Giro d’Italia in terra bergamasca, ecco la foto più bella

Giro d'Italia - foto vincitrice concorso VisitBergamo

È lo scatto dal titolo “Un occhio all’avversario”, di Salvatore Marroccoli, il vincitore del concorso fotografico promosso da Visit Bergamo per immortalare le scene più belle del 100° Giro d’Italia a Bergamo e provincia.

In gara 63 fotografie, che hanno ritratto i protagonisti della 15° e della 16° tappa della corsa rosa in passaggio a Cisano Bergamasco, San Sosimo, Almenno San Salvatore, Zogno, Miragolo, Rigosa, Selvino, Nembro, Alzano Lombardo, Bergamo, Rovetta, Cerete Basso, Sovere, Lovere, Costa Volpino e Rogno.

La risonanza social delle immagini ha generato 73.000 impressions totali su Facebook nella condivisione delle foto del concorso.

Il vincitore si è aggiudicato una mountain bike Scott – Aspect 980/780. La fotografie, che hanno partecipato al concorso sull’App Visitbergamo Contest, entreranno a far parte dell’archivio di Visit Bergamo e verranno utilizzate per la promozione del territorio bergamasco.


Turisti del gusto in Val Brembana? Si può fare

Fare i turisti in casa propria? Si può. Basta mettere nella borsa da viaggio un po’ di tempo per concedersi di guardarsi attorno con calma, un briciolo di curiosità per uscire dalle rotte già percorse e la voglia di scambiare qualche parola con chi si incontra. Lo abbiamo sperimentato grazie al Distretto delle Attrattività Territoriali Vallinf@miglia, che aggrega, secondo l’input a fare rete dato dalla Regione Lombardia, 11 Comuni (Zogno, capofila del progetto, Sedrina, Ubiale Clanezzo, Valbrembilla, Taleggio, Vedeseta, Blello e, in provincia di Lecco, Pasturo, Cassina, Moggio e Cremeno) di quattro valli (Valbrembana, Valbrembilla, Valtaleggio e Valsassina) in un percorso di valorizzazione unitario che ha scelto di puntare sul paesaggio e sulla natura, ma anche sulle testimonianze del passato, i prodotti tipici e la buona tavola. Il tutto da gustare senza fretta né clamori, a misura di famiglia, come ricorda la denominazione, nonni compresi.

Occorre ammettere che il compito di dare appeal turistico a realtà storicamente più vocate alla manifattura e all’edilizia o di riportare interesse sulle seconde case non è facile, ma se è vero che oggi – come indicano gli studi – ciò che il visitatore vuole è vivere un’esperienza e avere un contatto autentico con il territorio, allora le possibilità ci sono tutte. Perché di cose da raccontare questi luoghi ne hanno e le persone che abbiamo conosciuto hanno deciso di credere nella propria terra e di fare del proprio meglio per metterne in risalto le peculiarità. A cominciare da Elena Riceputi e Marta Torriani, che con la loro giovane agenzia Emozioni Orobie hanno organizzato il tour che vi racconteremo, e da Barbara Pesenti Bolò, ex hostess sulle linee aeree, che ci ha accompagnato ritagliando tempo al suo duplice lavoro, la mattina nel suo negozio di alimentari di Gerosa con tanto di consegne a domicilio nelle frazioni, dal pomeriggio alla reception di un albergo a Bergamo.

Siete pronti? E allora partiamo. Naturalmente parleremo di cibo e del protagonista di queste valli, il formaggio.

Negozio e cucina, a Zogno il locale che esalta i prodotti tipici

Capofila del Dat è il Comune di Zogno. Ed un biglietto da visita delle specialità della Valle lo si trova alla Baita dei Saperi e dei Sapori Brembani, proprio sulla strada provinciale. Il locale, realizzato dalla Latteria di Branzi in collaborazione con la Comunità Montana, è aperto da quasi due anni ed è una sorta di brochure – ma molto più concreta – della gastronomia locale. Ci si trova infatti il bancone per la vendita dei formaggi, gli scaffali con i prodotti tipici, un laboratorio di cucina, una cantinetta a vista per la stagionatura, uno spazio degustazione che può diventare sala conferenze e video. Insomma un luogo in cui fermarsi per acquistare il souvenir gastronomico, la tappa per un aperitivo o per la cena, oppure per tutte e tre le cose insieme in una formula moderna per far parlare le tipicità. «Vendita e somministrazione sono state messe in dialogo – spiega in sala Hakim Jendauni, marocchino, il papà dipendente della Latteria di Branzi -. Le proposte di degustazione e quelle della cucina vogliono mostrare le caratteristiche e la gamma degli utilizzi dei nostri formaggi. Chi si ferma a mangiare può scegliere tra tre primi e tre secondi che variano seguendo le stagioni. Pasta fresca e risotti sono tra i protagonisti e si accompagnano, ad esempio, agli asparagi in primavera alle castagne e ai porcini in autunno. La cifra è la semplicità, come la tradizionale “polenta e ciareghì”, resa però più elegante». In cucina c’è Romeo Gervasoni, da Roncobello, con trascorsi in Germania, sul lago di Garda e a Foppolo, che ricorda tra anche gli “gnocchi di ricotta con erbe di monte essiccate e burro”, il “risotto allo zola di capra e frutti di bosco” o i “tagliolini freschi con carciofi e agrì”. Tutt’altro che banale pure il tagliere dell’aperitivo, un viaggio tra formaggi di diversa pasta, stagionatura, aromatizzazione, accompagnato da salumi selezionati, mostarda, giardiniera e persino un croccante di mandorle. Da non perdere le “bese”, i ritagli dopo la pressatura della cagliata del Branzi, fritti in una pastella di farina e birra artigianale.

Visto che siamo turisti, vediamo di organizzarci per scoprire anche qualcosa più del territorio. La visita del Museo della Valle nel centro di Zogno entusiasmerà i bambini con la sua sezione sui pesci fossili ritrovati nelle vicinanze, alcuni di rilevanza fondamentale nella paleontologia. Oppure si potrà fare una sosta a Ubiale Clanezzo per attraversare il Brembo sulla lunga passerella (vietato dondolarsi!) che ha preso il posto del traghetto o spostarsi di poco per ritrovarsi sul ponte di Attone, risalente al X secolo, che invece si trova sul torrente Imagna. Chi ama l’arte non può perdere nella parrocchiale di Sedrina, progettata dal Codussi, la pala d’altare di Lorenzo Lotto, “Madonna in Gloria e Santi” (1542).

Brembilla, l’antica Osteria è anche anch’essa un “monumento”

L’itinerario del Dat piega a sinistra ed è a Brembilla (che ora con Gerosa forma il Comune di Val Brembillla) che si trova quello che per gli amanti della gastronomia può essere considerato a tutti gli effetti un “monumento”. L’Antica Osteria il Forno, la cui attività è documentata dalla licenza del 1811, ha ricevuto il riconoscimento di “Locale storico” da parte della Regione ma ha saputo soprattutto conservare il suo passato e valorizzarlo. È stata forno, stallo per i cavalli, alloggio, trattoria, macelleria, negozio e pesa pubblica e le cinque sale da cui oggi è composta hanno tenuto traccia delle destinazioni di un tempo. Da notare, la sala del forno con volta a botte in tufo, il pavimento vecchio di 140 anni nella sala centrale e, in un’altra saletta, un affresco con un’annunciazione del 1500, che prima era all’esterno. Anche in cucina la parola d’ordine è stata salvaguardia. Nonostante gli ampi spazi, per circa 200 coperti, il locale non ha ceduto al richiamo della pizzeria o delle proposte che di volta in volta hanno fatto tendenza, ed ha avuto ragione, almeno a  giudicare dalle tavolate di giovani incontrate nelle nostra visita, ben felici di spaziare tra casoncelli e taragne. Zia Alessandra Offredi, ottant’anni, è orgogliosa di avere dato l’impronta con i piatti di famiglia, come i ravioli e la gallina, ed ora i nipoti Andrea e Marco Cornoldi, quinta generazione, proseguono sulla stessa linea o addirittura tornando indietro. «Ad esempio, abbiamo riscoperto i “nusecc” – dice Andrea –, gli involtini di verza con il ripieno dei casoncelli che facevano le nonne, e stiamo rivalutando un altro piatto di casa, “patate, fasöi e codeghì”, ossia patate, fagioli e cotechino, che proponiamo in una forma più elegante, in carta fata con i fagioli passati». I pezzi forti sono i ravioli di carne al burro versato, i risotti mantecati con i formaggi locali e per secondo farona ripiena, gallina lessa, polpa di cervo con l’immancabile polenta o la taragna. Per chi è a caccia di un emblema del territorio c’è anche “polenta e osèi” con gli uccelletti cucinati con panna e salsiccia, «come era tipico delle nostre zone – ricorda Andrea – dove anche il condimento doveva dare sostanza». Il Forno ha anche alcune camere, nel caso la vostra voglia di vacanza stia prendendo il sopravvento.

Per smaltire un pranzo come questo o prepararsi alla cena si può arrivare a Gerosa e con una piacevole e panoramica camminata sulla mulattiera raggiungere il santuario del Madonna della Foppa, luogo di devozione e pellegrinaggio per via di due apparizioni, nel 1558 e nel 1630.

Un museo diffuso racconta la cultura del Taleggio

In Valtaleggio, manco a dirlo, tutto vi parlerà del tipico formaggio. Gli enti locali, gli abitanti e le aziende hanno deciso di ribadire con forza che la forma oggi famosa e ricercata in tutto il mondo è nata lì e che solo tra quelle montagne la si può conoscere ed apprezzare al meglio. È così nato l’Ecomuseo, un museo grande tanto quanto il territorio, dove le opere da ammirare sono i pascoli, l’aria, le baite con i tipici tetti in piode, il caseificio, le aziende di stagionatura e dove a fare da guida sono i residenti stessi. Il progetto porta con sé una buona dose di originalità e innovazione. Per un soggiorno esclusivo, tutto tradizione e natura, senza dimenticare i comfort, sono state recuperate due baite ed è stata lanciata la formula baita&breakfast, dove le colazione è a base di prodotti tipici e c’è pure una zona relax con sauna, mentre per far conoscere da vicino la vita dei bergamini e l’arte del formaggio sono a disposizione tre installazioni, a Sottochiesa, Vedeseta e Peghera, che uniscono multimedialità ed esperienza diretta, si chiamano La VaCCanza, Tu Casaro e Stagiònàti. Un pacchetto davvero insolito ed intrigante che comprende anche cinque itinerari tematici e che però non ha ancora segnato, per ammissione dei promotori, una svolta nell’attrattività e andrebbe rilanciato.

La cooperativa e lo Strachitunt, una storia di resistenza

Chi vive e lavora qui, del resto, lo sa che rimanere comporta difficoltà. La cooperativa agricola Sant’Antonio a Vedeseta, in frazione Reggetto, è un esempio di resistenza. È l’unico caseificio della Valtaleggio e lavora esclusivamente il latte della zona, circa 25 quintali al giorno, di sei conferenti, offrendo agli allevatori di montagna un reddito equo e sostenibile e creando occupazione. Sono partite da qui riscoperta dell’ormai famoso Strachitunt, lo stracchino rotondo dalla caratteristica erborinatura che nasce dall’unione della cagliata della sera con quella del mattino, e l’iter che ha portato alla Dop, che ha delimitato il territorio di produzione ai soli comuni di Taleggio, Vedeseta, Gerosa e Blello, escludendo tutti gli altri, in primis la pianura che aveva già “adottato” la specialità. Per un errore nel disciplinare, relativo a misure e peso delle forme, lo scorso anno la vendita a marchio è stata sospesa. «Un’inesattezza puramente formale – spiega il presidente della cooperativa Flaminio Locatelli –. È bastato cambiare un numero e tutto è andato a posto. Le correzioni sono state inviate lo scorso 20 novembre e dalla primavera potremo con ogni probabilità tornare sul mercato con lo Strachitunt Dop. Fortunatamente i clienti hanno capito che il prodotto era lo stesso e continuato ad acquistarlo pur senza denominazione, ma ovviamente questa sospensione un po’ di problemi ce li ha creati». «Sinceramente avremmo fatto a meno della Dop – confessa -, perché significa burocrazia e spese per la certificazione, ma era l’unico modo per tutelare il prodotto e il nostro lavoro. Basti pensare che qui a Vedeseta siamo la realtà che impiega più persone, quattro: due casari, addetti anche alla raccolta del latte, e due donne part time».

Mauro Arnoldi - PegheraAnnesso al caseificio c’è lo spaccio dove, oltre allo Strachitunt, si possono acquistare le altre produzioni: il Taleggio, lo Stracchino di Vedeseta (un antenato del Taleggio), l’Alben (simile al Branzi), le formaggelle, la Magrera, tutti rigorosamente a latte crudo. Vengono realizzati in proprio anche gli yogurt e il burro.

Per trovare gli stagionatori occorre invece andare a Peghera, nel comune di Taleggio. Si tratta di realtà aziendali, CasArrigoni e Arnoldi Vataleggio, storiche e strutturate, che vendono ormai in tutto il mondo. «Se rimaniamo c’è un perché – afferma Mauro Arnoldi, dell’omonima società -. Perché ambiente e clima hanno alcune caratteristiche uniche, ma anche per come sono esposte e costruite le aziende, con locali quasi tutti sotto terra, e naturalmente per la conoscenza dei prodotti che qui si tramanda da generazioni». Taleggio, Quartirolo, Salva Cremasco e Strachitunt rappresentano il grosso delle specialità trattate ed essendo delle Dop ognuna richiede il rispetto di precise norme.

La sfida di Alida, da affineur a ristoratrice

Una bella conoscenza dei formaggi ce l’ha anche Alida Pesenti Bolò, che sempre a Peghera, dopo 15 anni da affineur, ha accettato la sfida di mettersi ai fornelli per proseguire l’attività del ristorante Liberty. «È nato come osteria e posto di ferma per i cavalli, ha più di cento anni – evidenzia – ed è sempre stato della famiglia di mio marito. Nel 2001 è venuto a mancare mio cognato, che lo gestiva, e a me dispiaceva chiuderlo e mettere fine ad una storia così lunga». Si è perciò messa in gioco frequentando i corsi della scuola alberghiera di San Pellegrino e scoprendo una passione per la cucina. La scelta è di utilizzare soprattutto ciò che offre la zona, ma per portare un po’ di novità agli habituée si fa anche il pesce. Il formaggio è spesso protagonista e la fantasia non manca. Tanto che Alida ha vinto il premio “Ecomuseo & Strachitunt, due risorse per la Valtaleggio” con le sue “madeline allo speck e salvia con salsa di Strachitunt e miele di acacia”. Tra gi altri piatti, gli “gnocchi di castagne e patate con fonduta di Taleggio e bresaola del salumificio Corticelli”, i casoncelli di magro secondo la ricetta del posto, i risotti, le tagliatelle alle ortiche, speck e funghi porcini, le “crespelle Valtaleggio” (con Taleggio, patate, rosmarino e pere) e per secondo le carni di cinghiale, cervo, la lepre in salmì. I dolci sono fatti in proprio, così come la giardiniera con le verdure dell’orto. Da esperta affinatrice, Alida seleziona inoltre le forme e ne cura l’ultimo tocco nella “moscarola” di casa. «Il ristorante non ha mai avuto la carta – precisa -, solo il menù del giorno. Le nostre proposte del resto sono conosciute e il massimo per me è quando mi dicono “fai tu”». Ad aiutarla c’è la figlia Gloria, ostetrica in cerca di lavoro, contagiata nel frattempo dalla passione per la ristorazione. «Ammetto che la decisione di portare avanti l’attività era un salto nel vuoto – dice Alida -, ma il posto è nostro e con bar, tabacchi e qualche stanza ce la facciamo».

Ai Piani di Artavaggio la famiglia bergamasca salita in quota

E perché, a questo punto del viaggio, non permettersi uno sguardo “oltreconfine”? Basta proseguire lungo la strada provinciale per raggiungere la Valsassina, che con quattro comuni partecipa al Dat Vallinf@miglia. Una sosta panoramica alla Culmine di San Pietro (1.258 metri) e poi giù fino a Moggio. Non perdete l’occasione di chiedere in paese dell’epica impresa della biblioteca parrocchiale prima di prendere la funivia per i piani di Artavaggio (tra 1.600 e 1.900 metri di quota) e scoprire con una facile passeggiata un’altra storia bergamasca e altre scelte coraggiose. Quelle dei fratelli Galizzi – Giacomo, Achille e Ruggero – che con papà Rocco e l’aiuto di Evelyn, moglie di Giacomo, hanno riportato in vita il rifugio Angelo Casari, intitolato al nonno, Alpino del Polo con la spedizione del dirigibile Italia, che lo ha costruito nel 1960 ed ha tirato su altri due rifugi da quelle parti. I nipoti, impegnati nell’azienda di famiglia di demolizioni e scavi a San Giovanni Bianco, di fronte alle difficoltà dell’edilizia hanno scelto di salire in quota e rispolverare quell’eredità. «Era il 2009 – ricorda Giacomo -, il rifugio era stato chiuso per 25 anni ed abbiamo cominciato a ristrutturarlo. Prima il tetto, poi il bar, il ristorante e infine le camere». Ora il “Casari” è aperto tutto l’anno ed è un punto di riferimento per gli escursionisti di ogni stagione, forma fisica ed età. Basti pensare che il mercoledì è diventato la “giornata del pensionato”, con menù a prezzo fisso (10 euro per primo o secondo, 15 per entrambi) che invita gli “over” a godersi la montagna in compagnia. Ai fornelli c’è papà Rocco, che in gioventù ha avuto esperienze in cucina, mentre le torte sono di Evelyn, che usa anche farine integrali e di farro. Pizzoccheri e cervo sono i piatti più richiesti, non mancano i formaggi (anche brembani, vista la provenienza dei gestori) e, in generale, la scelta è di utilizzare materie prime selezionate e di produzione artigianale. Si usano anche le erbe spontanee, come il paruch e l’aglio orsino. «La vita quassù? È cambiata del tutto – ammette Giacomo -. Bisogna fare i conti con l’acqua che gela, la motoslitta che si rompe, il telefono che non prende e internet che va sì e no. È un altro mondo, ma penso che siano ancor più i vantaggi degli svantaggi».


Turismo, Bergamo sul web batte Verona, Mantova e Brescia

La comunicazione turistica fa un balzo in avanti grazie al progetto Visit Bergamo, che ha tirato le somme dopo i primi sei mesi di attività. Fulcro del sistema è il sito www.visitbergamo.net, che nel trimestre campione giugno-agosto ha visto triplicare gli utenti unici rispetto all’anno precedente. In media sono 3.617 i visitatori giornalieri (54% italiani, 46% dall’estero) , con una permanenza sulle pagine di oltre 3 minuti ciascuno, mentre sono oltre 80mila utenti gli iscritti spontaneamente al rinnovato servizio di newsletter.

E così la rete parla sempre più di Bergamo. Su TripAdvisor, ad esempio, la progressione del dato relativo ai commenti è notevole: nel gennaio 2013 erano 2.681 i commenti sul capoluogo orobico, nell’aprile 2015 5.260 (+96% in 28 mesi di tempo), mentre oggi sono 8.523, con una variazione percentuale in positivo del 62% in soli sei mesi. La media di post al mese sulla città passa così dai 92 dell’aprile scorso ai 544 attuali.

Parallelamente migliora il “sentiment” sulla città, a dimostrazione che Bergamo ha migliorato sensibilmente il suo modo di comunicare tutte le sue parti, riuscendo a trasmettere una migliorata percezione di sé verso il visitatore.

«La nostra città sta uscendo dal guscio e sta riuscendo ad affermarsi per quella che è davvero, una straordinaria città d’arte e di cultura – sottolinea Nadia Ghisalberti, assessore al Turismo del Comune di Bergamo –. Un esempio concreto: solo in questi giorni Bergamo si impone sul palcoscenico nazionale e internazionale grazie alla forza della sua offerta culturale, dalla prima nazionale di “Due donne che ballano” al Teatro Sociale, alla rappresentazione di questa sera di un’attesissima Anna Bolena di Gaetano Donizetti (che ha richiamato giornalisti da tutta Italia e dall’estero), al ritorno del capolavoro assoluto del Sarto di Giovan Battista Moroni e alla grande mostra dedicata a Malevic. Visit Bergamo ha consentito di attuare strategie in grado di comunicare verso l’esterno l’essenza della nostra città, un brand che dobbiamo saper sfruttare per imporre la nostra città all’attenzione internazionale».

«La prima fase del portale Visit Bergamo – spiega Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e consigliere delegato al Turismo della Provincia di Bergamo – ci ha permesso di affrontare la stagione di Expo con buoni risultati, testimoniati dai dati dell’Osservatorio Turistico della Provincia. Ora lanciamo una seconda fase del progetto Visit Bergamo, molto più strutturata e in grado di svolgere un ruolo di vera regia tra tutti gli operatori che lavorano nel settore turistico della nostra provincia. Si tratta infatti di un progetto a medio termine che prevede la partecipazione diretta degli operatori (albergatori, ristoratori, ma anche attività commerciali, ecc.) e una serie di servizi destinati ai territori».

Il sito www.visitbergamo.net si presenta già rinnovato nell’interfaccia e nei contenuti ai visitatori: una nuova veste grafica, che privilegia l’immagine, un menù meglio organizzato e più leggibile con uno speciale box per il lancio di eventi, servizi o advertising, foto aggiornate alla stagione invernale a cui si accompagna la conferma della scelta degli editoriali.

Il portale presenta un miglioramento degli strumenti di ricerca, lo snellimento e una più efficace comunicazione degli eventi e delle possibilità di raggiungerli.

La parte più innovativa riguarda però, come detto, l’apertura agli operatori del settore. Ogni albergatore, ristoratore o struttura per il turismo che aderisce al progetto Visit Bergamo ha la possibilità di usufruire di una pagina dedicata, alla quale può accedere per caricare contenuti propri, organizzati e visualizzabili con lo stile accattivante proprio del sito. Ogni operatore potrà inserire le proprie offerte, ma anche i propri menu, i propri punti di forza, caricando anche contenuti multimediali di impatto e sfruttando le possibilità di visibilità che il portale offre.

Oggi il sito VisitBergamo è il 16millesimo sito più cliccato in Italia, più di mille posizioni sopra Visit Verona, 10mila meglio di Visit Mantova, 20mila meglio di Tourism Brescia, 14mila sopra Wonderful Expo e 25mila meglio di Visit Garda. Nel periodo maggio-ottobre 2015 il portale bergamasco è stato in media di gran lunga il più cercato e cliccato sul motore di Google, rispetto a città come Brescia, Mantova, Ravenna o Perugia, città medie o vicine che rappresentano buoni elementi di paragone sulla promozione turistica.

A partire da questi risultati si sviluppano le strategie per il futuro: si va verso un portale in grado di gestire prenotazioni, sia verso alberghi che ristoranti, abbreviando i tempi e tagliando i passaggi per coloro che desiderano visitare il nostro territorio.

«Siamo al lavoro anche per realizzare anche novità rispetto alla gestione stessa dell’Agenzia di promozione turistica bergamasca– annuncia Luigi Trigona, presidente di Turismo Bergamo – . Turismo Bergamo deve divenire un’agenzia sempre più attenta all’innovazione e alle best practice del settore. I risultati ottenuti in questi sei mesi sono il frutto di un lavoro di squadra che ha visto collaborare in modo nuovo le principali istituzioni della città: Turismo Bergamo, Camera di Commercio, Comune e Provincia. Ciascuno ha fatto la sua parte e noi come Turismo Bergamo abbiamo messo a disposizione sia risorse economiche che personale in una misura consistente. Devo dire che sicuramente questo fare rete e lavorare insieme è una delle prime eredità che Expo ci lascia. Abbiamo imparato un metodo che rimarrà come patrimonio da far fruttare per il bene del nostro territorio».

 


Turismo, Bergamo e la Lombardia si presentano a 36 nazioni

Si apre venerdì 25 settembre in Fiera a Bergamo, la quarta edizione di Discover Lombardy, il workshop dedicato all’incoming turistico nella nostra regione e nato dall’Accordo di Programma tra Regione Lombardia e Sistema Camerale lombardo, promosso dalla Camera di Commercio di Bergamo e realizzato da Turismo Bergamo.

La manifestazione si svolge nell’ambito di NF15, uno dei più significativi eventi business to business in Italia per il settore turistico che si svolge in Fiera il 25 e il 26 settembre.

Nei padiglioni del Polo fieristico 42 seller presentano il meglio dell’offerta lombarda a 125 buyer: tour operator, agenzie di viaggi, compagnie aeree, giornalisti di settore sia di nazionalità italiana che estera.

Trentasei le nazioni di provenienza dei buyer, alcuni dei quali giungono per la prima volta dal mondo asiatico. Oltre che da Europa, Usa, Argentina, Russia, Australia, Brasile, quest’anno sono rappresentati anche Emirati Arabi, Libano, Israele, Kuwait, Sudafrica, Canada, Cina e India.

Tredici di questi (due indiani, due brasiliani, tre cinesi, un russo, un libanese, un sudafricano, un americano, due arabi) visteranno da sabato a lunedì Bergamo alta, l’Accademia Carrara, Astino, la Valcalepio e Bergamo bassa, andando alla scoperta delle bellezze della nostra provincia e assaporando piatti e vini tipici.

Discover Lombardy si conferma come un grande e importante progetto di incoming che dà voce ad un’istanza comune e condivisa del settore: facilitare l’incontro tra la domanda, proveniente dalle località europee in cui operano le compagnie aeree low cost, e l’offerta turistica lombarda, senza trascurare le provenienze più lontane. L’obiettivo primario è quello di riuscire a dare visibilità a tutte le imprese che operano nella Regione. L’offerta non è limitata alle sole sistemazioni alberghiere ma propone pacchetti turistici abbinati a servizi complementari, generando un palese indotto che va a coinvolgere tutti gli attori che operano in ambito turistico.

Nel workshop le peculiarità attrattive della nostra provincia e regione sono tutte presenti: arte, natura, cicloturismo, sport e turismo religioso, inoltre è possibile trovare tutto quanto Bergamo e la Lombardia offrono sul versante di centri congressuali, meeting ed eventi tematici.

Soggiorni premio e benefit vengono offerti dai seller ai buyer presenti durante una serata di degustazione di prodotti enogastronomici tipici della Lombardia.


Valle Brembana, apre il bando per le imprese del commercio e del turismo

valli-in-famiglia_54_900Dal primo settembre le imprese del commercio e del turismo con sede operativa in uno degli 11 comuni del distretto dell’Attrattività “Valli in F@miglia” – che raggruppa in un unico progetto Bassa Val Brembana, Val Taleggio, Val Brembilla e Valsassina – possono presentare domanda di contributo nell’ambito del bando per l’incentivazione di interventi di innovazione dei sistemi di offerta commerciale e turistica, approvato lo scorso 23 luglio dal Comune di Zogno, ente capofila del distretto.

Beneficiarie sono le imprese presenti dei comuni di Zogno, Valbrembilla, Sedrina, Taleggio, Ubiale Clanezzo, Vedeseta, Blello, Moggio, Cassina, Cremeno e Pasturo. Le risorse economiche destinate ai soggetti privati ammontano a 160.000 euro, la spesa minima rendicontabile è di 1.000 euro, mentre il contributo massimo non potrà essere superiore ai 5.000 euro e comunque non potrà superare il 50% dell’investimento.

Sono ammissibili le spese sostenute e documentate da regolare fattura sostenute nell’arco temporale compreso fra il 4 aprile 2014 e il 30 novembre 2015:

  • a) lavori e opere edili per la sistemazione di facciate e fronti strada pertinenti ad attività commerciali e turistiche;
  • b) costi per l’organizzazione di iniziative e di campagne di promozione organizzate o patrocinate dal Dat (non saranno ammissibili iniziative promozionali individuali di qualsiasi tipo);
  • c) costi per la realizzazione di brochure, materiali editoriali e strumenti web promossi o patrocinati dal Dat;
  • d) spese per l’erogazione di servizi di interesse collettivo funzionali alla fruizione degli spazi dell’attrattività turistica e commerciale e all’accoglienza dei visitatori nell’ambito del Dat;
  • e) spese per la formazione delle imprese turistiche e commerciali per il miglioramento delle competenze manageriali, linguistiche, organizzazione del punto vendita, tecniche del Visual merchandising, strategie di promocommercializzazione, customer satisfaction, CRM e tecniche di fidelizzazione;
  • f) sistemi di data analytics per conoscere il comportamento dei clienti; sistemi dinamici gestiti da software di fidelizzazione della clientela e di VIP treatment, sistemi real-time marketplace last minute e di marketing di prossimità; sistemi di web marketing, vetrine interattive, espositori innovativi, interfacce, vetrofanie, totem e smart poster con tag NFC, sistemi innovativi per la sicurezza;
  • g) spese delle imprese turistiche e commerciali per l’acquisto di sistemi e tecnologie digitali per la promozione e la vendita online di prodotti e servizi, per la gestione delle prenotazioni e della promozione dell’offerta turistica e commerciale. Inserimento e posizionamento di nuovi strumenti digitali promossi o patrocinati dal Dat.

Sono escluse tutte le operazioni commerciali svolte da commercianti per la promozione della propria attività commerciale non legate alla promozione del distretto dell’attrattività.

Non sono ammissibili le spese relative a:

  • acquisto di terreni e/o immobili;
  • materiali di consumo;
  • contratti di manutenzione;
  • acquisto di materiali e di attrezzature usati;
  • atti notarili, registrazioni, imposte e tasse;
  • lavori in economia;
  • leasing.

Non sono ammesse spese in auto fatturazione.

Le domande di contributo vanno presentate unicamente a mezzo PEC (posta elettronica certificata) al comune di Zogno. La scadenza è il 30 novembre 2015.

È previsto un incontro informativo nel mese di settembre, durante il quale verranno illustrate le finalità e le metodologie di partecipazione al bando. Chi volesse, già da ora, iscriversi all’incontro è pregato di inviare una mail a: segreteriasindaco@comune.zogno.bg.it.

Il bando e la modulistica si possono scaricare dal sito del Comune di Zogno


VisitBergamo ora è anche app

A suggerire cosa fare e dove in Bergamasca c’è una nuova App. Quella realizzata e promossa da Turismo Bergamo nell’ambito del progetto VisitBergamo, voluto dal coordinamento tra l’Agenzia di promozione turistica del territorio e il Comune di Bergamo.

L’applicazione nasce dal lavoro di Turismo Bergamo che, in collaborazione con Moma Comunicazione, svolge il suo ruolo di soggetto attuatore ed elemento centrale del tavolo di redazione del progetto VisitBergamo, coordinando tutte le azioni di promozione destinate al mercato nazionale e internazionale.

L’App, sviluppata per la piattaforma iOS e Android e collegata al portale di VisitBergamo, offre itinerari – culturali, artistici, naturalistici e sportivi -, proposte sull’ospitalità e un ricco calendario di eventi, manifestazioni e iniziative.

«È un nuovo modo per scoprire il nostro territorio. Semplice ma ricco di contenuti e di indicazioni – afferma Luigi Trigona, presidente di Turismo Bergamo -. L’App è il secondo tassello del progetto VisitBergamo ed è uno strumento che permette di avere tutta la Bergamasca a portata di mano. Ciascuno, con il proprio palmare, può scoprire i luoghi più belli del territorio e organizzarsi una splendida vacanza scovando itinerari interessanti e strutture ricettive affascinanti».

I contenuti dell’App VisitBergamo sono in continuo aggiornamento e organizzati in pubblicazioni dettagliate con i principali punti di attrazione suddivisi per area geografica o per tipologia di interesse. Ogni itinerario e ogni proposta è corredata da un mappa, fruibile anche off-line, da punti di interesse geolocalizzati, descrizioni dettagliate, tracciato gpx e immagini fotografiche.

I punti di interesse per ora tracciati sono 2.500; ciascuno dei quali è localizzato sulla mappa, ha una immagine e un testo di descrizione, ha informazioni di dettaglio. Inoltre, attraverso la funzione “portami” è possibile attivare il navigatore del proprio device per raggiungerlo.

Dal menù dei servizi si può invece visualizzare l’intera mappa del territorio e scoprire le strutture ricettive e i punti di interesse culturali che si trovano lungo l’itinerario o attorno alla propria posizione. Inoltre è sempre possibile accedere alla sezione eventi, dove vengono presentati le principali manifestazioni che si svolgono nell’arco dei 5 giorni.

Per ora sono sette gli itinerari disponibili: Bergamo city tour (Le vie del Verde; Le vie del Tempo; Le vie della Storia); i borghi storici (Gromo, Camerata Cornello e Lovere); il Romanico; Crespi e l’Adda; i luoghi di Papa Giovanni a Sotto il Monte. Altri itinerari sono in via di pubblicazione.

La App è sviluppata per la piattaforma iOS e Android ed è distribuita gratuitamente sugli store nella versione italiana e inglese.


Trigona, «pronti per Expo, ma il lavoro non si ferma qui»

Trigona Visit Bergamo«Visit Bergamo è un progetto di comunicazione integrata che si esprime attraverso un marchio che riunisce tutti gli strumenti di promozione, on line e cartacei, prodotti sotto la regia di Turismo Bergamo attraverso la quale operano Comune, Provincia e Camera di Commercio di Bergamo», spiega il presidente di Turismo Bergamo Luigi Trigona. «Alla nascita di questo nuovo progetto ha dato un importante il contributo la Camera di Commercio, gran parte del lavoro svolto, infatti, è stato reso possibile grazie ai bandi camerali» precisa ricordando che «il ruolo di Turismo Bergamo continua ad essere quello di punto di sintesi e di comunicazione della promozione del territorio bergamasco in tutta la sua interezza, legando le diverse aree del territorio e coordinando le singole azioni di promozione in modo che siano tutte parte di un unico progetto»

Se parte cercando in primo luogo di agganciare i visitatori che arriveranno per l’Expo, l’iniziativa non si lega esclusivamente al periodo dell’esposizione. «È un processo che ristruttura dalle fondamenta la promozione e che è studiato per essere di lunga durata – afferma Trigona -. Per Expo siamo pronti con questa versione e con altre versioni che saranno rilasciate tra un paio di settimane, ma non è un lavoro che si ferma qui, anzi tutto il territorio e i nostri partner territoriali-  quali per esempio Promoserio, Promoisola, Consorzio Città di Bergamo, Eco Turismo Valle Imagna a Altobrembo – sono coinvolti negli sviluppi per le loro aree di competenza».


VisitBergamo, la promozione turistica cambia passo e vola anche con Ryanair

Decolla la promozione del turismo bergamasco. Lo fa con il nuovo marchio VisitBergamo.net che raccoglie i cinque anni di attività di TurismoBergamo.it e rinnova la sfida di Comune di Bergamo, Camera di Commercio e Provincia a far conoscere ed attrarre visitatori sul territorio. VisitBergamo diventa l’immagine coerente con la quale città e provincia si presentano al pubblico nazionale e  internazionale. Il progetto comprende infatti un nuovo portale turistico, una rinnovata attività sui social network, un hub di applicazioni di facile uso, oltre, naturalmente, alla rinnovata volontà a mettere in rete tutta l’offerta turistica del territorio bergamasco.

Per chi vola

bergamo su carte d'imbarco ryanairTra i luoghi e i canali scelti per promuovere Bergamo c’è anche l’aeroporto di Orio al Serio, porta d’accesso per quasi 10 milioni di passeggeri all’anno. Qui, grazie all’intesa con Sacbo, il marchio e la campagna di comunicazione colonizzerano letteralmente pavimento e pareti, così che tutti coloro che percorreranno i corridioi e gli spazi dell’aerostazione non potranno non notare i messaggi e le immagini che raccontano bellezze e attrattive. Un’azione pensata soprattutto per attrarre e trattanere i visitatori diretti verso Milano ed Expo.

Ma VisitBergamo si fa conoscere ben prima del viaggio. “La meraviglia a un passo da Expo” sarà infatti lo slogan che comparirà sugli spazi pubblicitari 120mila carte d’imbarco Ryanair durante il periodo dell’esposizione universale. I viaggiatori che prenoteranno in Spagna, Francia, Inghilterra e Germania un volo per Orio al Serio-Caravaggio vedrano prciò stampato sul proprio biglietto il box VisitBergamo. I clienti Ryanair stanno inoltre ricevendo proprio in questi giorni le immagini della campagna attraverso la newsletter della compagnia. In Italia, Francia, Inghilterra, Spagna e Germania saranno più di 4,3 milioni le e-mail che promuoveranno Bergamo nei mesi di maggio e giugno.

Il nuovo sito: www.visitbergamo.net

visitBergamo portaleIl portale è realizzato in cinque lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco e italiano), ma ne arriveranno in futuro altre, e permette al visitatore di individuare le diverse offerte turistiche del territorio nel periodo della sua permanenza: sarà sufficiente inserire la data di arrivo e quella di partenza per ottenere le informazioni più importanti, che potranno essere filtrate anche per area tematica: cultura, eventi, enogastronomia, etc. Inoltre, potrà pianificare il proprio viaggio a Bergamo e nel suo territorio grazie allo strumento My Visit, una utility che consente di costruire la propria visita su misura.

Per migliorare i testi e le immagini, su VisitBergamo lavora una redazione composta da un coordinatore editoriale, un social media manager, cinque giornalisti (esperti in materie come arte, food e outdoor), cinque fotografi e videomaker tra cui il coordinatore dell’immagine Fabio Toschi. Il sito si propone anche a ricoprire il ruolo di regia comunicativa, un unico database che si propone come rete privilegiata ai consorzi e agli enti di promozione turistica, per poi esplodere e diffondere notizie e contenuti grazie all’innovativo sistema E015 e alle applicazioni per smartphone che se ne avvalgono.

Social Network #VisitBergamo

L’attività di promozione si apre in modo integrato ai social network con una presenza significativa sulle principali piattaforme come facebook, twitter e instagram. Al portale VisitBergamo si affiancano le attività quotidiane sui social: notizie, curiosità, immagini, che si rimbalzano e si declinano in base ai rispettivi linguaggi specifici. Anche in questo caso sono previste 4 lingue oltre all’italiano.

Il tutto si riunisce intorno all’hashtag #VisitBergamo: sono più di 8.000 i “mi piace” della pagina facebook, poco meno di 1.000 quelli del profilo twitter,  quasi 500 infine i seguaci su instagram. Per tutti i social network il claim è molto semplice: Bergamo, un capolavoro italiano.

In questi giorni tutte le piattaforme stanno eseguendo il conto alla rovescia verso l’appuntamento di Expo: ogni giorno un luogo diverso della città e della provincia accompagna il countdown in vista dell’inaugurazione dell’esposizione universale milanese del 1 maggio.

L’Hub VisitBergamo

Novità del nuovo corso di VisitBergamo è l’Hub di applicazioni per smartphone e tablet, strumento di grande utilità per tutti i visitatori che vogliono avere la città e la provincia di Bergamo sempre a portata di mano. Hub di App, ovvero un agglomerato di tutte le applicazioni (in costante evoluzione ed espansione) che aiutano a conoscere meglio il territorio e a usufruirne: oltre a VisitBergamo (itinerari d’autore per vivere la città e la provincia) e alla funzione My Visit (l’utente prepara il suo percorso sul portale e ritrova i suoi percorsi personalizzati sulla App), disponibili, tra gli altri, ATB Mobile e Bergamo Kids.

L’Hub sarà a disposizione a partire dai primi di maggio, in occasione di Expo Milano 2015: sarà disponibile per sistemi iOS e Android, ma in futuro sarà fruibile anche dai sistemi Microsoft Mobile.

Una nuova immagine del territorio

VisitBergamo è anche una rivisitazione e un aggiornamento dell’immagine della città e della provincia: dai risultati delle ricerche in ambito turistico nascono la decisione e la volontà di rivedere il modo di promuovere la città attraverso una produzione fotografica e visuale in grado di comunicare al meglio le offerte e le attrazioni del territorio bergamasco.

Press Tour

Non solo comunicazione web, ma anche attenzione alla stampa estera, di settore e non, con un lavoro di ufficio stampa e di organizzazione per creare dei press tour dedicati alla città e al territorio. Un esempio? I corrispondenti e i giornalisti delle testate inglesi di The Times, Guardian, Daily Express, The Sun, Daily Mirror, Metro, Travelmail.co.uk e di quelle tedesche di Bild, Der Spiegel, Die Zeit, Fvw, Touristik aktuell sono stati invitati a Bergamo e tra maggio e giugno visiteranno la città per promuoverla al meglio sulle pagine delle rispettive testate.