglio, Cusio, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Santa Brigida e Valtorta alla quale partecipano anche operatori turistici, commercianti, artigiani, aziende agricole e associazioni.

L’escursione viene confermata al raggiungimento di minimo 10 partecipanti. L’iscrizione è obbligatoria (tel. 348 1842781 – info@altobrembo.it)

 


Alta Val Brembana, due week end tra erbe spontanee e formaggi

Erbe del casaro 3

Due fine settimana per scoprire i sapori, i paesaggi e l’economia montana. L’ottava edizione di Erbe del Casaro, la rassegna dedicata alle  erbe spontanee e ai formaggi tipici della Valle Brembana, torna negli undici paesi di Altobrembo sabato 27 maggio, domenica 28 maggio e da venerdì 2 a domenica 4 giugno 2017.

Erbe del casaro 5È un’iniziativa diffusa che prevede appuntamenti dedicati a grandi, piccoli, famiglie e giovani, organizzati in maniera puntuale sui territori di Averara, Cassiglio, Cusio, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Santa Brigida e Valtorta, che accompagna alla conoscenza delle tipicità gastronomiche a base di erbe spontanee e delle eccellenze casearie della Valle Brembana. In programma  ci sono visite alle aziende agricole locali, appuntamenti culinari – show cooking, degustazioni, aperitivi -, esposizioni artistiche, escursioni nella natura, corsi di fotografia con esperti, conferenze.

Tra le novità di quest’anno c’è “Il borgo del Casaro e delle sue erbe”. Ppresso l’Antica Segheria Pianetti di Olmo al Brembo, luogo dal fascino antico pronto ad accogliere, informare e viziare i visitatori durante tutta la manifestazione, sono in programma conferenze sulle erbe, aperitivi e pranzi didattici con i produttori, Merende del Casaro, laboratori e giochi per i più piccoli e soprattutto, ogni giorno, saranno presenti a rotazione le aziende agricole del territorio, con i loro prodotti e attività che permetteranno di scoprire e assaporare i sapori della Valle.

Ecco alcuni appuntamenti da non perdere

Sabato 27 maggio

“Le buone erbe spontanee”

Un’esperienza completa per avvicinarsi al mondo delle erbe commestibili: escursione nei prati di Ornica, seguita dalla conferenza sulle erbe spontanee delle valli brembane e per concludere cena itinerante nel caratteristico borgo antico ancora perfettamente conservato.

Venerdì 2 giugno

“Averara tra natura e storia”

L’azienda Soluna e l’Associazione Castanicoltori di Averara organizzano una giornata alla scoperta dei tesori naturali di Averara: i campi con le erbe officinali dell’Azienda di cosmetica naturale Soluna e la selva castanile centenaria in fase di recupero. Per pranzo sarà possibile fare un tuffo in un’autentica osteria del passato allestita appositamente per l’occasione.

 Sabato 3 giugno

“Percorso sensoriale degustativo”

A Cusio, un’esperienza unica dove i cinque sensi saranno i protagonisti di un percorso suggestivo, immersi nella natura, ascoltando i suoni dell’ambiente e odorando i profumi di prati e boschi delle montagne brembane; l’esperienza sensoriale potrà essere conclusa al meglio rilassandosi nel prato vicino al piccolo caratteristico mulino e gustando un delizioso pranzo al sacco a km 0, acquistabile direttamente dalle aziende agricole presenti. Nel pomeriggio tantissime altre attività per riscoprire l’antico mulino di Cusio, vederlo in funzione e gustare la “Merenda del Mugnaio” a base di polenta realizzata con farina appena macinata nell’Antico Mulino e formaggio tipico locale.

Domenica 4 giugno

“Benessere con le erbe”

Un’intera giornata a Piazzolo, dedicata alla salute e al benessere attraverso le erbe, per imparare a conoscere quali utilizzare in cucina: riscoprire un’arte antica con il “Laboratorio di pasta fresca e ripiena”, assaporare i doni che ci offre la terra nel “Pranzo con madre natura” pranzo vegetariano e la “Merenda benessere” con i dolci e le tisane naturali. La giornata di Piazzolo sarà un’esperienza completa per tutta la famiglia: i bambini infatti saranno impegnati per tutta la mattina in attività e giochi, lasciando i genitori liberi di dedicarsi alle numerose esperienze dedicate al benessere e al relax: trattamenti per sportivi, rilassanti, drenanti e decontratturanti, “Iyengar Yoga” per un corpo più flessuoso e mente quieta e ricettiva, “Bagni di Gong” per rigenerare corpo e mente e rilassarsi nella natura con “Meditazione in natura” e “Tai ji quan nel bosco”.

I ristoranti del locali proporranno menù a base di erbe spontanee e formaggi brembani a prezzi convenzionati e i bar promuoveranno gli “Aperitivi del Casaro”.

Programma completo e offerte: www.erbedelcasaro.it


A Dossena il tour è doppio: tra i prodotti tipici e in miniera

dossena miniera

Per far scoprire, in un colpo solo, le antiche miniere, i prodotti tipici e i produttori della Valle Brembana, Dossena propone, per il terzo anno, “Una miniera di Gusto”, la manifestazione che unisce tour gastronomico e visita guidata tra i cunicoli del sito estrattivo minerario dismesso.

L’appuntamento è domenica 30 aprile a partire dalle 10. La zona delle miniere sarà raggiungibile dal centro del paese con un bus navetta gratuito. Si potrà quindi partecipare al tour gastronomico in 13 tappe tra formaggi, vino, salumi e altre specialità locali e percorrere le gallerie insieme agli esperti dell’Associazione Miniere Dossena, che ne illustreranno la storia e le caratteristiche. Ci sarà anche uno spazio ristoro dove verrà proposto il “pranzo del minatore”.

Tra le proposte di intrattenimento la doppia (alle 11.45 e alle 14.45) spettacolare esibizione dei “Falconieri dei Quattro Venti” e “Falcontree”, le passeggiate sui pony con “La scuderia del Cornello”, laboratori per bambini, la scalata speleologica e le dimostrazioni del mestiere del fabbro con “Artigianfer”. Non manca una confortevole zona relax in mezzo alla natura. Alle 17 scatterà l’”Aperitipico”, mentre per la cena si potrà scegliere di fermarsi nei ristoranti convenzionati.

Il costo è di 15 euro (8 euro per i ragazzi da 6 a 12 anni, gratis fino a 6 anni) per l’abbinata tour gastronomico+visita guidata alla miniera. Solo il tour o la visita costano 10 euro. Sono esclusi il pranzo, per il quale si spendono circa 5 euro, e l’aperitivo.

L’evento è organizzato dall’Associazione Miniere e dall’Associazione Revival (Gruppo Giovani Dossena) in collaborazione col Comune. Sono consigliate la prenotazione e un abbigliamento “a cipolla”, dato che la temperatura interna della miniera è di 10 gradi. Info: 3421463257


E l’ex operaia divenne coltivatrice di tartufi

Fino a quattro anni fa era operaia in un’azienda tessile. Dopo la chiusura dello stabilimento, la cassa integrazione e la mobilità, si è reinventata come contadina. Eufemia Maiorano, classe 1961, oggi è titolare dell’azienda agricola “La sella” a San Giovanni Bianco, nella frazione San Pietro d’Orzio, un piccolo villaggio agricolo un tempo autonomo e collocato su un’altura. Accanto alla produzione di zafferano, la neoimprenditrice ha affiancato quella del tartufo. “Ero fuori dal mercato del lavoro, la terra mi ha dato un’opportunità e l’ho colta al volo – spiega Eufemia -. I due impieghi sono agli antipodi, non si possono paragonare e i sacrifici nella nuova professione non mancano, sono passata dallo stare sempre rinchiusa in fabbrica al lavorare fuori, anche quando piove e fa freddo”.

Le piantine seminate, nella primavera del 2012, sono 130. E in estate il suo Satana, un incrocio tra un cocker e uno springer, potrà fiutare i primi tartufi. Appartengono alle varietà Uncinato, Estivo e Nero pregiato e si differenziano per la stagione di raccolta.

eufemia Maiorano e il cane SatanaIl primo, che si ritrova nel terreno già in primavera, ha un profumo delicato, con note di nocciola, porcino e grana. Si può gustare sia cotto sia crudo in svariati piatti.

Segue la raccolta dell’Estivo, o Scorzone, che può raggiungere dimensioni notevoli e ricorda l’aroma del malto: viene perlopiù impiegato per realizzare salse e nella produzione di insaccati. Il prezzo di entrambi è sui 250 euro al chilo, molto più “economici” rispetto al Nero pregiato, che si trova in inverno, possiede un gusto dolce e, spolverizzato, impreziosisce qualunque preparazione. Il suo valore può superare i 600 euro al chilo.

Il prezzo di mercato varia anche a seconda della pezzatura, della forma e della qualità organolettica. Il tartufo non va confuso con i tuberi: è un fungo sottorraneo e simbionte. Ogni prodotto è associato a una pianta che lo farà crescere, spesso un albero micorizzato. Nella tartufaia bergamasca, che si estende su seimila metri quadri, sono il nocciolo e il carpine bianco. Il tartufo si sviluppa in un tempo minore, sui sei-sette anni rispetto ai venti-venticinque del tiglio. “Il primo passo da compiere è far analizzare il terreno, deve essere calcareo, umido, vicino a corsi d’acqua, poi armarsi di pazienza – spiega Eufemia Maiorano -. Le spese di gestione annuali sono basse: sono necessarie la cura, l’irrigazione e la potatura delle piante, poi la produzione può essere costante anche per trent’anni”.

I tartufi della Sella saranno destinati alla vendita diretta. Info al 393 1543560.


Prodotti locali e un nuovo raviolo, il Convivium celebra la Val Brembana

Più di trenta chicche. Formaggi soprattutto, di cui la Valle è prezioso scrigno, ma anche salumi, verdure, confetture, succhi di frutta, pane, zafferano, tartufi, birra e persino latte d’asina. Prodotti spesso realizzati da piccole aziende che con coraggio resistono nel difficile contesto della montagna.

Li ha riuniti in una serata denominata “Convivium – Eccellenze della Valle Brembana”  lo chef Andrew Regazzoni, che nell’occasione ha anche presentato ufficialmente un nuovo piatto omaggio al territorio, il “Capel de Monega” (Cappello di monaca), un raviolo che nella forma ricorda il copricapo di alcuni ordini religiosi e che nel ripieno raccoglie produzioni locali – patate, barbabietole, formaggio di monte stagionato e burro di malga -.

L’iniziativa, lo scorso venerdì 25 novembre all’albergo Papa di San Pellegrino, realizzata in collaborazione con le aziende e gli chef brembani, ha fatto assaggiare le diverse specialità gastronomiche in versione finger food e poi il piatto forte, il Capel de Monega, seguito da “Sella di coniglio bardata al tartufo con bresaola orobica sfumata alla birra di Via Priula”, polenta “Nostrano orobico”, patate della Ca’ Al del Mans al latte d’asina e Formai de Mut, per chiudere con il panettone alle mele della Val Brembana.

Il Capel de Monega è stato creato nei primi anni novanta da Ludovico Pozzi, l’amico e collega Regazzoni ha scelto di valorizzarlo registrando all’Ufficio brevetti e marchi della Camera di Commercio di Bergamo nome, forma e ingredienti del piatto, corredandolo di tabella nutrizionale, curata dal nutrizionista Vito Traversa, e di un’immagine firmata dall’illustratore Stefano Torriani. L’operazione si è realizzata grazie anche al sostegno della Comunità Montana valle Brembana e degli Operatori turistici di San Pellegrino Terme. «La scelta di tutelarlo con un marchio non è legata a fini commerciali – precisa Regazzoni -, ma alla volontà di fissare in maniera precisa come è fatto e come è nato. Questo progetto serve ad affermare che in Val Brembana ci sono prodotti di eccellenza ma anche idee, professionalità e determinazione per farli apprezzare. Un modo per dare una mano al territorio con ciò che noi cuochi sappiamo fare».

convivium-eccellenze-brembane


Mele brembane, alla sagra debutta il succo

Le mele sono diventate un prodotto tipico della Valle Brembana grazie all’Afavb, l’Associazione frutticoltori agricoltori della Valle Brembana che riunisce centinaia di appassionati che dimostrano di credere nel loro territorio coltivando alberi da frutto. Negli ultimi decenni in Valle sono state messe a dimora almeno 150.000 piante, sono stati recuperati terreni altrimenti abbandonati e la consulenza di esperti ha consentito di ottimizzare qualità, resa dei frutteti e proprietà del terreno, addirittura superiori a quelle di zone più rinomate.

Per valorizzare questa produzione a Piazza Brembana sabato 15 e domenica 16 ottobre torna la “Sagra della Mela e dei prodotti tipici della Valle Brembana”.

La manifestazione vede l’associazione collaborare con gli enti territoriali e di promozione locale per unire all’enogastronomia la valorizzazione della Valle. In primo piano ci sono le varietà coltivate – Golden, Gala, Red Delicious, Renetta e Topaz, le principali, identificate da un apposito marchio – e la vendita diretta, ma anche laboratori, mostre, concorsi, ricette, un mercato di prodotti gastronomici e d’artigianato locale.

Debutterà anche un nuovo prodotto, il succo di mele al 100% brembane, un’occasione per i produttori di differenziare e sviluppare l’offerta, per i consumatori di gustare in un’altra veste i frutti del territorio.

C’è pure il Tour Gastronomico, un percorso di dieci tappe nel giardino della piazza centrale che fa incontrare i produttori agricoli locali e le loro specialità: formaggi, dolci, salumi, birre, miele e castagne, mentre in 16 ristoranti sarà possibile gustare speciali menù interamente dedicati alle mele, con originali accostamenti dall’antipasto al dolce.

La qualità delle mele brembane è stata riconosciuta anche dalla prestigiosa testata “La Cucina Italiana”, che ha citato l’appuntamento di Piazza Brembana tra “Le sagre delle mele più belle d’Italia“.

www.sagramela.it

I RISTORANTI CHE PROPONGONO I MENÙ A TEMA

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Zogno, un fermento di sapori

casa-martina-lamponi-ritZogno è considerato più che altro un luogo di passaggio per chi sale nelle zone più alte della Val Brembana. Eppure, a poche decine di minuti dalla città, permette di godere delle Prealpi senza troppa fatica. Dal centro storico, vivo e caratteristico, partono le vie che portano alle contrade, di cui il territorio comunale collinare è disseminato: da Poscante a Endenna, Somendenna, Ambria che sono solo le principali. Ma anche Stabello, famosa per l’annuale sagra della polenta taragna. Sul Monte di Zogno ve ne sono diverse, anche molto piccole.

Proprio questa zona è culla di alcune delle aziende agricole in cui fare tappa per godere dei prodotti tipici locali, ma regala anche la possibilità di passeggiare sul sentiero Cai n. 505, che porta fino alla vetta del Monte Zucco (a 1.232 metri). Se si decide di unire alla scoperta gastronomica un’escursione, lo si può percorrere tutto oppure partire da Sant’Antonio Abbandonato e proseguire tra boschi e splendide vallette fino al Rifugio Gesp (Gruppo Escursionisti San Pellegrino) e poi iniziare la facile salita verso la cima per osservare uno stupendo panorama sulle Prealpi Orobie.

Quanto alle soste golose, sono davvero molte, legate anche a tradizioni antiche come quella dei “Biligòcc”: la diffusa coltivazione della castagna e la vendita sono state, infatti, per questa zona un’importante fonte di sostentamento.

Non ci resta che partire, dunque, per incontrare, nell’ordine, l’allevamento di capre Saanen di Valentino Ruggeri, dove anche l’equitazione è tra le attività proposte, l’esperto macellaio e allevatore Walter Carminati, l’azienda agricola Gioan di Pice, in cui Silvano e la sorella Romina producono prelibati salumi artigianali, e per dormire o mangiare, ma solo previa prenotazione e disponibilità, l’agriturismo Casa Martina.

I formaggi di capra di Valentino Ruggeri valgono una sosta

Risalendo la strada dal centro di Zogno, superato l’abitato, dopo alcune tortuose curve che regalano un panorama sulla valle sempre più suggestivo, si arriva all’azienda agricola Valentino Ruggeri (via Carrubbo – tel. 349 378 0883) che ha tra le sue attività principali l’allevamento di capre, con la relativa produzione casearia, e l’equitazione, con una pensione per cavalli.

«Sono nato qua – racconta Valentino, classe 1969 –, i miei genitori avevano i bovini, ma pian piano abbiamo smesso di allevare e io sono andato a lavorare altrove perché l’agricoltura al momento non era un’attività economicamente sostenibile». Ma poi, ecco che Valentino fa ritorno alle origini e la passione per gli animali si rifà viva. «Ho ricominciato ad allevare, inizialmente con soli 15 capi di razza Saneen – prosegue – poi il numero è gradualmente aumentato e ho avuto la necessità di fare una nuova stalla, che potesse accogliere al meglio i miei animali e sapesse far fronte alle nuove necessità aziendali».

capre-saanen-valentino-ruggeriOra la produzione di formaggi di capra è orientata a tre tipologie, le più classiche: lo stracchino, la formaggella e il caprino fresco, l’unica cagliata acida prodotta. «All’inizio avevo buone aspettative, ero molto stimolato ed ero arrivato a produrre fino a 15 tipologie di formaggio diverse tra loro – ricorda -. Poi, il mercato mi ha costretto a fare altre scelte e iniziare a produrre ciò che riuscivo a vendere meglio. Ciò non toglie che sono pronto a produrre anche le altre tipologie qualora ve ne fosse richiesta». L’amore per gli animali di Valentino non si ferma qua. Alleva alcuni capi di bovino da carne e si occupa dell’equitazione, gestendo una pensione per cavalli e offrendo lezioni e passeggiate a chi lascia il proprio cavallo nelle sue mani. Lo spaccio aziendale è aperto, non è un luogo di passaggio, ma durante una gita sul monte potrebbe essere una tappa interessante.

La carne secondo Walter Carminati, il macellaio agricolo

Walter è un simpatico allevatore e macellaio, la sua azienda agricola si trova poco dopo quella di Valentino Ruggeri. Nato nel 1965, non ha sempre fatto l’allevatore, ma fin da giovanissimo ha lavorato tra macelli e macellerie, arrivando così ad avere una grande esperienza sia nel lavorare e tagliare la carne sia nello scegliere e valutare l’animale da allevare per poi avere la carne “che piace a lui”. Principalmente acquista animali giovani e poi li alleva. Le razze sono tra le più diverse: dalle Piemontesi italiane alle Garronesi e alle Limousine. Dipende quali animali sono disponibili e se hanno le caratteristiche fisiche adeguate. Walter possiede anche animali nati in loco e un allevamento di cavalli, sempre allo scopo della produzione di carne. Effettua vendita anche ai privati anche se «ormai pochi acquistano gran parte dell’animale e tutti i tagli, questo è una difficoltà per chi come me macella pochi capi all’anno».

Come sceglie i suoi animali? «Come piacciono me – risponde sicuro -, li osservo e voglio la prima scelta. Valuto la finezza, le forme, l’ossatura. Io voglio scegliere, non prendo ciò che capita». La carne di qualità secondo lui è data da un mix tra le caratteristiche del singolo capo, dalla sua razza e dall’alimentazione. Nei limiti del possibile gli animali sono alimentati con erba e fieno cresciuti nei terreni limitrofi all’azienda e vengono macellati solo quando hanno raggiunto la maturità delle carni adeguata. La cura nel lavorare le carni e nel trattarne la frollatura rappresentano un valore aggiunto di artigianalità e qualità. Lo si trova in via San Cipriano (tel. 339 3221043).

Gioan di Pice, tra le ultime novità la crema di lardo

Salendo sempre più, ci si inoltra tra boschi e prati, percorrendo questa strada sempre più tortuosa e suggestiva. Si raggiunge la località Camissinone ad un’altitudine che permette un punto di vista nuovo, sicuramente tra i meno conosciuti. L’azienda Gioan di Pice (www.gioandipice.it) si riconosce grazie a un cartello in legno ben in vista posizionato al margine della strada. Si scende quindi una stretta stradina. L’attività è condotta dal giovanissimo Silvano Sonzogni, 24 anni, aiutato dalla mamma e dalla sorella Romina. I maiali vengono acquistati e macellati ad un peso minimo di 200 kg. «Abbiamo scelto di provare questa strada solo tre anni fa – racconta Silvano –, io non trovavo lavoro; avevamo a disposizione questo spazio e abbiamo deciso di convertirlo in un piccolo laboratorio di lavorazione delle carni suine».

gioan-di-pice-crema-di-lardoLa produzione si concentra verso il classico salame bergamasco, ma spazia anche a tutti gli insaccati, fino ad arrivare a prodotti gustosi e diversi come la crema di lardo e il nuovissimo prodotto in sperimentazione: la “sonsa” alla lavanda. È un grasso emolliente, lubrificante e impermeabilizzante che si presta per diversi usi, da crema mani a isolante per scarpette da calcio o scarponi in pelle. Molto utilizzata nel passato, nella sua forma tradizionale intera, arrotolata su se stessa e stagionata, per ungere e lubrificare cavi di acciaio per il trasporto legna. Era anche un rimedio curativo popolare. Altre produzioni dell’azienda acquistabili direttamente sono le pancette, le salsicce piccanti o al formaggio e il musetto.

Casa Martina, l’agriturismo “vero”

Dalla parte opposta rispetto al monte, raggiungibile dopo aver attraversato il fiume Brembo, si trova l’agriturismo Casa Martina (www.casamartina.eu), con le sue accoglienti stanze e la cucina. La casa, costruita nel 1988, si trova a Piazza Martina ed è gestita da Giovanni Ruggeri con l’aiuto della sua famiglia. «Nel 1997 – racconta – mi sono sposato e avevamo una casa grande, proprio questa. Venivano spesso amici, ci aiutavano a gestire i prati e ci facevano compagnia per momenti conviviali. Poi, nel 2008, ci è venuta l’idea di preparare due stanze e nel mese di giugno abbiamo avuto i primi due ospiti inglesi. Nel marzo del 2009 abbiamo aperto l’azienda agricola e l’agriturismo». Attorno alla casa, Giovanni coltiva 2.000 mq di piccoli frutti e 8.000 mq di castagne. Le stesse erano un solido elemento dell’economia rurale di queste zone, lo dimostra l’ancora viva tradizione dei biligòch della frazione di Castegnone, dove ci sono ancora gli antichi secadùr.

agritiurismo casa-martina ZognoLa produzione aziendale si completa con l’orto, il miele, l’allevamento di sette capre per la produzione di latte e gli animali da cortile. Tutti i giorni Giovanni caseifica il latte producendo dei freschissimi e golosi formaggi da servire ai propri ospiti per la colazione, in abbinamento al suo miele e alle sue confetture, ma anche alle torte preparate con cura dalla moglie Lea. Un vero must è la cheese cake fatta con lo stesso formaggio e le confetture: una prelibatezza data anche dal fatto che le materie prime sono prodotte a pochi metri dal luogo in cui viene servita. L’agriturismo e la cucina sono invece aperti dal 15 di settembre al 15 di giugno nelle sole serate di venerdì, sabato e domenica. Solo su prenotazione e meglio se per gruppi. Dagli antipasti a base di salumi, formaggi e castagne (in azienda preparano anche la crema di castagne) ai primi piatti come risotti con frutti di bosco e Formai de Mut Dop oppure i casoncelli fatti a mano. Tra i secondi, spicca il maiale con i ribes oppure il capretto al forno. Il menù varia in base alle disponibilità di materia prima dell’azienda.

 


Averara, la sagra della castagna raddoppia

 

sagra-della-castagna-redivo-averaraA Redivo di Averara, in alta Valle Brembana, la storica sagra della castagna raddoppia e fa il pieno di iniziative interessanti e golose. La manifestazione, che compie 42 anni, si terrà in due week end: sabato 1 e domenica 2 ottobre, sabato 8 e domenica 9 ottobre. Sarà un’occasione per fare festa, valorizzare i prodotti locali e per far conoscere questo angolo di Bergamasca davvero particolare.

Non è un caso che proprio a Redivo venga celebrato questo frutto: i boschi della località di Averara infatti sono tra i più ricchi di castagni. L’associazione Castanicoltori, che organizza la sagra in collaborazione con il Comune di Averara e con il contributo dell’azienda Soluna, negli ultimi anni ha recuperato alcuni castagneti abbandonati. Un tempo costituivano un’importante fonte di sostentamento per la popolazione, poi lo spopolamento ha contribuito a dimenticare questa risorsa, ora riscoperta.

sagra-della-castagna-redivo-avrerar-2Il programma della sagra prevede per sabato 1 ottobre alle ore 14 la distribuzione del materiale informativo sotto i portici di Averara. Alle 14.30 “Camminata al castagneto” con Stefano D’Adda. Alle 17 “Un castagno divino”, degustazione di vini bergamaschi. “Troviamoci all’osteria”, alle 19, apertura di tre osterie a tema: l’atmosfera e l’offerta ristorativa di un tempo con musica e racconti in spazi caratteristici di Redivo.

Domenica 2 ottobre alle 10 “Profumi di erbe” con Gianfranco Goglio che guiderà i visitatori in un gioco alla scoperta delle erbe salutari dell’azienda Soluna. Alle 11 “Tra i rami”, dimostrazione di tree-climbing e potatura eseguita da Alessandro Regazzoni. “Caccia fotografica”, alle 14, con Paolo Ferrante e Aramis Egman che condurranno i visitatori lungo un percorso tra gli alberi “giganti” del bosco. Le fotografie prodotte saranno esposte domenica 9 ottobre sotto i portici.

averara-castanicoltoriSabato 8 ottobre alle 10 “Madre natura e le sue magie” con l’apertura dei laboratori dell’azienda Soluna. Alle 11 “Camminata al castagneto” con Lorenzo Lego. Alle 15 “Passione nelle mani”, dimostrazioni di artigianato nella struttura-laboratorio a Redivo e alle 17 “Un salto in osteria”, due chiacchiere e un bicchiere prima della cena tradizionale con piatti a base di castagne.

Domenica 9 ottobre, alle 10 “Caccia ai tesori di Averara”: Simona Bellini accompagna i visitatori in un percorso alla scoperta della storia del paese. Alle 11 “L’alchimista brembano”, produzione e distribuzione di un distillato, con Gianfranco Goglio dell’azienda Soluna. Per chiudere, alle 15, “Lippa, cos’è?”: dimostrazione del gioco della lippa e giochi d’altri tempo con la partecipazione aperta al pubblico. Sempre domenica 9 ottobre dalle 10 alle 17 “Dire, fare, giocare”, animazione per i più piccoli con Barbara Stacchetti e Patrizia Geneletti del Teatro Prova.

Per tutta la durata della manifestazione alcune vie saranno chiuse al traffico. L’organizzazione consiglia di utilizzare i parcheggi segnalati in zona: ex asilo, campo sportivo, ditta Siga, Municipio, lungo fiume Mora. Sarà inoltre operativo un bus-navetta messo a disposizione per raggiungere la frazione Redivo partendo dai Portici.

È gradita la prenotazione agli eventi, telefonando ai numeri 366 9598725 – 333 3072758, ai quali ci si può rivolgere anche per ogni altra informazione.


Dal bosco al piatto, funghi senza segreti in Alta Val Brembana

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Raggiunge l’undicesima edizione Fungolandia, la mostra del fungo della Val Brembana che esalta i profumati frutti del bosco in tante iniziative golose e altrettante occasioni per scoprire e vivere il territorio.

L’appuntamento è dal 3 all’11 settembre negli undici paesi di Altobrembo (Averara, Cassiglio, Cusio, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Santa Brigida e Valtorta) con iniziative per tutti i gusti e tutte le età: escursioni alla scoperta dei funghi, visite alle aziende agricole, eventi legati alla valorizzazione dei prodotti del territorio, convegni di carattere naturalistico-culturale, concorsi, ma anche degustazioni, aperitivi, menù promozionali a tema nei ristoranti convenzionati.

L’apertura ufficiale sarà sabato 3 settembre a Cassiglio, con una giornata tra mercatini, animazione per i bambini, esposizione di rapaci e caccia ai tartufi. Lo stesso giorno, al pomeriggio, a Olmo al Brembo sarà inaugurata la Mostra del Fungo della Valle Brembana, a cura dell’Associazione Micologica Bresadola di Agrate Brianza, preziosa occasione per ammirare tutte le specie fungine presenti nell’area. Sabato 3 settembre prenderanno il via anche le uscite “Alla scoperta del mondo dei funghi”, escursioni con i micologi per conoscere le varie specie e il loro habitat, proposte ogni giorno della manifestazione su percorsi sempre differenti.

Nel corso dei nove giorni sono in programma anche altre escursioni alla scoperta della natura e dei paesaggi di Altobrembo: nei boschi, nei pascoli e tra i borghi storici, valorizzando un’area di notevole valore ambientale.

Tra gli appuntamenti da non perdere, quello con il concerto in quota Sinfonie del Tramonto sulle Torcole di Piazzatorre, presso il Rifugio Gremei. Al calar del sole la musica degli ottoni risuonerà circondata dal panorama delle Orobie bergamasche.

Domenica 4 sarà invece una giornata dedicata ai sapori del territorio, con il Percorso sensoriale-degustativo nel bosco a Cusio, un’esperienza che toccherà tutti i sensi e che permetterà di gustare i prodotti dell’Alta Val Brembana direttamente dalle aziende agricole del territorio. I più piccini si divertiranno quindi con Puffolandia, l’appuntamento con puffi e funghi a Piazza Brembana, mentre a chiudere il primo week-end sarà il suggestivo “Percorso a lume di candela” a Mezzoldo, con dimostrazioni di attività artigianali e tappe alla scoperta della tradizione.

Nel secondo fine settimana gli appuntamenti golosi saranno a Valtorta, con l’Agrì-Fest, e a Ornica, con Funghi nel Borgo, una cena itinerante a base di funghi nel borgo rurale di Ornica. Sabato 10 a Olmo al Brembo è in programma uno spettacolo pirotecnico, preludio della grande chiusura di Fungolandia che si terrà domenica 11 a Santa Brigida.

Durante tutta la settimana di Fungolandia, ristoranti e bar aderenti all’iniziativa propongono menù a base di funghi locali e aperitivi con funghi e altre tipicità

www.fungolandia.it